domenica 9 febbraio 2020

“Tutti pazzi per Giorgia”. Le Monde spiega il fenomeno Meloni ai francesi

«Sono qui negli Usa sempre con lo stesso obiettivo: difendere gli interessi italiani. Considero importante e lavoro per creare una rete di conservatori, unendo i tanti movimenti che nel mondo difendono i nostri valori di riferimento e continuo a cercare amici e collaborazione su questo piano politico».
Dotata “di un tasso di simpatia record”, Giorgia Meloni “è l’oggetto da mesi di un interesse crescente in Italia e all’estero”. A scriverlo è Le Monde, in un lungo ritratto dedicato “alla popolare Meloni” che “riesce a far esistere il suo partito all’estrema destra malgrado la Lega”.
Le Monde: “Un’ascesa sorprendente” “In questo momento tutti la vogliono”, scrive il quotidiano ricordando la sua apertura della National Conservatism Conference a Roma e la sua partecipazione al National Prayer Breakfast a Washington. “L’irruzione in primo piano” della leader di FdI “ha qualcosa di sorprendente”, nota il giornale. Ma se qualcuno pensava che l’ascesa di Matteo Salvini l’avrebbe condannata a un ruolo minore, “oggi nessuno si pone più la questione”: “Giorgia Meloni ha conquistato il suo spazio politico”.
“Meloni sembra complementare a Salvini” A spiegare l’ascesa della leader di Fratelli d’Italia, che ha subito un’accelerazione negli ultimi mesi, è prima di tutto “una certa forma di coerenza politica”, scrive il quotidiano, ricordando che Fdi ha scelto di non entrare nel governo di coalizione fra Lega e M5S. Così “i postfascisti hanno avuto agio a denunciare un’intesa contro natura con un movimento estraneo alle tradizioni della destra”. Una costanza che secondo i sondaggi d’opinione ha pagato, rivolgendosi “ai delusi della Lega e a battaglioni di transfughi della destra moderata”. Per ora l’elettorato di Lega e Fdi sembra complementare, continua il giornale, ricordando come il partito di Giorgia Meloni sia forte al Sud dove la Lega non riesce a prendere radice.
Ma andrà sempre così, Le Monde cita lo storico Giovanni Orsina. Secondo il professor Orsina, l’attuale gerarchia fra Salvini e Meloni è chiara e potrebbero governare assieme. Tuttavia, “se la Lega scende mentre Fratelli d’Italia continua a salire, allora sarà molto complicato, per l’uno come per l’altra”. Fonte
* * * 
Inoltre
Mentre era a Washington, nello stesso giorno in cui parlava Trump al National Prayer Breakfast, Giorgia rispondeva così ad una domanda sulla NATO:
“Siamo parte della Nato ma non sempre gli interessi italiani e europei coincidono perfettamente con quelli Usa. Comprendo la forte alleanza che esiste tra Usa e Arabia Saudita ma so bene che per noi l’Arabia Saudita vuol dire realtà abbastanza vicine a quel fondamentalismo islamico che a casa nostra produce attentati e sangue”
Ha poi aggiunto sulla politica estera di Trump e sulla proposta di Gerusalemme capitale d’Israele:
“Alcuni passaggi della politica estera non mi sono piaciuti. Noi non saremo mai vicini all’Arabia Saudita e la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele rischia di esasperare la tensione in una regione mediorentale con un equilibrio già precario. Ci deve essere una politica estera italiana, autonoma pur nel rispetto dell’Alleanza atlantica, come dovrebbe esserci una politica estera europea che invece langue.”
Non si è fatta problemi a dire quello che pensava anche quando gli USA hanno assassinato a Bagdad il Generale iraniano Qasem Soleimani, mettendo in evidenza come certe tensioni mettano a rischio l’interesse nazionale italiano....
Il segreto della politica estera di Giorgia è dunque svelato: costruire rapporti internazionali senza subordinazioni o soggezioni, rimanendo sempre liberi di dire ciò che si pensa anteponendo sempre e solo l’interesse nazionale. È una cosa che dovrebbe essere scontata, ed è così che ragionano tutte le altre nazioni del mondo. Ma in Italia siamo fin qui stati abituati ad avere personalità che si sono sempre poste supinamente di fronte agli altri capi di Stato, con il conseguente e incalcolabile danno alla nostra immagine. A nessuno piacciono i servi. Fonte

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono pienamente solidale con il popolo cinese e speriamo che questo incubo del corona virus sia debellato al più presto possibile. Noto che in questi giorni però i soliti radical chic buoni ma con le chiappe degli altri siamo molto preoccupati per la crisi che sta coinvogendo i negozi e le imprese cinesi in Italia, non sono stati altrettanto solidali quando i cinesi piano piano hanno distrutto quasi totalmente il commercio italiano, non mi sembra che siano preoccupati che migliaia di esercenti midollo dell'economia italiana abbiano chiuso i battenti e sbbassato le serrande mentre ogni tipo di attività cinese proliferava e prolifica tuttora non pagando le tasse e cambiando nome ogni due anni mentre i commercianti italiani sono stati strozzati con ogni tipo di balzello. Una sola donna sta cercando di mettere ordine e far pagare a tutti quanti le tasse dovute ma i sinistrorsi fanno orecchie da mercante e solidarizzano con tutti gli stranieri meno che con gli italiani, questa donna è Giorgia Meloni.

Maria Guarini ha detto...

https://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/riforma-mes-si-apra-campagna-civile-per-un-veto-italiano/

Anonimo ha detto...

Presente anche Giorgia Meloni all’annuale National Prayer Breakfast di Washington, che è stato anche il primo evento pubblico nel quale ha parlato Donald Trump dopo l’assoluzione dal processo di Impeachment. "Nel discorso del Presidente Donald Trump al National Prayer Breakfast difesa dell’identità, dei confini, delle imprese, dei prodotti, delle famiglie americane" dice in un video la leader di Fratelli d’Italia, commentando il discorso del presidente Usa. "L’orgoglio dell’identità, nelle altre Nazioni del mondo, sta dando ottimi frutti e ottimi risultati. È la ricetta che vogliamo portare in Italia, dove anche noi vogliamo difendere i nostri prodotti, le nostre aziende, i nostri confini e le nostre famiglie. Lo faremo, quando finalmente l’Italia avrà un governo di patrioti capace di difendere i suoi interessi nazionali e avere, al contempo, ottimi relazioni internazionali".

Anonimo ha detto...

La giovane destra italiana per vincere deve guardare al conservatorismo “fusionista” americano