venerdì 20 marzo 2020

Conte vuole accedere al fondo salva stati senza il Parlamento. Colpo di Stato

Giorni fa registravamo la notizia sotto riportata, che precede l'articolo odierno ripreso a seguire.
Se la notizia è vera - e purtroppo sembra confermata dall'articolo - ci sarebbe da fare fuoco e fiamme in parlamento, interpellando anche il Colle nonostante sia notoriamente colluso; ma un intervento energico e adeguatamente incalzante dovrebbe avere i suoi effetti.
Abbiamo governanti non eletti che non servono l'Italia ma poteri sovranazionali e vogliono farci fare inesorabilmente e senza appello la fine della Grecia, mentre se andassimo in piazza come si dovrebbe oltre al coronavirus rischieremmo l'esercito! Inoltre, insieme alla libertà di movimento, che però viene garantita ai clandestini, fino al 31 luglio è sospesa di fatto la proprietà privata. Ogni bene è sulla carta dello Stato. Che c'entra col virus? Dove sono le opposizioni?

Il primo accenno
Secondo un interessante articolo pubblicato sul quotidiano tedesco Handelsblatt (qui), nella riunione dell'Eurogruppo di lunedì scorso (16 marzo 2020) il governo italiano, per bocca del nostro ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, avrebbe chiesto l'attivazione di un prestito "incondizionato" del MES per l'Italia, che per ora sembrerebbe aver incontrato il parere negativo degli altri governi. O almeno così avrebbero riferito al giornale in questione alcuni partecipanti alla riunione.
Ora, come sappiamo bene, i contenuti delle riunioni dell'Eurogruppo non vengono pubblicati, dunque non c'è modo di verificare la veridicità di quanto sostenuto. Tuttavia, se fosse vero, si tratterebbe di un fatto molto inquietante, passato completamente in sordina, per quanto ho potuto vedere, sulla stampa italiana. Anche perché i prestiti "incondizionati", nel contesto europeo, non esistono: nel migliore dei casi l'Italia potrebbe ottenere che il memorandum d'intesa scatti in un secondo momento, cioè quando ci sarà da rimborsare il debito in questione per mezzo di misure lacrime e sangue. Si tratterebbe comunque del definitivo commissariamento del nostro paese.
Teniamo alta la vigilanza: in questi giorni ci si gioca il futuro dell'Italia. Thomas F.

Oggi apprendiamo (qui):
Conte vuole accedere al fondo salva stati senza il Parlamento. Colpo di Stato

Ricordiamo come funziona: noi diamo i soldi a loro e poi li usiamo. Indebitandoci con i nostri soldi. È una follia. Usiamo i nostri soldi senza darli a loro e senza indebitarci.
Secondo un’intervista al Financial Times il premier Giuseppe Conte ha chiesto all’Ue di usare “tutta la potenza di fuoco” del fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro per affrontare la crisi economica del continente. Nelle stessa intervista al Financial Times, Conte mette in evidenza come la “politica monetaria da sola non possa risolvere tutti i problemi” di uno “choc globale senza precedenti”. Secondo Conte è quindi il momento di usare il Meccanismo Europeo di Stabilità per offrire linee di credito di emergenza ai paesi.
“La politica monetaria da sola non può risolvere tutti i problemi. Dobbiamo fare lo stesso sul fronte di bilancio e, come ho detto, il tempismo è essenziale. La strada da seguire è aprire le linee di credito del Mes a tutti gli stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia Covid-19”, afferma Conte con il Financial Times.
La richiesta di Conte di accedere al fondo salva stati, mette in evidenza il quotidiano, arriva mentre le banche centrali del mondo stanno cercando di calmare i mercati con aggressivi tagli dei tassi di interesse e acquisti di bond.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando mi divertivo a leggere i libri di complottismo, si spiegava che la prima cosa è fare in modo che la vittima arrivi a un punto tale di condizionamento nel quale sarà lei stessa, impaurita a morte, a chiedere agli stessi persecutori restrizioni sempre più estreme malgrado queste vadano tutte a suo discapito... Leggo di gente che grida al governo di militarizzare il più possibile città e cittadine, perchè gli amici cinesi hanno detto che c'è ancora troppa gente in giro... di più, ancora di più, mettete in galera quei bastardi untori dello jogging e tutti i passeggiatori...

Anonimo ha detto...

Provando scandalo per le porcherie di questo mondo, non giochiamoci la luce che lo supera.

mic ha detto...
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mic ha detto...

Mes e coronavirus, Bagnai incalza Gualtieri: "Riferisca alle Camere"
Il senatore della Lega scrive al ministro dell'Economia chiedendogli di riferire alle Camere come il governo pensi di servirsi del Fondo Salva Stati causa emergenza coronavirus
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Il senatore del Carroccio, insomma, è contrario al ricorso al Mes, in quanto la ritiene una mossa che porterebbe l'Italia a "sottomettersi alle regole che disciplinano i prestiti". E spiega: "L'articolo 3 e 12 del Trattato istitutivo del fondo salva Stati pongono delle condizioni strettissime per ottenere questi fondi, che equivarrebbero ad avere la Troika in casa sul modello della Grecia. Se si aprisse un tavolo europeo per cambiare il Trattato e non fossero funzionari di altri Paesi a decidere quanti posti letto ci devono essere negli ospedali italiani, allora ben venga". Infine, Bagnai conclude: "Sono molto scettico. Si tratta comunque di ricorrere a un meccanismo di condivisione del debito e dubito che i Paesi del Nord Europa non pretendano garanzie stringenti. Con la parola Coronavirus bond tentano di nascondere alla gente la verità e cioè che chiederanno un prestito sottoposto a condizioni. Ma questi meccanismi rispondono alle regole ferree dei Trattati Ue e non alle note di Palazzo Chigi".

mic ha detto...
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mic ha detto...

Il cosiddetto “Cura Italia”, con la scusa del coronavirus, prevede la requisizione di beni mobili e immobili degli italiani.

La requisizione è un atto giuridico che deve essere motivato da gravi motivi. Ma sappiamo, dall’esperienza immigrati con hotel requisiti, essere quasi sempre un atto di arbitrio dello Stato.
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All’articolo 6 si legge che “fino al termine dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, il capo del Dipartimento della Protezione civile può disporre, anche su richiesta del commissario straordinario, la requisizione in uso o in proprietà da un soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere (…). Inoltre “il prefetto può disporre con decreto la requisizione di strutture alberghiere e di altri immobili per ospitare persone in sorveglianza sanitaria o in isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare“. Nell’ultimo caso, chiaramente, non sussistono necessariamente problemi di ordine sanitario e chiunque (migranti compresi) può essere alloggiato nelle abitazioni private o negli alberghi, come già accaduto. In questi casi, si legge, verrà corrisposta un’indennità pari allo 0,42% del valore del bene, così come stimato dall’Agenzia delle entrate.

Le storture dell’articolo 6 del “Cura Italia”
Come detto, la requisizione di ogni bene mobile e immobile, anche di quelli non strettamente correlati alla sanità, è stata prevista per decreto e potrà essere eseguita fino al 31 luglio su disposizione del capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e, localmente, dei prefetti.

In pratica, insieme alla libertà di movimento, che però viene garantita ai clandestini, fino al 31 luglio è sospesa di fatto la proprietà privata. Ogni bene è sulla carta dello Stato.

Perché prevedere la requisizione di ogni bene mobile e immobile, anche di quelli che non hanno nulla a che vedere con la presunta emergenza, come abitazioni o veicoli? Perché toccare i privati o i gestori di alberghi anziché pensare alle riqualificazioni di strutture pubbliche fatiscenti?

Ovviamente, ci sono casi in cui è necessario. Pensiamo ad una clinica privata che oggi a Bergamo avesse a disposizione letti di terapia intensiva che, ipotesi irrealistica, non volesse mettere a disposizione.

Ma quando una legge permette di requisire ogni bene senza specificare le motivazioni, apre la porta all’arbitrio.

Ad esempio, il caso delle decine di clandestini tunisini sbarcati l’altro giorno e piazzati in un hotel requisito. Pensate a giungo e luglio con decine di migliaia di sbarchi, potrebbero requisire casa vostra per metterli in ‘quarantena’.

Altro punto: le requisizioni in uso che si trasformano in proprietà se il bene non viene mantenuto nelle condizioni originali e non viene restituito nello stesso luogo in cui è stato preso. La requisizione diventa, in quel caso, da temporanea a definitiva, e addio bene. Come se si trattasse di una sorta di racket legalizzato, che in realtà non tiene conto della stringente normativa in fatto di requisizioni. Se esiste la possibilità di frenare il provvedimento qualora lo si ritenga ingiusto o forzato?

Non solo: “in caso di contestazione anche in sede giurisdizionale – si legge infine – non può essere sospesa l’esecuzione del provvedimento”.

In pratica, totale arbitrio. Attenzione: fra controllo degli spostamenti con le celle telefoniche e proibizioni assurde di correre, passeggiare e andare in barca nei luoghi di mare, questi ci stanno prendendo gusto.

Il coronavirus è una minaccia reale. Da affrontare in modo razionale. Ma anche lo Stato è una minaccia.
https://voxnews.info/2020/03/19/decreto-governo-sospende-la-proprieta-privata-fino-al-31-luglio-ogni-bene-mobile-e-immobile-potra-essere-requisito/

Anonimo ha detto...

Giuseppe Palma:
Ulteriori limitazioni alla libertà vengono adottate con ordinanza del ministero della salute. Vi ricordo che gli artt. 13 e 16 della Costituzione prevedono espressamente la RISERVA DI LEGGE. Qui manca poco che la libertà ci venga tolta con la carta igienica.
#coronavirus

Anonimo ha detto...

Questo e' il governo italiano.
Alla conferenza stampa straordinaria odierna della protezione civile, il ministro Boccia si presenta con la mascherina modello "swiffer"rifiutata dai medici della Lombardia, per prendere in giro l'assessore Giulio Gallera .
Il capo della protezione civile Borrelli, li' accanto, ride.

Solo oggi piu' di 600 morti.
Oggi abbiamo superati i 4 mila morti.
E questi fanno i pagliacci.
Ridono

mic ha detto...

FUORI DAL MES, FUORI DALLA UE!

Ha pienamente ragione Alberto Bagnai quando dice che con l’annuncio della sospensione del patto di stabilità non ci sono più scuse, che il Parlamento (se si riapre) ora può fissare un obiettivo di deficit realistico per mettere in moto tutti i soldi necessari per sostenere cittadini e imprese e che si permetta agli enti locali di indebitarsi o aumentare i trasferimenti per far fronte alla situazione. Gli europeisti si stanno sperticando in elogi alla Ursula von per la sua generosità: basta con gli egoismi, il bilancio italiano può gestire la crisi.

Nino Galloni, economista, ci dice invece con lucidità che questa è una disfatta dell’UE, il suo 25 luglio, giorno in cui il gran consiglio dell’UE decreta la caduta del Fiscal Compact. Ma ammonisce a non ripetere un 8 settembre (quello della fuga da Roma di re e vertici militari). L’8 settembre del proposito di Conte e Gualtieri di chiedere all’UE di attivare il MES, anche se apparentemente nessuno nella compagine governativa sembri volerlo. Gli agenti della Troika Conte-Gualtieri ambiguamente dicono di voler richiedere i fondi versati dall’Italia al MES, nei fatti ne riconoscendone la legittimità. Mentre l’unica opzione oggi praticabile è quella della messa in liquidazione del MES.

Un invito ad appoggiare la petizione del Giudice Costituzionale Paolo Maddalena contro la firma del MES:
http://www.movimentofederale.eu/2020/03/13/fermiamo-il-mes-appoggiamo-paolo-maddalena-giudice-costituzionale/