lunedì 18 marzo 2019

Fiumi di odio e menzogne sul Congresso di Verona

Diceva la buonanima di Winston Churchill "se nessuno ti odia non ti sei mai battuto per nessuna causa". Da qui si deduce il secondo assioma: battiti per una causa solo se sei in grado di resistere all’odio, e battiti per una causa importante da cui dipendono la felicità e la vita di migliaia di persone solo se sei in grado di resistere a fiumi di odio. In questo momento fiumi di odio si stanno riversando sul Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona da venerdì 29 a domenica 31 marzo.

Non è vero che vogliamo inchiodare le donne alla maternità. Scusate, ma per curiosità, come sarebbe possibile? Vogliamo che le donne abbiano la possibilità di diventare madri, che possano avere un numero di mesi decente di astensione dal lavoro, almeno dodici, che possano avere un solido aiuto economico. Scusate, ma una giovane donna di venticinque anni disoccupata ha la libertà di abortire, garantita da tutti inclusi i sindacati, ma ha la libertà di diventare madre? Questa libertà non ha valore? Siamo certe che ogni donna possa essere chirurgo o amministratore delegato: vogliamo solo avvertirla che la potenza arcaica e totale della maternità è 1000 volte più grande dell’essere chirurgo o amministratore delegato, vogliamo dirglielo prima che sia troppo tardi.

Vogliamo che ogni bambino abbia un padre e una madre, e se possibile i suoi,  perché è la situazione che maggiormente gli garantisce equilibrio psicologico, fisico, spirituale ed emotivo. La sua mamma può allattarlo e questo moltiplica la sua salute, il suo papà con la sua presenza diminuirà la sua ansia. Vogliamo dire alle coppie che non hanno figli: non comprate un bambino mai, non comprate la malattia che si chiama sindrome di iperstimolazione ovarica di una donna povera che ha venduto gli ovuli, non comprate le vene varicose, il dolore del parto, nove mesi di gestazione di una donna povera che ha affittato l’utero, non create un bambino figlio di genitori che lo hanno venduto.

Il relatore più bersagliato sono io. Il mio nome è ovunque, fiumi di minacce e insulti stanno arrivando. Sto di nuovo evitando i luoghi affollati. Al congresso si parlerà di famiglia, non di altro ma sono le mie dichiarazioni precedenti che, a quanto pare, annullano per sempre la mia libertà di parola, Quindi cominciamo a chiarire che molte cose che mi vengono attribuite sono platealmente false. Fake news per usare un termine aggiornato.

Non ho mai né scritto né pronunciato la frase che mi viene attribuita dai contrari al congresso di Verona: «L’atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo», frase completamente senza senso. Sto prendendo in considerazione l’idea di querelare. Ho detto che la penetrazione dell’ultima parte del tubo digerente, essendo molto dolorosa, è usata in alcune iniziazioni sataniche, come raccontato in un video reperibile su YouTube dall’attrice Angelina Jolie. E come spiegato anche nel concetto di magia sessuale da Aleister Crowley, che possiamo considerare il fondatore del satanismo contemporaneo.

La mia affermazione è vera, motivo per cui è stata assolta al processo del 14 dicembre 2018.

Per quanto riguarda l’affermazione sul fatto che i cosiddetti omosessuali maschi, in particolare passivi, abbiano un quantitativo di malattie sessualmente trasmissibili molto più alto del resto della popolazione, questa affermazione è tragicamente vera, tragicamente dimostrata aldilà di ogni ragionevole dubbio, come è stato anche riconosciuto nel processo che ho subito a Torino. Ho sempre affermato che le malattie sessualmente trasmissibili in queste persone colpiscono circa 20 volte di più che nel resto della popolazione. Anche su queste affermazioni sono stata completamente assolta perché sono vere al di là di ogni ragionevole dubbio. Digitate su google gli acronimi STDs (malattie sessualmente trasmesse, in inglese) e MSM (uomini, men, che fanno sesso con altri uomini) e arriverete alle migliaia di file sull’argomento. Ci sono solo io che lo dico? Pare di sì. In realtà lo dice purtroppo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le sue tragiche statistiche, io sono l’unica che questi dati li tira fuori dagli ambienti medici. Non sarò l’unica a cui queste persone premono sul serio? Ho l’impressione di sì.

Porto nel cuore i pazienti morti di AIDS, forse gli altri non hanno questo nella memoria. Ricordo a tutti le parole del mio amico ex gay Joseph Sciabra: «Tutti sono capaci di fare i liberal, ma tanto sono i gay che continuano a morire». Joseph Sciabra (seguite il suo imperdibile blog). Aggiunge Sciabra ripensando al suo periodo gay, lui era una pornostar, che era un periodo terribile, che è rinato. Anche Nausicaa Della Valle, cui è stato impedito di parlare a Biella qualche giorno fa, che è ex lesbica, ex bulimica e ex allergica parla di un equilibrio ritrovato.

Ripeto quello che ho sempre detto: amo profondamente le persone che si dichiarano omosessuali. Amo anche gli altri se è per questo. Amo le persone che si chiamano omosessuali, al punto tale da rischiare un linciaggio tutti giorni per affermare che il loro stile di vita è biologicamente perdente, e quello stile di vita è assolutamente reversibile: se cambia lo stile di vita vivranno infinitamente più sereni, come possono testimoniare tutti gli ex gay.

Non ho mai detto l’immane sciocchezza che la (cosiddetta) omosessualità sia una malattia. La tubercolosi è una malattia, il cancro è una malattia, la SLA è una malattia. Una malattia ha un quadro anatomopatologico, un'eziologia, una fisiopatologia, ma soprattutto un quadro anatomopatologico. La cosiddetta omosessualità è un comportamento, un comportamento che si apprende e che si può disapprendere, presente per periodi più o meno lunghi in molte vite, lo spiega benissimo l'ex gay psicoterapeuta Richard Cohen, nel suo libro "Riscoprirsi normali", titolo che scandalizzerà molti benpensanti, ma che il dottor Cohen rivendica.

Ho detto che è un comportamento biologicamente perdente, comportamento da cui si può uscire, da cui ci si può emancipare, oppure, se il termine non vi scandalizza troppo, si può guarire. Si guarisce anche da un comportamento.

Quello che ho detto e me ne assumo la responsabilità, e sono pure fiera di averlo detto. è la verità che la (cosiddetta) omosessualità non è né genetica né irreversibile, che non esistono studi scientifici che lo dimostrano e che gli ex gay sono un esercito e tutti dichiarano di vivere meglio da ex. Secondo voi invece è una forma di normalità? Io non sono d’accordo che si possa considerare normale qualcosa dove gli organi sono usati non secondo la loro fisiologia, quindi io mi tengo la mia idea e voi la vostra, ma in una nazione appena decente tutti devono avere libertà di parola, e siamo ancora una nazione decente.
Silvana De Mari

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:
Il Movimento 5 Stelle diffonde fake news sul congresso di Verona sostenendo che sia contro la libertà delle donne. Dichiarazioni ridicole che non trovano riscontro da nessuna parte.
Perché allora continuano questo attacco quotidiano? Perché sono dei buoni mondialisti e quindi vedono la famiglia come fumo negli occhi. Loro sono per la droga libera, per la propaganda gender, per i matrimoni di gruppo e tra specie diverse: praticamente una comitiva di punkabbestia. Solo che stanno al Governo.

Pro-vita ha detto...

Roma, 18 marzo 2019

«Di Maio ha scelto la poltrona comoda della casta e di offendere le famiglie. Le sue affermazioni di oggi su Facebook sono da querela. Per lui a Verona “si arriva perfino a negare il tema della violenza contro le donne”? Ma come si permette di diffamare così il Congresso e noi organizzatori? MAI detto o pensato una cosa del genere. Noi crediamo nella libertà, nei valori e nel progresso, caro Di Maio, che infatti fanno rima con famiglia», hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019 in risposta al post su Facebook del vice premier Luigi di Maio.

«Lo abbiamo già scritto e abbiamo già smentito», hanno poi aggiunto Brandi e Coghe, «annunciando anche azioni legali, che è solo fango quello che ci è stato e ci stanno buttando addosso. Noi NON vogliamo obbligare la donna a lavare e stirare, quella è la macchietta che dipingono certi giornali neanche più utili a incartare le uova e infatti in grande crisi. Noi siamo per l’art. 37 della Costituzione che parla di promozione di politiche che assicurino alla donna lavoratrice “gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”, e condizioni di lavoro che consentano “l’adempimento della sua essenziale funzione familiare”. Detto questo, ci chiediamo però se, a questo punto, per il M5s le migliaia di madri e nonne casalinghe che hanno dedicato la vita alle proprie famiglie non siano realizzate come donne».

«È una vergogna», hanno proseguito gli organizzatori, «che un vice premier si presti a questa denigrazione gratuita e illecita. A Di Maio un suggerimento: fermi una madre per strada e le chieda quanto è contenta di essere abbandonata dallo Stato alle oggettive difficoltà economiche, lavorative e di organizzazione. L’Italia è con noi, al Palazzo non resta che scegliere se allontanarsi ancora di più dalla gente».

Comunicazioni e Relazioni esterne
Congresso Mondiale delle Famiglie

Anonimo ha detto...

Francesco Agnoli:
Al convegno c'è una donna ministro; è laureata in economia e in diritto; parla fluentemente più lingue...
Secondo Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio ecc. sarà al Congresso mondiale delle Famiglie, insieme a donne docenti, donne-medico, donne che lavorano in vari parlamenti del mondo, per dire cosa?
Che le donne devono stare chiuse in casa, precisamente in cucina.
Zingaretti, Di Maio e tutti i giornalisti che cercano di raccontare questa storiella dei "medievali" (parola utilizzata dagli ignoranti quando non hanno argomenti) radunati nella città di Romeo e Giulietta è grottesca e ridicola... Come coloro che la raccontano.