mercoledì 4 novembre 2009

La Corte europea e il Crocifisso

Secondo una sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo la “presenza del crocifisso” nelle aule scolastiche contrasta con il “pluralismo educativo” che dovrebbe caratterizzare una “società democratica”: la sentenza è mirata sull’Italia e accoglie il ricorso di una cittadina italiana di origine finlandese che non voleva il crocifisso nelle aule dei suoi figli e si era vista dare torto – in Italia – sia dalla Corte Costituzionale sia dal Consiglio di Stato. È la laicità radicale dell’Europa che rifluisce sul nostro paese, il quale ha già presentato ricorso contro la sentenza.

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Comunicato CEI - La decisione della Corte di Strasburgo suscita amarezza e non poche perplessità. Fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Non si tiene conto del fatto che, in realtà, nell’esperienza italiana l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come “parte del patrimonio storico del popolo italiano”, ribadito dal Concordato del 1984. In tal modo, si rischia di separare artificiosamente l’identità nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre “non è certo espressione di laicità, ma sua degenerazione in laicismo, l’ostilità a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche”.

[Un po' tiepidina, come reazione! I vescovi italiani evocano il concetto di laicità e indicano in una espressione del laicismo, sua degenerazione, l'accaduto. Esiste infatti una laicità positiva: quando essa significa che a nessuno può essere imposto un qualsiasi credo religioso contro la sua volontà. Esiste, poi, il laicismo, che è altra cosa, cioè il voler imporre alla società una nuova religione che consiste principalmente nell'eliminare e disprezzare ogni credo religioso. La sentenza di Strasburgo è indubbiamente laicista. E qui sta l'inganno diabolico degli apostoli di questa nuova religione: si spacciano per esseri super partes, per tutori del diritto e del bene comune, invece sono gli zeloti di un credo non poco fanatico, che vogliono imporre con mezzi subdoli, dato che a viso aperto sarebbe loro impossibile. Ma se un segno come il Crocifisso diventa solo tradizione culturale, per quanto universale e alta, e non Verità assoluta, potrà essere un giorno superata e, prima o poi, sostituita da qualcos’altro. Il Crocifisso (non la Croce vuota protestante) non è un simbolo equiparabile agli altri SIMBOLI religiosi... esso è infatti UN SEGNO (la croce vuota è il simbolo) ben distinto, dal momento che nessun simbolo religioso può vantare LA MORTE DEL FIGLIO DI DIO SULLA CROCE PER AMORE DELL'UOMO.- ndR]

Vedi anche (riguarda l'Islam, ma non è da meno)

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