giovedì 25 giugno 2020

Considerazioni sulla ricetta Savona. Investimenti e debito irredimibile, non il MES.

In un’intervista a La Verità il professor Paolo Savona entra nel merito delle possibili rimedi per l’uscita dalla crisi economica, e dà due consigli che vengono dati, ovviamente “Rebus sic Stantibus”, a bocce ferme ed attuali, senza valutare eventuali variazioni future dello scenario istituzionale internazionale che, ovviamente, sarebbero fuori luogo, vista la sua carica.
Le soluzioni che il professore propone sono, in fondo, semplici nella forma, anche se un po’ complesse nella realizzazione:
  • titoli irredimibili con un rendimento annuo del 2%;
  • investimento in aziende italiane di piccole / medie dimensioni che competono sul mercato internazionale.
Il primo punto è collegato agli obiettivi di inflazione della BCE: questa si impegna ad un obiettivo di inflazione del 2% che però non viene raggiunto da 10 anni. Un titolo del genere avrebbe un rendimento del 2,6% superiore a quello dei titoli di stato tedesco, quindi un ottimo rendimento considerando anche che la non rimborsabilità, in pratica, non cambierebbe molto per un investitore: i titoli del debito pubblico sono emessi e rinnovati regolarmente e regolarmente rinnovati. alla fine, cosa cambierebbe per il risparmiatore che, fra l’altro avrebbe indietro il proprio capitale investito in 35 anni? Nulla! Cambierebbe moltissimo per lo stato che, invece, non contabilizzerebbe i titoli irredimibile all’interno del rapporto debito/PIL, quindi permetterebbero un riavvicinamento ai parametri di Maastricht. Al contrario ogni debito, anche a lungo temine, come i centennali, dovrebbe essere contabilizzato nel debito e quindi all’interno dei rapporti debito/PIL. Questo comprende anche gli eventuali prestiti del MES, che sono sempre prestiti, quindi comunque conteggiati nel debito, ed eventuali fondi in prestito dal SURE o dal Recovery Fund. Unica parte che non farebbe parte del debito sarebbero i fondi del Recovery Fund conteggiati come “Grant”, ma sappiamo che questi comunque sarebbero pagati dalle tasse dei cittadini.

Poniamo alcune semplici osservazioni che potrebbero completare la visione ed i consigli di Paolo Savona, anche in un’ottica dinamica di evoluzione futura della situazione europea.

Iniziamo dai titoli irredimibili. ora dato che sono irredimibili, per renderli più appetibili, perché non aggiungere qualche vantaggio? Il primo confermare l’attuale previsione di legge che prevede come i titoli di stato siano completamente esenti da imposta di successione, ed integrarlo con una previsione di esenzione da prelievo alla fonte del 12,5%. Avremmo quindi un rendimento pulito e netto, quindi più interessante. Un secondo possibile vantaggio sarebbe integrare la possibilità di trasferire da persona a persona i titoli, anche con un sistema elettronico tracciabile, ma comunque personale, senza necessità di “Fissati bollati” o di intermediari finanziari. Se a questo unissimo un taglio unitario limitato, ad esempio 100 o 200 euro, avremmo una facilità di trasferimento che ne permetterebbe l’utilizzo, ad esempio, per i regali dai nonni i nipoti o per l’accumulo mensile di risparmi ai fini pensionistici. Sarebbero anche utilizzabili per transazioni relative, ad esempio, ad investimenti.

Se passiamo a considerare la seconda soluzione, quella dell’accesso diretto al mercato dei capitali delle aziende di media-piccola capitalizzazione con mercati esteri, quest’idea è coerente con una visione molto diffusa sino agli anni ’90 secondo la quale lo sviluppo del settore privato competitivo avrebbe garantito, in modo automatico, la sostenibilità nel lungo temine dello sviluppo del settore pubblico. Questa concezione è stata poi cancellata dalla politica di sopravvivenza giorno per giorno imposta della nascita dell’euro e dall’imposizione dura dei vincoli di Maastricht, che ha impedito qualsiasi aiuto coordinato al settore privato e condannato il suo sviluppo. Si tratterebbe di riprendere una politica industriale, anche per via finanziaria. Però il passaggio da un sistema finanziario bancocentrico, come l’attuale italiano ed europeo, ed uno mercatocentrico, come quello americano, richiederebbe una riforma dei mercati finanziari con la definizione di diversi “Tier” di partecipazione agli investimenti e quindi richieste di obbligazioni di trasparenza per le diverse aziende: un conto sarebbe una società che mettesse sul mercato 100 mila euro del proprio capitale, un contro una che ne richiedesse 100 milioni. Le richieste formali e di controllo, così come le qualifiche degli investitori, dovrebbero essere differenziate a seconda della dimensione dell’investimento e delle aziende, come avviene negli USA con le transazioni OTC. Questa, per l’Italia, sarebbe una rivoluzione maggiore dei titoli irredimibili. - Fonte

6 commenti:

Anonimo ha detto...

PD-M5S beccati con le mani nella marmellata ora gridano allo scandalo sui super poteri (incostituzionali) dati al Governo e al Ministro Gualtieri. Come Fratelli d’Italia ha denunciato da giorni, nell'ultimo decreto legge è stata inserita una norma assurda che consente al ministro Gualtieri di spendere come vuole gli 80 miliardi dei decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio, spostando a piacere le risorse da una finalità all’altra con semplice decreto ministeriale, fregandosene di cosa ha stabilito il Parlamento. Ora che lo scandalo è scoppiato su tutti i media, i parlamentari PD e M5S si fingono sorpresi e chiedono al governo (di cui fanno parte) di modificare il decreto (del loro governo). Non c’è limite alla faccia tosta di questa sinistra. Fratelli d’Italia continuerà a vigilare contro i continui tentativi di deriva autoritaria del Governo Conte.
https://m.huffingtonpost.it/entry/la-decisione-di-bilancio-deve-essere-del-parlamento-il-problema-istituzionale-esiste-al-di-la-delle-buone-volonta-a-fin-di-bene_it_5ef1d0b7c5b6da3abcb0c961

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni: “In Commissione Bilancio Fratelli d’Italia ha chiesto al Ministro Gualtieri di togliere tutti gli sprechi e le marchette dal decreto Rilancio, perché non è il momento di sprecare risorse pubbliche in cose inutili. Ci ha risposto che facciamo propaganda. Perché secondo lui sono cose utili anche (tra le tante): 11 milioni per i viaggi all’Expo di Dubai, 2,4 milioni di consulenze a Patuanelli, assunzioni pubbliche senza prove scritte, 140 milioni di bonus monopattini, sanatoria clandestini, milioni per la creazione di nuove fondazioni a gestione privata ma con le poltrone spartite dalla politica, ecc ecc. Fratelli d’Italia è disponibile al dialogo, se c’è da parlare di cose serie per famiglie e imprese, ma non saremo complici della vergognosa mangiatoia apparecchiata dal Governo con il decreto Rilancio.”

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:"le mascherine sono diventate un bavaglio." Le mascherine rappresentano la sottomissione al sistema. Una opposizione vera non le avrebbe mai indossate. L'opposizione con le mascherine lavora per tenere in vita il sistema.

Maria Guarini ha detto...

LA GERMANIA DETTA LA LINEA: NIENTE VOTO ANTICIPATO IN ITALIA. TROPPO ALTO IL RISCHIO CHE VINCANO SALVINI E MELONI
Servi. Siamo un Paese occupato. E i nostri padroni hanno instaurato un governo fantoccio tramite Pd e 5stelle. Non vogliono la vittoria del centrodestra perché l'opposizione non risponde all'ordine dei tedeschi. E Berlino vuole subito il Mes, in modo da poter controllare anche un futuro governo di destra.
Povera Italia, che brutta fine abbiamo fatto. E che vergogna quei giornalisti di regime che ancora parlano di democrazia.

https://it.insideover.com/politica/mes-riforme-merkel-italia-conte.html

Maria Guarini ha detto...

https://www.orwell.live/2020/06/27/bannon-litalia-e-gli-italiani-devono-avere-uno-scatto-dorgoglio/
.....
Successivamente ha parlato dell’attuale quadro politico italiano: «conosco la situazione in Italia, so come funzionano le cose in Italia. L’Italia e gli italiani devono avere uno scatto d’orgoglio. Penso che l’Italia avrà dei giorni migliori, lo deve alla sua cultura, alla sua identità. L’Italia e gli italiani non devono dimenticare ciò che sono stati e ciò che Roma ha significato per la storia di questo grande Paese».

Anonimo ha detto...

Non e' un esponente della Unione europea che ce lo dice ma la Merkel. Perche'? Perche' e' la Germania che comanda in Europa, e quelle che dal MES ci guadagnano derubando l'Italia, se lo sottoscriviamo anche noi, sono in primo luogo le banche tedesche. Poi quelle Francesi. E' questo il significato dell'asse franco-tedesco, hanno gia' fatto la stessa cosa con la Grecia. E noi, da babbei, siamo li' che pendiamo dalle loro labbra.