mercoledì 11 settembre 2019

Gentilini Gualtieri e Dombrovskis:povera economia italiana

Un trio ha il compito di azzerare quel poco che rimane di economia italiana, sottomettendolo ad un insopportabile centralismo fiscale repressivo che cancellerà quel poco di classe media che è rimasto. I tre Moschettieri de Leuropa, cioè della burocrazia antidemocratica, rispondono ai nomi di Gentiloni, Gualtieri e Dombrovskis.
Iniziamo dal meno importante: l’ex presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, colui che, come ministro degli esteri, è diventato famoso per aver ceduto il Mare italiano alla Francia [vedi]. Gentiloni sarà Commissario agli affari economici, ma…
In realtà abbiamo un “Gentilonis Dimitiatus”, un mezzo Gentiloni qualsiasi: infatti le sue deleghe, come dice con un eufemismo il Sole 24 ore, sono state “Semplificate”, cioè ridotte: rimangono tassazione, affari economici e finanziari, dogane, ma esce la compentenza sulla finanze pubbliche nazionali. Volete seriamente che sia lasciato un tema simile agli italiani? Giammai!!! Inoltre verrà messo sotto tutela dal Dombrovskis, per cui non conterà quali nulla. Allora era meglio il Commissario alla Concorrenza, che avrebbe potuto incidere veramente sull’Europa industriale, ma questo è rimasto alla Vestager. Alla fine Gentiloni è un bambinone da tenere sotto tutela.

Quindi c’è il secondo Moschettiere, Roberto Gualtieri. Da lui la Von Der Leyen si attende che “Faccia quello che ci si aspetta” perchè “Conosce bene il meccanismo del Patto di Stabilità ed il suo funzionamento”. Chi si aspetta di ottenere più flessibilità e la possibilità di fare più debito verrà debitamente disilluso, non otterrà che il solito zero virgola qualcosa. Ecco quindi spiegato le grandi manovre per aumentare l’IVA nascosta sotto forma di una lotta al contante. Una presa in giro degli italiani, tanto più che il governo era nato per “Scongiurare l’aumento IVA” che invece si prepara ad applicare. Per non parlare della rettifica del MES che metterà il debito italiano sotto tutela comunitaria e preparerà la strada ad un devastante default.  La cosa divertente è che capisce così tanto di economia che non si renderà conto di fare un disastro.

Infine il vero “Padrone” a cui sia Gualtieri sia  Gentiloni dovranno piegarsi, come ben specificato dalla Von Der Leyen , è Valdis Dombrovskis. Un politico potentemente trombato nel suo paese, dove il suo partito è passato dal 33% al 6,7%, che, comparato al numero di abitanti della Lettonia, fa di lui votato meno di un consigliere comunale di Roma o di Milano. Tanto per dare un’idea alle ultime elezioni del 2018 i suoi compaesani hanno preferito votare il partito filorusso, nonostante i fati storici ancora recenti. Nonostante questo è l’alfiere della rigidità europea, uno che pensa che “L’Italia ha goduto ormai di gran parte della flessibilità europea” e che “L’Italia deve fare grandi riforme”. Un consigliere comunale che pretende di venirci ad insegnare, un freddo e rigido burocrate, esecutore di desideri di umiliazione e di distruzione europei. Una specie di Radetzky, senza il minimo di intelligenza, e di personale bonomia, del generale austriaco.

A questa Europa l’ultimo governo iper europeista affida le sue sorti. Composto da uomini sottomessi e paurosi, deboli coi forti e forti coi deboli, spera di poter godere della benevolenza dei potenti. I primi prodromi sono completamente negativi, con la nomina del Lettone e le risposte del cancelliere austriaco  Kurz alle richiesti di revisione del Patto di stabilità fanno capire. Un trio che guiderà l’Italia alla bancarotta ed alla povertà, e la propria parte all’autodistruzione politica. - Fonte

3 commenti:

Maria Guarini ha detto...

https://paolobecchi.wordpress.com/2019/09/08/il-sovranismo-e-morto-viva-il-sovranismo-la-sfida-di-salvini/

Dopo la formazione del nuovo governo Conte, ciò che è accaduto questa estate – le polemiche tra gli ex alleati, lo “strappo” di Salvini – acquista una nuova luce, e consente nuove riflessioni politiche. Gli errori tattici di Salvini, che senza dubbio ci sono stati, appaiono poca cosa, rispetto ad esempio al cambiamento strutturale che ha riguardato, invece, il M5S. Dagli sbagli di Salvini, non ne è uscita una Lega politicamente diversa da prima. Dai ripensamenti di Grillo è invece uscito un Movimento che non ha più nulla del precedente. Una vera e propria mutazione genetica.

Maria Guarini ha detto...

L’Ue azzoppa Gentiloni. La luna di miele con Bruxelles è già finita

E meno male che era cambiato tutto tra Italia e Unione Europea. Ci avevano detto che grazie allo charme e alla pochette di “Giuseppi” Conte era nato un nuovo rapporto di fiducia con le cancellerie europee. Ci avevano anche sventolato sotto il naso la nomina di Paolo Gentiloni a commissario Ue all’Economia come la prova provata della luna di miele tra Bruxelles e il governo giallorosso. Il problema era solo Matteo Salvini e il suo populismo (Luigi “Ping” Di Maio che fomenta i gilet gialli era un moderato?), ci avevano garantito, rimosso il puzzone si risolverà tutto.

COMANDA IL FALCO RIGORISTA DOMBROVSKIS

Leggendo oggi i giornali, invece, si scopre che era tutta una bufala. All’ex premier del Pd è stato sì affidato quello che è forse il portafoglio più importante della Commissione europea, ma Ursula von der Leyen ha nominato vicepresidente esecutivo il falco Valdis Dombrovskis. È l’ex premier lettone, scrive la Stampa, che «sovrintenderà i commissari con i portafogli legati all’Economia e alla Finanza», è lui che dovrà «marcare stretto Gentiloni», è lui, spiega il Corriere, che «coordinerà la squadra economica e seguirà direttamente la riforma del Patto di Stabilità».

Conte ha sicuramente buon gioco a dire che Gentiloni sarà «un presidio per il paese», ma la verità, come annota Repubblica, è che si tratta di «una vittoria a metà» perché «da italiano sarà nel mirino dei nordici, pronti ad accusarlo di lassismo. E dovrà non cadere nella trappola di essere più rigorista dei rigoristi».

SE SONO QUESTI GLI ALLEATI “BUONI”

La verità dunque, al di là di tutte le roboanti dichiarazioni di Conte, è che l’Italia viene ancora trattata come un paese di serie B da Bruxelles. Roma può ottenere un portafoglio importante in cambio dell’abbattimento di Salvini, ma il suo commissario deve essere commissariato, perché non si sa mai. Che cosa pensa ancora oggi l’Europa dell’Italia l’ha fatto capire bene l’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz: «L’Italia non deve diventare una seconda Grecia, non siamo disposti a pagare i debiti italiani».

Salvini avrà anche sbagliato, e sicuramente ha sbagliato, a fidarsi di falsi alleati, Polonia e Ungheria in testa a tutti, ma anche il nuovo governo giallorosso non sembra aver ben riposto la sua fiducia nei partner europei. «Respingiamo rigorosamente un ammorbidimento delle regole di Maastricht come richiesto da Italia», ha tuonato Kurz. Non male come inizio, visto che uno degli obiettivi espliciti di Gentiloni sarà riformare il Patto di stabilità e «ottenere maggiore flessibilità per i conti pubblici italiani», come dichiarato da Conte.

ITALIA OSSERVATO SPECIALE

Le sue parole sono state rimbalzate così da von der Leyen: «Il ministro dell’Economia italiano, Gualtieri, sa quali sono le aspettative nei confronti dell’Italia e credo che riusciremo a fare progressi su questi aspetti nel quadro delle regole concordate».

I ripetuti avvertimenti, velati o meno, che arrivano da Bruxelles confermano che l’Italia resta un osservato speciale. La fiducia non è affatto ristabilita e Gentiloni è già stato azzoppato. «Parlare di allentamento dei vincoli di bilancio, o magari addirittura di eurobond, davanti a Dombrovskis, è come agitare un panno rosso davanti a un toro: non conviene», sottolinea Repubblica. Alla faccia della svolta.

https://www.tempi.it/lue-azzoppa-gentiloni-la-luna-di-miele-con-bruxelles-e-gia-finita/?fbc

Anonimo ha detto...

https://www.nextquotidiano.it/perche-conte-non-e-credibile-come-uomo-e-come-politico/