domenica 2 ottobre 2022

La ricreazione è finita

Finita l’ora d’aria elettorale per il popolo italiano, si torna alla realtà dei poteri dominanti e dei percorsi prestabiliti. Il voto nelle democrazie è una gita fuori porta, una scampagnata con relativo pic nic politico; ma finita la gita, consumato lo spuntino, si torna all’ovile. La ricreazione è finita. È stato bello avere l’impressione che tutto sarebbe cambiato col voto, secondo quel che raccontavano i protagonisti dello show elettorale o secondo le aspettative diffuse della gente. Era bello figurarsi che tutto era nelle mani dell’elettore sovrano e che la politica avrebbe assunto la forma indicata dalla libera volontà dei cittadini. Era bello ballare con le stelle, illudersi che il mondo è come ci appare, come ci viene raccontato dai leader e dai loro spin doctor, frutto della nostra volontà e della loro, incrociate in un rapporto nuziale che si chiama patto elettorale.

venerdì 2 settembre 2022

Devianti o popolo alla riscossa

L’affermazione più infelice nel primo scorcio di campagna elettorale l’ha pronunciata Enrico Letta, che pure è così prudente e misurato: “Io lo penso e lo dico: viva le devianze”, ha esultato in un tweet il leader dei dem per polemizzare con Giorgia Meloni che invece proponeva di fronteggiare le devianze che ulcerano il nostro paese, e in particolare i più giovani. Si può essere o meno d’accordo sui rimedi proposti dalla leader della destra, si può preferire un approccio più indulgente e comprensivo verso le devianze, almeno alcune, e si può distinguere tra devianze vere e presunte. Ma è davvero una semplificazione dissennata inneggiare alle devianze, senza specificare quali. Un segno di nervosismo nella migliore delle ipotesi, di perdita di lucidità e di rispetto della vita reale e della gente comune.

martedì 26 luglio 2022

La cupola vuole fermare Meloni. Accadrà di tutto prima del voto. L’analisi di Veneziani

Intervista di Alberto Maggi.
In caso di elezioni anticipate dopo l’estate, il Centrodestra è favorito con Fratelli d’Italia primo partito. Lei vede Giorgia Meloni premier?
“Non lo so, probabilmente potrebbe essere colei che indica il premier più che lei stessa presidente del Consiglio. Le ipotesi sono ancora tutte aperte, anche perché non sappiamo i termini della vittoria, netta o stentata? È prematura fare previsioni”.

Tremonti, Crosetto, Nordio… Chi premier se non Meloni?
“Tremonti è sicuramente un nome possibile, anche se è abbastanza autonomo e non so fino a che punto sarebbe il candidato di Meloni o di altri. Penso a una candidatura comunque di prestigio come figure istituzionali oggi non così in vista. Ripeto, è presto per azzardare previsioni. La domanda da porsi è la seguente: vogliamo che la politica torni ad avere un ruolo con la sovranità che appartiene al polo come dice la Costituzione? Votiamo e accettiamo tutti i rischi, altrimenti consegniamoci definitivamente ai tecnici e liquidiamo questa pagliacciata della presunta democrazia parlamentare”.

sabato 23 luglio 2022

Nessuna via d’uscita se non la guerra

Gli Stati Uniti, dove due settimane fa il Congresso ha votato quasi unanime $ 40 miliardi di aiuti all'Ucraina, sono intrappolati nella spirale mortale di un militarismo inarrestabile e fuori controllo.

Negli USA non ci sono treni ad alta velocità e gli aerei delle compagnie nazionali sono obsoleti e malmessi; non esiste assistenza sanitaria universale e nemmeno piani finanziari di soccorso pubblico in caso di emergenza sanitaria; non ci sono programmi infrastrutturali per riparare strade e ponti fatiscenti (ci sono 43.586 ponti con difetti strutturali che necessitano esattamente di $ 41,8 miliardi per essere resi sicuri). Non ci sono soldi per condonare i debiti degli studenti; mancano politiche redistributive del reddito, pur essendoci 17 milioni di bambini che crescono in assoluta povertà. Non esistono programmi educativi di contrasto dell’uso delle armi, nonostante l’ondata di violenze nichiliste e sparatorie di strada; e nemmeno programmi di sostegno per i 100.000 americani che muoiono annualmente per overdose. Non esiste legge che fissi il salario minimo almeno a 15 dollari l'ora, nonostante la stagnazione salariale da 44 anni.

venerdì 27 maggio 2022

Contro ritratto di De Mita

Due esempi, del passato e del presente, che rappresentano bene la mediocrità della classe politica italiana.
Fu istruttivo, a tratti divertente, lo scontro televisivo tra Matteo Renzi e Ciriaco De Mita. Due mondi erano a confronto, e non erano il Bene e il Male o il Moderno e l'Antico. Era un derby tra arroganza e presunzione, tra fuffa del fare contro fuffa del pensare, tra nonnismo e nepotismo. Arbitro in campo Mentana, arbitro a latere Mattarella, debitore ad ambedue per la sua carriera.

È lui l'anello di congiunzione tra il prode Matteo e il fumoso e a tratti fumante Ciriaco. Il tirannosauro De Mita è apparso tutt'altro che mite e ringoglionito, per dirla col suo gergo. Ha cercato di umiliare Renzi allora premier in carica e in parte c'è riuscito. A Renzi fumavano le orecchie da Star-trek mentre il Patriarca di Nusco gliele tirava a scena aperta.

Dico la mia sulla “carriera alias” (che fino a ieri non sapevo neanche cosa fosse).

Sono tanti gli elementi che ci sfuggono nei cambiamenti epocali a raffica in una realtà complessa. Indice degli articoli sulla realtà distopica e correlati.

Ricevo sul telefonino la pagina di oggi di un quotidiano locale, tutta dedicata al “problema” della cosiddetta “carriera alias1 che, a quanto apprendo, qualche istituto scolastico della mia regione ha introdotto e altri stanno ipotizzando di introdurre. Con questa improbabile denominazione (vabbé, ormai i nomi alle cose vengono dati sempre più ad mentulam canis), ho inteso che si indichi la possibilità che uno studente o una studentessa a scuola siano registrati non con il nome (e il sesso) anagrafico, ma con un altro di loro scelta.

Nella pagina del giornale che ho letto, sono riportati i pareri di quattro brave presidi della nostra cittadina: una è apertamente favorevole, due cercano di dire il meno possibile, solo una avanza delle riserve. Tutte cercano di essere molto prudenti, e le capisco perché, non essendo ormai più tutelata nel nostro paese la libera manifestazione del pensiero (con tanti saluti all’art. 21 della defunta costituzione repubblicana), bisogna stare attenti a come si parla, soprattutto se si riveste un ruolo pubblico, e possibilmente non parlare affatto.

lunedì 23 maggio 2022

Che dire di un'esercitazione del marzo 2021 che simula una pandemia globale coinvolgente un ceppo insolito di 'monkeypox'?

NOVITÀ – Nel marzo 2021, NTI ha collaborato con la Conferenza sulla sicurezza di Monaco per condurre un’esercitazione da tavolo che simula una pandemia globale che coinvolge un ceppo insolito di #monkeypox causato da un attacco terroristico utilizzando un agente patogeno ingegnerizzato in un laboratorio. “La Nuclear Threat Initiative e la Munich Security hanno organizzato congiuntamente un’esercitazione di guerra pandemica durante il Covid nel 2021 che ha coinvolto un attacco localizzato di armi biologiche con il vaiolo delle scimmie geneticamente modificato. Solo una coincidenza, senza dubbio.”
(Fonte: NTI, (https://www.nti.org/news/nti-bio-munich-security-conference-convene-global-leaders-annual-tabletop-exercise-reducing-high-consequence-biological-threats/) via Dr. Aaron Kheriaty (https://t.me/AaronKheriaty/154)

Finalmente c'è chi reagisce alle incivili discriminazioni!

FVG Orchestra non prenderà parte al Concorso Internazionale di violino Rodolfo Lipizer. In accordo con quanto già espresso dall’amministrazione comunale di Gorizia, la decisione della sinfonica regionale è stata presa in seguito alla decisione dell’Associazione Lipizer di escludere tre violiniste russe dalla prossima edizione del Concorso. 
 “Ci dispiace molto interrompere la tradizione per cui era proprio la FVG Orchestra ad accompagnare i musicisti internazionali durante la competizione – commenta il presidente Paolo Petiziol – ma non possiamo non reagire in modo coeso e determinato ad una decisione che ci sembra del tutto ingiusta. La cultura è una delle poche armi che abbiamo per sanare ferite, per riavvicinare le persone e i popoli, creando coesione invece di divisioni e rancore. Questa esclusione, invece, va nella direzione diametralmente opposta”. - Fonte

venerdì 20 maggio 2022

Come modellare la realtà attraverso i media

In Israele si chiama "modellare la realtà". Significa che presenti la realtà dei tuoi sogni come già sta accadendo. Quando vuoi che qualcosa diventi reale, semplicemente inizi a pubblicare media che già ci sono, così la gente si sente come se ci vivesse già. Hanno fatto lo stesso con la pandemia. È un dispositivo mostruoso. Il più delle volte funziona perché il pubblico occidentale vede la realtà come un mucchio di narrazioni da fonti autorizzate, non crede più a nessuna verità oggettiva. 
Dicono "al giorno d'oggi non sai di chi fidarti" e si fidano di imbroglioni e ingannatori come Harari. 
"Il 28 febbraio, ad appena quattro giorni dall'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina, Yuval Noah Harari ha pubblicato un articolo sul Guardian in cui, tra diffamazioni propagandistiche a favore del regime ucraino e della manipolazione della storia, sosteneva che "la guerra sarà lunga, durerà anni." Poiché non credo che Harari sia in possesso di una sfera di cristallo, resta la domanda sul perché abbia fatto di tutto per fare queste dichiarazioni all'inizio delle ostilità militari quando la situazione sul campo era difficile da comprendere e anche gli esperti di strategie militari non avventuravano pronostici sulla durata della guerra. Ricordo che Harari si trova a suo agio tra le élite globaliste che espongono i loro disegni distopici per l'umanità al World Economic Forum di Davos. È lì che fanno il tifo per una "lunga guerra" e applaudono gli utili ukronazisti che sognano il Valhalla come i terroristi dell'ISIS sognano il paradiso con le 72 vergini a disposizione perpetua? " (Lena Bloch)