sabato 28 marzo 2020

Perché il PD blinda Conte e non vuole Draghi?

Vi siete chiesti perché il Partito democratico, che di Draghi è stato il più grande adoratore, non vuole l’ex presidente della Bce a capo di un governissimo e preferisce mantenere Conte? Non vi pare strano?
Vi siete chiesti perché il FattoQuotidiano, megafono di Conte, paragona Draghi a Monti?
Cercherò di dare la mia visione delle cose.
  1. Monti venne in nome e per conto della nomenclatura europea, quella più rigorista, con a capo la Germania. Il PdL accettò a malincuore, il PD applaudì festante. All’epoca era interesse degli Usa che l’euro si salvasse e l’operazione riuscì. In Italia, “grazie” al consolidamento fiscale di Monti, fu distrutta la domanda interna, così l’euro – che regge su determinati equilibri che vi ho spiegato mille volte – fu salvo;
  2. Draghi verrebbe “in nome” degli Usa (che non sono più quelli di Obama ma di Trump), contro la nomenclatura europea filo-tedesca. Ma come? Non è Draghi il più autorevole burocrate della sovrastruttura europea? Anche, ma in un contesto geo-politico che oggi sta scomparendo. A parte il fatto che da presidente della Bce ha sempre fatto l’esatto contrario della volontà tedesca, Draghi non risponde alla Germania ma agli Stati Uniti, cioè – per dirla in altre parole – agli equilibri che gli States intendono imprimere al mondo a seconda dei loro interessi;
  3. le politiche economiche protezionistiche di Trump hanno colpito soprattutto la Cina, che nel rispondere a tali politiche ha creato molti problemi agli Usa. Dopo aver sconfitto il virus, la Cina sta cercando di fare razzia delle nostre imprese strategiche. Gli aiuti dati non sono gratis. Trump, ovviamente, non consentirà mai che la Cina riesca in questo obiettivo;
  4. la Germania, per la quale l’euro rappresenta un marco debole e una lira forte, è la locomotiva dell’eurozona. Questa artificiosità le consente di esportare di più di chiunque altro, accumulando un surplus commerciale di gran lunga superiore a quello degli altri Paesi, a tal punto da metterli in serie difficoltà. Situazione che crea grossi problemi anche all’economia americana, soprattutto dopo che Trump ha deciso di arrestare – o quantomeno governare – il processo di globalizzazione;
  5. in tutta questa narrativa, il Partito democratico si è sempre schierato al fianco della Germania;
  6. in questi giorni, causa la necessità di dover rispondere all’epidemia, la Federal Reserve è tornata sostanzialmente sotto il controllo del governo americano, che si è così liberato dalle catene di dover condividere il potere coi grandi banchieri. Insomma, sintetizzando, è caduta la “roccaforte” dei Rothschild;
  7. Il coronavirus sta dunque distruggendo l’ordine mondiale nato nel 1992, quello che consegnò il destino dell’Umanità tra le fauci del neoliberismo sfrenato e della globalizzazione selvaggia, e darà vita ad un nuovo ordine mondiale fondato sul ritorno delle politiche keynesiane e di una globalizzazione governata dagli Stati, nell’interesse collettivo.
Il PD ha capito perfettamente ciò che sta accadendo e sa benissimo che, se mollasse Conte, sarebbe travolto. Inoltre, sullo SpyGate – e sul coinvolgimento dei governi del PD in quegli anni – Trump non molla l’osso.
L’arrivo di Draghi, a capo di un governo istituzionale (coi partiti dentro) e non tecnico, sarebbe funzionale a ciò che vi ho detto finora. Col PD che, pur tentando di lavarsi la coscienza e cercando di indossare una nuova veste, farebbe la fine che fece il partito liberale subito dopo la prima guerra mondiale.
Non so quali saranno le sorti del Conte bis, ma di certo non resterà immune da questi eventi sovranazionali.
Sta cambiando il mondo. Nulla sarà più come prima: neoliberismo e globalizzazione, la cui bandiera fino a ieri era portata dal PD, dopo questa epidemia verranno pesantemente ridimensionati. Dem compresi. Draghi è quello di sempre? Si, ovviamente. Ma il mondo è cambiato, con tutte le conseguenze che ne derivano.
 Giuseppe Palma - Fonte

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi sia davvero Mario Draghi lo spiega bene Thomas Fazi in questo lungo e dettagliatissimo articolo. Attraverseremo mesi e anni durissimi, ma non dovremo affrontarli affidandoci a chi - come Draghi - da decenni non è la soluzione ma è semmai parte del problema.
"Mi dispiace deludervi, ma Draghi non è improvvisamente diventato un novello Keynes da un giorno all’altro. Più banalmente, Draghi sta invocando quella che è la strategia da manuale del buon liberista: privatizzare i profitti in tempo di “pace” (attraverso politiche di austerità a vantaggio del grande capitale ecc.) e socializzare le perdite in tempo di “guerra”, attraverso un’espansione della spesa pubblica – ovviamente a debito – per tenere a galla il grande capitale (istituti finanziari in primis), esattamente come è accaduto nel 2007-2009. Passata la bufera si potrà poi tornare allegramente a privatizzare i profitti con ancora più veemenza di prima, adducendo proprio l’aumento del debito come scusa per implementare politiche di austerità ancora più severe, esattamente come è accaduto del decennio post-2007.
Il senso dell’intervento di Draghi sta tutto qui."
Dario Sinisi

NIKKA ha detto...

MI SONO DIVERTITA TANTISSIMO A LEGGERE TRUMP GLOBALISTA AHAHAHAHAHAH E IO SONO IL PRINCIPE FILIPPO RESUSCITATO AHAHAHAHAHAHAH

Anonimo ha detto...

"L'Italia è chiusa da settimane e il governo stasera finalmente si accorge che i cittadini non hanno ancora visto un euro e che ci sono famiglie in gravissima difficoltà economica", ha tuonato Mariastella Gelmini. Secondo FI, il piano del governo "è un primo insufficiente passo che va nella direzione delle proposte di Forza Italia - anche se queste risorse sono davvero scarne e i sindaci dovranno fare i salti mortali per farle bastare -, ma in questo momento l'emergenza è diventata la tempistica. Questi soldi servono subito, senza complicazioni e senza lungaggini burocratiche. E ai cittadini va spiegato in modo chiaro chi puó accedere e chi no a questi aiuti. Fate presto, noi già da domani lavoreremo per aumentare la cifra stanziata stasera da Palazzo Chigi".

Japhet ha detto...

Nikka, non mi pare che l'affermazione:
"Trump ha deciso di arrestare – o quantomeno governare – il processo di globalizzazione"
designi un Trump globalista...

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni è intervenuta sulle nuove misure. "Presidente Conte, i cittadini in difficoltà hanno diritto a un sostegno economico con soldi subito sul conto corrente. A che serve l'umiliazione dei buoni e delle derrate alimentari? Per scaricare la responsabilità sui Comuni?", ha scritto su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia.

Anonimo ha detto...

Il vero terrore paralizzante degli uomini di governo e di buona parte dell'opposizione è quello di dover cambiare paradigma: non più stato che concede prebende, coccola gli amici e tartassa con regole fiscali e normative ma stato che libera le forze produttive/attive.
Questo governo e buona parte di questa opposizione sono per loro natura/cultura incapaci di entrare negli schemi necessari per avviare la nuova fase. Con loro l'Italia è già fallita.
Ci son almeno 200 miliardi di euro pronti e non se ne accorgono (neanche l'opposizione) perché dovrebbero passare per canali che non controllano.
Chiedono "Europa, Europa, Europa" perché non sanno cosa fare e sperano con quel richiamo di conservare il loro ruolo di burocrati sovietici. E Mattarella è il loro capo.
Speriamo che "gli eventi facciano il loro corso" nel senso che la forza delle cose li travolga (a prescindere da eventuali crisi di governo che in realtà ormai comunque non esiste più).
In "Europa" hanno già voltato pagina (e anche di questo non si sono accorti).
Che Dio ce la mandi buona.
Paolo Montagnese

Anonimo ha detto...

Gianluigi Paragone

Paragone: Equitalia manda lettere agli imprenditori per pagare.
Paragone su tutte le furie e a ragione.
Un'indignazione che dovrebbe essere di tutti i cittadini davanti a questa classe politica in malafede.
Paragone furioso contro Zanda del PD che ha dichiarato di volere impegnare il patrimonio immobiliare dello stato.
L’emergenza non è ancora finita e queste persone pensano come continuare a svendere l'Italia.
In Italia esiste una minoranza di ottusi che dà forza per qualche interesse a questa gente nemica del popolo e della nazione.
Italiani, sveglia!
Purtroppo dobbiamo scrivere in un social network che è quel che è, in mando alla censura.
Pagine scomode vengono penalizzate nella visualizzazione, i contenuti filtrati.
Sta ai pochi che ci vedono diffondere i contenuti.

Anonimo ha detto...

Il principio della politica italiana non è fare gli interessi del popolo. Il principio è provocare il massimo danno possibile al popolo. Chi fa politica è una pedina al servizio delle élite. Una volta che le élite hanno raggiunto i loro scopi, le pedine vengono eliminate.

Anonimo ha detto...

Giuseppi, ogni volta che appari è una disgrazia: la gente deve mettersi in fila al comune per chiedere l’elemosina, ai tunisini 50ml cash!

Anonimo ha detto...

Diego Fusaro:
L’Unione Europea non esiste. O, se esiste, è palesemente nemica dei popoli che soffrono e che, con l’emergenza Coronavirus, letteralmente muoiono. Ormai è una certezza. Che viene apertamente ammessa anche da quel clero giornalistico e da quel circo mediatico che, fino a ieri, andavano ripetendo con tenacia che la UE è la soluzione. Da ieri hanno compreso che essa è il problema. Uno dei problemi, diranno alcuni. Il problema principale, bisognerebbe onestamente ammettere. L’occasione del pericolo sarebbe dovuta e potuta essere quella decisiva per la UE: per dimostrare la propria esistenza, per smentire le tesi degli euroscettici, per mostrare al mondo intero che la UE esiste ed è un’unione solidale, basata sulla fratellanza e sulla cooperazione. E invece è accaduto il contrario. La UE ha confermato tutte le tesi più radicali degli euroscettici: ha dimostrato di essere unicamente una banca, una moneta comune e un manipolo di cinici tecnocrati senza cuore e senza intelligenza. Un manipolo di ladri del futuro, della dignità e della vita dei popoli. Se ne stanno, forse, accorgendo anche i più impenitenti tra gli euroinomani: quelli che fino a ieri seguitavano cocciutamente a ripetere che “ci vuole più Europa”, con la stessa inamovibile ostinazione del tossicodipendente che chiede nuove dosi, benché gli si sia dimostrato che ciò è massimamente nocivo. Dire che ci vuole più Europa, quando ormai si sa che l’Europa è il problema e non la soluzione, significa ergersi a paladini del non sequitur: significa criticare gli effetti tragici, seguitando stoltamente a coltivare la causa. E la causa si chiama UE: non già Unione Europea, bensì unione delle classi dominanti liquido-finanziarie contro i popoli e le classi lavoratrici europee. Il capolavoro della ristrutturazione verticistica dei rapporti di forza dopo la data epocale del 1989. La UE questo è: un metodo di governo liberista, fatto su misura per favorire il transito della decisione dai parlamenti nazionali più o meno democratici ai consigli di amministrazione sicuramente tutto fuorché democratici. E ora la UE, l’abbiamo capito, ha rivelato la sua reale essenza di nemico dei popoli e dei lavoratori. Perfino Mattarella e Conte l’hanno dovuto obtorto collo ammettere, pur senza mai spigersi ad asserire apertamente che la UE è il nostro principale nemico. Dovrebbe ormai essere noto anche lippis et tonsoribus, “ai ciechi e ai barbieri”, per dirla con Orazio: la lotta contro il globalcapitalismo è, in Europa, anzitutto lotta contro la UE e il suo efficiente apparato tecnocratico e repressivo. Il recupero della piena sovranità monetaria ed economica è la base della lotta di classe del basso contro l’alto, del popolo lavorante contro l’élite finanziaria: è la base per risovranizzare l’economia e, dunque, per poterla ridemocratizzare. Ciò appare più evidente che mai nel bel mezzo dell’emergenza aperta dal Coronavirus: l’Italia – non ci stancheremo di ribadirlo – può farcela se e solo se recupera la propria sovranità monetaria ed economica. Cioè se spezza le sbarre della gabbia della UE e torna a essere libera e sovrana, se torna cioè a “fare da sola”, per riprendere le parole di Giuseppe Conte. Papa Bergoglio ha detto che non ci si salva da soli. E ha ragione. È anche la lezione della tenebrosa caverna di Platone. Ma neppure ci si salva stando insieme sotto il dominio dell’apparato tecnocratico della UE. Ci si salva insieme, a patto che ciascuno Stato sia libero e sovrano, in grado di agire e di prendersi realmente cura dei suoi cittadini. Per salvarsi insieme come popoli europei, occorre anzitutto ribellarsi insieme contro il mortifero giogo europeo: ogni popolo deve recuperare la propria sovranità, cioè la propria democrazia nazionale.

Anonimo ha detto...

In parte concordo , sull' analisi precisa delle politiche del PD certamente , ma che Draghi improvvisamente cambi pelle ho i miei dubbi
Dina Gatta