Le radici della civiltà dell'Occidente Europeo sono greco-romane e cristiane. La rinnovata contrapposizione con il mondo islamico non può essere l’occasione di cercare un’unità nella pseudo-cultura modernista o nei diritti dell’uomo che si fa Dio; ma in ciò che ci è proprio e che ha fatto la nostra forza: nella fedeltà alla tradizione della Chiesa Romana, la nostra vera Tradizione, che ha origine da Dio e dal suo Cristo.
venerdì 28 aprile 2006
Valori cristiani e spirituali in Europa
La neutralità ideologica dello Stato di diritto non va confusa con la sua presunta neutralità etica, con il rischio del predominio dei più forti sui deboli e degli interessi particolari sul bene comune. Lo ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il cardinale Renato Martino, parlando all’Accademia Diplomatica di Vienna, a conclusione di un itinerario compiuto nelle capitali di Croazia, d’Ungheria e d’Austria per la presentazione del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, pubblicato dal Dicastero. Nel discorso viennese sul tema “Religione nello spazio pubblico: libertà religiosa nella nuova Europa”, il porporato ha denunciato che anche nei Paesi democratici e liberali il diritto alla libertà religiosa non è sempre rispettato nella sostanza, ed ha riaffermato che “la libertà di religione è la garanzia primaria affinché i diritti umani non siano collocati sulla sabbia della convenzione, ma sulla roccia del fondamento trascendente”. Per questo, il rispetto da parte dello Stato, del diritto alla libertà di religione è segno del rispetto degli altri diritti fondamentali, in quanto esso è il riconoscimento implicito dell’esistenza di un ordine che supera la dimensione politica dell’esistenza.
mercoledì 26 aprile 2006
Eredità o radici?
Se è giusto, per l'Europa parlare di eredità della Grecia, di Israele e di Roma, non lo è altrettanto parlare di 'eredità' cristiana: i morti lasciano una eredità, quelle cristiane sono radici. Le più forti fra tutte, anche per chi non crede. Perché a voler cancellare quelle tracce (Dante e Manzoni, Raffaello e Michelangelo, le cattedrali gotiche, gli ospedali, la moderazione e l'umiltà e le altre virtù cristiane), non resterebbero che rovine. Perché nella piatta uniformità e nel soffocante conformismo del dopo‑guerra‑fredda è il successore di Pietro che ha il coraggio di chiedersi se il capitalismo sia modello da proporre a tutto il mondo, e di rispondere (Centesimus annus, 42): "Se con capitalismo s'intende un sistema in cui la libertà nel settore dell'economia non è inquadrata in un solido contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale e la consideri come una particolare dimensione di questa libertà, il cui centro è etico, allora la risposta è decisamente negativa".
Si tratta di vedere entro quali limiti e fino a che punto le radici cristiane possano costituire un parametro per la definizione della identità attuale dell'Europa.
Si tratta di vedere entro quali limiti e fino a che punto le radici cristiane possano costituire un parametro per la definizione della identità attuale dell'Europa.
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