sabato 22 settembre 2007

Identità europea e dialogo interculturale

“L’Europa rischia di sprofondare in un melting pot imperfetto o di frammentarsi ancor più sul piano culturale e di allontanare così le sue istituzioni dalla società. Si pone dunque il problema – come spesso nella sua storia - di definire una identità europea sul piano delle sue dimensioni culturali e religiose, delle sue istituzioni e delle sue frontiere geografiche e politiche”. Con questa premessa é iniziato oggi all’Abbazia di Neumünster in Lussemburgo il colloquio su “Identità europea e sfide del dialogo interculturale” per iniziativa dell’Istituto di cultura italiano e dell’Istituto Werner dello stesso Lussemburgo, dalla Fondazione Schuman e dall’Istituto internazionale Maritain. Alla base del colloquio, che proseguirà domani, é la convinzione che “l’Ue malgrado i suoi limiti esprime un modello pluralista nel cui cuore si trovano la persona umana e i suoi diritti. Malgrado le sue tensioni interne, l’Europa comunitaria é consapevole del patrimonio spirituale e morale che riunisce i suoi popoli e fonda il loro destino comune”. In effetti, ha affermato Jacques Santer, presidente della Fondazione Schuman e già presidente della Commissione europea, “l’Ue non é una federazione di Stati come sono gli Usa, e la sua originalità ha bisogno oggi di un pensiero che senza rinunciare alla memoria si ponga sui nuovi sentieri della storia”.

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