Copasir, la lettera di Giorgia Meloni a Salvini
E Giorgia Meloni scrive a Matteo Salvini sulla vicenda
La lettera è stata pubblicata oggi sul Corriere della sera. FdI candida alla presidenza del Copasir Adolfo Urso mentre la Lega che ha attualmente la guida del Copasir con Raffaele Volpi, non intende fare passi indietro. ” Caro Matteo – scrive Meloni – da giorni i nostri avversari stanno cercando di far litigare Fratelli d’Italia e Lega. Ormai quasi quotidianamente leggiamo sulla stampa ricostruzioni e articoli che descrivono una presunta divisione tra i nostri partiti. L’oggetto del contendere ultimamente sarebbe la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”.
Non è un problema tra Lega e FdI ma delle istituzioni
Ma, continua Meloni, “la presidenza del Copasir non è, infatti, un problema tra FdI e Lega ma riguarda le istituzioni e il rispetto della dialettica parlamentare tra maggioranza e opposizione. Come sai, è la legge 124 del 2007 a stabilire la composizione paritaria del Copasir e che il presidente sia tassativamente eletto tra i rappresentanti dell’opposizione. È una norma di garanzia e controllo, legata alle specificità del compito estremamente delicato affidato a quest’organo: il raccordo tra il Parlamento e il sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, tanto nella sua componente politica (presidente del Consiglio e ministri interessati) quanto nella sua parte amministrativa e operativa (Dis, Aise e Aisi). In altre parole, da quando con la citata legge il Parlamento è stato privato del suo compito di controllo, tocca solo al Copasir «vigilare» sull’operato del governo e dei servizi ed è per questo che la presidenza non può essere affidata a un esponente della maggioranza che sostiene il governo”.
Meloni sottolinea che a FdI non interessano le poltrone. “A noi interessa esclusivamente difendere le regole necessarie alla tenuta del nostro sistema. I presidenti di Camera e Senato, pur rendendosi conto del dettato normativo, indicano nella politica l’unico strumento per risolvere il problema. Il tuo ruolo nella nostra coalizione è centrale e questa è l’occasione per essere all’altezza della prospettiva di governo futuro, dimostrando rispetto per le norme e le istituzioni”.
Meloni: non facciamo favori agli avversari
“Lanciamo insieme il segnale che il centrodestra continua a essere compatto e che non intende fare favori ai nostri avversari. Ti chiedo di affrontare questo problema all’interno della maggioranza e di contribuire a risolverlo. E se non è possibile farlo, ci sono altre strade da valutare: modificare la legge permettendo alla maggioranza di eleggere il presidente del Copasir. O, in ultimo, fare quello che speriamo tu faccia da settimane: prendere atto del fallimento di questa esperienza di governo e tornare all’opposizione compatti. In quel caso, saremmo più che felici di continuare a sostenere Raffaele Volpi alla presidenza del Copasir”. - Fonte
5 commenti:
Il tema è delicato anche in prospettiva futura. Se tutto restasse così, si creerebbe un precedente storico pericoloso. Chi deroga una volta potrebbe farlo in futuro. Se il controllore è il controllato stesso, quali garanzie si potrebbero richiedere a livello parlamentare? Al di là delle dichiarazioni di facciata, è stata in realtà, una partita molto intensa, giocata con tutti i leader in campo. Una partita che va avanti da mesi. Con i membri stessi del Copasir, come Elio Vito ad esempio, a giocare ruoli importanti. Un match che forse, nel centrodestra, avrebbe potuto giocarsi in maniera differente. A tavolino ed in forma privata magari. Senza le luci dei riflettori a "scaldare" il tutto. Una partita che al termine, non dovrebbe vedere sconfitti (data la norma scritta) ma a questo punto si, una sola vincitrice, ovvero la leader di Fratelli d’Italia.
Una mozione di sfiducia al ministro della Salute che fa tremare il governo e scuote il leader della Lega Matteo Salvini. "Non è più tempo di Speranza, ma di coraggio" denuncia su Facebook la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che annunciando l'iniziativa del partito si domanda anche chi "si assumerà la responsabilità di tenere il ministro ancora al suo posto".
"Dalle dichiarazioni sull’inutilità dell’uso delle mascherine per la popolazione, alle false affermazioni sulla preparazione dell’Italia nell’affrontare una crisi sanitaria di simili dimensioni, dal libro scritto mentre c’era da contrastare l’arrivo della seconda ondata, il Ministro ha dimostrato una costante sottovalutazione della gravità della situazione in atto facendo pagare agli italiani un prezzo altissimo". È quanto si legge nel testo della mozione di sfiducia individuale al ministro Speranza, presentata da Fdi.
"L'assenza di una efficace strategia di contenimento del virus ha inciso pesantemente anche sull’attuazione del Piano nazionale di vaccinazione, che sin dall’inizio ha incontrato difficoltà e rallentamenti, cominciate con gli errori della gestione commissariale di Arcuri sull’acquisto delle siringhe, e del Ministero della salute, nella persona del ministro pro tempore Speranza, nella strategia di approvvigionamento vaccinale che come già evidenziato oltre un anno fa dal Gruppo di Fratelli d’Italia doveva prevedere per l’industria farmaceutica privata italiana e per l’Istituto chimico farmaceutico pubblico di Firenze incentivi legati alla produzione in Italia di vaccini".
Fratelli d'Italia denuncia da tempo l'incompetenza e l'inadeguatezza di Roberto Speranza nel ricoprire l'importante e delicato incarico di Ministro della Salute, soprattutto in questo momento storico: dalla gestione fallimentare e disastrosa della pandemia alle imprese stremate a causa delle chiusure insensate e continue. FdI presenterà una mozione di sfiducia nei suoi confronti e vediamo chi si assumerà la responsabilità di tenerlo ancora al suo posto. Non è più tempo di Speranza, ma di coraggio.
Contro l'ideologia del diritto/Costituzione vivente e sempre in evoluzione e contro i giudici militanti, se non eversivi, nazionali e sovranazionali; in relazione all'ergastolo ostativo, ma non solo...
"Perché mai dei giudici non eletti, degli studiosi del diritto, dovrebbero avere una visione speciale su come dovrebbe essere il mondo? Cosa li rende adatti a questo compito? Chi mai desidera un Paese guidato da giudici ed esperti di diritto? Se la Costituzione va emendata, lo decida il popolo. Questa è la democrazia. L’importante è che non lo decidano le corti"
"Io non credo in una “Costituzione vivente”, che si evolve secondo la “mentalità del tempo”. Se si vogliono cambiare le leggi, lo si faccia con gli strumenti della democrazia. Il giudice si limiti al suo ruolo."
"La Costituzione non è un organismo vivente. E' un documento legislativo, ed essa dice ciò che dice, non dice ciò che non dice."
"Una cosa è che una società scelga il cambiamento, un'altra cosa è che esso sia imposto tramite una Corte di Giustizia, aggiungendo pure magari che chi si oppone ad esso sia un "nemico della razza umana"."
"Una nazione che colloca il suo destino politico nelle mani di nove giudici togati, non eletti dal popolo, non merita il nome di democrazia."
(Antonin Scalia)
"L'ipocrisia progressista è proprio nel voler abusare del ruolo del giudice per imporre norme che non avrebbero la forza di far approvare per via democratica. E si fanno pure chiamare Democratici.
Che poi è la quintessenza del progressismo e del modernismo, cioè l'ipocrisia sistematica."
(Claudio Otto Menghini)
Meloni: «Vedo attenzione ai nostri temi. Ma Draghi deve dare il tempo per esaminare i suoi progetti»
La leader di Fratelli d’Italia: «Salvini un alleato, però oggi le posizioni sono differenti». «Basta coprifuoco. E il governo non può più coartare le libertà costituzionali»
https://www.corriere.it/politica/21_aprile_19/meloni-vedo-attenzione-nostri-temi-ma-draghi-deve-dare-tempo-esaminare-suoi-progetti-552697f4-a146-11eb-8f82-b67ef1674282.shtml
Il Copasir deve andare all'opposizione, quindi a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, unico partito fuori dalla maggioranza di governo. Lo sostengono in una lettera inviata ai presidente di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, 38 costituzionalisti tra i quali Antonio Baldassarre, Valerio Onida e Gianfranco Pasquino.
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