venerdì 13 marzo 2020

Madame Lagarde pugnala l'Italia alla schiena

Stralcio dalle discussioni due commenti di lettori che puntualizzano l'accaduto di ieri: noi e l'Europa dei tecnocrati avvoltoi. Sommessamente ricordo che la protagonista ha già massacrato la Grecia.
Persino il prono inquilino del Colle ha avuto una sia pur blanda reazione! “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”.
Vediamo se questa sarà la volta buona che prenderemo coscienza collettiva del fatto che l'Europa non è una famiglia, è un'associazione a delinquere.
La stessa Von Der Layen ha detto che ci aiuterà, ma come? Con 25 miliardi (nostri, visto quanto versiamo all'Europa) che dovremo poi restituire con gli interessi, mentre ci diranno che l'approvazione del MES è l'unica salvezza, quando invece sarà l'ultimo passo verso la Grecia. E che dire della bordata di ieri? In una conferenza stampa che ha mostrato tutti i limiti dell’avvocato francese in materia economica non è passata in secondo piano il passaggio sullo spread: “Non siamo qui per chiuderli, se ne devono occupare altri attori” ha detto Lagarde. Come a dire: non è un nostro problema che l’Italia e i Paesi in prima fila contro il coronavirus siano allo stremo. E il 16 ci liquideranno col MES senza che il governo-zerbino reagisca?

Madame Lagarde pugnala l'Italia alla schiena

Nella prima conferenza stampa della distinta signora ha destato impressione il fatto, rilevato persino dalla Agenzia Reuters e con toni indignati da commentatori anche non italiani (vedi CdSera di oggi), che essa abbia dichiarato non esser, nel presente drammatico frangente, politica della BCE quella di tener basso lo spread, tagliando (ulteriormente) i tassi di interesse. Tutti hanno rilevato che questa dichiarazione colpiva, in questo particolare momento, proprio l'Italia, più di tutti. Merci, Madame. Non cercare più di tener basso lo spread era proprio quello che volevano i tedeschi, inferociti contro Draghi, che ha fatto proprio questa politica, per salvare l'Euro e difendere a suo tempo la Spagna e l'Italia, sotto attacco speculativo in questo settore.
È vero che Madame Lagarde promuove una immissione di liquidità a favore delle banche e che insomma ci consentono di spendere 36 o quanti sono miliardi per far fronte alla terribile situazione economica che si è venuta a creare. Ma l'annuncio che, proprio in questo particolare momento, non si continuerà a cercare di contenere lo spread nei confronti della Germania, ha creato grande sfiducia e fatto subito schizzare il nostro spread verso i 250 punti.
Errore di calcolo della signora o servilismo nei confronti di abbastanza noti gruppi finanziari e politici, da tempo interessati a mettere le mani sui nostri (pingui) conti correnti e le parti migliori della nostra economia? Forse tutte e due le cose.
Noi finora abbiamo onorato tutti gli impegni perché siamo sempre riusciti a pagare gli interessi sul debito (credo più di 80 miliardi di euro l'anno). Adesso, con le industrie ferme e il Paese in quarantena, con quali ricavi li paghiamo gli interessi?
Bisogna a questo punto votare contro il c.d. Fondo Salva Stati o comunque attuare il rinvio del voto. IL Parlamento è in pratica chiuso, causa epidemia. Non votiamo, dunque, aggiorniamo il Parlamento a dopo la fine dell' epidemia. Ci sarebbero rappresaglie contro di noi? Ma quali rappresaglie, peggio di così!
Bisogna resistere. Tra poco quasi tutti gli Stati europei dovranno sforare il tetto del famigerato 3% per far fronte all'epidemia, questo troppo rigido schema salterà da solo. Dobbiamo resistere e mantenere la nostra libertà d'azione, senza farci imporre questo pericoloso Fondo Salva Stati.

Quasi tutti i media questa mattina parlano di gaffe riferendosi alle parole della signora Lagarde, Presidente della BCE, e che hanno provocato il crollo del 17% del nostro mercato borsistico (record storico mai realizzato) e l'innalzamento fulmineo dello spread.
Vorrei ricordare che la signora in questione è stata presidente del Fondo Monetario Internazionale, e che nel 2012 in una intervista rilasciata a Repubblica (che potete rintracciare on-line) diceva alcune cose riguardo la longevità delle persone che fanno pensare a tutt'altro che una gaffe.
Anzi, unendo i puntini tra l'intervista di allora, le parole di ieri e gli effetti del coronavirus sui nostri anziani, fanno immaginare una pistola in mano alla signora e puntata direttamente alla nostra tempia.

....."I governi, dal canto loro, devono riconoscere l'esposizione ai rischi collegati all'allungarsi della vita delle persone e mettere a punto per tempo strategie per "condividere i rischi con il settore privato e gli individui". Secondo l'istituto di Washington, nei prossimi decenni, le persone che invecchiano "consumeranno una quota crescente di risorse, pesando in questo modo sui conti pubblici e privati". Anche se chi paga le pensioni si è preparato a questa evenienza, "le stime sono state fatte su previsioni che hanno in passato sottovalutato quanto le persone avrebbero vissuto". Per il Fmi pochi governi hanno adeguatamente riconosciuto il rischio collegato a persone più longeve. Stando alle stime delle Nazioni Unite, già con un ricambio del 60%, le spese aggregate raddoppierebbero, passando dal 5,3 all'11,1% del Pil delle economie avanzate e dal 2,3 al 5,9% del Pil di quelle emergenti, ma se l'aspettativa di vita media crescesse di tre anni più di quanto atteso ora entro il 2050, i costi potrebbero aumentare di un ulteriore 50%."...
....". A preoccupare è la sostenibilità dei debiti da parte degli Stati. Per di più orale persone vivono più a lungo e questo, sebbene sia "molto desiderabile e abbia aumentato il benessere individuale", tuttavia ha fatto aumentare i costi collegati a una maggiore aspettativa di vita che i governi devono sostenere in termini di piani pensionistici e assistenza sanitaria. Le implicazioni finanziarie di una vita più lunga "sono molto ampie" e il rischio è notevole, soprattutto in termini di sostenibilità fiscale (potrebbe fare aumentare il rapporto debito/pil) e solvibilità di istituti finanziari e fondi pensione. I rischi collegati alla longevità, se non affrontati in modo tempestivo, "potrebbero avere un ampio effetto negativo su settori pubblici e privati già indeboliti, rendendoli più vulnerabili ad altri shock e potenzialmente minando la stabilità finanziaria" e potrebbero minare nei prossimi anni e decenni la sostenibilità fiscale, "complicando gli sforzi fatti in risposta alle attuali difficoltà fiscali". Per bilanciare tali effetti "serve una combinazione di aumento dell'età pensionabile di pari passo con l'aumento dell'aspettativa di vita, più alti contributi pensionistici e una riduzione dei benefit da pagare"./div>

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Europa non esiste. E' un comitato di usurai affiancato da utili idioti o conniventi amministratori.

Anonimo ha detto...

Le tre leader europee, due tedesche e una francese, non sembrano aver in mente un vero aiuto per l’Italia alle prese con la crisi da coronavirus

“Whatever is necessary”. Il campanello d’allarme, per l’Italia, era già squillato l’altra sera, per voce della donna ancora più potente d’Europa, il cancelliere tedesco Angela Merkel. Contro il coronavirus, aveva detto, la Germania è pronta a fare “il necessario” (cioè: “lo stretto necessario”), mentre all’Italia sotto assedio sarà certamente consentito di utilizzare un po’ di flessibilità Ue per “l’emergenza sanitaria” (ed è subito parso di capire solo per quella: non certo per la recovery economica successiva).

La conferma di quale sia l’atteggiamento corrente dell’Unione europea verso l’Italia si è comunque avuto meno di ventiquattr’ore dopo: quando un’altra “quota rosa” oggi al timone in Europa – la neo-presidente della Bce, Christine Lagarde – ha chiarito l’abolizione del whatever it takes (“tutto quanto sarà necessario”) con cui il predecessore Mario Draghi salvò l’euro dal 2012 in poi. “Non siamo qui per aiutare gli spread”, ci ha tenuto precisare: condannando la Borsa italiana al peggior crollo della sua storia, ma senza risparmiare neppure Parigi e Francoforte. Certamente una conferenza stampa come quella di ieri non era affatto necessaria, anche perché ha dato corpo ai sospetti di molti quando nei confusi rinnovi ai vertici Ue dell’estate il presidente Emmanuel Macron ha imposto come banchiere centrale dell’euro un ex avvocato di Wall Street, discusso ministro francese e solo infine direttore generale del Fmi.

Fra Merkel e Lagarde non ha mancato di colpire l’esibizione puramente mediatica di Ursula von der Leyen. La nuova presidente della Commissione Ue ha voluto inviare un messaggio televisivo di solidarietà all’Italia: ma non è riuscita a evitare di lanciarlo da dietro il vetro di un reparto di terapia intensiva o al di là delle molte frontiere chiuse attorno alle Alpi, in violazione degli Accordi di Schengen.

La stessa von der Leyen si è invece scomodata, nei giorni scorsi, per sorvolare in elicottero la frontiera greco-turca assediata dai profughi siriani premuti da Erdogan. E anche il presidente del Consiglio Ue, il belga Charles Michel, ha dato precedenza nella sua agenda al presidente-dittatore turco volato a Bruxelles per chiedere nuovi miliardi di euro di “pizzo” Ue (anche italiani) per trattenere i migranti fuori dall’Europa (e riarmarsi anche in Libia).

Nel frattempo la sostanza del cosiddetto “aiuto all’Italia” sembra prendere forma in modo politicamente peculiare. Anzitutto venerdì il governo Conte potrà annunciare soltanto 12 miliardi di mini-manovra interna. La seconda tranche (la seconda proverbiale scarpa promessa ai suoi elettori dal leggendario sindaco di Napoli Achille Lauro) sarà disponibile solo dopo che l’Italia – lunedì 16 marzo – avrà piegato la testa votando il Mes: il nuovo meccanismo di prevenzione delle crisi finanziarie e bancarie che mette invece di nuovo a rischio la stabilità del debito pubblico italiano e del sistema bancario (di nuovo sotto pressione per la recessione da coronavirus). Qui l’Ue sta dunque aiutando se stessa, se addirittura non sta maramaldeggiando sull’Italia in ginocchio, come teme il leader della Lega Matteo Salvini.

Nel frattempo l’Europa di “Orsola” non sembra così decisa nel voler supportare il Ggoverno italiano nato in agosto anche nel suo nome. O meglio: “Orsola”, com’era prevedibile, è assai meno in grado di decidere di “Angela” (la sua ex principale a Berlino) e di “Christine”, che sembra aver molta soggezione dei banchieri “falchi” del Nord Europa. Quindi si sta rivelando carta di poco valore il “credito” che Conte – la scorsa estate – era convinto di aver guadagnato regalando il suo “tradimento” verso la Lega e i voti “responsabili” degli M5S alla faticosa designazione in Europarlamento.
https://www.ilsussidiario.net/news/spillo-merkel-lagarde-von-der-leyen-e-i-finti-aiuti-allitalia/1996031/

Anonimo ha detto...

È INIZIATA CI SIAMO, LA GUERRA E' IN CORSO FINALMENTE

Non amo certo la guerra, ci mancherebbe, ma finalmente si sta muovendo un contrasto verso il potere che intende sottomettere l'Italia da oltre 40'anni.

Fuori dall'occhio e dalle orecchie del popolo si sta muovendo una forza d'orgoglio in una battaglia che ad oggi è stata dichiarata all'interno del #DeepState italiano.

Dopo le oscene (e criminali direi) dichiarazioni della LAGARDE di due giorni fa che ha provocato un crollo della nostra Borsa si sono attivati tramite il nostro COPASIR i servizi segreti d'Italia per capire dove siano finite le azioni e da quale regia è partito l'attacco alle nostre aziende strategiche. Gli 007 italiani fanno sapere che se qualche straniero crede di poter fare shopping in Italia approfittando dell'emergenza si sbaglia e di parecchio!

Immaginate se il rappresentante dei medici dicesse «Non è compito nostro curare i malati», immaginate la fiducia dei pazienti di quanto crollerebbe. Bene la LAGARDE che rappresenta l'unico ente che può ad oggi sindacare sull'acquisto dei titoli sovrani determinando di conseguenza la "calmierazione" degli spread dell'EuroZona, l'altro ieri ha dichiarato che non è compito della BCE evitare speculazioni sugli interessi del Debito Pubblico Italiano. Anche se i giornaloni sguatteri del pensiero unico hanno definito tale sciagurata dichiarazione una "GAFFE" e il vile GUALTIERI abbia addirittura ringraziato vergognosamente colei che ha ucciso la Grecia quando era al FMI, il nostro Copasir si è finalmente svegliato è ha aperto un'indagine a carico di questi farabutti!!

Questo è solo l'inizio.
AVANTI COSI'!!!!

Carlo Botta

Anonimo ha detto...

C’è puzza di bruciato. Nonostante siano passati due giorni passati dalla sua disastrosa conferenza stampa, la nube tossica del sospetto continua ad incombere su Christine Lagarde. Già, perché ha detto che non tocca alla Bce «arginare gli spread»? Una semplice gaffe, come molti hanno sostenuto, pur se con poca convinzione? O più verosimilmente un programma per il futuro, come malignano altri? L’esperienza recente porta ad optare più per la seconda ipotesi. E così anche i pochi indizi disponibili. Quali? Quelli che ci raccontano la due giorni che ha tenuto per due con il fiato sospeso la business community di tutto il mondo. Il giovedì nero ed il successivo venerdì, questa volta non di passione ma di parziale resurrezione per le Borse europee, Milano in testa.

Uno stress-test per le nostre aziende. Ma l’Italia ha reagito bene
Il sospetto è che sotto le parole dal sen della Lagarde fuggite si celasse la volontà di sottoporre a stress-test i nostri “gioielli di famiglia“, cioè i campioni nazionali dell’imprenditoria italiana. Insomma, lanciare il sasso e poi «vedere di nascosto l’effetto che fa». Ma l’Italia ha risposto bene. Cementata dall’emergenza virus, si è mostrata compatta dal Quirinale alla Consob. Mattarella ha reagito con tempestività e fermezza verso Ue e Bce, mentre Paolo Savona ha subito bloccato la vendita allo scoperto di 85 titoli di aziende quotate in Borsa. Guarda caso – indizio numero uno -, Francia e Germania sono stati gli unici Paesi importanti a non adottare analoga misura di profilassi finanziaria. E, si sa, i grandi gruppi industriali di quelle stesse nazioni sono interessatissimi allo shopping delle nostre aziende. Sia come sia, la differenza di comportamento che non è sfuggita al Copasir, il Comitato parlamentare che vigila sui Servizi segreti.

Anonimo ha detto...

Tutti a prendersela con la Lagarde, ma la Lagarde non ha detto nulla di strano: è vero che la BCE non ha tra i suoi compiti il controllo sullo spread.

È stato Draghi che ha compiuto una forzatura facendo acquistare alla BCE titoli di stato italiani per controllare lo spread coi bund ma non certo per filantropia o per aiutare l'Italia: l'ha fatto per salvare l'euro (che altrimenti sarebbe venuto giù) e per legare ancor più l'Italia all'Europa, dato che ora la BCE ha in pancia una bella fetta del debito pubblico italiano. E fu comunque molto criticato, in primis da tedeschi e francesi.

La Lagarde ha detto la verità, anche se l'ha detta male ma questi signori non si formalizzano perché non rispondono a nessuno.

Ciò detto, l'Unione Europea si è dimostrata a più riprese inutile e anche dannosa, sempre a guardare da un'altra parte quando l'Italia e altri Paesi avevano bisogno. E' un progetto che nei fatti non esiste più e la sospensione unilaterale di Schengen da parte di diversi stati membri (Francia innanzitutto) ne sarà la pietra tombale.

O forse no: perché questi saranno capaci, tra qualche settimana, di riprendere come se nulla fosse. L'hanno già fatto dopo che la famosa "ricetta europea" contro le crisi degli ultimi anni, ossia l'austerity, si è rivelata fallimentare: stanno ancora tutti là tranquilli, senza minimamente mettersi in discussione. Quindi non contiamoci troppo.
Massimo Micaletti