venerdì 20 settembre 2019

Senza croci verranno le mezzelune

Niente più croci sulle vette dei Pirenei orientali. L’ha stabilito il Centro nazionale di addestramento commando (Cnec) francese per «non rinfocolare la polemica» e – testuale – per «la pacificazione», dopo che dei vandali si erano divertiti, nei mesi scorsi, a distruggere il simbolo cristiano sul Pic Carlit, la montagna più alta dei Pirenei orientali appunto. Ora, a parte la follia dell’autocensura preventiva, che sposa la linea vandalica a scapito della tradizione cristiana, viene da chiedersi se prima che sciocca una simile idea non sia pericolosa.
Infatti, se da un lato in Francia la cristofobia avanza a grandi passi – 875 chiese e 59 cimiteri vandalizzati solo lo scorso anno, per non parlare dell’enigmatico e comunque apocalittico rogo di Notre-Dame ad aprile – , dall’altro, dato che parliamo di un Paese che solo dal 2015 al 2018 ha subito 12 attentati islamisti (con 250 morti), che ospita la più grande comunità islamica in Europa con Mohamed nella top ten dei nomi dei neonati parigini già da anni, verrebbe da consigliare prudenza ai cugini d’Oltralpe. Perché chi di laicismo ferisce, d’islamismo perisce. (Giuliano Guzzo)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Definizione di naufraghi:
In tv i notiziari qualificano con la parola "naufraghi" le persone che da alcuni giorni, con il PD e con i 5 stelle al governo, stanno invadendo il nostro paese.
In verità il naufrago è un passeggero che, a causa di un'avaria o di una burrasca deve abbandonare la nave o va fuori rotta. Per questi il diritto internazionale del mare prevede determinate norme per la gestione dei soccorsi.
Chi invece, pagando, si rivolge clandestinamente e consapevolmente a dei malavitosi che hanno il compito di traghettarli con dei gommoni a poche miglia dalla costa, ma in acque internazionali, consapevoli che nel giro di qualche ora arriverà una nave gestita da una onlus per portarli poi in italia, non entrano in questa categoria, in quanto non c'è imprevisto ed è già tutto programmato.
Ed infatti le altre nazioni dell'UE si impegnano (A parole) di prendere a loro carico i soli RIFUGIATI. I rifugiati, per ottenere riconosciuto il loro status, aspettano un processo che con appelli vari ed a spese del nostro paese andrà alla lunga per almeno tre anni. Nel frattempo sempre noi Italiani dobbiamo metterli in albergo e dare loro un'assistenza legale gratuita.
Tutti i clandestini ovviamente fanno richiesta per ottenere lo status di rifugiato per motivi politici e solo il 5 % lo ottiene.
Dico questo per sottolineare che gli altri stati dell'Unione non riconoscono lo status di naufrago al restante 95 % di questi individui.
Tutti sanno poi cosa faranno questi soggetti passati i tre anni. Teoricamente dovrebbero rientrare nel loro paese, in realtà restano ed oramai in Italia abbiamo un milione di clandestini che sfruttano illegalmente il nostro stato sociale è nella gran parte dei casi o mendica o delinque. Questo naturalmente avviene a nostre spese.
Non essendo naufraghi ma clandestini, che poi consapevolmente sanno già a priori di voler restare, direi che la parola giusta per classificare il loro status sia quella di PAPPONI.
A noi resteranno 5 miliardi e 500 milioni di euro da pagare ogni anno per mantenerli, più il disagio da essi causato in quanto provenienti da società tribali che hanno usanze incompatibili con il nostro stile di vita.

Maria Guarini ha detto...

https://scenarieconomici.it/un-professore-universitario-epurato-nellera-delleuropa-democratica-liberal-chic-e-anti-fascisti-tutti-zitti-di-giuseppe-palma/

Anonimo ha detto...

http://www.marcelloveneziani.com/articoli/metti-un-film-sulla-trasvolata-di-italo-balbo/

Anonimo ha detto...

https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/09/la-francia-muore-sui-pirenei.html