mercoledì 17 luglio 2019

Von der Leyen sappia che l'Italia non sarà il campo profughi promesso da PD e M5S

Nonostante tutto l'Italia non sarà il campo profughi, ma neppure più lo zerbino. Credo e spero che col voto alla von der Leyen i 5stelle si siano giocati definitivamente gli italiani con un briciolo di buon senso. E che Salvini riesca a resistere agli attacchi inauditi trovando la quadra delle difficoltà con audace abilità. L'ultima mossa con le parti sociali, che pone sul tappeto la proposta del suo partito, potrebbe essere l'inizio.... In ogni caso non credo che l'inciucio col PD e con FI possa avere i numeri in parlamento per un nuovo esecutivo malauguratamente auspicato anche dal Colle... In ogni caso, in Europa, con una maggioranza così esigua, la spaccatura è evidente.

Juncker si è messo la gonna e ce lo terremo per altri cinque anni. Il voto folle del Parlamento Europeo ci rimette alla mercè della Germania, santa madre protettrice di Ursula Von der Leyen. La Merkel è riuscita a far comandare ancora i tedeschi con la nuova presidente della Commissione Ue.Tornerà – come ha notato Giorgia Meloni, fiera del voto contrario di Fratelli d’Italia a Strasburgo – l’asse franco tedesco. E del resto Macron aveva rivendicato l’alleanza con la Germania proprio su questa nomina e quella della Lagarde alla Banca Centrale.
L’Europa continuerà ad essere imbelle nella lotta all’immigrazione clandestina e al terrorismo. Punteranno a far male alle Nazioni che non si piegano ai diktat europei.
Continuità assoluta, dunque, e zerbinaggio soprattutto da parte dei partiti italiani che hanno perso da noi le elezioni europee. A partire dalla sinistra, ma questo si sapeva già. Forza Italia idem. Ma quel che è grave è stata la pronuncia favorevole del premier non votato da nessuno, Giuseppe Conte, che già si era rivolto alla sua maggioranza nei giorni scorsi.

GRILLINI VENDUTI PER UNA POLTRONA
I grillini gli sono andati appresso per una poltrona, la vicepresidenza del Parlamento europeo al loro Castaldo, promessa in cambio dell’elezione di Sassoli a Presidente. Una sfrontatezza senza limiti.
Poi la Lega, incerta fino all’ultimo, nonostante le bastonate della Von der Layen, che ha apertamente respinto i voti sovranisti. Salvini ha ondeggiato a lungo, prima di convincersi al no finale. Ma gli va dato atto di averlo fatto, inserendosi nella strada aperta dalla Meloni. Non era facile per un partito che sta al governo.
Nei corridoi di Strasburgo si favoleggiava di una “trattativa” per la delega all’Italia sul nome di Giorgetti. Con quale tasso di fiducia è facilmente immaginabile… In realtà sono altri che stanno trattando.
Sulle ceneri del voto nazionale per l’Europa, la partita di Strasburgo riguarda proprio Roma. Lo sganassone alle forze sovraniste serve a preparare il governo che verrà. Ecco perché non era in palio la delega di Giorgetti. A ottobre probabilmente l’esecutivo sarà un altro e il nome italiano sarà deciso allora. Pd e Cinque stelle sono nella fase degli amorosi sensi come ha dimostrato l’entusiasmo attorno alla Von der Leyen. E per fortuna la Lega ha evitato di farsi coinvolgere – anche se solo alla fine – in quella pagliacciata.

VUOLE GOVERNARE CHI HA PERSO LE ELEZIONI
Prepariamoci al ritorno a Roma di quelli che hanno perso, il contrario della democrazia. Le urne indicano una strada, loro seguono quella opposta con la benedizione dell’Europa. Che ci ringrazierà a suon di tasse e di tagli ai servizi primari per gli italiani.
Ѐ una pagina buia quella che si è aperta con il voto del Palazzo di ieri. E per fortuna che ci sono state forze politiche patriottiche che hanno avuto il coraggio di dire di no. Perché alla fine non può contare semplicemente il potere, ma anche la faccia di fronte al popolo sovrano deve tornare ad avere un valore.
Come ha detto Daniela Santanchè, Ursula Van der Leyen vuole trasformarci in un immenso campo profughi. Uno dei due partiti di governo – i Cinquestelle – le hanno offerto il lasciapassare con il loro voto. Per giunta determinante. Ricordiamocene quando torneranno i problemi in Patria, ai nostri confini. E’ una vergogna. (Francesco Storace)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ha stato Putin" anche con Julian Assange. La CNN rivela che durante il "ricovero" forzato presso l'ambasciata ecuadoregna a Londra, Assange per pubblicare le mail dem e mettere il bastone tra le ruote alla Clinton, avrebbe tramato con Mosca. Bene così, io tutte le volte che incolpano Putin di qualcosa mi sento rassicurato, se davvero fosse l'uomo più potente del mondo dormirei tranquillo. Piccolo particolare: Invece di dare la colpa a Mosca, perché i media, alla luce delle clamorose conferme sulle mail pubblicizzate da Wikileaks, non si soffermano su quelle? Che rivelano risvolti terribili su casa Clinton. C'è un parallelismo con la vicenda Bibbione e il caso Savoini. Si scopre (si sapeva!!!) che accadevano cose incredibili che coinvolgevano personaggi di area progressista e, invece di parlare di ciò e di approfondire, i media continuano a sviare il discorso su Salvini e presunti fondi... guarda caso provenienti da Mosca. Insomma, si capisce o no che si stanno delineando sempre più i due schieramenti che nei prossimi anni si giocheranno le sorti del pianeta? O di qua o di là, solo che c'è una piccola differenza: Di là c'è il pensiero unico, la dittatura del relativismo, il neo malthusianismo, la massoneria, l'ambientalismo schizofrenico, la gnosi, l'ateismo, l'odio per la Chiesa, il gender, l'animalismo. Da "questa" parte c'è la resistenza a tutto ciò, c'è il popolo polacco che recita il Rosario sui propri confini, c'è il mondo pro life, ci sono le braci conservate sotto la cenere del comunismo. La partita è decisiva. Il tutto si collega perfettamente con Fatima.

Maria Guarini ha detto...

https://www.inuovivespri.it/2019/07/18/ursula-von-der-leyen-e-christine-lagarde-vanno-a-braccetto-con-il-gruppo-di-bilderberg/