martedì 23 febbraio 2021

Geopolitica di Draghi

In linea generale, con Draghi mi atterrei al suo stesso invito a chiusura della replica al Senato (o alla Camera?) al voto di fiducia in cui ringraziava per gli attestati di stima, ma invitava a verificarli nei fatti. Aspetterei quindi i fatti, visto che è uomo di poche parole. Ma appena posto il principio, vorrei infrangerlo con una congettura informata, a proposito di un possibile intento di politica estera.
Il giornalista di Repubblica che segue l’incontro preparatorio al G7 che si terrà in Cornovaglia prossimo giugno, da un paio di giorni, fa balenare una sorta di possibile “special relation” tra Johnson e Draghi. Biden, Suga (JAP) e lo stesso Draghi sono nuovi. Merkel scade a settembre e Macron chissà se verrà rieletto al 2022. La riunione finale del G20 ad ottobre, ha la doppia presidenza UK-Italia.

Geopolitica, come si sa, nasce dalla geografia e se prendete una mappa dell’Europa, mettendo un asse di relazione forte Francia – Germania, il suo bilanciamento è un asse verticale Gran Bretagna – Italia. Almeno, questo è quello che considererebbe un buon giocatore nel gioco di tutti i giochi. Interesse britannico ad avere una sponda nelle relazioni con l’Europa pur standone fuori, stante che quelle coi francesi buone non sono e la Francia, sul punto, condiziona anche la Germania. Interesse dell’Italia darsi un ruolo nella special relation franco-tedesca per assumere un piccolo peso in più che porti l'asse a triangolo.

In più, Londra rimane la seconda piazza finanziaria occidentale sebbene i giornali abbiano dato ampio rilievo alla perdita del primato europeo nel mese scorso in favore di Amsterdam, per quanto solo negli scambi azionari. Magari c’è uno spazio di mediazione tra UK ed UE per tranquillizzare i secondi che Londra non diventerà Singapore e convincere i primi a non esserne tentati?

UK ha i vaccini che ha già distribuito a 15 milioni dei suoi cittadini e pare credibile l’ipotesi di coprire tutti i post 40 anni entro giugno. Certo, sarebbe uno sgarbo diplomatico imperdonabile aggirare le dotazioni centralizzate di Bruxelles, ma chissà. AstraZeneca (UK-SVE) ha mancato il 60% delle consegne pattuite con l’UE e ne è nato un gran parapiglia con grande rabbia tedesca. Anche oggi ha consegnato di meno, mentre Von der Leyen vorrebbe liberalizzare i brevetti (auguri!). Ha addotto problemi di produzione nella sede belga, ma con il consorzio anglo-svedese è in collegamento l’IRBM di Pomezia che ha dichiarato di esser pronta a produrre su licenza fino a 10 milioni di dosi. Il vaccino AZ costa meno degli altri e gli ultimi trial pubblicati su Lancet hanno fatto salire l’efficacia prima limitata, all’82% circa, in più si conserva in frigorifero. Il limite prima posto da AIFA ai 55 enni su imput di ritorsione tedesco, mi pare ora sia stato portato ai 65 enni, se sani. Sull’argomento vale forse il principio che fare presto viene prima di fare bene e quindi se qualcosa fa, perché no? (Questo non è necessariamente quello che penso io, sto simulando un ragionamento da “alte sfere”). AstraZeneca è oggi il principale fornitore effettivo di COVAX l’iniziativa WHO per fornire vaccini ai 92 Paesi a basso-medio reddito e AZ costa meno di 3euro contro i 12 di Pfizer ed i 14 di Moderna, sembra chiaro il suo utilizzo geopolitico.

Si ricorda anche che Draghi è stato direttore esecutivo dell’Asian Development Bank, la branch asiatica di WB voluta da USA ed EU e che la geopolitica di Johnson guardi con appetito all’Asia è cosa nota, magari può servigli qualche sponda.

Siccome non sono un giornalista, non prendo responsabilità per questa ipotesi. La butto semplicemente lì, è tutta da verificare, appunto, nei fatti. Non sarebbe comunque una cattiva mossa. (Pierluigi Fagan)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Meloni: “Sinistra misogina da salotto, governo Draghi nelle mani del Pd”
La leader di Fratelli d’Italia all’attacco: «Troppa continuità con Conte, il centrodestra può incidere solo grazie a noi»
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/02/24/news/meloni-sinistra-misogina-da-salotto-governo-draghi-nelle-mani-del-pd-1.39945733