sabato 30 maggio 2020

Sugli olandesi potrei dire che...

Leggiamo: Copertina choc dall'Olanda: "Lavoriamo per pagare vacanze al Sud Europa" [qui]
Potrei dire che parlano un brutto dialetto germanico; che il loro secolo d’oro non fece di Amsterdam la capitale della democrazia europea, che era e resta Londra, ma solo la piazza continentale più ricca del mercato degli schiavi; che Erasmo è muto senza Atene e Roma; che Rembrandt è un dettaglista che non ha mai avuto una sua maniera; che Van Gogh vale un quarto di Boccioni, che però aveva, per sfortuna postuma, il cervello a posto. 
Potrei dire mille cose ancora. Che gli olandesi possono ammazzarsi con il permesso e l'aiuto dello stato anche per un fastidioso acufene e che i loro medici  vengono assolti se fanno fuori un vecchio con l'Alzheimer; che le loro libertà sono lo spinello libero e le prostitute in vetrina; perfino che il calcio olandese è stata una della truffe tattiche meno vincenti del calcio europeo. E che detesto i tulipani. 
Ma scenderei al loro livello. E dunque dirò solo che gli olandesi son razzisti. Come i loro padroni tedeschi. (Biagio Buonomo)

venerdì 29 maggio 2020

Il 'golpe' della magistratura contro Salvini sta venendo fuori in tutta la sua dimensione

Le intercettazioni dei messaggi tra Luca Palamara (Unicost) e Giovanni Legnini (in quota PD), rispettivamente all'epoca dei fatti consigliere e vice-presidente del CSM, apparse questa mattina su "La Verità", sono da far accapponare la pelle.
Il vice-presidente del CSM, che in sostanza è il presidente facente funzioni visto che la carica di presidente del Capo dello Stato è per lo più formale, scrive il 24 agosto 2018 a Luca Palamara: "Luca domani dobbiamo dire qualche cosa sulla nota vicenda della nave [...] etc etc" (vedi pag. 5 de La Verità di ieri).
Cosa gliene fregava al vice-presidente del CSM di prendere posizione su una questione meramente politica nei confronti dell'ex Ministro dell'Interno Salvini? Legnini, come tutti i vice-presidenti del CSM, aveva il compito di garantire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, non mettersi a fare politica o prendere posizioni politiche contro i membri del governo o del parlamento.
Dalle nuove intercettazioni emerge anche - a seguito del messaggio di Palamara a Luigi Patronaggio (il PM che indaga Salvini): "Carissimo Luigi, ti chiamerà anche Legnini, siamo tutti con te" - che in effetti Legnini chiama Patronaggio, tant'è che quest'ultimo scrive a Palamara: "Mi ha già chiamato e mi fa molto piacere".
Perché Legnini chiama Patronaggio? Che gliene frega? E perché Patronaggio dice che gli fa molto piacere? Chiaramente sono domande retoriche; le risposte sono intuitive.
Siamo al golpe giudiziario. Schifo senza fondo.
Cosa aspetta Mattarella a sciogliere il CSM? Non vorrei che sia vero - MA NON CI VOGLIO CREDERE, NON CI VOGLIO CREDERE - quello che Palamara scriveva ad Antonello Venditti in un messaggino: "Mattarella è uno di noi". Voglio ancora credere che non sia vero.
Questa magistratura va completamente azzerata. [Giuseppe Palma]

E la dittatura impose il reato di vivere

L’Italia si avvia a diventare un regime totalitario temperato dall’inefficienza e dal ridicolo. Con la scusa della salute è stato introdotto il divieto di sbarco agli italiani in piazza, al bar, al ristorante, sulle spiagge; ora mitigato da libertà provvisoria, con la condizionale. I veri clandestini sono gli italiani, sorpresi a consumare all’aperto il più losco dei crimini: il reato di vivere. L’eversione ha un nome preciso: movida. Acchiappatelo, fa la movida. È pericoloso, ha un’arma in pugno, lo spritz.
Gli unici che hanno diritto di sbarco sulle nostre coste senza dover prenotare lo scoglio né il tavolo o stare a distanza regolamentare, sono i migranti, che è reato chiamare clandestini. Appena sbarcano ricevono la mascherina vanamente cercata dagli italiani per mesi. Difatti hanno ripreso a sbarcare in massa, incoraggiati dalle aperture dell’Italistan e dall’imam che si professa papa. In omaggio ai nuovi arrivati le nuove mascherine promesse dal floppista Commissario agli Interventi Immaginari, detto Arcuri, saranno burqa o chador; ma in virtù della parità dei diritti non saranno riservati alle donne ma estesi pure ai maschi e agli asmatici che così potranno soffocare liberamente per strada, nella loro anidride carbonica.

giovedì 28 maggio 2020

Bagnai: Vedremo cosa c'è veramente dietro il New Generation Fund

Ecco quello che ha detto il senatore Alberto Bagnai dopo aver ascoltato la presentazione del Recovery Fund, o meglio il New Generation Fund.
“L’annuncio delle nuove risorse europee ‘Next generation EU’ ha suscitato un grande entusiasmo nelle fonti di Governo, ma deve essere valutato con attenzione”. Lo afferma il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai. “I 750 miliardi annunciati ancora non ci sono, perché devono essere raccolti sul mercato con emissione di titoli – spiega il senatore della Lega – inoltre, questi fondi saranno inseriti nel quadro del bilancio settennale dell’UE, e quindi non saranno disponibili prima del 2021, come ha confermato il Commissario Hahn. Infine, anche la parte teoricamente distribuita a fondo perduto in pratica dovrà essere rimborsata attraverso nuove tasse su produzione e consumi”. 
Stando a Bagnai, “il beneficio per il nostro Paese, che è un contribuente netto al bilancio comunitario, è piuttosto incerto, visto che nello stesso bilancio le risorse destinate alla politica agricola e a quella marittima, di cui l’Italia beneficia, verrebbero compresse a vantaggio di risorse destinate alla transizione ecologica, necessaria all’industria tedesca. Ma soprattutto l’esplicito riferimento al semestre europeo come quadro di erogazione di questi fondi chiarisce che la loro spesa sarà condizionata all’adozione da parte del Paese delle consuete riforme ‘strutturali’.

Come immaginare una “resistenza cattolica” allo strisciante totalitarismo post-moderno

Bisogna ipotizzare tre scenari.

Il primo è quello di un vero e proprio cataclisma a livello economico, politico e sociale. È il più apocalittico dei tre e richiamerebbe quello che è accaduto alla fine dell’Impero romano, quando una civiltà oramai in pieno declino e al culmine della parabola discendente è implosa sotto il peso di una gravissima e irreversibile crisi economica, politica e sociale. In questo caso i cristiani, esattamente come nel VI secolo dopo Cristo, dovrebbero ricostituirsi come piccole comunità di famiglie attorno a centri di spiritualità. Allora furono i monasteri, grazie alla grande intuizione di San Benedetto da Norcia, nel nostro secolo potrebbero essere singoli sacerdoti, santuari, comunità religiose, movimenti laicali e ogni altro luogo dove poter vivere la fede come vera esperienza di vita. Più o meno ciò che Rod Dreher delinea nella sua opera Opzione Benedetto.

mercoledì 27 maggio 2020

Giorgia Meloni a «La Verità»: «Dai pm una grave invasione di campo, è ora di riequilibrare i poteri»

Il testo integrale della lettera del presidente di FdI pubblicata venerdì 10 aprile 2020 dal quotidiano «La Verità»

Gentile Direttore,
il governo ha posto la fiducia al Senato sul decreto Cura Italia, facendo così decadere ogni emendamento presentato dalle opposizioni e smentendo nei tatti la volontà di condivisione raccontala in pubblico. Il decreto non era stato condiviso con le opposizioni durante la sua stesura, non lo è stato neppure con il passaggio parlamentare. Con buona pace della presunta centralità del Parlamento. Il premier Giuseppe Conte ha probabilmente mal interpretato l’invito del Presidente della Repubblica alla collaborazione tra forze politiche: sembra aver capito che a lui e al suo governo siano stati dati pieni poteri e all’opposizione solo il compilo di tacere e votare qualsiasi provvedimento. Una nuova e bizzarra versione di unità nazionale. Ma il problema qui non è lo spazio politico concesso alle opposizioni, né le ore buttate in inconcludenti cabine di regia. Se il governo procedesse spedito a colpi di decreti e norme in grado di fare il bene dell’Italia saremmo ben felici di lasciar fare Conte, Di Maio, Gualtieri. Purtroppo, non è così. Diciamo che una mano ai signori di Pd e M5S servirebbe parecchio, e visto che sono alla guida di una nave con a bordo 60 milioni di italiani la questione ci preoccupa.

martedì 26 maggio 2020

Finis Europae. Così muore il sogno europeo

In questi decenni abbiamo unificato codici e moneta, ma non abbiamo lavorato abbastanza per arrivare a una letteratura, un teatro, un cinema europei. Non abbiamo sintonizzato i nostri cuori in un unico afflato

L’odierna crisi europea è innanzitutto culturale. Un impero multinazionale per consolidarsi ha bisogno di una legge comune e di un comune sentire: invece in questi decenni abbiamo unificato codici e moneta, ma non abbiamo sintonizzato i nostri cuori in un unico afflato. Ecco dunque dilagare nel continente il mito della “finis Europae”: agitato come speranza salvifica dai sovranisti, come minaccia apocalittica dagli unionisti.
Alberto Moravia, grande romanziere della realtà, già negli anni ottanta nel suo Diario europeo ammoniva: “La gloria di quest’Europa è stata in passato la diversità delle nazioni che la componevano. Ora bisognerà vedere se l’Europa, dopo essere vissuta di questa diversità, saprà evitare di morirne”.

Realtà italiana distopica e schizofrenica

L'Italia sembra vivere sempre più una realtà distopica, una schizofrenia senza precedenti tra fatti e propaganda di regime.

I fatti dicono che l'epidemia di Covid-19 in Italia da due mesi a oggi è in calo costante, ed è ridotta ormai ad un fenomeno residuale. Dal 21 marzo diminuiscono i nuovi contagi. Da 50 giorni calano ovunque ricoverati, in generale e in terapia intensiva. In un mese si sono dimezzati i casi attualmente positivi, segno che i nuovi contagiati, oltre ad essere in numero minore, hanno contratto la malattia in forma più lieve e guariscono prima.

Insomma, un quadro decisamente positivo sul piano sanitario, che andrebbe commentato con grande sollievo - per quanto cauto e responsabile, incoraggiando la popolazione a non avere paura, e a riprendere in sicurezza tutte le attività pubbliche e private.

giovedì 21 maggio 2020

Turchia: "I resti della spada" di Erdoğan

L'uso pubblico dell'insulto "i resti della spada" da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, nel riferirsi ai sopravvissuti dei massacri dei cristiani nel suo Paese è allarmante sotto molti punti di vista. L'espressione non solo insulta le vittime e i sopravvissuti dei massacri, ma mette anche a repentaglio la sicurezza della comunità cristiana in calo in Turchia, spesso esposta a pressioni che includono aggressioni fisiche.
Il 4 maggio scorso, durante un briefing sul coronavirus, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha usato l'espressione molto sprezzante "i resti della spada".
"Non permettiamo ai resti della spada nel nostro Paese", egli ha dichiarato, "di tentare di svolgere attività [terroristiche]. Il loro numero è diminuito, ma molti esistono ancora".
L'espressione "i resti della spada" ((kılıç artığı in turco) è un insulto comunemente usato in Turchia che spesso si riferisce ai sopravvissuti ai massacri dei cristiani – che ebbero come obiettivo soprattutto armeni, greci e assiri – compiuti dall'Impero ottomano e poi perpetrati dal suo successore, la Turchia.
Essendo Erdoğan un capo di Stato, il fatto di usare pubblicamente l'insulto è allarmante sotto molti punti di vista. L'espressione non solo insulta le vittime e i sopravvissuti dei massacri, ma mette anche a repentaglio la sicurezza della comunità cristiana in calo in Turchia, spesso esposta a pressioni che includono aggressioni fisiche.

mercoledì 20 maggio 2020

Il distanziamento come malattia mentale

Oddio, si è ristretta l’Italia. Dopo le restrizioni e le costrizioni, ci tocca fare un’amara scoperta: l’Italia si è ristretta, e di molto. Se infatti esaminate le misure di distanziamento sociale promosse dal governo tramite quella ricca fioritura di decreti, divieti, circolari, ordinanze, vi rendete conto di una cosa tremenda: stanno riducendo il paese a un quinto.
E’ un ragionamento chiaro e semplice. Se in autobus, in metropolitana, in spiaggia, al bar, al ristorante, in chiesa, in albergo, per strada, ci deve essere il distanziamento prescritto, allora dove c’erano 4/5 persone ora ce ne può stare solo una. Dunque riduzione a un quinto degli spazi, dei tavoli, dei lettini, delle passeggiate, dei posti nei mezzi pubblici, nelle sale da barba e via dicendo.

sabato 16 maggio 2020

La dittatura è alle porte

“Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d'essere superiore alle leggi.”
L'epidemia è un'occasione d'oro per imporre la dittatura. Una dittatura strisciante ma nei fatti molto invasiva: dalle limitazioni della libertà personale si sta passando alle limitazioni delle libertà economiche. Nel mezzo le spedizioni punitive contro cittadini inermi, colpevoli di avere una mascherina slacciata. I tecnoscienziati delle task-force, unitamente ai virologi da passerella, hanno un'occasione unica per esercitare il potere e incrementare guadagni e visibilità. Renderanno perenne, come di fatto stanno già facendo, lo stato di emergenza perché sono proprio l'emergenza e il terrore che garantiscono loro la conservazione del potere.
Le regole per le riaperture commerciali sono state scritte da emeriti imbecilli, dementi che non hanno alcuna percezione della vita reale: 4 metri da un cliente all'altro nei ristoranti, 2 metri nei bar, 4,5 metri tra ombrelloni sulla spiaggia (con obbligo di prenotazione), limitazioni ai pagamenti in contanti; regole alle quali si aggiungono quelle già vigenti dalla Fase1 come le Università online e la didattica a distanza, i processi telematici/da remoto e mille altre nefandezze. La fine dell'Uomo. La fine dell'Umanesimo.

Spiegel vs Germania “Perchè questo odio verso l’Italia?”/ “Così l’Ue andrà in pezzi”

Altro duro attacco dello Spiegel nei confronti della Germania [precedente qui], ed in particolare della posizione della nazione tedesca verso l’Italia. Sul lungo editoriale pubblicato sia sulla versione cartacea del giornale, quanto, in home page del sito, si legge che “La Germania ha un’immagine distorta e fatale dell’Italia – riporta agi.it – un’immagine che finirà per fare a pezzi l’Unione europea”. La firma dell’editoriale è di Thomas Fricke, che scrive di “Arroganza tedesca che, non solo adesso, ma soprattutto adesso, è particolarmente tragica”. Tra l’altro, gli “attacchi” tedeschi alla nostra penisola non sono casa nuova, come ricorda anche lo Spiegel, che scrive a riguardo: “la solita lagna tedesca ha a che fare con la realtà della vita degli italiani quanto i crauti hanno a che vedere con le abitudini alimentari dei tedeschi”. Quindi l’affondo: “L’Europa rischia di sprofondare nel dramma, non perché gli italiani sono fuori strada, ma a causa di una parte predominante della percezione tedesca”.

venerdì 15 maggio 2020

Verso la strutturazione di uno stato totalitario

Sullo stesso argomento vedi anche l’articolo del prof. Giovanni Turco: qui

Tavolo di Lavoro sul dopo-coronavirus
Da reclusi agli arresti domiciliari a sorvegliati speciali
Verso la strutturazione di uno stato totalitario

L’emergenza coronavirus ha fatto emergere una lunga serie di contraddizioni che giacevano sotto traccia, seppellite dall’ottimismo imperante.
Abbiamo vissuto in questi mesi una gestione dell’emergenza che un giorno sarà oggetto di di analisi approfondite perché all’ombra della fase di emergenza è stato avviato un laboratorio vero e proprio per la trasformazione del Paese, con l’ausilio di cosiddetti esperti e tecnici che Mons. Viganò ha definito:” persone senza nome e senza volto che possono decidere le sorti del mondo”.
Al momento presente, ammesso che si possa parlare di dopo-coronavirus, l’immediata sensazione che si fa strada è la trasformazione in atto della cosiddetta post emergenza in gestione stabile di una emergenza che dovrebbe diventare permanente. Vorrei uscire da dibattiti e analisi spesso teoriche per accompagnare sentimenti e riflessioni del Paese reale. Mi riferisco ai 60 milioni di italiani, che da un giorno all’altro sono stati reclusi nelle loro case, ma che a oltre due mesi di “arresti domiciliari”, hanno iniziato ad uscire dallo stato confusionale iniziale, quasi surreale, per cercare di capire cosa stia realmente accadendo.

martedì 12 maggio 2020

Nonostante le intimidazioni di Polizia, tornano in piazza le mascherine tricolori.

Oggi (ieri 11 maggio) secondo sabato di protesta delle “Mascherine tricolori”. Questa forma di protesta, non etichettata da nessuna sigla ma sicuramente di area sovranista, sta dilagando in tutte le provincie d’Italia, in modo pacifico ma determinato. Non sono bastati i pressanti inviti delle autorità di Pubblica Sicurezza e i tentativi di intimidire i promotori, per frenare la voglia di tornare in piazza a sfidare il lockdown per chiedere con forza misure concrete a sostegno di lavoratori e famiglie.
A Roma (in più piazze), a Reggio Calabria,a Bari, a Rieti, a Padova, a L’Aquila, a Torino, a Napoli, a Milano e in altre città (in tutto circa 70 piazze) migliaia di persone si sono inquadrati a distanza anti-contagio, con mascherine tricolori sul volto, mentre un portavoce a turno leggeva con il megafono un volantino in cui sono condensate le motivazioni della protesta contro le restrizioni e la totale assenza di misure economiche da parte di questo governo che “evidentemente vuole milioni di disoccupati, di imprenditori falliti e di famiglie alla fame”.

sabato 9 maggio 2020

Gli italiani, animali spaventati

Eccoli, a piede libero e mente prigioniera. Fanno tenerezza gli italiani come animali spaventati che si riaffacciano all’aperto guardinghi e mascherati, fuggitivi, pronti a evitare ogni vicinanza o assembramento. Portano finalmente a spasso l’animale che si portano dentro e che era dentro fino a ieri, con la minaccia di tornarci domani. Vivete l’oggi perché del doman non c’è certezza.
Perché insisto a definirli, a definirci animali? Perché l’effetto crudo di questa lunga quarantena e dei presagi funesti che avvelenano la libera uscita, è la riduzione dell’uomo, del cittadino, del pensante e del credente, a puro animale. Il contagio, la quarantena, il terrorismo mediatico-governativo ci hanno ridotto alla sfera della nuda vita. Nient’altro siamo in questo momento, e qualcuno inneggia al fatto che il virus ci ha resi tutti uguali. Uguali perché ridotti alla sfera animale dei bisogni. Uguali come animali, privi di parola e di visione, di fede e di pensiero, di creatività e ricreazione.

giovedì 7 maggio 2020

La mente totalitaria del governo Conte

Lo Stato moderno nasce con un’idea semplice ma vera: il controllo del potere. Infatti, il potere assoluto diventa teocratico e la teocrazia è un regime istituzionale in cui un uomo è Dio. Se lo vogliamo dire in due parole possiamo dirlo così: ogni potere per essere sia legittimo sia efficace deve essere limitato perché non esiste un sapere assoluto capace di legittimare un potere assoluto. Esiste un’eccezione? Sì, il governo Conte II in Italia. L’esecutivo dei “pieni poteri” che ha messo insieme la ingiustificata superbia intellettuale della sinistra e la volgare mentalità statalista del grillismo ritiene di sapere ciò che nessuno sa – il bene dell’umanità – e su questa presunzione fatale ha condannato un’intera nazione e i suoi sessanta milioni di abitanti a fermare vita e pensiero proprio come se Lui, il governo Conte e il Comitato tecnico-scientifico, ne fosse il padrone assoluto.

mercoledì 6 maggio 2020

Attacco tedesco alle Torri d'Europa

Un affronto mai visto prima all’indipendenza dell’Eurotower, sede della Banca Centrale Europea, e all’autonomia della Corte di Giustizia che arriva dal presunto cuore pulsante dell’Unione: la Germania. Nella sentenza con cui dichiara il Qe di Mario Draghi legale ma parzialmente incostituzionale, l’Alta Corte di Karlsruhe ha attaccato frontalmente il tribunale del Lussemburgo e ha dato un ultimatum di tre mesi alla Bce per fare “chiarezza” sul programma d’acquisto di titoli pubblici lanciato dall’ex Governatore italiano nel 2015 e riproposto in questi giorni da Christine Lagarde. Tre mesi dopo i quali alla Bundesbank, la banca centrale tedesca prima azionista della Bce, potrebbe essere “proibito partecipare a decisioni incostituzionali” e quindi costretta a chiamarsi fuori dai programmi di acquisto dell’Eurotower a sostegno delle economie della zona euro. Tre mesi di febbrili trattative politiche dalle quali dipenderà la tenuta dell’Europa.

Europa schiava della Germania. Giorgia Meloni a gamba tesa sulla Bce

Giorgia Meloni attacca il ruolo predominante della Germania nelle politiche economiche dell'Unione europea e la debolezza della Bce. "La Corte Costituzionale tedesca richiama la BCE contro il piano di sostegno all’economia per fronteggiare la crisi causata dal Coronavirus. Solo a Fratelli d’Italia sembra inaccettabile che le sorti dell’Italia e dell’intera Europa siano decise in totale autonomia dalla Germania attraverso la sua Corte Costituzionale?
Abbiamo sempre posto il problema di una architettura europea distorta, nella quale l’Italia ha ceduto ogni sua sovranità nazionale alla UE mentre Francia e Germania utilizzano proprio la UE per perseguire i propri interessi nazionali a discapito degli altri Stati membri, Italia soprattutto. I fatti di questi giorni ci danno ragione, ancora una volta.
La trappola che la Germania, con i suoi vassalli, sta preparando è molto chiara: senza un intervento imponente della BCE che acquista titoli di Stato, l’Italia (come altri Stati membri) sarà costretta a far ricorso al MES, il famigerato Fondo Salva Stati, aprendo così le porte alla Troika e al commissariamento della nostra Nazione. 
Il Governo italiano si faccia sentire. La BCE non è proprietà tedesca, è anche dell’Italia, visto che ne possediamo il 14% e visto che le abbiamo delegato il potere di emettere moneta. In questa fase di emergenza la BCE deve fare quello che fanno tutte le banche centrali del mondo: immettere liquidità e acquistare illimitatamente titoli di Stato, altrimenti non sappiamo cosa farcene di questa BCE e di questa Unione Europea. Se ad altri sta bene vivere da servi dei tedeschi, problemi loro, noi difenderemo con ogni mezzo la libertà e la sovranità del popolo italiano". - Fonte

martedì 5 maggio 2020

La Corte costituzionale tedesca ha aperto alla Germania la porta per lasciare l’euro

A quanto pare, la già fragile tenuta dell’eurozona ha ricevuto un altro tremendo colpo ed è stata la Corte costituzionale tedesca a sferrarglielo.
In una sentenza emanata proprio quest’oggi, i togati della Corte di Karlsruhe hanno difatti accolto il principio che il quantitative easing, ovvero il programma di acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario varato dalla Bce, possa avere potenziali profili di illegittimità verso i trattati UE.
I giudici tedeschi hanno preso in esame il ricorso presentato da un gruppo di giuristi e accademici che hanno sostenuto che il ricorso prolungato a questo tipo di politica monetaria stia di fatto violando sia la legge fondamentale tedesca sia gli stessi trattati europei.
La questione nasce dall’interpretazione dell’art.123 del trattato di funzionamento dell’Unione europea.

Rinaldi in Commissione ECON chiede ad Enria (sorveglianza BCE) se la Banca Centrale è indipendente o deve dar conto alla Corte tedesca.

Oggi la sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe, con la sua esplicita richiesta di giustificare l’operato della BCE, viene a porre, dal punto di vista tedesco, un fortissimo limite all’indipendenza dell’ente. In una breve sentenza si pone un colpo di spugna a trent’anni di “Banche centrali indipendenti”.
Con grandissimo tempismo Rinaldi pone la domanda direttamente alla responsabile della Sorveglianza Bancaria della BCE, Enria, ecco la domanda:
Dott Enria,
considerata la precedente sentenza favorevole della ECJ (Corte di Giustizia Europea), dove il QE a pieno titolo è stato considerato uno strumento di politica monetaria, pertanto nelle attribuzioni della BCE e non di politica economica, così come previsto dall’art. 121 del TFUE il quale ne attribuisce la determinazione al Consiglio e alla Commissione e soprattutto per ribadire le assolute indipendenze statutarie sia della BCE stessa che del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), non si ritiene che i programmi in essere e futuri di acquisto in titoli sovrani debbano comunque procedere a prescindere (sottolineo a prescindere) da qualsiasi posizione assumerà la Bundesbank (BUBA) per adeguarsi alle decisioni della Corte di Karlsruhe in agenda proprio per oggi?
In ultima analisi, non crede che le decisioni della Corte tedesca, qualsiasi esse siano, possono essere una ottima occasione per ribadire l’indipendenza della BCE? Questo è il vero problema. Grazie. 
 Nel video potrete sentire la risposta che possiamo riassumere in sole tre parole “Non ho le competenze”….

venerdì 1 maggio 2020

Spiegel: “Basta cliché: la Germania non è perfetta e da 30 anni i bilanci dell’Italia sono ottimi. L’UE però può schiacciarla”

Interessante per chi sta seguendo con apprensione lo sviluppo della crisi paurosa in cui si dibatte l'Italia (e non solo).

Il settimanale tedesco Der Spiegel firma un eccezionale editoriale a favore dell’Italia e contro i cliché tedeschi sulla nostra economia
È un lungo, ed eccezionale documento a favore dell’Italia, l’articolo dal titolo: “La fatale distorsione tedesca dell’Italia” pubblicato ieri dallo Spiegel, il maggiore settimanale tedesco. La rivista, che è di stampo liberal-progressista, e che se anche nel passato ha più volte offeso l’Italia con copertine oltremodo provocatorie, dall’inizio della pandemia ha scelto di schierarsi affianco al nostro Paese. Lo ha fatto ad inizio aprile fa con un pezzo dal titolo “Il rifiuto tedesco degli Eurobond è vigliacco” , lo ha ribadito, per l’appunto, ieri con un editoriale in cui si analizzano dati e studi sociologici per arrivare a tracciare previsioni di un futuro che se qualcosa non cambia significherà la fine, o quasi, dell’Unione Europea. Ecco i passaggi fondamentali dell’articolo a firma di Thomas Fricke.