lunedì 18 novembre 2019

Qualcuno ha avvertito gli italiani del nuovo MES? Come mai la politica italiana tace?

Giusto occuparsi dell’acqua alta di Venezia e del reddito di cittadinanza. Ma i cittadini italiani sono stati informati sulle modifiche del MES che il Parlamento italiano dovrà ratificare? Lo sanno che, una volta che il parlamento avrà detto sì, tutti i titoli di Stato con durata superiore a un anno emessi a partire dal 2013 potranno essere modificati a piacere al fine di rispondere alle necessità dello Stato che emette il titolo? Non è che il Governo Conte bis è arrivato per questo?
Nell’assordante silenzio dei media, totalmente asserviti agli euroschiavisti dell’alta finanza globalista, sta per consumarsi la stretta finale del famigerato MES sulle libertà dei Popoli. Entro dicembre infatti il nostro Paese sarà chiamato ad esprimersi sulle modifiche al citato MES (Meccanismo Europeo di Stabilità lo chiamano…) proposte dalla UE. Proposte che, di fatto, esautorano la già abusiva Commissione europea attraverso l’istituzione di un “organismo commissariale” ancora superiore che, arbitrariamente, stilerà direttamente le leggi di bilancio dei vari Paesi europei e, come se ciò non bastasse, stabilirà autonomamente l’aliquota di contributo di ogni Stato al MES e questo senza che i singoli Stati possano nulla obiettare (l’Italia, attualmente, è già impegnata nel versamento di ben 125 miliardi di euro in 5 anni).
I “nostri” politici sanno di cosa si tratti? Ne dubitiamo fortemente.

L’ITALIA FARÀ LA FINE DELLA GRECIA? – Così, probabilmente, fra un inciucio e un altro, fra inutili discussioni sulle recenti elezioni in Umbria, sulle prossime elezioni in Emilia, sul taglio dei parlamentari ed altre amenità del genere, ci stiamo “spensieratamente, serenamente e allegramente” avviando verso la totale schiavizzazione nei confronti di criminali privati che, solo in virtù del loro smodato potere economico, si ritengono in diritto di decidere della vita e della morte di interi Paesi. Vedi Grecia, ma poi toccherà agli altri…

Per quel che ci riguarda più direttamente, nel plaudire alla recente nascita di nuovi movimenti e partiti “meridionalisti”, segno comunque di un fervore impensabile fino a pochi anni addietro, si deve rilevare con estremo rammarico, amarezza e costernazione come nessuno di questi nascenti partiti si occupi dei problemi che sono alla base del disastro che stiamo vivendo da quel maledetto anno in cui fummo obbligati ad accettare l’euro e questa UE. Nessuno di questi partiti sembra volere occuparsi del problema dei problemi e cioè, oltre che dell’inevitabile indipendenza, della indispensabile sovranità monetaria che, sola, può garantire una vera e proficua sovranità politica.

Per comprendere meglio ciò che avverrà a breve, riporto qui di seguito due brevi stralci da articoli sull’argomento, tratti rispettivamente da Contropiano.it del 4 luglio 2019 e da Vvox.it del 19 agosto 2019.

“Nell’Eurogruppo del 14 giugno scorso – leggiamo su Contropiano Giornale comunista – i Ministri dell’Economia dell’area euro hanno concordato una serie di modifiche all’operatività del MES, modifiche che andranno confermate entro dicembre e poi ratificate dai parlamenti nazionali di tutti i Paesi membri. Il fulcro di queste modifiche sta nella definizione degli strumenti a disposizione del MES. Ad oggi, infatti, il Meccanismo ha operato principalmente attraverso classici prestiti (Irlanda, Portogallo, Grecia e Cipro) accompagnati dal Memorandum, una forma di intervento politicamente ingombrante e scomoda: un Paese sottoposto ad un programma di aggiustamento macroeconomico come il Memorandum si considera infatti commissariato dalla Troika, dovendo rispettare una serie di dettagliati impegni con le istituzioni europee che coprono tutto lo spettro della politica economica, dalle riforme strutturali al mercato del lavoro, passando ovviamente per le principali variabili di finanza pubblica”.
L’ITALIA Ѐ ANCORA UN PAESE LIBERO? – “Lo spettro della Troika – prosegue l’articolo di Contropiano – fu agitato in Italia per favorire la nascita del governo Monti nel 2011, con l’argomento che un governo tecnico avrebbe risparmiato alla terza economia dell’area euro l’umiliazione del commissariamento. Il nuovo MES prefigurato dall’Eurogruppo sviluppa degli strumenti di intervento più agili, politicamente più accettabili, delle “linee di credito precauzionali” capaci di garantire una copertura finanziaria minima ma efficace agli Stati disciplinati, inaugurando il principio della cosiddetta condizionalità ex-ante: se ti comporti bene, cioè se rispetti tutti i vincoli europei, sei schermato da attacchi speculativi perché hai automaticamente accesso a queste linee di credito. Come spiegato sul sito dello stesso MES:

‘L’ipotesi di base è che la mera disponibilità del denaro sia sufficiente a calmare le preoccupazioni dei mercati, e che dunque nessun effettivo esborso di quel denaro si renda poi necessario'”.

“Il rischio di un attacco speculativo – prosegue Contropiano – che opera normalmente attraverso masse di vendite che colpiscono i titoli del debito pubblico di un Paese, sarebbe disinnescato dalla semplice disponibilità delle linee di credito del MES: sapendo che un Paese può ricorrere alla leva finanziaria straordinaria dell’Unione Europea, nessuno speculatore avrà il coraggio di avviare l’ondata di vendite perché rischierebbe di scontrarsi con una potenza di fuoco tale da soverchiarlo e infliggergli ingenti perdite in conto capitale. In tal modo il rispetto dei parametri europei – cioè l’esecuzione dell’austerità – viene esplicitamente legato ad una serie di strumenti monetari capaci di assicurare la stabilità finanziaria di un Paese. Ma le poche righe citate dal sito del MES possono essere lette in negativo, e rivelano il piano destabilizzante che è alla base di quel meccanismo: la mera indisponibilità delle linee di credito – che deriva dalla mancanza dei requisiti e dunque dalla indisciplina fiscale – sarà sufficiente a scatenare i mercati contro il debito pubblico di un Paese. Detto altrimenti: se ti comporti male, se devii dal percorso indicato da Bruxelles, perdi i requisiti necessari all’accesso alle linee di credito precauzionale: questo significa dare il via libera ai fondi speculativi per attaccare tutti i Paesi ‘indisciplinati’, nella certezza che le autorità monetarie europee non alzeranno un dito, almeno fino a quando il Paese in difficoltà non sottoscriverà un Memorandum. Nella riforma del MES viene così scritto nero su bianco che i Paesi aderenti all’euro subiscono un ricatto fondato sulla rinuncia alla sovranità monetaria: la difesa del loro debito pubblico sui mercati finanziari viene esplicitamente subordinata al rispetto della linea politica dettata dalle istituzioni europee. E tale linea politica, come abbiamo già avuto modo di analizzare, è assolutamente immodificabile sia nella struttura portante che nelle sue concrete articolazioni”.

“Le linee di credito precauzionale – prosegue l’articolo – previste dalla riforma del MES sono due, la Linea di Credito Precauzionale Condizionate (PCCL, dall’acronimo inglese) e la Linea di Credito a Condizioni Rafforzate (ECCL, dall’acronimo inglese). L’accesso alla PCCL richiede, oltre alla verifica di solide fondamenta economiche e della sostenibilità di lungo periodo del debito pubblico: a) un deficit pubblico inferiore al 3% del PIL ed un deficit strutturale in linea con le prescrizioni del Fiscal Compact, b) un rapporto debito/PIL inferiore al 60% oppure il rispetto del percorso di riduzione del debito verso quel rapporto al ritmo di 1/20 all’anno, c) l’accesso ai mercati a condizioni ragionevoli per il rifinanziamento del debito pubblico, d) una posizione nei confronti dell’estero sostenibile ed infine e) l’assenza di particolari vulnerabilità del settore finanziario”.

O BILANCIO RIGIDO O INSTABILITÀ FINANZIARIA – “Il ricorso alla PCCL – leggiamo sempre su Contropiano – non richiede la sottoscrizione di un Memorandum, ma si limita ad una Lettera di Intenti che rifletta l’impegno a mantenere in ordine i conti, prevedendo una verifica semestrale dei requisiti di accesso alla linea di credito. I Paesi caratterizzati da solide fondamenta economiche e da un debito pubblico considerato sostenibile, ma che non hanno tutte le carte in regola per accedere alla PCCL possono ricorrere alla seconda linea di credito prevista dal MES, l’ECCL, che rappresenta una via di mezzo tra la linea di credito precauzionale ed il tradizionale prestito: caratterizzata da un’elevata flessibilità operativa e tempi rapidi, richiede comunque la sottoscrizione di un Memorandum, anche se più leggero di quello previsto dal classico prestito della Troika. L’Italia oggi non avrebbe i requisiti per accedere alla PCCL, perché non sta riducendo il suo debito pubblico al ritmo richiesto dal Fiscal Compact, e dunque si vedrebbe negare l’accesso alla principale linea di credito precauzionale del MES. In pratica, il nuovo MES rappresenta un piano inclinato che costringe l’Italia a scegliere tra la ferrea disciplina di bilancio o l’instabilità finanziaria: la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità sancisce la vulnerabilità sui mercati finanziari di tutti i Paesi indisciplinati, offrendoli in pasto alla speculazione”.

Interessante anche l’articolo di Vvox:

“A seguito delle dimissioni del professor Paolo Savona da ministro agli Affari Europei per passare alla Consob, la delega ai rapporti con l’Ue è stata assunta direttamente dal premier, che nel mese di giugno ha comunicato che avrebbe informato sulla riforma del MES il Parlamento, tenutone all’oscuro nonostante la legge Moavero che prevede la discussione in aula su ogni trattato economico-finanziario prima del voto da parte del governo a Bruxelles. Una legge, questa, voluta dal PD a seguito della frettolosa approvazione del MES nel 2012. Il MES o fondo salva-Stati ha assorbito l’ESFS (European Financial Stability Facility), in funzione dal 2010 al 2013. Giuridicamente è soggetto alle leggi internazionali, dal punto di vista del bilancio ha un capitale di 700 miliardi, e l’Italia detiene una quota di 14,33 miliardi già versati, più 125,39 da versare in caso di richiesta”.

CHE FINE FARANNO I TITOLI DI STATO? – “Il trattato che lo istituisce – prosegue l’articolo di Vvox – contiene anche una clausola chiamata CACs (Clausola di Azione Collettiva) che si applica ai titoli di Stato (BTP, CCT etc). Questo tipo di clausole è micidiale perché prevede che i termini e le condizioni dei titoli di debito pubblico possono essere modificati attraverso un accordo tra lo Stato e una percentuale dei possessori dei titoli. Qualche esempio chiarirà la pericolosità delle CACs. Il Btp scadeva al 2025? La scadenza posso spostarla al 2030. Il titolo valeva 1000 euro? Ne possono essere rimborsati 500 o anche meno. Il titolo dava un rendimento connesso all’inflazione? Può non essere corrisposto affatto oppure solo una frazione dell’inflazione. Tutti i titoli di Stato con durata superiore a un anno emessi a partire dal 2013 possono essere modificati a piacere al fine di rispondere alle necessità dello Stato che emette il titolo. Per aver accesso al MES gli Stati europei devono sottoscrivere un Memorandum d’Intesa (Memorandum of Understanding), che tradotto vuol dire fare riforme del welfare e taglio della spesa pubblica su indicazione della Commissione europea, della Banca Europea degli Investimenti e del Fondo Monetario Internazionale che ne sorvegliano l’attuazione come ‘commissari’, limitando la sovranità del Paese che richiede l’assistenza. Le decisioni sono prese a maggioranza dai ministri delle finanze della zona euro, da un direttore generale e un consiglio di amministrazione nominato dai suddetti ministri”.

COME MAI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CONTE NON INFORMA IL PARLAMENTO? – “Il 13 giugno – prosegue l’articolo di Vvox – è iniziato il percorso di riforma del MES che dovrà completarsi entro dicembre trasformandosi in ‘Fondo Monetario Europeo’. Una modifica che di fatto escluderebbe l’Italia in caso di bisogno, dato che il fondo interverrebbe solo se il Paese dimostra di avere un debito sostenibile e rispetta i parametri di Maastricht. Il 19 giugno la Camera ha approvato una risoluzione chiedendo al governo di trasmettere al Parlamento le proposte di modifica del MES elaborate dalla UE in modo che possa pronunciarsi con un atto di indirizzo e sospendere ogni eventuale accordo o firma prima di qualsiasi pronuncia dell’organo sovrano. Sono passati due mesi e dell’impegno del Presidente del Consiglio è restata lettera morta. Non si conosce nemmeno a che punto è la discussione e se il governo ha firmato qualcosa. C’è stato uno scambio tutto politico tra la firma e l’azzeramento della procedura di infrazione per i nostri conti pubblici? Perché la modifica di un Trattato intergovernativo con implicazioni così rilevanti non è stato ancora trasmesso al Parlamento? Una cosa è sicura: di fronte ad un’Unione Europea in mano alla tecnocrazia finanziaria, tutti i governi sono ugualmente proni. Alla faccia del sovranismo”. (Giovanni Maduli - Fonte)

24 commenti:

Maria Guarini ha detto...

https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13533301/matteo-salvini-giuseppe-conte-accordo-segreto-ue-mes-traditori-galera.html

Anonimo ha detto...

"Sono stato uno dei primissimi a parlare del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) in Aula al Senato quando c'era ancora il governo Conte I con l'ex ministro dell'Economia Giovanni Tria. Poi nel mio discorso critico sull'esecutivo Conte II, quando non ho votato la fiducia, parlai anche del Mes dicendo che non mi fidavo di Gualtieri ma nemmeno di Conte", spiega ad Affaritaliani.it il senatore dei 5 Stelle Gianluigi Paragone.

"Il presidente del Consiglio deve venire al più presto possibile in Parlamento a spiegare come sono andate esattamente le cose e come andranno alla vigilia del voto di Bruxelles a metà dicembre. Questa non è una battaglia solo di Salvini, della Lega o della Meloni, voglio ricordare che il Movimento 5 Stelle era contro il primo Salva-Stati e spero che si opponga fermamente anche a questa riforma che è perfino peggiorativa".

"Il Mes così com'è - continua Paragone - è un inganno senza pari e se Conte lo ha davvero firmato senza passare dal Parlamento ha commesso una cosa di una gravità inaudita che io non farò passare. La riforma del Fondo Salva-Stati è un inganno per l'Italia e per il risparmio degli italiani e se il M5S in qualche modo non la ostacola e non fa quello che deve fare per bloccarla si rende complice di qualcosa di pericoloso per il futuro del Paese".
(Paragone, M5s)

Anonimo ha detto...

affaritaliani.it/politica/bufera-su-conte-scoppia-il-caso-mes-salvini-e-meloni-e-alto-tradimento-637881.html

Anonimo ha detto...

Subito dopo la furbata di Tria e Conte al G7/8 o quello che è diventato .... non sarebbe stato meglio iniziare a parlarne ? Borghi fece l'interrogazione parlamentare allora, era il periodo in cui Salvini fece cadere il Governo, non volendo assumersi responsabilità per tale atto.

Anonimo ha detto...

Bagnai in agosto
https://www.youtube.com/watch?v=uIcnbdB2hlg&feature=youtu.be

Anonimo ha detto...

In attesa del video pubblico le domande sul MES e che ruolo ha svolto il Premier Conte rivolte al Presidente dell’Eurogruppo Centeno in audizione in data odierna presso la Commissione ECON.


-Presidente Centeno, colgo la rara occasione di poter parlare davanti ai rappresentanti di milioni di cittadini europei della riforma del ESM, il Meccanismo Europeo di Stabilità.
-Purtroppo, come lei ben sa, il Parlamento europeo non è stato coinvolto, come non lo sono stati i diversi Parlamenti nazionali, se non in modo estremamente marginale. Si stanno prendendo decisioni fondamentali senza un adeguato dibattito e la necessaria trasparenza dando spazio a pericolose derive antidemocratiche e autoritarie di cui francamente non ne sentiamo assolutamente il bisogno.
-La ristrutturazione preventiva del debito, che diventa una precondizione per accedere al fondo, rappresenta di fatto un bail-in collettivo su milioni di cittadini. Alla necessità quasi obbligatoria di un haircut preventivo, anche la sola voce di un intervento del ESM può portare a situazione di panico sui mercati, con una caduta dei corsi dei titoli pubblici, generando quindi l'effetto di una previsione che si autoavvera: semplici voci di una difficoltà finanziaria di uno Stato membro su un potenziale rischio, porterebbe a sua volta ad un'impossibilità di finanziarsi sui mercati e quindi alla necessità di utilizzare lo stesso ESM. Pertanto il fondo invece di stabilizzare i mercati provocherebbe paradossalmente l'opposto, cioè alla loro destabilizzazione. Questa riforma del ESM appare, anche ai meno attenti osservatori, un tentativo di riproporre meccanismi automatici e ancora più coercitivi laddove è fallita l’applicazione del c.d. Fiscal Compact. Si cerca di rientrare dalla finestra essendo stato chiuso il portone, visto che l’accordo intergovernativo del Fiscal Compact non è stato inglobato nel corpus dei trattati su cui si fonda l’Unione Europea così come era stato previsto entro i 5 anni dalla sua promulgazione.
-Le chiedo quindi Presidente Centeno se avete valutato adeguatamente questi enormi rischi e vorrei anche sapere se il Premier italiano Giuseppe Conte ha sollevato queste problematiche oppure abbia dato il suo consenso senza porre veti, visto che il Parlamento nazionale non è stato informato e che il 7 novembre scorso esponenti dell’Eurogruppo, che lei presiede, hanno definito “chiusa” la partita della revisione del ESM e pertanto non più disponibili a nessun confronto e modifica. Se l’Italia o qualsiasi altro Paese membro non fosse ora più d’accordo cosa succederebbe? Grazie.

Antonio M. Rinaldi

Maria Guarini ha detto...

Claudio Borghi sul caso dell’accordo segreto tra Giuseppe Conte e l’Unione Europea va oltre le semplici indiscrezioni. Il deputato leghista ha infatti pubblicato sul suo profilo Twitter una foto che incastrerebbe il premier e confermerebbe quanto vociferato fino ad ora all’interno dei palazzi più elevati della politica.

“Scusi Giuseppe Conte – cinguetta al vetriolo l’economista -, si ricorda il mandato di opporsi al MES ricevuto in giugno sia politicamente da Salvini che ufficialmente in Parlamento? Perché qui il presidente dell’eurogruppo nella sua dichiarazione di qualche giorno fa non menziona alcuna opposizione da parte sua?”. “Tutti abbiamo concordato sul Trattato e alcune questioni sono già state chiuse” si legge nella nota.

Il fatto, se fosse vero, sarebbe gravissimo perché la riforma firmata apporterebbe delle modifiche al Meccanismo europeo di stabilità. Modifiche che gravano sugli italiani in quanto verrebbe attuata una sorta di meccanismo di stabilizzazione dei rischi sui debiti sovrani. In sunto i Paesi come il nostro con una situazione economica precaria potrebbero essere fuori dagli aiuti necessari. liberoquotidiano.it

Maria Guarini ha detto...

“Nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio avevamo denunciato in Aula in Senato il 3 luglio scorso gli accordi che il governo sembrava avesse raggiunto in Europa sulla riforma del MES e le conseguenze sul debito pubblico italiano e sul sistema bancario e creditizio, ma il premier Conte non rispose alle nostre richieste preferendo trincerarsi nel silenzio.; cosa particolarmente grave alla luce di quanto emerge oggi. Fratelli d’Italia aveva denunciato tutto questo, ma gli altri preferirono tacere o furono distolti da chi voleva che l’Italia non sapesse che si stava ipotecando il futuro del Paese”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso.

Maria Guarini ha detto...

«All’Eurosummit dello scorso giugno il Presidente Conte ha dato l’ok alla riforma del Fondo salva-Stati (MES) senza coinvolgere il Parlamento, che entro il mese di dicembre sarà chiamato a ratificare questa nuova eurofollia. La riforma del MES impone in sintesi una maxi patrimoniale per gli Stati che non rispettano i parametri stabiliti, e ovviamente l’Italia è fuori da questi. Il MES si trasformerà in un super troika onnipotente che avrà come unico scopo quello di agire nell’esclusivo interesse della speculazione finanziaria. Fratelli d’Italia annuncia sin da ora le barricate in Parlamento contro l’ennesimo atto di tradimento nei confronti del nostro popolo».

Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

mic ha detto...

Sarebbe una scelta scellerata: un rovinoso commissariamento in termini tecnocratici

mic ha detto...

Stando svendendo l'Italia mentre si improvvisano micropolitiche senza strategia

Affari italiani ha detto...

Il Presidente Conte non smette mai di stupirci. Dopo il tema Retelit, su cui attendiamo ancora risposte, oggi scoppia un altro caso di mancata trasparenza.

giulio centemero ape
Giulio Centemero


A giugno e novembre il nostro Primo Ministro ha partecipato alla riforma del MES senza mai nemmeno riferire al Parlamento, e ora nell’Eurogruppo si parla di provare a chiudere un accordo entro dicembre.
La riforma del MES impone in sintesi una maxi patrimoniale per gli Stati che non rispettano i parametri stabiliti, e ovviamente l'Italia è fuori da questi.A livello di procedura comunitaria si tratta di un trattato intergovernamentale e anche il Parlamento Europeo, così come quello Italiano, non è stato coinvolto.

Per tale ragione la delegazione della Lega al Parlamento Europeo chiederà una discussione in merito nel corso della prossima Plenaria.
Oggi persino Centeno, presidente dell’Eurogruppo, in audizione alla commissione ECON del Parlamento Europeo, si è detto consapevole di diverse criticità presenti nella riforma del MES e diversi punti di vista tra gli stati membri.

Ad oggi del provvedimento salva Stati si sa poco, se non che rischia di drenare ulteriori risorse italiane e mettere a rischio i risparmi degli italiani.

Per fare un esempio, negli Stati Uniti, come dice stamattina persino l’ex Ministro Martino su La Verità, se uno stato va in default, questo semplicemente fallisce; con il MES alla Conte assicureremmo con i nostri soldi gli eventuali disavanzi degli stati che “guidano le danze”, fomentando la “finanza allegra”, come la chiama Martino, o la finanza aggressiva, come la chiamo io; la stessa che agevola chi considera il nostro Paese alla stregua di una riserva di risparmi e risparmiatori pronti a tappare buchi altrui o un El Dorado di asset e banche da acquisire.

Già nel 2011 il MES fu al centro della prima vera rottura tra lo UK e il duo Francia-Germania quando il primo ministro britannico, forte di una tradizione di ‘British Amendment’ declinò caparbiamente l'invito a partecipare al fondo salva Stati.

Fu il principio di Brexit.

Questa situazione dunque va avanti da non pochi anni: per fortuna ora è arrivato Conte (non eletto da nessuno) a mettere tutti d'accordo, con i soldi dell’Italia ed esautorando la nostra democrazia parlamentare.

Anonimo ha detto...

http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/il-successo-anti-salvini-delle-sardine-sposta-il-duello-sul-campo-nazionale-non-una-buona-notizia-per-bonaccini/

Anonimo ha detto...

https://www.nicolaporro.it/altro-che-sardine-ecco-i-ragazzi-che-combattono-per-la-liberta/

Viator ha detto...

Parla l'ex ministro dell'Economia: «Con il Fondo salvastati si ripete la situazione del 2011, al posto della Grecia ci sono le banche di Berlino. La riforma ha meccanismi autocratici per noi devastanti. La logica del pacchetto invocata da Conte? Idea da kamikaze». (La Verità)

Il Presidente del Consiglio Conte mente quando dice che Salvini sapeva della riforma del MES.
L'indirizzo politico delle Camere fu chiaro: NO ad una riforma peggiorativa! 
Conte ha violato l'art. 5 della Legge n. 234/2012.
Articolo a firma mia e di Becchi su Libero di oggi. (Giuseppe Palma)

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/quando-deutsche-bank-fallisce-cosa-succedera/

QUANDO DEUTSCHE BANK FALLISCE, COSA SUCCEDERA’
Maurizio Blondet 20 Novembre 2019 21 commenti
“La Deutsche fallirà e farà colare a picco l’Europa?”. E’ il titolo che dà al suo ultimo pezzo Charles Sannat: economista interessante perché “interno” al potere (piani alti di Paribas) e pratico della speculazione finanziaria, ma nello stesso tempo critico del sistema.

Ora, senza tacere l’ombra torreggiante della disastrata banca tedesca, Sannat cerca di dare risposte il più possibile oggettive sulla realtà del pericolo, da pratico...

Anonimo ha detto...

Di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera

A giugno la Camera ha approvato una risoluzione prima del Consiglio Europeo, di cui ero primo firmatario con il Capogruppo M5S che dava preciso mandato al Governo di opporsi al nuovo meccanismo del Fondo Salva Stati.

Il fatto che dall’Eurogruppo si apprenda che non vi è stato alcun veto sul tema da parte del Governo e che si sia in dirittura d’arrivo per l’approvazione del nuovo trattato, pone un tema politico gravissimo per cui Conte dovrà venire in Aula a spiegare che intenzioni ha.

Il Governo non può approvare un accordo del genere che avrà ripercussioni gravissime sulla nostra sovranità economica senza un voto parlamentare.

http://www.affaritaliani.it/politica/mes-a-giugno-approvata-una-risoluzione-con-il-m5s-per-opporsi-ecco-perche-conte-ora-deve-chiarire-638486.html

Maria Guarini ha detto...

Il Presidente del Consiglio Conte pare abbia dato il proprio benestare – informale – a Merkel e compagnia per trasformare il “Fondo Salvastati” in un “Fondo Ammazza Stati”. Sembra che i soliti noti, Germania e compagnia, abbiano deciso di introdurre nuove regole per i membri Ue che si dovessero trovare in difficoltà coi conti: saranno aiutati, ma a patto di sottomettersi a una cura dimagrante in puro stile Grecia. Continua a leggere: https://bit.ly/347aK5x

Maria Guarini ha detto...

http://www.atlanticoquotidiano.it/rubriche/laltra-faccia-del-lunedi-il-mes-rivela-il-vero-volto-ue-dispotismo-dolce-e-fine-della-politica/

Anonimo ha detto...

Di Lorenzo D'Onofrio FSI- Riconquistare l'Italia

I COCCI DI UN FUTURO DISTOPICO, MA NON TROPPO LONTANO (sottotitolo: ce fanno li bozzi!)

Premesse:
a)- la Germania da un po' di anni sta riducendo considerevolmente il suo debito/pil per arrivare sotto il 60% (nella foto);
b)- la Germania sta chiedendo (e otterrà) per il completamento dell'Unione Bancaria con l'istituzione della garanzia dei depositi, che i titoli di Stato in pancia alle banche, attualmente ritenuti risk-free, vengano valutati peggio dei derivati e in base al rating dell'emittente.

Lo schema del nuovo MES in 10 mosse.
1) Il nuovo MES emetterà Eurobond e si finanzierà sul mercato, per fare da prestatore di ultima istanza agli Stati che chiederanno il suo intervento.
2) Gli Stati potranno chiedere l'assistenza finanziaria del MES attraverso 2 vie:
-a) gli Stati in linea con i parametri di Maastricht (debito/pil sotto il 60% e deficit/pil sotto il 3%) avranno una linea di credito agevolata ed automatica, senza dover sottostare alle famose condizionalità;
-b) gli altri Stati avranno una linea di credito subordinata a delle condizionalità.
3) Le condizionalità sono tagli, privatizzazioni, austerità, tasse, insomma nuovi massacri in stile Amato-Monti.
4) La storia d'Italia dimostra (1992-2011) che le manovre lacrime e sangue sono accettabili per l'opinione pubblica solo in presenza di una forte crisi.
5) Le crisi in Italia sono sempre state eterodirette e i presupposti di innesco sono in mano alle istituzioni europee che operano sempre "al riparo dal processo elettorale" (citazione di Mario Monti).
6) Una buona dose di panico gettata sui Mercati scoperchierà il vaso di una crisi bancaria per tanto tempo soffocata ed emergeranno le magagne nascoste.
7) La Germania prenderà tranquillamente dal MES la sua linea di credito agevolata per ricapitalizzare le sue banche imbottite di derivati.
�� L'Italia userà la sua linea di credito MES condizionata per ricapitalizzare le sue banche imbottite di sofferenze e di titoli di Stato italiani, che nel frattempo avranno visto crollare il rating e costretto le banche a consistenti accantonamenti.
9) La Germania e la Francia compreranno le banche italiane buone.
10) L'Italia risanerà a sue spese le banche che non interessano all'estero, perché l'Unione Europea non riterrà di interesse pubblico salvarle, o le lascerà fallire.

Ovviamente è una ipotesi, si accettano correzioni, ma una cosa mi sembra evidente: il vero problema del nuovo MES non sono le condizionalità automatiche, ma la linea agevolata appositamente studiata per la Germania: la storia dell'Unione Europea è andata sempre così, la Germania ha sempre detto di NO ai nuovi strumenti, euro compreso, finché non è stata sicura di poterli utilizzare a proprio esclusivo vantaggio.

E la Francia?
La Francia è sempre stata fuuurba: continua da un lato a lavorare per farci le scarpe, dall'altro a fidarsi dei tedeschi pensando di essere più astuta di loro...

FSI Editoriale quotidiano del 23/11/2019

Lorenzo D'Onofrio

FSI- Riconquistare l'Italia

Logica psicotica ha detto...

Una ratio che non ripugna soltanto all’ordinario buon senso del quisve de populo, ma soprattutto, e preliminarmente, ai principii supremi della nostra Carta che sono l’antitesi perfetta del “nuovo” ordinamento comunitario di cui sopra. Non a caso, le prime norme costituzionali “corrotte” rispetto ai valori primigeni sono state inserite solo nel 2001 e nel 2012 (modifica degli articoli 81, 97, 117 e 119).

A questo punto, chiunque abbia a cuore la conservazione dell’assetto politico, economico e sociale della nostra convivenza civile, così come pensato dai Padri costituenti nel 1947, deve fare una scelta di campo precisa non solo rispetto al Mes, ma anche nei confronti di tutte le “riforme strutturali” consustanziali al trattato di Maastricht istitutivo dell’Unione europea. Il che richiede uno studio assiduo e una consapevolezza vigilante di cui soprattutto le nuove generazioni, e le “nuove” forme di movimentismo, sembrano drammaticamente prive.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/25/fondo-salva-stati-il-vero-problema-del-mes-e-il-suo-masochismo-di-fondo/5578808/

Anonimo ha detto...


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Economia
Mes. Paragone (M5S). Non lo voterò mai, non rovino la vita degli italiani
25 Novembre 2019504

Agenpress – “Siccome il Parlamento può decidere se porre il veto o no, io non lo voterò mai, non vado a rovinare la vita degli italiani e non voglio lasciare solo a Salvini la bandiera di una lotta di buon senso. Nel programma del M5S c’erano scritte cose diverse da quelle che sento dire a Conte. Se loro hanno cambiato idea chi è fuori dal M5S sono tutti gli altri. Se sono diventati europeisti me lo devono dire e mi devono sbattere fuori”.

Così il senatore M5s Gianluigi Paragone. “Noi abbiamo preso i voti su quel programma elettorale, se hanno cambiato idea devono andare in piazza a dire che sono europeisti, che vogliono il Mes e a quel punto si prenderanno i vaffanculo della gente, qualche vaffanculo ci tornerà indietro”.

Anonimo ha detto...

....Per quanto riguarda il Mes, a questo punto, cosa si può fare? “Occorre fermare tutto e ridiscutere all’interno del Parlamento europeo e dei singoli Parlamenti nazionali prima, senza essere devoti alla burocrazia e agli Stati che hanno in mano l’Europa ovvero Germania e Francia”. O meglio Germania. Con la Francia che tenta di stare al passo teutonico.

https://www.startmag.it/mondo/vi-spiego-le-anomalie-del-mes-parla-giulio-sapelli/

Anonimo ha detto...

di Francesco Neri

Il MES è il Meccanismo Europeo di stabilità - (Frode semantica, serve in realtà a infilare nell'instabilità permanente il sistema paese e la stragrande maggioranza delle famiglie).
Nella sua prima fase chiede, ESIGE, dall'Italia 13 miliardi immediati, e una disponibilità a coprire richieste fino a 125 miliardi sempre immediati, entro 5 giorni dalla richiesta.
Senza se e senza ma.
Chi te li può chiedere ?
Un organo direttivo, eletto da nessuno, semi segreto, che non risponde a :
TENETEVI FORTE
Nessun
Tribunale,
legge
polizia
parlamento
di nessuna nazione al mondo.
Sono segreti e non possono esser né perquisiti, né perseguiti, i suoi uffici, i suoi funzionari, i suoi atti.
E per i danneggiamenti che potessero derivare da qualunque loro atto, non sono tenuti a rispondere.
Questa era la fase uno.
Ora vogliono passare alla fase DUE.
Quando uno Stato non paga una rata, o ne viene dichiarata la non adempienza totale al loro "giudizio" di solvibilità, o il rapporto debito /Pil, ecc.ecc.ecc. questo organo terzo, questa autorità, che non è il parlamento italiano, non è il parlamento europeo, neanche la commissione europea, è ancora un'altra cosa ancora, potrà entrar nel merito di cosa noi dobbiamo tagliare, quali capitoli di spesa approvare.
Sanità? tagli.
Scuola ? tagli.
Pensioni ? Tagli. Cioè età più alta e riduzione dell'importo mensile.
Reddito di cittadinanza ? Via.
Quota 100 ? Via.
Come fu imposto e inferto alla Grecia, che perse in due anni il 40% del PIl, il 60% della ricchezza, il 35% delle pensioni, e .....un milione di Greci.... natalità azzerata..mortalità infantile +143%.
Avete capito.....
Non avete capito.....
Non lo so.
Io so solo che di solito vi muovete SOLO quando VOI siete con le spalle al muro.
Vi dico una cosa: allora sarà tardi.

In pratica con il MES 2.0 l'Italia come leggi, Costituzione, possibilità di ripresa e cittadinanza, come nazione, viene abolita.
Da allora sarete cittadini di un cazzo di niente.
Sarete soli.
E loro, sono fortissimi.
E' già un po' così. ma, volendo fare un paragone, l'ILVA è emblematica.
Va male, rimette, licenzia un po'....
Brutto.
Altra cosa se spegne gli altiforni.
Quella è parola definitiva.
La differenza tra esser emaciati, tossicchiare, esser malati...
e ricevere il certificato di morte.
Ecco. E' un po' così..

Francia e Germania hanno fretta.
Una va a fuoco, l'altra scricchiola perché ha impoverito coloro che dovevano comprare le sue esportazioni, Trump gli mette dazi, e Deutsche Bank minaccia di inghiottirla.

Hanno fretta e l'Italia, contrariamente a ogni previsione, resisteva.
Ora non possono più aspettare, sono dei Dracula in astinenza e hanno bisogno del nostro sangue: subito.
Esagero ?
No. Mi informo.
Diamoci da fare.