sabato 26 ottobre 2019

Carotenuto: ho paura, chi pilota il Conte-2 è capace di tutto

Analisi interessante, condivisibile anche nel pragmatismo conclusivo. Ho scoperto che l'autore ha una formazione antroposofica, steineriana, improntata ad una conoscenza superiore, iniziatica, protesa a cogliere ciò che si situa al di là del dato concreto. Un pensiero che non ammette possibilità di confutazione, dal momento che Steiner afferma che questa conoscenza non proviene da una ricerca scientifica, ma da una chiaroveggenza. Entriamo così in un campo che sfiora il mondo del paranormale, a cui molte persone danno credito, una dimensione altra di stati modificati di coscienza. Ci troviamo, quindi, di fronte ad una struttura di conoscenza che non si presta a nessuna conferma. Le notizie che riporta, invece, derivano dalla sua diretta esperienza governativa e per conto di organizzazioni internazionali. Le notizie del retroterra di Giuseppe Conte coincidono con quanto avevo analizzato qui: Il trionfo - così sembra - dei catto-dem, che viene da lontano. Ma non in nostro nome.

Carotenuto: ho paura, chi pilota il Conte-2 è capace di tutto 

«Spero sinceramente che duri poco, perché di questo governo c’è da aver paura: il Conte-bis è un esecutivo pericolosissimo». Lo afferma Fausto Carotenuto, già analista strategico dei servizi segreti, autore di una singolare ritratto di Giuseppe Conte: «E’ sorretto dallo stesso potentissimo network vaticano che gestiva lo strapotere di Andreotti, a cominciare dal cardinale Achille Silvestrini». Ora siamo nei guai, dice Carotenuto in un video su YouTube, perché a Conte si aggiungono personaggi temibili come l’euro-tecnocrate Roberto Gualtieri, che Bruxelles ha fatto sistemare direttamente al ministero dell’economia. Senza contare Paolo Gentiloni, come Conte in strettissimi rapporti col Vaticano, ora promosso alla Commissione Ue, e lo stesso David Sassoli, eletto presidente del Parlamento Europeo. Gentiloni e Sassoli, ovvero: il Pd, i grandi media, il Vaticano e l’europeismo oligarchico. Questo significa che l’Italia, dopo l’effimera sbornia gialloverde, è oggi una cinghia di trasmissione perfetta per il super-potere europeo: «Aspettiamoci di tutto», dice Carotenuto, perché i signori dell’eurocrazia, magari in cambio di qualche piccola concessione sul bilancio, «potranno prendere decisioni inimmaginabili e terribili, per tutti noi».

venerdì 25 ottobre 2019

La Repubblica prima diffama e poi censura la Meloni. Ecco la verità

Repubblica insulta Giorgia Meloni con tanto di di titolo in prima pagina e pubblica di nascosto e tagliandola vistosamente la replica della presidente di Fratelli d’Italia. Noi, invece, la riproponiamo integralmente ai lettori del Secolo d’Italia che vorranno diffondere la risposta di Giorgia Meloni a tutti i loro amici e vedremo chi vince questa partita tra noi e loro.
Una leader che non parla a slogan ma argomenta e così facendo forma e informa i cittadini a cui si rivolge. Ed esprime valori non chiacchiere. Ed è tanto più efficace in quanto chiara, limpida, appassionata, convinta e dunque convincente. Credo che gli ignobili insulti di cui è stata oggetto dipendano dal fatto che cominciano a temerla.

La risposta integrale di Giorgia Meloni
 Mi sono chiesta del perché di questo duro attacco a me e a Fratelli d’Italia. Forse la risposta è in una celebre frase di Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. Siamo già alla terza fase.
Egregio Direttore,
ho letto con grande stupore il fiume rancoroso di insulti, volgarità e falsità che Francesco Merlo mi ha rivolto nel lunghissimo articolo pubblicato da La Repubblica il 24 ottobre. Dedicate tempo e spazio a parlare della necessità di combattere le fake news e le “parole d’odio”, soprattutto contro le donne, ma evidentemente questo non vale quando si tratta di attaccare chi ha la grave colpa di fare politica a destra.
Tanto livore mi ha fatto tornare in mente una frase di Plutarco: “I nemici sono eccitati dai mali, dalle brutture, dalle sofferenze della vita”. Così Merlo si è voluto lanciare rapace sul mio aspetto fisico, sul mio accento, sulla mia vita, anche privata e familiare, sulle difficoltà vissute; tutte cose che ben poco hanno a che fare con il mio ruolo di donna impegnata in politica e che in buona parte non sono dipese dalla mia volontà, ma piuttosto imposte dalla sorte, che non sempre è generosa e benevola come vorremmo.

mercoledì 9 ottobre 2019

Mala tempora... Ulteriori prove di cedimento della nostra sovranità e identità

La maglia della Nazionale verde e priva del tricolore. Sarà soltanto per una partita [Italia-Grecia, 12 ottobre], ma intanto iniziano ad abituare il pubblico alla rimozione dei simboli nazionali. Nella dittatura che sta per arrivare, gli italiani che non si vorranno estinguere saranno duramente perseguitati. (Cesare Sacchetti)

Prove di sudditanza: abbiamo ceduto la sovranità popolare un po’ alla volta, ci hanno spogliati del nostro essere cittadini Italiani per essere sudditi di Francia e Germania.
La maglia della Nazionale degli 'Azzurri'
L’Europa non esiste come entità politica ma come tecnocrazia; e tuttavia chiede enormi sacrifici: chi sta dietro a questo scenario tremendo?
Può sembrare eccessivo reagire a qualcosa che si presenta come estemporaneo e apparentemente innocuo; ma su cui con l'aria che tira è legittimo nutrire sospetti di rimozione dei simboli nazionali. E i tifosi non se ne rendono conto?
Nessuno sembra reagire, per ora; mentre gli unici a difendere il nostro Paese, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono stati messi all'angolo nonostante il favore popolare.