lunedì 3 gennaio 2022

La libertà autorizzata non è più libertà, un diritto incerto non è più diritto

⁉️⁉️⁉️“Il green pass fa parte di quel modello politico che i politologi chiamano le libertà autorizzate. 
L’autorizzazione in diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza diritti già esistenti. Delle cose che andavano da sé, come la libertà di uscire di casa, andare al ristorante o prendere un treno, questi diritti elementari, adesso hanno bisogno per essere esercitati di un’autorizzazione. E il green pass è questa autorizzazione. Anche qui si vede la cecità delle persone che pensano che il green pass garantisca la libertà. 
La libertà autorizzata non è più una libertà, perché può essere in qualunque momento revocata o cambiata da chi ha dato l’autorizzazione. 
Cosa evidente. Una volta che si entra in questo modello delle libertà autorizzate qualunque atto, qualunque libertà, ora, dovrà essere autorizzata. … e si può estendere all’infinito.
Un altro punto importante che cambia è la natura stessa del diritto. Per definizione il diritto deve essere certo. Non c’è legalità senza certezza del diritto, questo i giuristi l’hanno sempre saputo. Se, invece, come sta avvenendo, il governo interviene ogni 15 giorni, ogni mese sul problema, cambiando continuamente le regole, non c’è più alcuna legalità. Questo fenomeno non è più un fenomeno sotto la figura della legalità. Un diritto incerto non è diritto. E questo è un cambiamento enorme. La gente si sta abituando. Per poter vivere e rispettare la legge occorre che i cittadini sappiano qual è la legge e che questa legge abbia stabilità. Se la legge è instabile e cambia ogni 15 giorni è uno stato di illegalità normalizzata. 
Questi due punti sono fondamentali. Sono cambiamenti nei concetti base: la libertà autorizzata non è più libertà, un diritto incerto non è più diritto. Eppure noi siamo entrati con questo colpo di stato in un modello che cambierà il nostro concetto di libertà e di diritto.
Occorre ricordare che questo modello di fare emergere una situazione illegale accanto a una legale, l’assenza di norme accanto alle norme, è quello attraverso cui gli studiosi definirono lo stato nazista: lo stato duale. Duale, perché da una parte sembra che lo stato sia ancora vigile, e dall’altro, accanto, dei nuovi poteri esterni al diritto sono in realtà quelli che decidono”. (Giorgio Agamben)

domenica 2 gennaio 2022

Il messaggio di Dante agli italiani

Messaggio di fine anno del Presidente di tutti gli italiani, in pectore e in coelis, il patriota Dante Alighieri.
Italiane e italiani, beati e dannati, amatissimi e scelleratissimi! Al termine del mio settecentenario, più importante del settennato presidenziale di un qualsiasi mattarello di passaggio, rivolgo a voi un messaggio augurale che è insieme uno sprone e un’invettiva, come si addice al mio carattere spigoloso e alla vostra fetida situazione.

Per tutto l’anno trascorso ho ascoltato in silenzio ciò che avete detto di me per la ricorrenza del mio transito terrestre. Ne ho sentite tante, di valore diseguale, sul mio conto, ho visto come mi avete ridotto e deformato, e ho dovuto sopportare i tentativi di adeguarmi alle vostre fisime e ai vostri pregiudizi, che non sono certamente i miei. Ho dovuto subire pure l’affronto di vedermi rappresentato da un giullare di Stato, quel Benigni spacciato per mio erede solo perché è tosco pure lui, e quasi fiorentino. Qualche pittore mi ha perfino dipinto col suo volto.

Ciccio non legge, gli regalo un peluche

Padre e figlia vagavano tra i banchi della Feltrinelli, a Roma. Lui avrà suggerito a sua figlia di comprare al suo ragazzo o a suo fratello un libro per Capodanno e lei gli risponde: Ciccio non legge mò je faccio un peluche.
Oddio che pugnalata alle spalle per chi vive di libri e giornali. Ciccio Ciccio perché non leggi? Sei la disperazione mia e di quella razza libridinosa che, presa dalla lettura, non si riproduce più e rischia l'estinzione.
Dai, uno sforzo, nemmeno in vacanza puoi smettere un po' di smanettare sullo smartphone, sul pc, sull'i pad?
È come fumare sigarette elettroniche, ma vuoi mettere quelle vere, di carta? Non ti rendi conto che qui sta finendo una civiltà millenaria col tuo peluche al posto dei libri?
Nessuno ti dice di diventare come noi, malati terminali di lettura, etnia cartivora in via di scomparsa. Gioca, digita, chatta, fai tutto il resto, ma perché non includi nel tuo programma di vita anche un'ora al giorno, pure spezzettata in quattro miseri quarti d'ora, di lettura, libri o giornali?
Leggere è ginnastica della mente come gli esercizi fisici servono per il corpo, mica li puoi sostituire col tablet... È come il sesso, lo fai col peluche e il touch screen? Ma non ti senti umiliato da lei che frequenta quella casa di perdizione, la libreria, e a te compra il peluche?
I diritti umani, la dignità della specie, quella modesta centralina chiamata cervello, non si ribellano a sentirti trattato come un bamboccio da spupazzare? Dai, Ciccio, leggi, se non vuoi diventare un peluche. (Marcello Veneziani )