giovedì 14 marzo 2019

Congresso Mondiale delle Famiglie, parla il vicepresidente Coghe: «Il cambiamento dell’Europa passa da qui».

Assieme a Toni Brandi, sarà il principale “anfitrione” del Congresso Mondiale delle Famiglie, in programma a Verona, dal 29 al 31 marzo 2019. Jacopo Coghe, 34 anni, presidente di Generazione Famiglia, ha assunto alcuni mesi fa l’incarico di vicepresidente del Congresso Mondiale. Generazione Famiglia e Pro Vita onlus, hanno stretto un’alleanza che, alla lunga, potrebbe rivelarsi vincente, perché sostenuta dal basso, dalla gente comune. Nel frattempo, però, c’è molto da lavorare e sullo sfondo c’è il passaggio cruciale delle elezioni europee. «Un’Europa che non scommette sulla famiglia non ha alcun futuro», afferma Coghe, che, a colloquio con Scenari economici, si è espresso a chiare lettere su cosa c’è in gioco.

Manca meno di un mese allo svolgimento del Congresso Mondiale delle Famiglie, a che punto sono i preparativi?

«La lista dei partecipanti è ormai definitiva, siamo davvero in dirittura d’arrivo. Sia Generazione Famiglia che Pro Vita hanno accumulato un bagaglio di esperienze importanti negli ultimi 4-5 anni: tante battaglie per la famiglia e per la vita ci hanno portato a marciare fianco a fianco in numerose occasioni. Perché allora non unire le forze? La vera carta vincente del nostro Congresso, però, sarà l’alleanza che stingeremo con le famiglie che incontreremo a Verona. I partecipanti e gli uditori contano almeno quanto gli esperti che saliranno sul palco. L’organizzazione del Congresso non è un club elitario che vuole orientare il popolo. Noi, al contrario, raccogliamo le istanze della gente e, per l’appunto, delle famiglie, con le qualivogliamo cooperare. Famiglie che, da troppi anni, si sentono abbandonate, che faticano più che in passato a mantenere il loro ruolo di timone e motore della società. Siamo sicuri che la tre giorni di Verona rappresenterà una gigantesca iniezione di speranza per noi e per loro. Ci sarà da lavorare duro ma il sold out di prenotazioni al Congresso è un chiaro segno che siamo partiti col piede giusto».

Questo evento ha una caratura fortemente internazionale, grazie alla presenza di rappresentanti da tutto il mondo e, in ogni parte del mondo, la famiglia vive problematiche diverse. Che tipo di messaggi arriveranno dal palco di Verona?

«Indubbiamente, nel mondo le famiglie vivono situazioni molto differenti da luogo a luogo. Molte famiglie mediorientali scappano dalla guerra, quelle africane patiscono la fame, in Occidente è tristemente diffusa la violenza domestica su donne e bambini. Di tutto questo a Verona si parlerà ma credo che lo scenario europeo sarà, più degli altri, il tema sotto i riflettori, visto anche l’appuntamento imminente con le elezioni europee. È all’Europa che lanceremo il messaggio più forte: la maggior parte dei paesi del vecchio continente – Italia in primis – soffrono una crisi demografica senza precedenti, per combattere la quale non possiamo limitarci ai palliativi dei sussidi economici alle famiglie. Aiutare le famiglie in difficoltà è condizione necessaria ma non sufficiente, occorre ricreare una vera cultura della famiglia, ristabilendo innanzitutto un’armonia tra famiglie, scuola, imprese e istituzioni che, da troppo tempo, risulta incrinata. Questo cambiamento non potrà avvenire dal giorno alla notte ma, proprio per questo, bisogna agire subito. Da troppi anni, l’Unione Europea mette al centro l’economia, le banche, i parametri di bilancio e fiscali e lascia in secondo piano l’uomo. Pare quasi che siano più importanti le dimensioni di un pomodoro o di un cetriolo prodotto nelle aziende europee che non la salute e la serenità di un bambino all’interno della sua famiglia. Da una ventina d’anni a questa parte, invece, l’Europa si mobilita per le famiglie soltanto se sono “famiglie arcobaleno”… Tutto questo deve finire e ai politici presenti a Verona, noi lo ribadiremo senza troppi giri di parole».

È tristemente risaputo che il nostro Paese si è sempre impegnato molto poco per le politiche familiari. C’è, al contrario, qualche esempio virtuoso tra i partner europei che varrebbe la pena seguire?

«Assolutamente sì. Penso a vari paesi dell’Europa orientale, in particolare all’Ungheria, che, con il governo Orban, ormai da alcuni anni, sta mettendo in campo misure di incentivo demografico e i risultati si vedono: crescono i matrimoni e le nascite, calano i divorzi e gli aborti. L’Italia, comunque, non starà a guardare e noi approfitteremo della presenza del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, per confrontarci e fare il punto della situazione su quello che ha fatto il governo e quello che le famiglie italiane vogliono. Abbiamo una Costituzione che, all’articolo 29, tutela la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”: come rappresentanti della società civile, faremo tutto il possibile affinché la politica dia finalmente applicazione a questo principio costituzionale ingiustamente dimenticato».

Tra gli altri rappresentanti del governo, interverrà il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Siete soddisfatti del suo operato sulla libertà educativa?

Siamo molto soddisfatti, la circolare sul consenso informato, emessa lo scorso novembre dal ministro, rimette al centro il primato educativo delle famiglie, riguardo ai temi sensibili. Un provvedimento che contribuisce a riallineare le politiche educative con il nostro dettato costituzionale e questo è molto importante, soprattutto quando c’è di mezzo l’età della crescita, che necessita una delicatezza e un’attenzione particolari. Tra gli atti di questo governo, riteniamo sia stato la più grande vittoria dei genitori che sono stati in trincea nelle scuole e di noi associazioni che li abbiamo supportati, accompagnati e rappresentati davanti a tre ministri diversi, dal 2013, passando per i family day, fino ad oggi.

Dopo due giorni di dibattiti, testimonianze e workshop, il Congresso si concluderà con una marcia diretta verso il centro di Verona. Sarà qualcosa di simile alla Marcia per la Vita?

«In realtà questo momento finale non vuole essere una marcia di protesta contro qualcosa ma piuttosto un momento di festa per la famiglia. È giusto che le famiglie si incontrino, stringano amicizia e trascorrano un momento lieto per tutti: mamme, papà, bambini, nonni. Ovviamente sarà un momento di festa “consapevole”: le due giornate di congresso avranno veicolato un gran numero di informazioni, rafforzando così la coscienza civica di ognuno in merito al preziosissimo ruolo sociale che la famiglia svolge. Potremmo dire che il Congresso propriamente detto rappresenterà la “mente” delle famiglie, mentre la marcia sarà un po’ il loro “cuore”: quando l’intero corpo funziona bene, allora, potrà affrontare tutte le difficoltà e andare davvero lontano».
Luca Marcolivio - Fonte

11 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Osservatorio Van Thuan organizza una puntata sul Congresso mondiale delle famiglie

“Il Congresso mondiale delle famiglie e Un manifesto per l’Europa” : puntata dell’Osservatorio a Radio Maria

Si parlerà del Congresso mondiale delle famiglie e dell’iniziativa: “Un manifesto per l’Europa:L’Europa a un bivio della storia. Radici, Identità e Futuro”, analizzando i principi e i valori da mettere in campo in armonia con la Dottrina sociale della Chiesa, nella prossima trasmissione in onda sabato 16 marzo

La prossima puntata della trasmissione “La Dottrina sociale della Chiesa oggi”, curata dall’Osservatorio ogni terzo sabato del mese su Radio Maria, sarà dedicata al tema: “Il Congresso mondiale delle famiglie e Un manifesto per l’Europa”. Questo sabato, dunque, 16 marzo, dalle ore 21.00 alle 22.30, tratterranno dell’argomento Alberto Zelger (Membro del comitato esecutivo del Congresso) e Francesco Domaschio (Promotore di: “Un manifesto per l’Europa”). Si parlerà della bellezza del matrimonio, dei diritti dei bambini, di ecologia umana integrale, delle radici, dell’identità e del futuro dell’Europa, con il collegamento alla Dottrina sociale della Chiesa.
L’intento è sempre quello di affrontare i temi cari al Magistero della Chiesa, approfondendo la riflessione sul significato della famiglia cellula fondamentale della società, sulle problematiche dell’Europa a un bivio della storia. Il conduttore Fabio Trevisan illustrerà, con l’ausilio dei graditi ospiti, quale antropologia, quale economia, quale bene comune per una nuova Europa e l’importanza della famiglia, secondo i principi della Dottrina sociale della Chiesa, anche attraverso interviste e domande.
L’appuntamento è quindi per sabato prossimo, con la possibilità da parte degli ascoltatori d’intervenire in diretta, a partire dalle ore 22, telefonando al numero della redazione di Radio Maria: 031/610.610.

Anonimo ha detto...

Piccola riflessione del tutto generica su quanto sta avvenendo per il Congresso mondiale della famiglia a Verona

Come tutto ciò che è accaduto - e sta accadendo - nella Chiesa Cattolica dal 1958 in poi, e con un crescendo immensamente esponenziale negli ultimi 6 anni, divide irrimediabilmente i cattolici al punto da farli vivere in un costante e crescente stato di "guerra intestina per bande",
così le questioni morali e bioetiche dividono irrimediabilmente il mondo politico, tanto laico che cattolico, "non di sinistra", creando anche qui guerre intestine per bande.
In entrambi i casi (e ancor più nel secondo), ogni giorno che passa, si è tutti costretti a venire fuori per quello che realmente si pensa e si è.
Politici in primis. In tutti i partiti e movimenti, nessuno escluso.
In fondo, è l'unico vero vantaggio della dissoluzione generale: la realtà delle cose è talmente sempre più tragica che obbliga a prendere posizione, e nessuno può sfuggire troppo a lungo alla scelta pubblica, che prima o poi inchioda anche i più scaltri traditori, anche quelli nascosti e infiltrati dove non dovrebbero essere.
Da tutto questo, l'uomo retto con le idee chiare ne può trarre le dovute conseguenze nelle proprie scelte religiose, politiche e anche di partito e movimento.
Ad essere chiari e onesti, ci si perde sempre all'inizio, ma ci si guadagna la vittoria alla fine. Spesso anche in questa vita, sicuramente nell'altra.
E ci si guadagna un valore immenso: la stima delle persone per bene. (MV)

Anonimo ha detto...

Negando il patrocinio del governo al congresso mondiale delle famiglie, concesso invece ai gay pride nelle città da loro guidate, - vedi a Torino con l'Appendino - definendo “cattolici sfigati” i difensori della famiglia naturale, i grillini hanno completato il cerchio: hanno dimostrato di essere sia contro lo sviluppo che contro la tradizione, detestano le opere di modernizzazione ma disprezzano anche la civiltà cristiana e il diritto naturale. Sono il peggio del peggio, il vomito della sinistra, la versione ignorante del politicamente corretto. Definendo sfigati i difensori della famiglia, aspirano ad essere i fighetti del mondo gaio. Sono il Nulla di lotta e di governo e il Nulla presto li risucchierà.
Marcello Veneziani

Stereotipi grillini ha detto...

Divergenze nella maggioranza sul congresso delle Famiglie che si terrà a Verona a fine marzo e dal quale il governo ha tolto il proprio logo. Matteo Salvini ha fatto sapere che sarà presente ma M5s va all’attacco. “Ognuno va agli eventi che vuole – dice Luigi Di Maio – ma io a quegli eventi non ci vado”. “Questa – ha aggiunto – è una decisione sua: io dico soltanto che chi si permette di dire che le donne devono stare in casa, come se fossero degli esseri inferiori, non appartiene assolutamente alla mia cerchia di amicizie e di frequentazioni”. (Ma chi ha detto che le donne devono stare in casa, se il congresso non è ancora cominciato? da dove lo ha tirato fuori questo concetto?, ndr)

“La nostra idea di famiglia – scrive il sottosegretario agli Affari Regionali M5s Stefano Buffagni – è diversa da quella che andrà in scena a Verona tra qualche settimana e che sembra piacere a una certa Destra. Loro vogliono donne dimesse, chiuse in casa a fare le madri, donne che non lavorano. Questo io lo chiamo Medioevo. Per il Movimento 5 Stelle le donne devono essere emancipate, felici, indipendenti. Guardiamo avanti, non indietro”. ansa

Maria Guarini ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/2019/03/16/basta-con-le-ingiurie-la-famiglia-tradizionale-non-ha-alternative/1663571/

Maria Guarini ha detto...

Ecco perché chi difende la famiglia è attaccato in maniera feroce:
«All’inizio di questo lavoro [la fondazione del Pontificio Istituto per Studi
su Matrimonio e Famiglia; NdC] affidatomi dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, ho scritto a suor Lucia di Fatima, attraverso il vescovo perché direttamente non si poteva fare. Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto – in cui è scritto: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo». (cardinale Carlo Caffarra)

Anonimo ha detto...

130 tra docenti e ricercatori dell'università di Verona, con la solita raccolta firme che sa tanto di conta tra illuminati, si sono schierati contro il Congresso mondiale delle famiglie. Così, senza neppure ascoltare quanto verrà detto: a prescindere. Sempre più convinto che, se c'è una possibilità di ragionare con la propria testa, essa oggi sussista non grazie ma nonostante la laurea.
(Giuliano Guzzo)

Anonimo ha detto...

L'ATTACCO ALLA FAMIGLIA
"L’interesse del potere è duplice:
prima di tutto, distruggendo questa primordiale unità-compagnia dell’uomo che è la famiglia, il potere riesce ad avere davanti a sé un uomo isolato: l’uomo solo è senza forza, è privo del senso del destino, privo del senso della sua ultima responsabilità: e si piega facilmente al dettato delle convenienze …
Così l’uomo resta un pezzo di materia, un cittadino anonimo.
La famiglia è attaccata per far sì che l’uomo sia più solo, e non abbia tradizioni in modo che non veicoli responsabilmente qualcosa che possa esser scomodo per il potere o che non nasca dal potere.
La seconda ragione, più profonda, è questa:
che distruggendo la famiglia si attacca l’ultimo e più forte baluardo che resiste naturalmente alla concezione culturale che il potere introduce, di cui il potere è funzione: vale a dire, intendere la realtà atomisticamente, materialisticamente, una realtà in cui il bene sia l’istinto o il piacere, o meglio ancora il calcolo"
don Giussani

Anonimo ha detto...

I BARONI ROSICONI

L'ultima è che 130 tra professori e ricercatori dell'Università di Verona firmano contro il Congresso Mondiale delle Famiglie. A parte il fatto determinante che chi se ne frega, questo dà la misura di quale sia il reale stato della libertà di opinione ed espressione in Italia e di quanto il Congresso abbia sfondato il muro di ipocrisia dei democratici a targhe alterne. Solo per questo, il Congresso è già un successo in sé, già solo per il fatto di essere stato organizzato e al di là dello svolgimento. È evidente che la partecipazione alla Marcia conclusiva di domenica 31 marzo (ore 12 Piazza Bra) non sarà semplicemente una grande festa per celebrare la bellezza della vita e della famiglia, ma una risposta di popolo alle élite con la puzza sotto al naso che pensano di poter ancora distribuite patenti di 'accettabilità' alle manifestazioni di pensiero, in tal modo dividendo i cittadini in serie A e B sulla base delle loro opinioni. Domenica 31 marzo a Verona marceremo, in tantissimi, per dire che c'è del buono in questo mondo, ed è giusto combattere per questo. Piaccia o non piaccia ai ricercatori del nulla.
(Filippo Savarese)

Anonimo ha detto...

Che cos’è che fa così paura alle lobby mondialiste, tanto da scatenare tutte le forze mediatiche e politiche contro la famiglia?

Maria Guarini ha detto...

https://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/gender-e-non-solo-parla-f-agnoli-a-verona-lopportunita-e-linizio-del-contropiede/