Ormai è il quesito del giorno, perché non vietare la vita sociale ai non vaccinati? Innanzitutto perché è un atto discriminatorio che viola i diritti dell'uomo e cancella lo stato di diritto trasformandolo definitivamente in autoritario! Ma poi anche perché ci sono domande che ancora i così detti "scienziati" non vogliono rispondere o fanno orecchie da mercante.
- Il vaccino, da quello che sappiamo, non blocca il contagio e la diffusione del virus. In UK, ad esempio, dove la vaccinazione è diffusa, i contagi sono oltre 35 mila al giorno. Allora, perché continuano a dire che vaccinandoci proteggiamo gli altri? Se io sono vaccinato e ho sintomi lievi, se passo il virus ad un non vaccinato, si potrebbe ammalare gravemente? Che senso ha quindi accusare chi non vuole vaccinarsi di egoismo, o discriminarlo con una norma?
- Perché, costringere i 20enni, i 15enni alla vaccinazione? La loro probabilità di complicanze è prossima allo zero. Perché non tenerli fuori dalla vaccinazione, e in caso farli immunizzare superando la malattia, facendogli generare una risposta immunitaria naturale?
- Se i nuovi contagiati, per ora, sono paucisintomatici, perché continuare a basare il trasferimento tra colori di zona sui contagiati e non sui ricoveri, o sulle terapie intensive?
- In questi ultimi sei mesi, quante terapie intensive sono state aggiunte? Quanti protocolli di cure sono stati testati e validati, quanti metodi di cure domiciliari sono stati portati avanti, finanziati, diffusi se validi? Fino a quando andremo avanti con la logica del lockdown? Per sempre?
- Perché sottoporre l'intera popolazione obbligatoriamente (seppure indirettamente) ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale, di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo? Tu obblighi le persone indirettamente a vaccinarsi e poi gli fai firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità: ciò è giuridicamente fondato? Perché non incentivare gli over-60 (che hanno un rapporto rischi benefici più basso) e lasciare fuori i più giovani?
- Costituzionalmente, non riteniamo che imporre delle discriminazioni così feroci su una vaccinazione sperimentale sia assurdo, un atto violento? Ci stracciamo le vesti (giusto!) per le discriminazioni di ogni genere, e poi ci va bene se ORA, non un secolo fa negli USA, milioni di persone vengono estromesse dalla vita sociale di un paese democratico? E questo vale per qualsiasi motivo, ancora di più se le questioni della vaccinazione sperimentale, del contagio sebbene vaccinati, della diffusione del contagio, sono questioni reali?
- Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali base? Non è che invece questa strategia farà proliferare altre varianti?
- Fino a dove uno Stato può imporre dei protocolli sanitari (o di qualsiasi altro genere) semi-obbligatori che limitino le libertà costituzionali basilari? Fino a dove, e fino a quando? Perché non c'è un dibattito giuridico, filosofico, su queste questioni? Non ci rendiamo conto che si potrebbe prendere una china preoccupante, magari anche senza volerlo? E' possibile che l'applicazione della Costituzione è in mano solo ai virologi, alla scienza? Non ci sono altri parametri, altre considerazioni, altri approcci che dovrebbero avere un peso in decisioni del genere?
Credo che debba nascere un dibattito ampio e plurale su queste domande (e su altre). Un dibattito DEMOCRATICO! Questo clima poliziesco a me non piace per nulla. Le persone vogliono capire. Io voglio capire, e se capisco posso valutare. Questo approccio fideistico non si comprende, e quindi il sospetto delle persone cresce.
Credo che tutte le forze intellettuali e politiche, contrarie a questo approccio, e a prescindere da cosa pensino sui vaccini, se essi si siano vaccinati o meno (cosa assolutamente indifferente), debbano unirsi per creare un movimento di contestazione contro questo clima. Aprire un campo di riflessione, in cui rispondere a queste domande, per farne problemi politici, perché di politica si tratta, e di politica fondativa, ossia costituzionale. (Davide Camassa su Fb)
1 commento:
Giorgia Meloni
Quelli di “abbraccia un cinese, l’unico virus è il razzismo”, degli aperitivi contro la fobia contagio, del “il Covid non viaggia sui mezzi pubblici”, del “il Covid non arriva coi barconi degli immigrati”; quelli che hanno trasformato il Covid in una mangiatoia per il solito circuito degli amichetti della sinistra con mascherine farlocche e strapagate, consulenze milionarie, appalti a società fantasma; quelli dei banchi a rotelle, quelli che un anno fa pubblicavano libri su come avevano sconfitto il Covid; quelli che in un anno e mezzo non hanno fatto nulla per potenziare la sanità pubblica e le cure domiciliari.
Questi, proprio questi, con la faccia di bronzo di chi non si vergogna di nulla, con tutta la gran cassa dei media di regime, dicono che noi di Fratelli d’Italia siamo “negazionisti”. Solo perché siamo gli unici che hanno il coraggio e la libertà per porre delle domande e pretendere delle risposte chiare dal “governo dei migliori”.
Stanno provando a tapparci la bocca in ogni modo, anche calpestando i diritti dell'opposizione, anche diffondendo fake news sul nostro conto. Ma noi non ci facciamo intimidire, e continueremo a batterci a fianco del popolo italiano per sconfiggere la pandemia e salvare la nostra economia e i posti di lavoro.
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