mercoledì 3 marzo 2021

Due osservazioni sull'esordio dell'era Draghi

I Dpcm? Speravo in un cambio di passo.
Mi aspettavo e mi aspetto ancora che si modifichi la politica surreale delle chiusure a cena dei ristoranti che invece sono aperti a pranzo, mentre si consente che gli anziani si accalchino in file vergognose per il vaccino. Mi aspetto che si affronti il tema che poniamo da un anno dei mezzi pubblici strapieni, vero vettore di contagio, altro che le palestre. Mi aspetto trasparenza sui dati del Cts, che limitano le libertà individuali. E non è possibile continuare a calcolare i ristori in base ai codici Ateco anziché sulla perdita del fatturato.
La mia intervista al Corriere della Sera (Giorgia Meloni)

* * *

È stato quindi finalmente pubblicato il Dpcm di Draghi. Atteniamoci ai dati di fatto, invece di lanciarci in speculazioni su ciò che Draghi vorrà fare, ma non è ancora il momento, su ciò che vorrebbe fare, ma non ha ancora potuto, ecc. ecc. Dai dati di fatto ciò che emerge è la piena continuità con Conte. Le uniche novità sono peggiorative, all'insegna di maggiori restrizioni.
  1. È un Dpcm e non un D.L. innanzitutto.
  2. Si confermano tutte le restrizioni e limitazioni dei precedenti decreti - quelle generali e quelle legate ai colori delle regioni - e tutte le sospensioni di diritti costituzionali, compreso, in particolare, l'assurda misura del coprifuoco e l'accanimento su bar e ristoranti. Va anche rilevato che i parametri per colorare le regioni sono ormai cambiati, per cui già con più di 50 positivi (in gran parte asintomatici) su 100.000 abitanti laddove prima si era in zona gialla ora si rischia l'arancione e persino il rosso.
  3. Si aggiungono nuove restrizioni:
    1. in zona rossa vengono chiuse tutte le scuole e non solo le superiori, con l'adozione della DaD
    2. nelle altre Regioni basterà che il Governatore valuti grave il rischio legato alle "varianti" del virus per deliberare analoga chiusura di tutte le scuole. Dato che dopo la variante inglese, cominciano a circolare la brasiliana e la nigeriana ed altre se ne aggiungeranno, ciò significa che certamente in Puglia e in Campania e, probabilmente, in diverse altre regioni, non si tornerà a scuola in presenza per questo anno scolastico. Il Dpcm, inoltre, rende così difficilmente attaccabili da ricorsi al Tar le ordinanze regionali di chiusura delle scuole.
    3. gli spostamenti verso abitazioni private fuori dal proprio comune sono consentiti solo in zona gialla. Questo varrà anche per i giorni di Pasqua. Il decreto natalizio di Conte aveva invece consentito tali spostamenti anche in zona arancio e rossa. Conte si era ricordato almeno della prima parte del proverbio "Natale con i tuoi...". Draghi ha cancellato la seconda parte.
Sulla base dei fatti, si potrebbe dire, parafrasando Marx ed Engels, che, subentrando a Conte, Draghi "ha tolto l'aureola alle azioni finora credute onorevoli e considerate con pio terrore" e all'oppressione "velata da illusioni religiose e politiche" ha sostituito l'oppressione "palese, senza pudore". 
D'altra parte, abbiamo pure i generali nella "cabina di regia. (A.M.Imbriani)

2 commenti:

Meloni scrive a Draghi ha detto...

Gentile Presidente Draghi,
la crisi sanitaria che si protrae ormai da più di un anno ha pesantemente colpito l’intera economia europea e italiana. Quasi tutti i settori produttivi hanno dovuto fare i conti con drastici crolli di fatturato, molte aziende hanno resistito, altre sono state costrette a chiudere e altre ancora rischiano di essere costrette a farlo, con gravi conseguenze sociali e occupazionali, se non verranno adeguatamente sostenute e tutelate.

L’ufficio studi della CGIA di Mestre ha calcolato che nel 2020 il sistema produttivo italiano ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro, a fronte dei quali il precedente Governo ha stanziato contributi diretti a fondo perduto per le imprese per un totale di appena 11,3 miliardi di euro. Un importo che, se pur elevato, risulta inadeguato a mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano e i settori maggiormente in crisi.

In questo contesto difficile, però, lo stesso Governo ha reputato opportuno stanziare poco meno di 5 miliardi di euro nel biennio 2021/2022 per la misura del “cashback”, parte del “Piano Italia Cashless”. Senza addentrarci sull'inutilità del “Piano Italia Cashless” come strumento di lotta all’evasione fiscale, confermata anche nelle osservazioni sollevate anche dalla Banca Centrale Europea lo scorso 14 dicembre 2020 all'allora Ministro dell’Economia Gualtieri, riteniamo che sia necessario concentrare le risorse disponibili per sostenere i settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi economica, mettendo da parte iniziative che nulla hanno a che fare con il difficile momento che l’Italia sta attraversando.

Riteniamo assurdo che davanti al perdurare dell’emergenza sanitaria, con imprese e partite IVA che chiudono, con cittadini che hanno perso o rischiano di perdere il loro posto di lavoro, il Governo abbia come priorità la lotta al contante e l’incentivazione dei pagamenti elettronici. Proprio per questo, Fratelli d’Italia ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a sospendere la misura del cashback, destinando le somme stanziate per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anti Covid, come bar, ristoranti e palestre. La mozione, pubblicata il 26 gennaio 2021 e che le invio in allegato, è stata sottoscritta anche da diversi esponenti di altri partiti politici che oggi fanno parte della maggioranza di Governo.

Purtroppo, non ci è stata concessa la possibilità di discutere questa mozione in Aula prima che si definisca il nuovo decreto ristori, negando così di sottoporre al dibattito parlamentare una proposta di buon senso condivisa anche da altre forze politiche.

Non ci resta, signor Presidente, che far aver direttamente a lei questa proposta, nella speranza che possa approfondirla e valutarla senza pregiudizi. Chiediamo che, già nel primo provvedimento del suo Governo a sostegno del mondo produttivo, i cinque miliardi stanziati per il cashback siano meglio utilizzati per dare respiro alle migliaia di imprese in difficoltà, sostenere il tessuto produttivo e tutelare i posti di lavoro. In altre parole, la nostra proposta è di sospendere il cashback e aggiungere queste risorse, pari a circa 5 miliardi, al prossimo decreto del Governo destinato ai ristori.

Ci auguriamo che la sua concretezza prevalga, e che sia così possibile modificare un provvedimento inutile e sbagliato.

In una intervista al Corriere della Sera la Meloni aveva detto sui ristori che "non è possibile continuare a calcolarli sui codici Ateco e non sulla perdita del fatturato: Draghi, che è un grande economista, queste cose le sa bene, è il suo campo, non può sbagliare. Su questi temi mi aspetto discontinuità".

Anonimo ha detto...

https://www.theamericanconservative.com/articles/patriotic-opposition-an-interview-with-giorgia-meloni/