venerdì 22 gennaio 2021

Giorgia Meloni, bomba sul governo. FdI vince in tribunale contro il ministro Speranza: "Costretto a far vedere il piano anti-Covid agli italiani"

Il governo "piegato" da Fratelli d'Italia. Entro un mese il ministero della Salute diretto da Roberto Speranza dovrà trasmettere ai parlamentari meloniani Galeazzo Bignami (responsabile nazionale del Dipartimento sicurezza) e Marcello Gemmato (responsabile del Dipartimento Sanità) la copia del Piano nazionale emergenza per il contrasto al Covid. È la sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso dei due deputati di FdI. La vicenda ha inizio il 4 agosto scorso, quanto Bignami e Gemmato presentarono al Ministero una richiesta di copia del Piano di cui aveva parlato in un'intervista giornalistica il direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute. La non risposta del ministero ha portato al ricorso. Respinte l'eccezione di genericità e inammissibilità, il Tar si è concentrato sul fatto che il Ministero ha eccepito il proprio difetto di legittimazione passiva, ritenendo che il documento in questione fosse solo un testo elaborato e proposto dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, e non un Piano pandemico approvato con atto formale dal ministero della Salute. Nonostante ciò, spiegano i giudici, il ministero ha depositato il documento in giudizio. I parlamentari di FdI hanno contestato la posizione ministeriale, sostenendo che la documentazione di cui avrebbero voluto l'ostensione era il 'Piano nazionale di emergenza' di cui aveva parlato il funzionario nell'intervista.

sabato 16 gennaio 2021

Giorgia Meloni replica a Giannini. Insultata, mai insulta ma argomenta e asfalta l'interlocutore

Oggi la mia risposta a Massimo Giannini su La Stampa. Non saremo mai la destra che piace alla sinistra

Caro direttore,

con un post sui social le avevo chiesto di argomentare meglio cosa intendesse dire chiamandomi lo “sciamano d’Italia”. Mi ha risposto con un lungo editoriale confermando purtroppo la solita strategia di distorcere la verità e poi su quelle falsità costruire accuse contro i propri avversari politici.

domenica 10 gennaio 2021

Quindi ci sono morti ammazzati da pallottole buone?

Incredibile che tutti i giornali si bevano la “narrazione” di Re Biden e di Capitol Hill “santuario della democrazia” quando ci sono quattro vittime (ricordate Carlo Giuliani?)
Guardate questo video. Insieme a Ashli Babbitt, 34 anni, veterana di guerra, ci sono stati quattro morti tra i manifestanti davanti a Capitol Hill. Ma tutti zitti. Si declinano le loro generalità. Un po’ di colore. Chiusa lì. Se non ci fosse quel video sul brutale assassinio di Ashli, forse neanche si saprebbe di queste povere vittime. Un affaruccio ai margini della grande, grandissima epica narrazione intorno a Capitol Hill. “Il santuario della democrazia”.
Vi ricordate cosa successe quando la protesta di migliaia di manifestanti contro un “santuario della democrazia” – otto capi di Stato riuniti a Genova – finì con il disastro di Genova, vent’anni di processi contro la polizia, risarcimenti milionari e una piazza dedicata a Carlo Giuliani, il giovane che voleva spaccare con l’estintore la testa a un carabiniere che stava dentro la camionetta? Quale che fosse il “santuario della democrazia”, il giornalismo si ricordò che il primo “santuario” è la vita umana, non rimase indifferente e non si accontentò della “narrazione” dei potenti.

sabato 9 gennaio 2021

Usa, Giorgia Meloni: «Non accetto lezioni sulla vicenda americana». L’intervento punto per punto

Giorgia Meloni, con la consueta chiarezza e convinzione, ha illustrato il suo punto di vista in un lungo intervento pubblicato oggi dal Corriere della Sera 

Gentile direttore, 
Negli Stati Uniti sono accaduti, in queste ore, eventi clamorosi e gravissimi, culminati in una surreale irruzione nella sede del Congresso americano che ha causato diversi morti. Un quadro scioccante. Eppure per molti, in Italia, sembra tutto semplice. La tesi sostenuta, in sostanza, è: negli USA c’era un dittatore pazzo che è stato sconfitto, ora ha vinto il bene sul male ma Giorgia Meloni non ha preso sufficientemente le distanze dal mostro Trump. A volte invidio chi ragiona in modo così banale, se non altro perché a fine giornata non rischia l’emicrania per aver fatto lavorare il cervello. 

Rispondo per punti alle stupidaggini che ho letto sul mio conto. 

martedì 5 gennaio 2021

"Sarà una catastrofe, umanitaria e generazionale", dice Crepet

Tutto chiaro sugli aspetti considerati. Tuttavia si dà per scontato il rimedio costituito dal vaccino. Senza considerare le ragionevoli riserve nei confronti di una campagna dichiaratamente sperimentale e con un prodotto portatore di innovazioni bio-tecnologiche non chiare e anche inquietanti nella misura in cui non se ne conoscono gli effetti a lunga scadenza e forse anche generazionali. Mentre basterebbe garantire una maggior attenzione a cure efficaci già individuate, nonché ad una strategia sanitaria con protocolli che prevedano l'uso precoce e a domicilio di queste cure, ad evitare sia i ricoveri che possibili tragiche complicazioni. E non si capisce perché nessuno nell'agone politico e sui media ne parli con la dovuta chiarezza ed esaustività. O meglio. si capisce fin troppo bene visto che i giochi sono in mano a poteri forti  e  al sistema manipolatorio del pensiero unico, orwelliano, da cui non si riesce a svincolarsi. E viste le mutazioni antropologiche che vanno prefigurandosi.

Il disagio e la paura del prossimo cresce soprattutto nelle città. Lo psichiatra: "È una resa, questa è una parte del mondo che si sta arrendendo. A che cosa non si sa"
AGI - “Sarà una catastrofe. Umanitaria e generazionale. A pagare di più il lockdown saranno le nuove generazioni, anche per la disillusione che ormai si sta diffondendo relativa ai ritardi con cui viene somministrato il vaccino. I tempi sono destinati ad allungarsi”. Lo dice all’Agi Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, commentando le notizie quotidiane di persone rifugiate in casa, paralizzate dalla paura del contatto con gli altri, spesso incapaci di portare a termine banali faccende domestiche. Succede in Italia e in tante altre città del mondo, difficile tenere la contabilità del disagio metropolitano causato dal Covid.