Sarò malpensante ma conoscendo la linea di entrambi, ritengo che non si tratti di un improvviso attacco di ammirazione o di rispetto democratico nei confronti della destra italiana e della sua leader. Ma credo che sia da inserirsi nella campagna tesa a dividere la Meloni da Salvini, incrinare la leadership di quest’ultimo e indebolire il centro-destra che i sondaggi, anche quelli più pagliacceschi, danno da tempo come vincente in caso di elezioni. È bastato vedere il seguito all’editoriale di Ernesto Galli della Loggia per rendersene conto: un costante tentativo di separare Meloni e Salvini e metterli l’uno contro l’altra, in Italia come in Europa, approfittando della divergenza sul governo Draghi.
E da parte di Letta un tentativo smaccato, comprensibile da parte sua, di spaccare l’intesa “sovranista” sostenendo la richiesta della Meloni di ottenere in quanto unico partito di opposizione la presidenza del Copasir, attualmente in carico alla Lega. Un modo furbetto per seminare zizzania in campo avverso o quantomeno per alimentarla.
Il Corriere della sera negli ultimi tempi aveva tirato la volata all’alleanza grillosinistra e al governo Conte, facendo tandem con la Gruber & C (l’editore è lo stesso Cairo), arrivando in molti casi a scavalcare a sinistra la Repubblica; vi è approdato perfino Saviano, esule dal quotidiano romano. Il Corriere è l’organo della zona rossa, in ogni senso, affetto non solo da veltronite, benché i suoi lettori siano in larga parte refrattari a quella linea: moderati, in parte conservatori.
Poi, d’improvviso, avviene un piccolo miracolo: Galli della Loggia, da qualche tempo pubblicato un po’ in sordina dal Corriere, torna a firmare un editoriale in cui si riconosce e si apprezza, oltre qualche generica esortazione, la svolta conservatrice della Meloni. La leader di Fratelli d’Italia viene accreditata non solo rispetto a Salvini ma anche rispetto a Forza Italia. Per la prima volta dopo decenni non viene tirata in ballo la pregiudiziale antifascista o costituzionale; cade persino l’evocazione in linguaggio mieloso delle “lontane origini fasciste”; l’antica accusa d’impresentabilità della destra nazionale d’improvviso scompare. Del resto, dopo aver sostenuto un governo così impresentabile tra sinistra e grillini, tirare ancora in ballo la scarsa credibilità della destra sarebbe stato perlomeno grottesco. In questa situazione il tema della presentabilità e dell’affidabilità non ha più motivo di esserci a proposito della destra italiana.
Sì, non sono mancate generiche esortazioni a portare a compimento la svolta “moderna” (che è la cosa più antiquata che si possa dire, in epoca postpostmoderna, ha il tanfo del modernariato; oggi “moderna” evoca solo un vaccino) e a liberarsi degli ultimi scampoli di nostalgici. Ma la sostanza positiva rimane e la Meloni il giorno dopo prende la palla al balzo e ringrazia lusingata sullo stesso Corriere. Galli della Loggia ha riconosciuto alla destra italiana anche il suo tratto nazionale e sociale, non l’ha esortata a farsi liberale e liberista, come accadeva fino a ieri; ha elogiato perfino il suo spiccato senso dello stato, che fino a ieri valeva sul suo quotidiano come capo d’accusa di “statalismo”.
Non mi sorprende quel che scrive Galli della Loggia perché corrisponde coerentemente al suo pensiero di nazional-conservatore implicito, sottotraccia. Mi sorprende invece che rientri nella linea editoriale del Corriere della sera. O meglio non mi sorprende solo se lo inserisco all’interno della campagna volta a separare i due “sovranisti” per indebolirli. Oggi l’agnello da ammazzare e rosolare per Pasqua è Salvini; il “nemico” si azzanna uno alla volta, di volta in volta isolandolo dagli altri. Se i rapporti di forza e di leadership muteranno, si tornerà a massacrare la Meloni. Per ora a Giorgia la colomba e a Matteo il mattatoio.
La spiegazione più plausibile è quella: si pensa al dopo-Draghi e dovendo tirare la volata all’alleanza tra la sinistra e il partito di Conte, bisogna cominciare a lavorare per sfasciare l’alleanza “sovranista” data per vincente, tenendoli separati anche a livello europeo. Finora gli appelli a dissociarsi erano tutti rivolti a Berlusconi; ora la terapia successiva prevede di isolare e colpire Salvini, usando pure la Meloni. Perché i due partiti insieme, anche travasandosi i voti, sono da tempo assestati sul 40 per cento e leggi elettorali permettendo, sono la maggioranza in pectore, che diventa assoluta con l’estensione centrista dell’alleanza. Il travaso probabilmente continuerà, Salvini è un po’ in affanno per il sostegno a Draghi, è più facile essere all’opposizione; partiti da 35 a 5, presto si arriverà a 20 e 20…
Presumo che Giorgia abbia sufficiente capacità di giudizio per capire che si tratta di un pacco con finta colomba pasquale, è una mezza imboscata per minare l’alleanza; una Meloni che marcia per conto suo non arriverà mai al governo; e così Salvini. Intanto lei fa bene a rallegrarsi per il cambio di tono e ad apprezzare quel che scrive sicuramente in buona fede l’editorialista storico.
Tutto questo lo raccontiamo con un filo di sportivo distacco, sapendo che incide poco o nulla sulla gente; sono giochini di corte e di cortile. Così, per ingannare la quarantena, curiosiamo tra questi arabeschi a mezzo stampa…
Marcello Veneziani, La Verità 3 aprile 2021
6 commenti:
Giorgia Meloni:
Mi sono presa tempo per ragionare sulle manifestazioni di ieri, che ho seguito dalla prima all'ultima immagine, per cercare di capire, come ogni persona che abbia una responsabilità dovrebbe fare.
La stampa e i politici che cercano di trasformare le proteste di ieri in qualcosa di organizzato ed eterodiretto, semplicemente vivono sulla luna. In piazza ci sono stati episodi di violenza che condanniamo, ma nella stessa piazza c'erano anche madri e padri di famiglia, persone che hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita intera.
Alcuni piangevano, altri gridavano sopraffatti dalla rabbia per l'indifferenza delle istituzioni verso il loro dramma. È facile cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto dei facinorosi, ma non risolverà il problema.
Bene hanno fatto i parlamentari di Fratelli d’Italia a ricevere una delegazione dei manifestanti. Continueremo a chiedere indennizzi veri e riaperture con protocollo. Basta trattare questi lavoratori come capri espiatori.
Far passare la protesta di ieri come la sfilata dello sciamano di turno o di qualche facinoroso in cerca di visibilità è un errore.
La violenza va sempre condannata ma in quella piazza c’era anche gente che non ce la fa più. Persone che hanno dedicato la loro vita per le proprie attività e dopo un’anno chiedono solo di lavorare in sicurezza.
Non chiedono l’elemosina di Stato ma di essere ascoltati e aiutati. Non bisogna sottovalutare quel grido di aiuto che c’è nel Paese ed esiste a prescindere da chi oggi era davanti a Montecitorio. Siamo tutti stanchi ma il divario tra chi è garantito e chi no lo è diventato intollerabile.
Il lavoro è dignità
Io sto con i ristoratori, con i commercianti, con i baristi, con i gestori delle palestre, con gli organizzatori di eventi e fiere e con tutti i LAVORATORI che da oltre un anno sono costretti a chiusure INSENSATE.
Non si può tenere chiuso un Paese intero sulla base di suggestioni prive di riscontro scientifico e statistico.
Il COVID non è un pietanza, che lo prendi al ristorante ma non sull’autobus!
Ad oggi non esiste un solo atto amministrativo o legislativo sulle chiusure e i divieti di spostamento che sia supportato da studi e dati di valore scientifico. Tutt’altro.
La comunità scientifica per larga parte, attraverso autorevoli medici e scienziati, Direttori di Cliniche Ospedaliere si sono espressi criticando fortemente questo metodo.
Le decisioni fino ad oggi sono state esclusivamente politiche.
Il Ministro della Salute, vantandosi di avere il 40% di gradimento degli italiani,
continua a tenere milioni di famiglie in condizioni di profondo disagio economico e psichico.
Sono migliaia in tutta Italia i bambini e gli adolescenti costretti a ricorrere alle cure dei Reparti di Neuropsichiatria infantile per atti di auto lesionismo e tentativi di suicidio.
Le chiusure INSENSATE stanno producendo più danni dell’epidemia.
Sono centinaia di migliaia le attività in stato di fallimento che non potranno più riaprire. Cosa facciamo, li mettiamo in coda a prendere l’elemosina di Stato che tanto piace a certi ambienti ideologici?
Il Ministro della Salute risponda alle interrogazioni del Parlamento e la smetta di abusare della sua posizione mantenendo una condotta priva di rigore scientifico e di ragionevolezza.
Chiarisca sulla capacità sterilizzante dei vaccini (chi si vaccina può contagiare o no?). Chiarisca perché si continua a richiedere la firma di un consenso di somministrazione volontaria per un vaccino per cui si chiede un obbligo.
Com’è possibile che ci sia un obbligo vaccinale e contemporaneamente la richiesta di un consenso volontario!!???
Chiarisca, il Ministro, se chi ha sviluppato immunità da guarigione verrà conteggiato per raggiungere “l’immunità di gregge”. Chiarisca con una Circolare che questi soggetti sono da considerarsi “immuni” e non hanno alcun bisogno di protezione vaccinale.
Quantifichi e indichi ufficialmente quanti sono gli immuni da guarigione e se non sia necessario prima di effettuare il vaccino fare un test di ricerca degli anticorpi.
Nessun pregiudizio sui vaccini, ma SERVONO CHIAREZZA e SICUREZZA per la salute dei cittadini.
Comunichi al Paese in modo ufficiale che la malattia COVID si può CURARE e lo si può fare non solo in ospedale ma a CASA.
Ad oggi MANCA ANCORA un protocollo nazionale per le TERAPIE DOMICILIARI!
Per fortuna il tasso di mortalità COVID è solo dello 0,003% a livello globale, mentre il prodotto interno lordo italiano è calato del 10% e l’utilizzo già spropositato di psicofarmaci è salito del 12% con picchi del 68% nelle Marche e 73% in Umbria.
Possibile che questo Paese abbia perso il senno?
Così non si può più andare avanti. Occorre riaprire immediatamente tutte le attività e tornare alla normalità senza più vincoli e limitazioni come è già accaduto in molti Paesi.
I danni prodotti da atteggiamenti INSENSATI e decisioni IRRAZIONALI rischiano di essere indelebili e quindi non poter essere in questo caso davvero MAI PIÙ GUARITI.
Giorgia Meloni:
L’Italia ritorna a essere il grande campo profughi d’Europa. Nei primi 3 mesi del 2021 gli sbarchi sono triplicati rispetto a un anno fa: da gennaio ad oggi sono arrivati sul territorio italiano 8465 immigrati mentre nei primi 3 mesi del 2020 gli arrivi erano stati 2828.
È assurdo che il Ministro dell’Interno Lamorgese schieri nei giorni di Pasqua 70mila agenti per tenere chiusi in casa gli italiani e non faccia nulla per controllare i porti. È la solita la doppia morale della sinistra. Accadeva con il governo Conte. Accade oggi con Draghi.
La maggioranza Draghi non sente ragioni: fa cadere nel vuoto l’appello di Fratelli d’Italia e in Senato vota contro la nostra mozione per destinare ai ristori i 5 miliardi del cashback.
I partiti che sostengono il governo Draghi hanno scelto ufficialmente di allinearsi alla posizione del Pd e del M5s: in piena pandemia l’Italia butterà 5 miliardi di euro per la lotta al contante e la lotteria degli scontrini invece di destinare quelle risorse per salvare aziende in crisi e posti di lavoro a rischio.
Di questa scelta risponderanno agli italiani.
Giorgia Meloni:
La sinistra blocca la “norma anti-moschee abusive” di Fratelli d’Italia. In Commissione Ambiente alla Camera è stata bocciata la nostra proposta di legge per restringere le maglie della normativa sulle associazioni di promozione sociale, usata oggi come escamotage dalle comunità islamiche per derogare le norme urbanistiche e creare luoghi di culto e madrase abusivi in negozi, magazzini, scantinati e garage. Siamo rimasti i soli a portare avanti questa battaglia ma non demordiamo e continueremo a sostenerla in Parlamento.
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