Sulle reti televisive e su tutti gli organi di stampa ormai è una vera e propria guerra psicologica. Si delinea la deleteria distinzione noi-voi che porta a fazioni contrapposte con accuse da "untori" nei confronti di chi pone solo dubbi e domande lecite. Il problema è la tensione sociale: questa è la vera preoccupazione. Ossessivamente non si parla che di Covid e vaccini. Ora il focus è sui cosiddetti no-vax in termini criminalizzanti e in un crescendo di aggressività senza alcun dibattito suscettibile di ascoltarne le ragioni.
Un lettore scrive: "È guerra a chi si fa domande. Non agli stupratori, ai trafficanti di droga, agli importatori di prostitute e terroristi, agli organizzatori di rave abusivi, ai mafiosi. No! È guerra a chi si fa domande. È bastata un po' di "ammuina" per farli diventare terroristi agli occhi dell'intera Nazione. Alla faccia della democrazia, della tutela delle minoranze, del confronto. La guerra tra poveri è servita".
Interessante l'editoriale di Miriam Gualandi pubblicato su Byoblu ripreso di seguito.
Partita la macchina del fango contro i non-vaccinati.
In TV c'è chi invoca un generale come Bava Beccaris
Fratelli contro fratelli, figli contro genitori, amici o partner che improvvisamente puntano il dito uno contro l’altro. Nelle piazze e nelle case italiane in queste ore si consuma una guerra fratricida, dove a fare il valore di una persona è l’essersi vaccinato o meno. E chi è che soffia su questo fuoco? La classe politica e il giornalismo, entrambi rabbiosi e violenti verso quella fascia di popolazione che viene definita senza possibilità di appello “no vax”. Ma andiamo con ordine.
Le piazze non si stancano, il dissenso cresce e così la rabbia di chi fino ad adesso ha monopolizzato il dibattito pubblico. Giornali, televisioni, blog ospitano politici, avvocati, medici tutti allineati nell’alimentare la violenza e lo scontro per arrivare, evidentemente, a creare un consenso sociale verso le vaccinazioni obbligatorie, a spaventare chi ha ancora dei dubbi e a costruire l’identikit del mostro “no vax” che va escluso dalla società. E l’operazione messa in piedi è capillare. La macchina del fango è partita.
Si parla di giornalisti aggrediti nelle piazze, Repubblica pubblica anche il video ad hoc. Vi invitiamo a guardarlo e ad ascoltare con che toni il giornalista va sotto all’uomo che poi lo colpirà con un pugno. Vi invitiamo ad ascoltare la domanda che pone, “lei è vaccinato?”, come se fosse importante ai fini dell’articolo o del servizio che avrebbe dovuto confezionare. Rinneghiamo la violenza in ogni sua forma ma chi frequenta le piazze, come noi e come altri migliaia di colleghi giornalisti, dovrebbe sapere che soggetti facinorosi esistono e che provocare in una piazza dove gli animi sono già molto accesi significa esporsi a un rischio che potrebbe essere evitato, se solo si volesse. È poi la volta di Libero, quotidiano che fino a non molto tempo fa era tra i meno allineati, che titola “Superato il limite. Criminali no vax… dovevamo capire i non vaccinati, abbiamo capito che sono pericolosi”. Talmente pericolosi che il Messaggero titola che a Roma c’è “l’allerta” per le manifestazioni dei “No green pass”.
Ma il clou l’ha raggiunto l’onorevole Giuliano Cazzola, esponente di +Europa, che a Stasera Italia invita il Ministro Lamorgese a richiamare in servizio “il feroce, monarchico Bava Beccaris”, perché i “terroristi no vax”, come egli stesso li definisce, non meritano altro che di essere trattati con il piombo. Cazzola sta invocando forse che si spari sulla folla inerme? Nelle piazze ci sono donne, bambini, persone in sedia a rotelle. Sono loro i terroristi, sono loro che meritano di provare sulla loro pelle “i cannoni di Bava Beccaris”?
Al giorno d’oggi non è più ammessa ignoranza su pagine così drammatiche della storia italiana. Il generale a cui Cazzola si riferisce è passato alla storia per aver sparato contro lavoratori, donne e uomini, che protestavano contro le condizioni di lavoro e l’aumento del prezzo del pane nella primavera del 1898. Moti che coinvolsero tutta Italia e che, ieri come oggi, vedevano scendere in piazza una maggioranza di cittadini onesti che nulla avevano di “terroristico”. Cercavano solo di difendere i propri diritti. Chi fa queste affermazioni non dovrebbe ricoprire incarichi politici. Perché significa che non conosce la storia del proprio Paese e non sa quanto il popolo che dice suo abbia sofferto. Di nuovo ci rivolgiamo ai nostri colleghi giornalisti e all’Ordine. La conduttrice di Stasera Italia si è limitata a riprendere Cazzola con un “Ecco” e a cambiare argomento. Perché non è stata presa una posizione netta, di dissenso totale? Perché non ha chiuso il collegamento, come fece ad esempio Bruno Vespa con Mariano Amici, a cui fu impedito di portare avanti un contraddittorio solo per aver detto di non volersi vaccinare? L’Ordine dei Giornalisti che dovrebbe tutelare l’informazione e chi ne usufruisce perché non ha detto una sola parola rispetto al clima di odio e violenza che cresce ogni ora di più e che è veicolata dalla stampa nazionale, come abbiamo dimostrato finora? Matteo Bassetti e Pregliasco che si vendono come vittime della furia “no vax” dovrebbero puntare il dito contro chi ha fomentato l’odio sociale: da Burioni, che auspicava che i non vaccinati rimanessero chiusi in casa “come sorci” a Selvaggia Lucarelli che sperava si riducessero “a poltiglia verde” fino a Mario Draghi, che accusa tra le righe chi non si vaccina di “far morire”.
L’ultima frontiera sarà escludere dal sistema sanitario nazionale i non vaccinati: ad annunciarlo, sottolineando che non si tratta di uno scherzo, è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio D’Amato che afferma di star studiando un modo per contestare ai no vax le spese per le cure mediche. A lui fa eco l’infettivologo Antonio Cascio, che ribadisce di essere favorevole a far pagare tutte le spese relative al loro ricovero. Non è la prima volta che si auspica di escludere dal Sistema Sanitario Nazionale, che è un diritto, chi non si vaccina.
Chiediamo a chi fa questi annunci, se sanno che già oggi, grazie ai 37 miliardi di tagli fatti alla Sanità e agli ulteriori tagli fatti per aumentare le degenze Covid, chi ha bisogno di curarsi deve scegliere se aspettare e aggravarsi o se rimettersi alle cliniche private. Sanno questi signori quanto sono lunghe le liste d’attesa per farsi curare nelle strutture pubbliche? O stanno forse cercando un modo per assicurarsi delle entrate per tamponare tutti i soldi che avrebbero dovuto essere investiti sulla sanità pubblica e che i contribuenti ancora aspettano?
In ultima istanza, facciamo un appello a voi che giustamente scendete in piazza per difendere i vostri diritti. Il nostro è un appello alla calma, a non farvi coinvolgere in questo sottile gioco al massacro, a non dare spunti a chi vorrebbe curarvi solo a pagamento, o a chi vorrebbe spararvi addosso come se fossimo ancora nel 1898. Ricordate che è la vostra rabbia che cercano.
1 commento:
Quantomeno in Francia e nelle altre nazioni europee i cittadini possono dire di aver votato e di avere voluto Macron, Pippo o Pluto.
Ma noi chi abbiamo sulle nostre teste che decide per le nostre vite? Abbiamo espresso una qualche volontà? E per favore non venitemi a dire che è tutto perfettamente "costituzionale" perché lo sapete benissimo che non significa nulla.
Questa è sospensione della libertà e nemmeno più temporanea.
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