mercoledì 27 novembre 2019

L’ammiraglio De Felice: “Il governo ora blocchi gli sbarchi. Il tribunale dei ministri parla chiaro”

Roma, 27 nov – La decisione del tribunale dei ministri di scagionare l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per aver negato lo sbarco alla Alan Kurdi della Ong Sea Watch crea un precedente fondamentale sulla gestione degli sbarchi e smonta il castello di carte costruito da inquirenti e filo immigrazionisti per spalancare i porti alle Ong.
A spiegarci come funziona la Legge del mare è l’ammiraglio Nicola De Felice: “Se, ad esempio, una nave di una Ong olandese e battente bandiera olandese prende a bordo immigrati illegali in acque Sar libiche, gli immigrati vanno trasportati nel Paese della nave, che è l’Olanda. Secondo punto: il porto sicuro più vicino, se non è Tripoli, è uno dei tanti porti sicuri della Tunisia. E comunque se le Ong tengono gli immigrati a bordo 10-15 giorni in attesa di sbarcare in Italia, andassero nel Paese di provenienza.
La Ocean Viking è una nave da 76 metri, di tremila tonnellate, con a bordo medici e ogni struttura necessaria per la lunga navigazione: può tornare benissimo da dove è venuta, in nord Europa. Oppure andassero in Francia: ad Ajaccio, in Corsica, ci arrivano in 12 ore”.
De Felice quindi punta il dito contro i giallofucsia: “La domanda viene spontanea: come mai il governo attuale continua a far sbarcare le navi Ong battenti bandiere di altri Stati in Italia? Alla luce della decisione del tribunale dei ministri, è il governo Conte bis che non si sta attenendo alle direttive internazionali”. - Fonte

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Sul tribunale dei ministri che ha assolto Salvini: 
Ottima e giusta decisione. Una riflessione però va fatta. Circa la motivazione della sentenza di archiviazione. Giusto dire che la nave che accoglie i c.d. migranti è già territorio dello Stato del quale porta la bandiera. Lì devono allora andare i migranti. Ma non basta. Manca la cosa più importante, ed è gravi che manchi.
Manca la giustificazione dell'operato del ministro, della discrezionalità che la legge gli riconosce, nella giusta misura, circa la messa in opera di provvedimenti temporaneamente restrittivi della libertà di movimento di persone che si presentano ai confini senza aver titolo per entrare.
Insomma rientra tra le prerogative della sovranità di un qualsiasi Stato, non solo di quello moderno, decidere chi deve entrare e chi no nel suo territorio, in applicazione peraltro di norme di carattere costituzionale e di diritto positivo, che rendono questa decisione giuridicamente legittima.
Non si tratta qui di decisioni dovute solo all'uso  indiscriminato della forza. Sono decisioni prese nel rispetto di leggi esistenti.
Non è ammissibile che l'esercizio legittimo dei poteri esecutivi inerenti alla sovranità di uno Stato, riconosciuto ed esistente con tutti i crismi, venga considerato reato! Come se il ministro, nell'imporre una misura amministrativa nel pieno rispetto della legge italiana, si fosse comportato al modo di un  delinquente, di un sequestratore. 
Qui si è perso completamente il senso del diritto e anche quello, collegato, dello Stato, di che cosa è lo Stato e di cos'è l'esercizio legittimo dei poteri di uno Stato, peraltro costituzionalmente determinati e provvidi di garanzie  nei confronti del cittadino e anche dello straniero che non delinqui (e pure se  delinque). 
Speriamo che nella motivazione della decisione del Tribunale ci sia almeno un accenno nel senso sopra indicato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Le ONG sbarchino nei loro paesi"
Per noi è sempre stato un concetto logico da sostenere, ma quanti insulti, diffamazioni e minacce abbiamo subito in questi mesi dai buonisti, dalle Ong, e dai radical chic della Tv???
Bravo Matteo Salvini a tenere duro, la storia ci darà ragione! Basta al business dell'immigrazione clandestina.

Da Fb ha detto...

Ho vissuto quasi due anni in Francia.
Sono rientrata in Italia a gennaio ma torno spesso in Provenza.
In tutto il territorio francese la situazione è gravissima. L'islamizzazione si sta espandendo a macchia d'olio e si sta ormai radicando.
Non c'è stato argine. Il laicismo anticristiano ha promosso l'islam che ha riempito uno spazio lasciato drammaticamente vuoto. Oggi i cattolici sono una minoranza ad alto rischio.
Macron sostiene e spinge l'attacco all'identità della sua nazione così come supporta le lobbies che attaccano la famiglia naturale.
La perdita valoriale è sconvolgente: droga, alcool, suicidi, depressione infantile.
C'è ormai un'insicurezza diffusa. Ci sono bande afroislamiche che dettano legge in molti territori. In molte zone le donne hanno modificato il loro abbigliamento, non escono dopo il tramonto e hanno perso la loro libertà. Gli stupri non si contano più ma molte hanno paura di denunciare perché gli aggressori non vengono puniti. Viene detto che questi non possono sapere che lo stupro è un reato perché nella loro "cultura" le donne non hanno volontà e questi uomini non sanno che bisogna rispettarle, soprattutto se poi sono considerate infedeli.
Sono aumentati gli sgozzamenti e gli accoltellamenti ma gli islamici che li compiono, vengono considerati depressi o psicolabili e giustificati dallo Stato.
Sono aumentati i bambini e gli adolescenti che scompaiono ma tutto tace sulla pedofilia diffusa e senza freni.
Ci sono bande che si sparano con i kalashnikov per lo spaccio della droga e che non risparmiano la vita neanche a ragazzini e a turisti.
La poligamia è diffusa ovunque e tollerata.
Dalle case islamiche io stessa ho sentito provenire molto spesso urla e pianti di donne e di bambini anche di notte. Parlai anche con il Sindaco del paese in cui vivevo. Mi fu detto che nulla si poteva fare per aiutarli perché le loro donne non denunciano le violenze.
Un senso di impotenza incredibile.

Da Fb ha detto...

...segue
Quando i Francesi organizzano eventi, anche piccoli, tipo mercatini, alzano alte gabbie di metallo per circondare lo spazio da rendere sicuro. Poi montano i varchi di ingresso dove il controllo di chi entra, viene fatto da poliziotti con il metal detector. Sulle strade a monte vengono posti grossi blocchi di cemento.
Se l'evento è diffuso in una zona più ampia, tutto il quartiere viene blindato.
Per eventi più importanti viene schierato direttamente l'esercito.
La polizia viene spesso attaccata anche in caserma, al grido di "Allah Akbar" così come accade anche a molti sacerdoti e ai Vigili del Fuoco.

Andare a Messa significa porsi in una situazione rischiosa. Quando i sacerdoti decidono di fare piccole e brevi processioni, interviene a protezione la Polizia nazionale.
Le chiese che vengono profanate, vandalizzate e incendiate, non si contano più. Le chiese chiuse o trasformate in altro sono tantissime. Le moschee, invece, aumentano sempre più e l'assassinio di Notre Dame non ha provocato in me stupore.
Nei luoghi pubblici non si possono indossare segni cristiani. Se gli studenti li indossano, anche se in modo rispettoso e nascosto, e anche se frequentano scuole cattoliche ma con insegnanti pagati dallo Stato, vengono puniti severamente se sono scoperti.
Non possono essere esposti presepi, neanche in luoghi pubblici interni personali, se sono stati benedetti.
Ovviamente agli islamici è permesso tutto. Indossare il velo. Interrompere le attività lavorative per la preghiera. Mettere a rischio i colleghi durante il digiuno per il Ramadan.
E così via.
Un mio amico pompiere mi ha raccontato che dovevano partire per una missione particolare e che non potevano portare con sé uomini debilitati dal digiuno. La situazione si è risolta solo con l'intervento di un Imam.

In realtà il laicismo non è nato super partes.
È anticristiano.
L'Europa ha deciso di suicidarsi e la colpa è nostra perché non abbiamo difeso le nostre radici, la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, non abbiamo saputo custodire ciò che siamo e la nostra identità.
Non è troppo tardi.
Svegliamoci e difendiamo l'Italia.