venerdì 28 aprile 2006

Valori cristiani e spirituali in Europa

La neutralità ideologica dello Stato di diritto non va confusa con la sua presunta neutralità etica, con il rischio del predominio dei più forti sui deboli e degli interessi particolari sul bene comune. Lo ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il cardinale Renato Martino, parlando all’Accademia Diplomatica di Vienna, a conclusione di un itinerario compiuto nelle capitali di Croazia, d’Ungheria e d’Austria per la presentazione del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, pubblicato dal Dicastero. Nel discorso viennese sul tema “Religione nello spazio pubblico: libertà religiosa nella nuova Europa”, il porporato ha denunciato che anche nei Paesi democratici e liberali il diritto alla libertà religiosa non è sempre rispettato nella sostanza, ed ha riaffermato che “la libertà di religione è la garanzia primaria affinché i diritti umani non siano collocati sulla sabbia della convenzione, ma sulla roccia del fondamento trascendente”. Per questo, il rispetto da parte dello Stato, del diritto alla libertà di religione è segno del rispetto degli altri diritti fondamentali, in quanto esso è il riconoscimento implicito dell’esistenza di un ordine che supera la dimensione politica dell’esistenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

che significa neutralità etica? Essere favorevoli all'aborto, all'eutanasia, alla sperimentazione selvaggia sugli embrioni, all'uso senza regole della fecondazione artificiale, all'indifferenza sul ruolo dei sessi e sulla specificità sia del 'genio' maschile quanto di quello femminile...?
Ma questa non è neutralità è la scelta del versante opposto di valori!