martedì 1 maggio 2012

Il Consiglio d'Europa rivolge un appello per la difesa dei cristiani


 Si raccomanda di vigilare sulla libertà religiosa negli Stati membri 

STRASBURGO, venerdì, 28 gennaio 2011 (ZENIT.org).- L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha approvato questo giovedì una Raccomandazione composta da 17 punti su “La violenza contro i cristiani in Medio Oriente”.
La Raccomandazione e l'esposizione dei motivi sono state redatte dal membro italiano del Parlamento Luca Volontè. L'approvazione è avvenuta con 125 voti favorevoli, 9 contrari e 13 astensioni.
Il documento segnala che i cristiani sono presenti in Medio Oriente da quando il cristianesimo è iniziato in quella regione, ma che durante l'ultimo secolo le comunità stanno a poco a poco scomparendo.
“La situazione sta diventando sempre più seria dagli inizi del XXI secolo, e se non verrà gestita in modo adeguato ci porterà alla scomparsa, in poco tempo, delle comunità cristiane in Medio Oriente, cosa che implicherebbe anche la perdita di una parte importante del patrimonio religioso dei Paesi interessati”, si dichiara nel documento del Consiglio.
Il Consiglio Europeo condanna espressamente i due recenti episodi di violenza contro i cristiani: l'attacco a una chiesa di Baghad (Iraq) e l'attentato del 1° gennaio ad Alessandria d'Egitto. Menziona anche l'episodio avvenuto a Natale a Cipro.
“L'Assemblea chiede alla Turchia di chiarire totalmente le circostanze in cui è avvenuta l'interruzione della celebrazione della Messa cristiana di Natale nei paesi di Rizokarpaso e Ayia Triada, nella zona nord di Cipro, il 25 dicembre 2010; ha chiesto anche di fare il possibile per portare i colpevoli davanti alla giustizia”, afferma il documento.
“L'Assemblea chiede anche all'Iraq e all'Egitto di essere trasparenti e decisi nei loro tentativi di portare i colpevoli degli attentati di Baghdad e di Alessandria di fronte alla giustizia il prima possibile”.
La Raccomandazione afferma inoltre che “le libertà di pensiero, di coscienza e di religione, inclusa l'opportunità di cambiare la propria religione, sono diritti umani universali”.

All'opera

Un comunicato diffuso dal Centro Europeo di Diritto e Giustizia (ECLJ) afferma che si accoglie con soddisfazione il risultato del voto dei membri dell'Assemblea, e osserva che la negazione del ruolo del cristianesimo nella cultura europea è “anch'esso un tipo di violenza” contro i cristiani.
Riferendosi alla persecuzione contro i cristiani esercitata dai regimi comunisti e dai fondamentalisti islamici, il comunicato dell'ECLJ sostiene che “anche l'ideologia della secolarizzazione discrimina le religioni”, a vario livello.
A questo riguardo, “l'Europa deve essere ferma”, ha aggiunto.
Il Centro ha commentato che “la lista delle azioni politiche concrete e chiare” è il “risultato più importante di questa Raccomandazione”.
Queste azioni includono l'appello a “sviluppare un organo permanente per vigilare sulle situazioni di restrizioni governative e sociali nell'ambito della libertà religiosa e dei diritti ad essa collegati negli Stati membri del Consiglio Europeo e negli Stati del Medio Oriente, e informare periodicamente l'Assemblea”.
L'organo permanente dovrebbe anche “prestare più attenzione nell'ambito della libertà di religione o di credo e alla situazione delle comunità religiose, incluse quelle cristiane, nella loro cooperazione con Paesi terzi così come nei rapporti sui diritti umani”.
La Raccomandazione richiede anche una politica globale di asilo basata su motivi religiosi e la promozione di politiche di aiuto per reinserire i cristiani rifugiati nei loro Paesi di origine e sostenere le comunità che offrono un rifugio alle minoranze cristiane del Medio Oriente.
La Raccomandazione segue i passi di una risoluzione presa dal Parlamento Europeo una settimana fa e verrà seguita da un dibattito al Consiglio Europeo, a Bruxelles, su iniziativa dei Governi di Italia, Ungheria e Polonia lunedì prossimo. 

Il testo è consultabile su http://assembly.coe.int/main.asp?Link=/documents/adoptedtext/ta11/erec1957.htm

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si raccomanda di vigilare sulla libertà religiosa negli Stati membri

mi pare che la libertà religiosa negli stati membri (cioè in Europa) sia garantita; ma essa riguarda tutte le religioni e in ogni caso chi subisce più discriminazioni sono proprio i cristiani.

Sono molte le notizie di discriminazioni subite dai cristiani, anche se recentemente si è parlato più del Regno Unito...