mercoledì 13 febbraio 2008

Roma. Anno Europeo per il dialogo interculturale

Si è aperto oggi a Roma l'anno europeo per il dialogo interculturale. “Un anno necessario - afferma Jan Figel, commissario europeo per l'istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo, presentando l'evento - il dialogo tra culture è una caratteristica dell’integrazione europea. Oggi l’Ue è cambiata moltissimo, i cittadini sono liberi di muoversi e in essa risuona una grande varietà di lingue”. Ma per il Commissario “abbiamo bisogno di imparare a vivere insieme. Ciò significa vivere appieno la propria identità, nel rispetto del prossimo, arricchendoci a vicenda. Arriveremo così oltre la tolleranza e verso una mescolanza di culture. Questo è il fondamento dell’anno europeo per il dialogo”. L'anno che si apre oggi in Italia, ma celebrazioni analoghe si svolgono in tutti i Paesi europei, ha un programma denso di eventi, otto di questi, i più significativi, sono contenuti nel “Progetto Mosaico” promosso dal ministero per i Beni e le Attività culturali consultabili sul sito ufficiale dell'Anno, w.dialogue2008.eu. Filo rosso che lega le iniziative, sparse in tutto il territorio nazionale, è il multiculturalismo e la diversità culturale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

una grande varietà e anche una grande sudditanza: che ne dite della censura sulla favola dei tre porcellini in Inghilterra per non offendere i musulmani?
E' una barzelletta o è vero?

Anonimo ha detto...

ha ricordato Gabriele Mazza, direttore di progetti di educazione scolastica del Consiglio d'Europa

“Io penso, e il Consiglio d’Europa cerca di farlo da decenni, che bisognerebbe mettere in relazione questi vari concetti: diritti umani, diritti culturali, diritti linguistici, il concetto di cittadinanza democratica, di educazione alla cittadinanza democratica, l’idea di coesione sociale. L'educazione culturale non si costruisce da sé: se noi pensiamo ai nostri sistemi educativi, non esiste né come soggetto, né come materia di studio, né come preoccupazione trasversale, né nelle nostre scuole, né nella formazione dei nostri insegnanti. Devo dire che nella maggior parte dei Paesi, con poche eccezioni, non si trova traccia di questa educazione interculturale.”

purtroppo nel nostro paese si sta perdendo la nostra cultura secolare

Maria Guarini ha detto...

non so se è vera la notizia che viene dall'Inghilterra; ma di certo è vera, purtroppo, la nostra sudditanza nei confronti di altre culture