23 aprile San Giorgio. Dedico un pensiero a Giorgia Meloni, nel giorno del suo onomastico.
Ha lavorato e lavora con umiltà e costanza, a testa alta, da sempre seguendo i suoi Capi senza alzare la voce fino a quando ha capito che al "cuor non si comanda" e con Fratelli d’Italia ha cercato, e i voti le danno ragione, di ricostruire una destra vincente e ora vuole passare all’incasso, sia da Silvio che dal Capitano padano.
Coerente, non ha mai smesso di difendere posizioni difficili e argomentazioni molto forti ma lo ha fatto con grande veemenza, e con una semplicità nel linguaggio spesso disarmante, la cui trasparente chiarezza arriva al popolo, alla gente comune ma anche all'italiano medio e borghese. Anche perché dietro alla semplicità c'è concretezza, l'aggancio solido alla realtà, al vissuto e ai bisogni della gente, sia quelli disattesi che quelli desiderati per i quali è compito della politica trovare soluzioni efficaci.
In TV buca lo schermo, difficilmente riescono a metterla in difficoltà, dimostrazione questa di grande competenza e padronanza di linguaggio e questi sono argomenti che contano e molto difettano nella politica di oggi. Comunque la si giudichi non si può certo negare che non sia un politico preparato e molto attenta alle dinamiche e agli scenari sia nazionali che internazionali.
Il prossimo banco di prova, sicuramente il più importante per lei e la Destra in generale, sarà il Governo della Nazione, sempre che si possa tornare a votare.... Forza Giorgia!!!
3 commenti:
Lunedì, il Presidente Draghi illustrerà al Parlamento il Recovery Plan, un piano che impegnerà economicamente le prossime generazioni e che segnerà i prossimi decenni. Dopo l'illustrazione, il documento sarà inviato direttamente alla Commissione Europea, senza che le assemblee parlamentari possano entrare nel merito. Mancano meno di 48 ore dalle sedute parlamentari e il Recovery Plan non è stato ancora nemmeno pubblicato. In Italia, ormai, la democrazia è sospesa anche grazie all'ampia maggioranza che sostiene il Governo, che su un tema così importante ha deciso di rinunciare ad esercitare il suo ruolo. Fratelli d’Italia chiede ufficialmente il rinvio del dibattito parlamentare ai Presidenti delle Camere: tutto ciò è letteralmente inaudito e mi auguro che gli altri partiti facciano sentire la loro voce. Anche l'indecenza ha un limite.
I malumori non ci sono solo tra i ministri. Anche la sola opposizione rappresentata da Fratelli d'Italia si scaglia contro Mario Draghi per la bozza del Recovery Plan mai arrivata. "Lunedì, il presidente Draghi illustrerà al Parlamento il Recovery Plan, un piano che impegnerà economicamente le prossime generazioni e che segnerà i prossimi decenni. Dopo l’illustrazione, il documento sarà inviato direttamente alla Commissione Europea, senza che le assemblee parlamentari possano entrare nel merito", scrive Giorgia Meloni su Facebook denunciando una tempistica che ricorda la prassi di Giuseppe Conte.
In effetti mancano meno di 48 ore dalle sedute parlamentari e il Recovery Plan non è stato ancora pubblicato. Un'accusa mossa dagli stessi esponenti al governo, che hanno riferito di aver ricevuto giusto giusto 16 pagine e 9 tabelle, una sintesi risicata rispetto al vero piano. Ma la Meloni non si stupisce più di nulla, neanche quando si parla dell'ex presidente della Bce che - in fatto di scadenze - dovrebbe essere rodato: "In Italia, ormai, la democrazia è sospesa anche grazie all’ampia maggioranza che sostiene il Governo, che su un tema così importante ha deciso di rinunciare ad esercitare il suo ruolo - conclude in una chiara frecciatina a Lega e Forza Italia -. Fratelli d’Italia chiede ufficialmente il rinvio del dibattito parlamentare ai Presidenti delle Camere: tutto ciò è letteralmente inaudito e mi auguro che gli altri partiti facciano sentire la loro voce. Anche l’indecenza ha un limite".
Eppure i tempi stanno diventando sempre più stretti. Il Consiglio dei ministri che si doveva riunire sabato 24 aprile alle 10 è stato rinviato a orario da destinarsi. Troppi i nodi da sciogliere prima di poter inviare all'Unione europea la bozza per ottenere i miliardi sperati. Motivo questo che metterà fretta al premier, con il rischio di calpestare il controllo delle Camere. Come democrazia vorrebbe.
In Cdm il premier Draghi e il Ministro Franco hanno fatto sapere che il Recovery Plan italiano ha ricevuto il “disco verde” della Commissione europea. Peccato che il Parlamento italiano avrebbe dovuto discutere e approvare il PNRR prima che questo fosse sottoposto dal Governo alla UE. Invece nessuno in Italia ha ancora visto il testo, nonostante il Parlamento lo debba votare martedì. Democrazia italiana, Costituzione e sovranità popolare buttate nella discarica. Tutto normale? Il presidente del Senato Casellati e il presidente della Camera Fico non hanno proprio nulla da dire? Al Capo dello Stato sta bene così? Fratelli d’Italia non sarà complice di questo scempio.
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