domenica 31 marzo 2019

Ius soli, altolà di Meloni a Conte: «Il governo sta cedendo alle pressioni della sinistra»

Precedenti sullo Ius soli qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui.

”Il governo cede nuovamente alle pressioni della sinistra e non chiarisce ai cittadini la propria posizione su un tema importante. Io non ho dubbi: no allo ius soli e no alla cittadinanza per automatismo”. È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. A innescare la polemica è stato il premier Conte con una inopinata apertura alla revisione della legge sulla cittadinanza. Lo ius soli ”non è nel contratto di governo, ma io auspico che si avvii in sede parlamentare una riflessione serena, dove si può valutare anche una prospettiva di nascita sul territorio italiano, ma che deve essere collegata a un percorso di integrazione serio”. ”Occorre un percorso di integrazione – conclude – affinché un ‘neonato’ possa aver vissuto, conosciuto e condiviso a nostri valori comuni”.

Di Maio tenta di sdrammatizzare, ma…
Interviene anche Luigi Di Maio per sdrammatizzare, ma ormai Conte il guaio lìha combinato.  “Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo Ius Soli non è nell’agenda di governo. E lo ribadisco: non è nell’agenda del governo e non sarà dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c’è già una normativa in Italia che regola la cittadinanzaLa riflessione auspicata dal Presidente -riguarda una sua sensibilità. Legittima, per carità, ma personale”. cerca di calmare le acque, il vicepremier, ma l’apartura di Conte  resta. A futura menoria?

Lollobrigida: «Conti pensi piuttosto ai problemi degli italiani»
Le parole del vicepremier erano stato subito criticate dal capogruppo di FdI alla Camera, Freancesco Lollobrigida. ”Molto grave che il presidente Conte apra allo ius soli augurandosi che il tema arrivi in Parlamento”.  ”È evidente -insiste Lollobrigida-  che se lo ius soli dovesse arrivare in Aula si aprirebbe uno scontro parlamentare, dagli esiti incerti, che non farebbe altro che alimenterebbe un clima già esacerbato dentro e fuori dal Palazzo. Invece di occuparsi degli immigrati Conte farebbe meglio, contratto o non contratto, a pensare ai diritti e ai problemi degli italiani. Quegli stessi italiani che il 4 marzo 2018 hanno chiaramente detto no anche allo ius soli”. - Fonte

sabato 30 marzo 2019

Dal terrorismo islamista al terrorismo intellettuale. I due flagelli che minacciano le democrazie occidentali

Il terrorismo visto dall'Italia.  In occasione dell'uscita del suo libro "Sbirri, maledetti eroi. Sorie di coraggio delle forze dell'ordine" pubblicato nelle Edizioni "paesi", Alexandre Del Valle s'intrattiene con Stefano Piazza sulla situazione italiana in tema di terrorismo
Da mesi l'Italia non è solo un laboratorio di populismo e una nuova forma di governo anti-sistema destra-sinistra, incarnata dalla strana alleanza della Lega di Matteo Salvini e del Movimento a 5 stelle di Luigi di Maio, ma anche un paese con una grande esperienza sui fenomeni terroristici e sulla sicurezza pubblica che potrebbe essere d'ispirazione per altri. Ricordiamo, tuttavia, che tra le principali democrazie occidentali, l'Italia rimane il paese, l'unico paese, a non aver (ancora) subito attacchi terroristici islamici. Il «Bel Paese» ha sicuramente conosciuto gli «anni di piombo», ma lungi dal renderlo più vulnerabile, questa «esperienza» traumatica di terrorismo di estrema sinistra unita alla lotta contro la mafia ha permesso alla polizia per acquisire un'esperienza di intelligence unica in tema di sicurezza interna, di lotta al terrorismo e anti-sovversione. Alexandre del Valle affronta queste questioni con uno dei migliori esperti italo-svizzeri sulla sicurezza e sulle reti islamo-terroriste in Europa: Stefano Piazza, incontrato a margine di un simposio sulla sicurezza organizzato nell'Italia settentrionale in occasione dell'uscita del suo ultimo lavoro, con prefazione del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini: Sbirri, Maledetti, Eroi (Edizioni Paesi).

venerdì 29 marzo 2019

Il velo islamico è sottomissione, non tradizione né cultura

La vergognosa condanna in Iran a 33 anni di carcere e 148 frustate dell’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh, ha destato l’indignazione della Comunità internazionale (considerata la condanna già emessa in precedenza, di anni di carcere Nasrin ne dovrà scontare 38!).
Una delle ragioni per cui Nasrin è stata condannata, è il suo ruolo di rappresentante legale delle donne che, in questo ultimo anno, hanno lanciato una protesta pubblica contro il velo obbligatorio. Donne che sono state arrestate e condannate anche a pene di oltre venti anni di carcere.

giovedì 28 marzo 2019

Giorgia Meloni, il documento segreto della Ue per farvi invadere dagli immigrati: l'ultimo sfregio all'Italia

Nonostante il governo italiano non abbia ancora aderito alle regole del Global compact sull'immigrazione volute dalle Nazioni unite, da Bruxelles hanno trovato il modo per costringere l'Italia a doverlo applicare. La trappola è stata svelata da Giorgia Meloni che ha reso noto un documento "segreto" della Commissione Ue [leggibile qui] "che spiega la strategia da adottare per rendere obbligatorio il Global compact for  migration per tutti gli Stati a prescindere dalla loro volontà".
Quella di Bruxelles, ancora una volta, è secondo la Meloni "una gravissima ingerenza sulla sovranità degli Stati nazionali che rende carta straccia la democrazia in Europa". Il Parlamento italiano si era già espresso sul Global compact, e sulla spinta del gruppo di Fratelli d'Italia aveva ri gettato la proposta: "Così come hanno fatto altri Stati europei, ma gli euroburocrati non si rassegnano e tramano per favorire l'immigrazione di massa in Europa. Siamo alla follia: alle elezioni Europee - aggiunge la Meloni - manderemo a casa questi signori per proteggere i nostri confini e la nostra identità e la nostra sovranità" - Fonte

* * *
Il contenuto del documento. Redatto in 53 paragrafi, dal burocrate di origini italiane, Lucio Gussetti, che è Director and Principal Legal Adviser for Foreign and Security Policy and External Relations European Commission, è sostanzialmente un parere legale che tende a dimostrare che il Global Compact for Migration è vincolante per l’Unione Europea sulla base di principi contenuti nei trattati. Questo tipo di pareri, in inglese, “opinion” sono solitamente prodotti dal Servizio Giuridico della Commissione UE, non per autonoma iniziativa, ma su richiesta di qualcuno ai piani alti della Commissione. Pertanto, si evince una volontà politica che mira a far rientrare dalla porta sul retro il Patto Globale per le migrazioni, attraverso una “legislazione nascosta”.

martedì 26 marzo 2019

Londra accoglie i rifugiati siriani, ma solo se sono musulmani

La condotta discriminatoria osservata dal personale degli uffici-immigrazione è stata duramente censurata dai deputati tory nazionalisti
Le autorità del Regno Unito sono state in questi giorni accusate dai media di coltivare “pregiudizi anticristiani”.
I funzionari del ministero dell’Interno di Londra sono stati infatti biasimati dagli organi di informazione per avere recentemente praticato “discriminazioni” ai danni di diversi richiedenti asilo aderenti al cristianesimo. Tale condotta, osservata dai responsabili degli uffici incaricati di accordare agli stranieri lo status di rifugiati, è stata denunciata al quotidiano online The Independent da un profugo iraniano ventiseienne, rimasto anonimo.

Il soggetto straniero, giunto poco tempo fa in Gran Bretagna per richiedere asilo politico, ha svelato ai giornalisti di essere stato allora vittima e testimone di atteggiamenti “inqualificabili” da parte dei funzionari di Sua Maestà. Costui afferma infatti che il ministero dell’Interno avrebbe rigettato la sua istanza di protezione internazionale esclusivamente a causa della propria religione di appartenenza, quella cristiana.

lunedì 25 marzo 2019

Massa: “la religione dei pigri”

È giusto seminare anche se non si vedrà il frutto? La massa è la religione dei pigri e degli ignavi: vale la pena di offrirgli una prospettiva diversa sul reale, nuovi modi di vedere le cose, basati sul senso critico personale?
di Francesco Lamendola 
 
Succede sempre più spesso, ed è tipico delle fasi storiche di estrema confusione e di estrema decadenza. La gran parte delle persone non è disposta ad ascoltare una voce fuori dal coro, a prendere in esame la possibilità, anche solo in via d’ipotesi, che le cose stiano in maniera diversa da come appaiono, cioè da come vengono presentate dal Pensiero Unico, mediante la stampa, le televisioni, il cinema, e anche, duole dirlo, ma è il principale canale d'indottrinamento, dalla scuola. Non sono disposte, il che è molto più forte del non sono interessate. Se qualcuno prova a suggerire una visione diversa della realtà, se qualcuno prova a insinuare un dubbio sulla superficie piatta e uniforme del Politicamente Corretto, la reazione che scatta, sempre più di frequente, è d’insofferenza, di fastidio, di vera e propria antipatia.
In altre parole, la massa non tollera di essere avvertita, messa in guardia, posta di fronte a una nuova prospettiva: non ne vuole sentir parlare, ribatte stizzita snocciolando tutti gli argomenti uditi dalla televisione e dai giornali, con tono apodittico, di sfida: guarda con ostilità a chi osa socchiudere uno spiraglio sulla cappa asfissiante del totalitarismo ideologico in cui siamo immersi.

domenica 24 marzo 2019

Commissione UE vuole rendere obbligatorio il global compact

Sul global compact vedi precedenti qui - qui - qui.
E qui l''indice dei principali articoli sull'immigrazionismo.

Clamoroso! La Commissione Europea sta tentando di rendere obbligatorio il Global Compact per l’immigrazione per tutti gli Stati membri, anche quelli che si sono dichiarati contrari. Sono i Ministri degli Esteri di Austria e Ungheria a lanciare l’allarme. I burocrati pro-invasione hanno subdolamente predisposto un documento che rende vincolante il Patto Onu che vuole dichiarare l’immigrazione un diritto fondamentale dell’essere umano. Niente scherzi! Fratelli d’Italia, nel prossimo Parlamento Europeo, chiederà esattamente l’opposto e cioè che l’intera Unione Europea si tiri fuori dal Global Compact che favorisce l’immigrazione senza limiti. Il 26 maggio alle Elezioni Europee si voterà anche per questo. (Giorgia Meloni - Fonte)

sabato 23 marzo 2019

Riccardo e Niccolò, anche loro protagonisti del salvataggio del bus cancellato dai media perché italiano (Video)

Due ragazzini italiani, Niccolò e Riccardo, cancellati dai media.

C’è anche un ragazzino italiano di 12 anni, Niccolò Bonetti, che si è offerto come ostaggio nella vicenda dello scuolabus sequestrato ed incendiato da un terrorista umanitario senegalese.
«Ma non mi sento un eroe, ho fatto solo la cosa giusta», ha detto a «Un giorno da pecora» su Rai Radio 1, nella puntata che andrà in onda venerdì alle 13.30.
«Il terrorista, io lo chiamo così (l’autista senegalese Ousseynou Sy, ndr) ha chiesto di avere qualcuno vicino a lui, e ha iniziato a spargere benzina. Poi è andato a prendere un ostaggio e ne ha chiesto un altro: se nessuno si fosse presentato minacciava di fare esplodere l’autobus. In un momento di panico, coi miei compagni agitati – ha raccontato lo studente – ho deciso di andare lì ed offrirmi volontario».

venerdì 22 marzo 2019

Deliri sinistrorsi. "Sono fatti che vanno compresi"...

Leggete cosa emerge dall'immagine a lato. L'unica cosa da comprendere e che dobbiamo difenderci

RAI TV 3, programma del mattino delle ore 10,00, nello studio ci sono diversi giornalisti e politici come si conviene nelle abituali trasmissioni televisive a fine "condizionamento mentale" degli spettatori. Oggetto della discussione è la mancata strage di ieri di San Donato Milanese, dove per vero miracolo divino e la bravura e capacità delle forze dell'ordine non si è compiuta.
Tutti dicono la loro, c'è chi inveisce contro un'immaginaria integrazione, c'è chi invece propende al solito distinguo e giustificazione del gesto satanico adducendo motivazioni dettate più che da una illogica ideologia che da una logica reale e veritiera. Ovviamente" lo schifo inenarrabile" e a livelli insopportabile, non si può giustificare in nessun modo il sequestro di 51 bambini inermi e poi desiderare di arderli vivi con della benzina... tutto ciò è pazzesco...lo si fa quando si commettono dei genocidi e solo per un miracolo che non sia visto un rogo di 51 bimbi con fiamme ammesse.
Ed ora si arriva all'incredibile, in studio è presente l'ex ministro della salute del governo PD di Prodi, Livia Turco, lei, serafica, saccente, arrogante come al solito, a richiesta della conduttrice ad esprimere un parere in merito al mancato attentato risponde così : "è terribile ma sono fatti che vanno compresi ". Come vanno compresi…ma che diavolo ha detto ? 

giovedì 21 marzo 2019

San Donato, "avremo 1.000 di questi casi in Italia. Ѐ colpa dei buonisti"

Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo: "Il primo commento che mi viene in mente è che l'integrazione etnica tra culture, religioni e tradizioni diverse non è così scontata come i buonisti, i globalisti e gli immigrazionisti vogliono farci credere. Per cui, è vero che gli uomini sono tutti uguali in termini di diritti, di potenzialità e di rispetto dell'umano ma sono diversi per tradizione, cultura, valori, appartenenza e modo di essere. Pensare di amalgamare forzatamente zone del mondo in cui codici etici sembrano venire dal neolitico superiore, come nell'Africa sub-sahariana, o dall'Alto Medio Evo come nel caso dei Paesi islamici, non è assolutamente facile, né scontato e probabilmente è anche molto ingiusto".
La propaganda cosiddetta buonista, accogliente e globalista, che continua a ritenere che il solo principio di difendere la patria e le frontiere sia una forma di criminalità para-fascista, finirà per alimentare fenomeni di questa natura portati alle estreme conseguenze. C'è una sorta di guerra tribale e questo caso di San Donato è il primo segno. Coloro che hanno puntato il dito contro questo governo e in generale contro chiunque riaffermi i valori della sovranità e dell'autodeterminazione dei popoli e della democrazia, quindi il diritto degli italiani di vivere a casa propria senza vivere in un assedio, porteranno la responsabilità di 1.000 di queste situazioni. Ѐ la punta di un iceberg e il primo segno di un malessere e di una malattia che oggi ci troviamo a testimoniare. Si tratta di un grosso problema visto che un milione di africani e di magrebini senza lavoro sono in Italia e comportano non soltanto l'alimentazione di un'immensa criminalità, di cui la Mafia nigeriana è l'espressione più drammatica, ma anche questa sorta di revanscismo rivendicazionista di matrice africana e afro-islamica. Siamo all'inizio di un percorso che si configura come drammatico".

martedì 19 marzo 2019

Arriva la benedizione del vescovo: "È bene che il governo partecipi"

Il prelato di Carpi: «È la Costituzione stessa a parlare di matrimonio»
Monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, è una delle voci della Chiesa italiana più attente ai temi della vita e della famiglia.
Quando si trattò di tentare di salvare Alfie Evans, il bimbo al quale l'ospedale di Liverpool voleva staccare la spina perché il piccolo non avrebbe avuto speranze di guarire, monsignor Cavina fu incaricato da papa Francesco di tenere i rapporti tra la famiglia Evans e l'ospedale Bambin Gesù di Roma.

Sul Congresso mondiale delle famiglie si è creata una forte polemica politica. Lei ritiene opportuna la presenza di rappresentanti del governo all'appuntamento?

«Non vedo il problema se dei rappresentanti del governo partecipano a un congresso dove si parla di matrimonio e famiglia. Peraltro la nostra Costituzione all'articolo 29 stabilisce che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Non conosco nel dettaglio il programma dell'incontro di Verona, ma si tratta di un appuntamento internazionale giunto alla tredicesima edizione e che si svolge in Italia. Chi ha un ruolo di rappresentanza istituzionale deve prendere parte al dibattito sul bene comune che mette a tema vita, famiglia ed educazione».

lunedì 18 marzo 2019

Fiumi di odio e menzogne sul Congresso di Verona

Diceva la buonanima di Winston Churchill "se nessuno ti odia non ti sei mai battuto per nessuna causa". Da qui si deduce il secondo assioma: battiti per una causa solo se sei in grado di resistere all’odio, e battiti per una causa importante da cui dipendono la felicità e la vita di migliaia di persone solo se sei in grado di resistere a fiumi di odio. In questo momento fiumi di odio si stanno riversando sul Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona da venerdì 29 a domenica 31 marzo.

Non è vero che vogliamo inchiodare le donne alla maternità. Scusate, ma per curiosità, come sarebbe possibile? Vogliamo che le donne abbiano la possibilità di diventare madri, che possano avere un numero di mesi decente di astensione dal lavoro, almeno dodici, che possano avere un solido aiuto economico. Scusate, ma una giovane donna di venticinque anni disoccupata ha la libertà di abortire, garantita da tutti inclusi i sindacati, ma ha la libertà di diventare madre? Questa libertà non ha valore? Siamo certe che ogni donna possa essere chirurgo o amministratore delegato: vogliamo solo avvertirla che la potenza arcaica e totale della maternità è 1000 volte più grande dell’essere chirurgo o amministratore delegato, vogliamo dirglielo prima che sia troppo tardi.

La Grande Bufala dei cambiamenti climatici causati totalmente dell'uomo

Le elezioni europee si avvicinano e i partiti del Sistema delle lobby, della grande finanza, delle menzogne liberal, immigrazionisti, antirazzisti, omosessualisti non sono messi bene. Ecco allora la riesumazione di una vecchia "arma di distrazione di massa": l'ecologia.
Contemporaneamente in tutta Europa (non suona un po' sospetto?) scendono in piazza "fanciulli chiassosi tipo Greta e i suoi seguaci gretini [...] ignoranti come travi" scrive oggi Vittorio Feltri. Tirano la volata, elettoralmente, alle "nuove sinistre", ai verdi, vogliono far dimenticare l'emigrazione selvaggia (che in altri paesi d'Europa continua), la Grande Sostituzione dei Popoli, l'inverno demografico, la dittatura sogghignante dell'Unione Europea, la distruzione della famiglia, la verità naturale che esistono solo gli uomini e le donne (il resto è perversione o malattia) e così via.

venerdì 15 marzo 2019

"Così potete avere il reddito". In rete l'esultanza islamica

Sul web video in arabo per il sussidio. Il leader Piccardo: "Va a 241mila famiglie, non male...". E parte l'assalto
In 9 ore lo hanno già visualizzato oltre 5.500 persone: il video dev'essere davvero ben fatto e il curatore indica dettagliatamente la documentazione necessaria a chiedere il sussidio, riportando accuratamente i link ai quali reperire «il protocollo» e tutte le informazioni necessarie. Su Youtube, un altro video di istruzioni, pubblicato il 15 gennaio, ha già ottenuto 45mila click e una serie di commenti soddisfatti: «Grazie mille per le informazioni», per esempio. Nella schermata campeggia il sorriso inconfondibile del ministro del Lavoro e vice premier, Luigi Di Maio, sovrastato da una scritta rossa in arabo e da una bianca in campo nero, in italiano: «Il reddito di cittadinanza di 780 euro».

giovedì 14 marzo 2019

Congresso Mondiale delle Famiglie, parla il vicepresidente Coghe: «Il cambiamento dell’Europa passa da qui».

Assieme a Toni Brandi, sarà il principale “anfitrione” del Congresso Mondiale delle Famiglie, in programma a Verona, dal 29 al 31 marzo 2019. Jacopo Coghe, 34 anni, presidente di Generazione Famiglia, ha assunto alcuni mesi fa l’incarico di vicepresidente del Congresso Mondiale. Generazione Famiglia e Pro Vita onlus, hanno stretto un’alleanza che, alla lunga, potrebbe rivelarsi vincente, perché sostenuta dal basso, dalla gente comune. Nel frattempo, però, c’è molto da lavorare e sullo sfondo c’è il passaggio cruciale delle elezioni europee. «Un’Europa che non scommette sulla famiglia non ha alcun futuro», afferma Coghe, che, a colloquio con Scenari economici, si è espresso a chiare lettere su cosa c’è in gioco.

Manca meno di un mese allo svolgimento del Congresso Mondiale delle Famiglie, a che punto sono i preparativi?

«La lista dei partecipanti è ormai definitiva, siamo davvero in dirittura d’arrivo. Sia Generazione Famiglia che Pro Vita hanno accumulato un bagaglio di esperienze importanti negli ultimi 4-5 anni: tante battaglie per la famiglia e per la vita ci hanno portato a marciare fianco a fianco in numerose occasioni. Perché allora non unire le forze? La vera carta vincente del nostro Congresso, però, sarà l’alleanza che stingeremo con le famiglie che incontreremo a Verona. I partecipanti e gli uditori contano almeno quanto gli esperti che saliranno sul palco. L’organizzazione del Congresso non è un club elitario che vuole orientare il popolo. Noi, al contrario, raccogliamo le istanze della gente e, per l’appunto, delle famiglie, con le qualivogliamo cooperare. Famiglie che, da troppi anni, si sentono abbandonate, che faticano più che in passato a mantenere il loro ruolo di timone e motore della società. Siamo sicuri che la tre giorni di Verona rappresenterà una gigantesca iniezione di speranza per noi e per loro. Ci sarà da lavorare duro ma il sold out di prenotazioni al Congresso è un chiaro segno che siamo partiti col piede giusto».

mercoledì 13 marzo 2019

L'Italia vende i porti ai cinesi, l'economista Sapelli: "Strategia studiata dai comunisti per invaderci"

L'articolo risale al 2017 ma non ha perso di attualità. Ѐ di questi giorni la bomba-Cina che rischia di esplodere sul governo a causa della "via della Seta", il memorandum sullo sviluppo infrastrutturale euro-asiatico di cui il premier Conte e il vice Di Maio appaiono grandi sostenitori, nonostante le ripercussioni con le inquietudini degli USA e della UE. Al momento non risultano le dovute cautele che possono esser introdotte in una giusta e proficua relazione con un partner ineludibile come la Cina senza correre il rischio di consegnare ad esso l'economia italiana, tra infrastrutture, porti e scalate finanziarie ai gioielli di casa nostra. Dunque è bene tener desta l'attenzione e soprattutto sperare che restino vigili gli allegati leghisti. Intanto appare rassicurante la dichiarazione di Salvini: « Via della seta con la Cina? Non abbiamo pregiudizi, ma molta prudenza. Siamo favorevoli al sostegno e all’apertura dei mercati per le nostre imprese. Altre però sono le valutazioni, sempre attente, che occorre fare in settori strategici per il nostro Paese come telecomunicazioni e infrastrutture. Non vorremmo - ha aggiunto Salvini - diventare una colonia. Laddove, e si è visto, la Cina ha effettuato investimenti, ha aperto il suo mercato nel Paese che lo ha ospitato. Pertanto - ha concluso il vicepremier - molta prudenza ».

I cinesi vogliono i porti italiani. Ci avevano già provato due anni fa con Taranto ma, a causa anche delle consuete incrostazioni burocratiche, si erano spostati sul Pireo. Però non hanno dimenticato l’Italia acquistando il 40% della piattaforma logistica di Vado Ligure.
Ora vogliono andare avanti perchè, nonostante siano passati otto secoli e nel frattempo Cristoforo Colombo abbia scoperto che la terra è rotonda, il collegamento migliore fra la Cina e l’Europa resta quello tracciato da Marco Polo. Non a caso Pechino ha varato un progetto gigantesco da 113 miliardi di dollari e l’ha chiamato Via della Seta: una via di terra e l’altra per mare. «Ma il collegamento di terra - dice Giulio Sapelli economista e docente alla Statale di Milano - è un progetto fragile. Deve attraversare troppe frontiere. Più efficiente la rotta marittima».

Macron ha preso uno sputo in faccia. Da Berlino

“Insuccessi”  del governo italiano? Dilettantismo? Grossolani errori in politica estera?  Figure di m…?  I nostri media ne stano parlano nelle stesse ore in  cui , se c’è  una figura di m.  da registrare, è  quella di Macron. Ha appena ricevuto uno sputo in faccia dalla vice-Merkel,  e quasi certamente futura cancelliera,   la signora  Annegret Kramp-Karrenbauer  (d’ora in poi AKK).

Il 5 marzo, Macron ha reso pubblica una napoleonica Lettera agli Europei [qui] dove ha lanciato “un appello  urgente” per una Europa più forte e unita .  Contro i “populisti”. Qui i punti salienti:

Ebbene:   la signora AKK, in una lettera sul Welt am Sontag, ha risposto picche a tutte le richieste  del piccolo Eliogabalo dell’Eliseo. Egli proponeva passi avanti verso gli Stati Uniti d’Europa, la centralizzazione più spinta. Lei risponde:

martedì 12 marzo 2019

Cancellano la memoria per cancellare la nostra civiltà – Antonio de Felip

Il violento attacco in corso contro la nostra civiltà europea, greco-romana e cristiana da parte delle forze liberal, decostruzioniste, sostenute e incarnate dall’alleanza tra alta finanzia e una feroce ideologia della “correttezza politica” procede, con tappe progressive, su diversi fronti tra loro collegati: l’immigrazione/invasione che mira alla Grande Sostituzione dei Popoli; la distruzione sistematica della famiglia e della morale naturale attraverso il denatalismo, l’abortismo, l’omosessualismo e l’ideologia gender; il sovvertimento dottrinario e morale della Chiesa dal concilio in poi; la corruzione del linguaggio e l’introduzione di parole-truffa (come “razzismo”, “antirazzismo”, “omofobia” e molte altre ancora) imposte per impedire il libero pensiero (perché “si pensa con le parole”).

Ma tutto ciò non è sufficiente per l’obiettivo di distruzione finale della nostra civiltà. Per costruire una società-mondo fatta da consumatori-schiavi resi meticci, standardizzati nei pensieri, nei desideri e nelle azioni, dimentichi di ogni valore tradizionale e identitario, per la riuscita del più gigantesco e malvagio progetto di ingegneria sociale mai ideato, occorre distruggere sistematicamente, se necessario anche con la violenza e leggi liberticide, ogni retaggio culturale, storico, civile, obliterando la memoria e l’identità dei popoli.

domenica 10 marzo 2019

Parla il padre degli euroscettici: “Ecco come andranno le europee”

Parlare di Europa con Václav Klaus significa confrontarsi con chi il continente l’ha visto diviso, frammentato, depredato dalle ideologie del Novecento e infine riunito sotto quella bandiera blu a stelle che ha criticato fin dal primo momento. Da quando, cioè, ha iniziato a gettare il seme dell’euroscetticismo, sia da primo ministro cecoslovacco che da presidente della Repubblica Ceca (dal 2003 al 2013). Il suo potrebbe essere definito un pensiero proto-sovranista, anche se come profilo accademico si mostra da sempre come un liberale convinto. Semplicemente, nel modo più politicamente scorretto possibile, sostiene che per salvare l’Europa come entità sia necessario smantellare l’Unione europea come sovrastruttura e passare ad una libera cooperazione tra i paesi che attualmente ne fanno parte, preservando la libertà di movimento senza abolire i confini. Gli Occhi della guerra lo hanno incontrato in occasione della sua visita a Roma, ospite con il suo libro Comprendere l’immigrazione (Giubilei Regnani) del convegno Europa Sovranista organizzato il 9 marzo dal think tank Nazione Futura.

Presidente Klaus, superata la dicotomia destra/sinistra, le prossime elezioni europee saranno quelle del popolo contro le élite?
“Sebbene la divisione fondamentale della politica di oggi abbia una dimensione verticale non credo che categorie come destra e sinistra siano superate. E non lo saranno nemmeno in futuro. Cambiano solo forma”.

venerdì 8 marzo 2019

Paura del futuro - Marcello Veneziani

Quarant’anni fa, di questi tempi, finiva la storia, finiva la modernità e cessava di battere il novecento, come l’avevamo conosciuto fino allora. Il nome che indicava questo congedo o questo collasso, diventò presto virale: postmodernità. Si intitolava La condizione postmoderna il libro-segnaepoca di Jean-Francois Lyotard, uscito nel 1979 che aprì le danze e la fuga dalla storia e dall’ideologia del progresso. Il postmoderno non designava solo una concezione artistica, ma segnava la liquidazione del secolo furioso, delle ideologie e dei grandi racconti, la fine dello spirito pubblico, il ritorno del privato che allora si chiamò Riflusso, che oggi ha solo un significato gastro-esofageo. Nel postmoderno tornava sotto false spoglie l’antico, come un nonno travestito da nipote, era il cortocircuito della storia, il comunismo si faceva catarroso per poi mostrare il segno della sua disfatta, il terrorismo politico finiva la sua stagione aurea che poi concise con gli anni di piombo. Era ormai sepolto il Novecento di due guerre mondiali, grandi rivoluzioni e guerre civili, irruzione delle masse e genocidi. “Con la storia mi accendo la pipa” annunciava Roland Barthes. Poi fu Gianni Vattimo a certificare nel pensiero “la fine della modernità”.

giovedì 7 marzo 2019

... A totale carico del servizio sanitario

In che mondo viviamo? 
“Il Ministro della Sanità autorizza la somministrazione, a carico del servizio sanitario nazionale, del farmaco che blocca la pubertà nei bambini. Il Governo del cambiamento. Di sesso”.
Se non vi ribellate nemmeno a “questo”, italiani, tutto è inutile. Fonte

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mercoledì 6 marzo 2019

Gli insulti a Matteo Salvini

L’aggressione verbale che sta subendo Matteo Salvini da quasi un anno è senza precedenti nella storia della Repubblica. A mia memoria ricorda – pur con le dovute differenze - solo un altro livello di aggressione: quello che nel 1978 costrinse Giovanni Leone, allora Presidente della Repubblica, alle dimissioni, in base ad accuse che poi si rivelarono del tutto infondate.
Considerando che le aggressioni – finora solo verbali – riguardano anche, in maniera indiretta, milioni di persone che l’hanno votato, ritengo che Salvini abbia il dovere di rispondere, anche sul piano giudiziario. Non si può limitare ad “accoglierle” con frasi del tipo “tiro diritto” o “non hanno argomenti”.

martedì 5 marzo 2019

E se fossimo all’alba della disintegrazione europea? Francesco Saraceno legge “Gli ultimi giorni dell’Unione” di Ivan Krastev

Gli ultimi giorni dell'unione non sono gli ultimi giorni dell'Europa; ma della tecnocrazia mondialista che se ne è impadronita...

Il collasso dell’Unione Europea, sempre ritenuto inimmaginabile, è non solo possibile, ma quasi inevitabile. Il progetto di integrazione continentale ha il fiato corto, stretto tra il lento sbiadirsi dell’originario progetto di pace uscito dalla Seconda guerra mondiale, la fine della centralità geopolitica portata dal crollo dell’Unione Sovietica e la mancanza di un progetto politico per l’avvenire. Il detonatore che potrebbe segnare l’inizio della fine sarà la crisi dei rifugiati, che rappresenta un’autentica minaccia per l’identità europea, e non fa altro che alimentare il populismo di ritorno, che a sua volta minaccia i compromessi politici consolidati dell’Europa, il cosmopolitismo culturale, l’impegno per valori universali come i diritti umani e la solidarietà sociale. Una società già provata da disuguaglianze crescenti, e definitivamente destrutturata da dieci anni di crisi e di mala gestione della politica economica, ha infine abbracciato gli egoismi nazionali che i cantori dell’Unione credevano definitivamente sepolti, ripiegandosi su sé stessa.

lunedì 4 marzo 2019

Meloni ai conservatori di Trump: “Questa Ue distrugge la nostra identità, il patriottismo degli Usa è un modello”

La soddisfazione di rappresentare nel mondo Fratelli d’Italia, l’unica forza politica italiana invitata ad intervenire al Cpac 2019, la Conservative Political Action Conference di Washington. L’orgoglio di parlare dopo il presidente americano Donald Trump, davanti a una platea numerosa e attenta. La consapevolezza di essere riusciti a spiegare, agli americani, le difficoltà di un’Europa frammentata e dominata dalle lobby a cui sta facendo finalmente opposizione un sovranismo identitario ed economico che ha nel “patriottismo” americano una fonte di ispirazione.
C’è tutto questo nella notte americana vissuta da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, intervenuta ieri sera alla convention del Cpac, con un lungo intervento (che riportiamo integralmente di seguito) nel quale la Meloni ha toccato i temi di politica estera di stretta attualità, schierandosi al fianco degli Usa sul Venezuela, ma parlando anche di economia, di Stati Uniti d’Europa, di alleanze conservatrici sfociate nel recente summit di Roma dell’Acre, di potentati politici che schiacciano i paesi, di emigrazione da controllare, di tutela della differenza ma anche delle identità. “In Venezuela ma anche in Europa ci troviamo a combattere una diversa battaglia per la libertà, meno eclatante ma ugualmente vitale per i nostri popoli. Mi riferisco alla deriva antidemocratica che sta vivendo l’Unione Europea”.

domenica 3 marzo 2019

E la Meloni porta Fratelli d'Italia sul palco di Trump

La leader alla convention dei conservatori a parlare di Europa e sovranismo
Prima l'adesione a The Movement, il movimento transnazionale sovranista fondato da Steve Bannon (a settembre ospite di Atreju), poi a febbraio Fdi entra anche nell'Acre, Alleanza dei conservatori e dei riformisti in Europa.
E ora la presidente di FdI, Giorgia Meloni, completa l'internazionalizzazione in chiave sovranista intervenendo, a Washington, alla convention dei repubblicani, e parlando dallo stesso palco del presidente americano Donald Trump.
FdI, spiega la Meloni, «è stata invitata per parlare di sovranità, di Europa, di democrazia, di lotta contro il pensiero unico». E la partecipazione alla Conservative political action conference, per la presidente, unica italiana presente alla convention, è «il segno di quanto stia crescendo il percorso di Fratelli d'Italia e quanto sia visto con interesse anche a livello internazionale».
La leader di FdI è salita sul palco nel primo pomeriggio, quando in Italia erano quasi le 21, e ha trasmesso il suo intervento in streaming sulla sua pagina Facebook, parlando della democrazia in Italia e in Venezuela e, quanto alla nazione sudamericana, non risparmiando un paio di stoccate al contingente M5s all'interno del governo gialloverde. Reo di non aver permesso all'esecutivo italiano di prendere una posizione netta contro Maduro e a sostegno di Guaidò. «Ma purtroppo - ha spiegato alla platea di conservatori a stelle e strisce la Meloni - tuttora il governo italiano, ostaggio di alcuni suoi membri ideologicamente di sinistra, si dichiara neutrale nella questione venezuelana: un atteggiamento grave e inaccettabile».
Anche alla Ue, comunque, la Meloni ha riservato qualche colpo nel suo intervento. Denunciando la «deriva antidemocratica» che starebbe vivendo il Vecchio continente, una crisi che, parola della Meloni, è «crisi di democrazia e di sovranità popolare», stante il trasferimento del potere decisionale - e dunque, appunto, della sovranità - ai burocrati europei, privi di legittimazione democratica.
Nella seconda parte del suo intervento, poi, la leader di FdI se l'è presa con la «dittatura soft del politicamente corretto, del pensiero debole, del relativismo culturale»: «Tutto ciò che ci definisce è sotto attacco. Ci vogliono senza Patria, senza identità nazionale, in un mondo senza confini. Non americani, italiani o giapponesi, ma soltanto miliardi di consumatori indistinti». Infine, vista la location, arriva un riferimento alla «difesa sempre legittima». Un concetto non scontato per l'Italia, «dove abbiano norme molto più restrittive delle vostre sul rilascio delle armi». - Fonte