lunedì 13 dicembre 2021

Il regime si è dato la potestà legale di hackerarci il DNA

Il regime si è dato la potestà legale di hackerarci il DNA mediante i vaccini a mRNA. La più grande violenza della storia. Lo stupro genetico di massa. Oltre Hitler.

Il dr Zaks, top scientist di Moderna:
“Stiamo effettivamente hackerando il software della vita”

8 dicembre, 2021

Il CEO di Moderna afferma che i vaccini a mRNA stanno “riscrivendo il Codice Genetico“
La chiama “terapia dell’informazione” e dice “In realtà stiamo hackerando il software della vita“
Questo dovrebbe essere un allarme per ogni essere umano razionale
Puro transumanesimo nudo e crudo

Il transumanesimo è una filosofia deviata, che crede nell’uso dell’alta tecnologia per trasformare gli esseri umani in esseri immortali. Cioè, sfuggire alla morte e vivere per sempre. Inoltre, cerca di usare l’ingegneria genetica per creare una nuova razza padrona, che eliminerà tutte le caratteristiche “sconvenienti” degli umani. In pochi anni, il Transumanesimo ha soggiogato il mondo contro la sua volontà e senza il suo consenso. Miliardi di persone saranno iniettate con intrugli di terapia genica mRNA che cambieranno in modo permanente il corredo genetico di ogni persona.

Il bene che veramente penserete e desidererete in qualche modo lo otterrete

Non mi piace la rassegnazione che colgo nello scritto che segue dell'ottimo Agamben. Molto vera nell'analisi. Non mi suona del tutto la conclusione, da cui peraltro ho tratto il titolo, anche se alla fin fine non è una vera conclusione ma rimanda ad un oltre che sembrerebbe individuato a livello individuale. Non mi capacito che non ci sia nulla da fare. Non tanto nel far valere diritti perché, realisticamente, ormai si tratterebbe di un flatus vocis a fronte di un sistema coriaceo che li calpesta sistematicamente e criminalizza il dissenso. Ma resta il combatterli sul loro terreno con tattiche e strategie efficaci usando messaggi che siano staffilate, martellanti e significative, di nostro conio. Non ci mancano stile e contenuti. Mancano i leader capaci di catalizzare e canalizzare il tutto e gli spazi mediatici, al di là di questi  nostri strumenti di nicchia, per diffonderli... (M.G.)

"Non mi sembra che sia ora il momento per convegni. Non credo si possano organizzare convegni per la resistenza: immaginate che sotto Hitler si organizzasse un convegno per resistere? No, dobbiamo passare ad altre forme di azione, più concrete, e la concretezza non si oppone alla teoria, poiché "concreto", etimologicamente, significa "che cresce insieme" ed è inseparabile dal suo oggetto. Come si insegna all'università, non esiste un metodo che valga per tutti gli oggetti e noi dobbiamo cercare di aderire strettamente al nostro oggetto. Quindi ci vuole una particolare lucidità per aderire alla nostra situazione e trovare il metodo adatto ad essa.
Ecco, io credo che non è detto si possa continuare a comportarsi come s'è fatto finora, cioè a combattere ed agire in nome di principii e concetti come la democrazia, la Costituzione, il diritto, tutte cose che già da tempo avevamo visto come avessero perso il loro senso. È possibile continuare a praticare battaglie in nome dei diritti, ma lo si può fare tatticamente, strategicamente penso sia inutile, nel senso che, di fronte ad un governo che ignora la legalità mi sembra un po' vano invocare dei diritti. Che senso avrebbe avuto invocare dei diritti a Hitler o Stalin, cioè cercare di controbattere con i diritti chi ha abbandonato ogni legalità? Noi siamo di fronte ad un governo che ha abbandonato ogni legalità, se non si capisce questo, non si  capisce neppure in quale situazione ci troviamo. Non c'è alcuna legalità. Naturalmente l'avversario che abbiamo di fronte può apparire, ed è, sicuramente irrazionale, forse lui stesso confuso, forse non sa bene dove vuole andare , certamente è di basso profilo. Io credo anche, e questa forse sarebbe l'unica speranza positiva, che questo avversario rappresenti una civiltà, o meglio un'inciviltà, alla sua fine, e questo sembra confermato dai mezzi estremi che ha scelto : come ha potuto un governo scegliere dei mezzi così infami, estremi, distruttivi, come questo governo? Il fatto però che abbiamo di fronte un avversario spiritualmente ed intellettualmente morto non è detto che renda le cose più facili. Badate che lottare contro un avversario morto è più difficile che farlo con uno vivo, spiritualmente vivo , con il quale si possono controbattere argomenti, temi, ragioni. Con un avversario spiritualmente morto non si possono usare argomenti, né si può cercare di convincerlo, per cui ci aspetta l'invenzione di nuove strategie. Conclusioni non posso farne, il pensiero non può concludere, perché il pensiero si esaurisce e si toglie da mezzo una volta raggiunto il suo obiettivo. Posso solo augurarvi di continuare a pensare, perché il bene che veramente penserete e desidererete in qualche modo lo otterrete, anzi credo che l'abbiate già ottenuto".  GIORGIO AGAMBEN

giovedì 9 dicembre 2021

Il commissario Bergoglio e il gregge smarrito

Nel giorno dell’Immacolata Concezione è legittimo chiedersi: può un papa ridurre tutti i problemi della fede e dell’umanità ai migranti e al loro soccorso? Un papa dovrebbe avere a cuore le sorti dell’umanità intera, e in modo speciale del popolo cristiano di cui è Pastore; invece Bergoglio si occupa in modo esclusivo e ossessivo di coloro che si mettono in viaggio e cercano rifugio e ristoro in Occidente; quasi mai cristiani, spesso islamici. I migranti sono una piccola minoranza nel pianeta rispetto ai “restanti” che sono oltre sette miliardi sulla faccia della terra; questi lo sono per scelta o per necessità, per fedeltà al loro destino e alla terra madre o perché non hanno la forza, la salute né le minime risorse per partire. Certo, è più facile abbracciare in favore di telecamera un bambino nero approdato tra i migranti a Lesbo che andare tra i bambini che lottano con la fame, la morte e l’oppressione nei loro paesi. Ma per un bambino sbarcato in Occidente ce ne sono almeno mille bisognosi di tutto nei loro Paesi. È possibile poi che l’unico messaggio rivolto con insistenza a noi europei e occidentali sia quello di accogliere i migranti? Della nostra vita, della nostra sorte non se ne occupa mai Bergoglio se non per vergognarci della nostra civiltà e riparare alla nostra cattiva coscienza di europei?

mercoledì 24 novembre 2021

L'Italia rappresenta l'epicentro di un gorgo di follia autoritaria autodistruttiva al di là di ogni logica scientifica ed umanità

L'idea che i contagi del Covid oggi aumentino in Europa per "colpa" di chi non si è vaccinato è talmente idiota che per smentirla basta un bambino di terza elementare. Se i vaccini esistenti non impediscono i contagi, se nei paesi con più alta percentuale di vaccinati i contagi crescono come in quelli dalla percentuale più bassa, se il continente più vaccinato del mondo è ora di nuovo il più colpito dal virus, è ovvio che quest'ultimo lo si possa prendere da chiunque: anzi, se come in Italia più di tre cittadini su quattro sono inoculati, ci saranno tre possibilità su quattro di prenderlo da un inoculato - ammesso pure che sia un male prenderlo per i tantissimi che non sono assolutamente a rischio, la maggioranza, e non serva invece all'immunizzazione naturale delle società che ha sempre funzionato. Ed è altrettanto ovvio che escludere, segregare, isolare i non vaccinati con il lasciapassare dell'apartheid o con lockdown mirati non solo non serve assolutamente a nulla, ma al contrario aumenta le opportunità di contagio negli ambienti in cui i vaccinati si ritrovano credendo di essere a prova di virus. 

Il testacoda del politically correct

Dobbiamo essere contenti che la Repubblica, una delle principali ditte che sfornano da noi il politicamente corretto, abbia ingaggiato una crociata contro il politicamente corretto, fino a pubblicare il bel Manifesto del libero pensiero di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi, diventato nel frattempo editorialista del medesimo quotidiano? Tutto sommato direi di sì, è un passo avanti. Potrete definirlo una furbata del giornale, una di quelle che fanno gli italiani che sanno essere conformisti pure nella trasgressione, e vogliono essere col Potere ma con la nomea di spiriti liberi. Potrete obbiettare che è solo un contentino di facciata, senza un minimo di autocritica, perché poi il giornale resta sempre quello, spaccia in dosi massicce lo stesso codice PC, ha una lista nera di temi e autori scorretti che reputa morti o mai nati, seppure viventi; e poi usa Ricolfi come bicarbonato. Qualcuno ricorderà che nel frattempo l’unica voce un po’ dissonante, quella di Federico Rampini, è stata costretta a migrare peraltro in un altro padiglione della Stampa Conforme, il Corriere della sera, che ha però ingaggiato un’altra madonna pellegrina del Politically Correct uscito da Repubblica, Roberto Saviano. O potrete attribuire il timido segnale a un effetto di ritorno del direttore Maurizio Molinari, che di sinistra non è o perlomeno non era.

martedì 23 novembre 2021

Lockdown dei non vaccinati? Ecco perché sarebbe un accanimento senza logica sanitaria

Siamo in piena dittatura sanitaria e il centrodestra, con l'esempio dei governatori allineati e dell'opposizione morbida se non inesistente, dovrà ringraziare loro e la propria miope inconsistenza sui valori se i cittadini diserteranno le urne.
Summa iniuria per Fedriga, che parla soltanto dei contagi causati dai cortei no green pass a Trieste e nel FVG, ma nemmeno un accenno alla circolazione dei lavoratori transfrontalieri dalla Slovenia, alla manifestazione della Barcolana, a quella di Aquileia e tanto meno alle manifestazioni di Gorizia e di Nova Gorica queste ultime due presente Mattarella dove c'erano persone accalcate con e senza mascherine. Ma non c'è logica, solamente arbitrio...

Lockdown dei non vaccinati? Ecco perché sarebbe un accanimento senza logica sanitaria

Non vaccinati ancora capro espiatorio degli errori del governo: ritardo di quasi 2 mesi con le terze dosi, oltre 6 milioni di vaccinati potenzialmente scoperti…

“Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati”, hanno precisato nella serata di ieri fonti qualificate di governo. Ma vale la pena comunque esaminare il forte e folle appello congiunto partito ieri da molti governatori di Regione, per lo più di centrodestra, per risparmiare i vaccinati dall’eventuale ritorno delle restrizioni, ancora previste dal sistema a zone colorate, gialle, arancioni e rosse:

“Chiederemo al Governo, come Regioni, che le misure restrittive legate alle fasce di colore non valgano per le persone che hanno fatto il vaccino”.

giovedì 18 novembre 2021

Una pressione fatta di vessazioni mediatiche

Sempre più messaggi di questo genere: "sono d'accordo con voi ma sto crollando psicologicamente".
Duole leggere continuamente queste frasi ma prendiamo atto che è quello che sta avvenendo in molte persone, contrarie alla narrazione dominante ma che non riescono più a reggere la pressione attorno a loro. Una pressione fatta di vessazioni mediatiche, di litigi in famiglia, di isolamento sociale, di minacce. Non è da tutti reggere situazioni del genere.
Attenzione, non stiamo parlando della scelta personale di inocularsi o meno, bensì di opporsi alla deriva dei lasciapassare e di tutto l'impianto emergenziale. In tanti stanno cedendo, vogliono essere lasciati in pace, non vogliono più sapere nulla, abbandonano la lotta per sfinimento.
Questa è la realtà dei fatti. I media però ci raccontano che abbiamo una maggioranza di cittadini entusiasta e responsabile. Nulla di più falso, trattasi di una larga maggioranza fragile e ricattata che non è riuscita a tenere una linea cedendo al pressing che hanno creato. I problemi "psicologici" sono in netto aumento in ogni fascia d'età. Da quasi due anni si parla solo di malattia, morte e contagi. Ovvero l'esatto contrario di quel che bisognerebbe fare per rimanere in salute.
È fondamentale la connessione corpo/mente/pensiero positivo nello sviluppo delle malattie, ma evidentemente chi bombarda in senso opposto non ne è consapevole. O forse sì? (Weltanschauung Italia)

sabato 6 novembre 2021

Liberi, non liberti: perché la libertà non può essere una concessione ad orologeria

E se la crisi odierna della libertà fosse riconducibile, in un certo qual modo, a questioni di natura etimologica? Spieghiamoci meglio, evitando strettoie logiche a vicolo cieco. L’etimologia, com’è ben noto, è disciplina linguistica che si occupa della storia delle parole, indagandone l’origine e le radici, di senso e di significato. Tenta, inoltre, di seguirne lo sviluppo e l’evoluzione nel corso dei secoli. Si tratta, pertanto, di un ramo del sapere profondamente storico. La lingua è arena di confronto tra vocaboli ed espressioni, in perenne competizione tra loro.

La parola “libertà” deriva dal latino libertas e dalla parola ancora più antica liber, cioè “uomo legalmente libero”, in evidente contrapposizione al termine servus, cioè schiavo. Nell’antichità si nasceva liberi o schiavi, ma gli eventi dell’esistenza potevano cambiare tale condizione. La guerra e i debiti potevano privarti della libertà, mentre la generosità di un padrone, invece, poteva spalancarti le porte verso una progressiva, ma pur sempre limitata, emancipazione personale.

Quando il virus si chiamava spread

Dieci anni fa, di questi tempi, l’Italia contrasse un virus letale e una tremenda pandemia che portò alla morte il governo in carica eletto liberamente e democraticamente dal popolo sovrano. Era un virus sconosciuto e velocissimo nella sua propagazione, mai sentito prima d’allora e mai più sentito dopo di allora, che stava portando il Paese in un baratro da cui non si sarebbe più ripreso, fuori dall’Europa o sotto i suoi stivali. Quel virus si chiamava spread, precursore del covid, e ogni giorno ci spiegavano che era il differenziale di rendimento dei Btp, i Buoni del tesoro, con i bund tedeschi.

Lo spread misurava la febbre debitoria del nostro paese e urgeva di terapia d’urto, ma di quelle drastiche e tempestive. Non c’era bisogno di costringere la popolazione agli arresti domiciliari e poi al vaccino e al green pass, come è stato col covid: quel virus si poteva debellare stroncando il suo veicolo, ossia il governo in carica. Come il pesce puzza dalla testa, così lo spread puzzava dal capo del governo.

martedì 2 novembre 2021

La caricatura macabra della morte - M. Veneziani

Fa un po’ impressione che la prima festività della globalizzazione sia una caricatura macabra e pacchiana dei morti e dei fantasmi. Per difenderla, qualcuno dice che Halloween è un modo per esorcizzare la morte; ma non si esorcizza la morte coglionandola in uno spettacolo puerile di travestimento. Sembra che l’unico modo di vivere pubblicamente la morte sia il ridicolo, il grottesco, il carnevale in versione vampiresca. Curiosa schizofrenia: dopo due anni in preda alla paura collettiva della morte, per covid, ora, anziché affrontare la morte, elaborare il lutto, anche con l’ironia, torniamo alla banalizzazione horror del cadavere, alla fiction su strada degli spettri. Non siamo capaci di affrontare il pensiero della morte se non scappando impauriti o giocando come bambini. Ma la morte non è uno “scherzetto”.

domenica 24 ottobre 2021

Nuova legge ingiusta in Italia: la legittimazione dell’omicidio di Stato

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha annunciato che il 25 ottobre l’aula della Camera esaminerà la nuova proposta di legge sull’eutanasia. Il testo della proposta, adottato come testo base dalle commissioni, intitolato “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” è a dir poco agghiacciante.

Cercheremo di fare un’analisi articolo per articolo e di fare delle osservazioni per ognuno di essi.

L’articolo 1 definisce la finalità della legge, ovvero quella di disciplinare la facoltà di una persona «affetta da una patologia irreversibile o con prognosi infausta di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente ed autonomamente alla propria vita». Ecco la prima contraddizione logica: si afferma che una persona in quelle condizioni possa porre “autonomamente” fine alla propria vita … richiedendo però “assistenza medica” a tal fine. Il medico, dunque, è costretto ad uccidere il paziente (l’obiezione di coscienza non è mai minimamente citata), però l’atto del paziente rimane “autonomo”.

sabato 23 ottobre 2021

Difendere non basta

Ma esistono ancora Dio, Patria e Famiglia? Amando la verità sopra ogni cosa, e rispettando la realtà prima di tutto, risponderei onestamente di no, non esistono ancora. Nel senso che non si tratta di residui perduranti del passato, una cittadella assediata da difendere per evitare che venga espugnata. Sono principi sommersi, quasi invisibili, deviati e dissimulati.

L’unica strada possibile per ridare loro dignità e visibilità a me sembra quella di partire dalla loro mancanza, dalla loro eclissi e dal vuoto che ne deriva. E vedere come può vivere, se può vivere, una società o una persona che abbia abbandonato quei punti di riferimento, diversamente nominati, che riguardano il rapporto con il cielo, con la terra e con la casa, i legami primari della nostra vita. Al posto di Dio resta quell’entità labile e friabile che è l’Io. Al posto della patria c’è lo sconfinato deserto denominato globale, dove sciamano masse di sradicati. E al posto della famiglia, come si sa, c’è la mutevole asimmetria dei rapporti transitori e a volte transgenici in cui il singolo prevale con i suoi desideri su ogni comunità, legame e dedizione. Da qui la necessità di ripensare e rifondare quei principi cardinali della vita e di sottrarre le motivazioni della vita al dominio della tecnica e del mercato.

Drago I Re d’Italia - Marcello Veneziani

Viva il Re, è tornato il Regno d’Italia. Dopo settantacinque anni ingloriosi e rissosi di repubblica, l’Italia è tornata allo splendore della Monarchia. Non c’è stato bisogno di un nuovo referendum, è bastato il suo nome, il suo ritorno in Patria, poi l’intrigo di corte del ciambellano fiorentino e l’acclamazione del Parlamento con poche defezioni ha fatto il resto.

Drago I, al secolo Mario Draghi, è ormai il nuovo sovrano d’Italia. Presidente del consiglio a tempo indeterminato, Presidente della Repubblica in pectore, Presidente dell’Europa in fieri. È venuta in Italia perfino Angela Merkel a fare le consegne a lui, prima di andarsene dopo il suo lungo regno germano-europeo.

venerdì 22 ottobre 2021

L’Europa in transizione di fase.

La situazione esaminata con uno sguardo più ampio e nell'ottica della complessità

Nella logica dei sistemi, le transizioni di fase sono cambiamenti strutturali dello stato, logica o ordine interno del sistema. Considerando l’Europa politica (l’UE) un sistema, vediamo di fare una fotografia aggiornata di quella che sembra proprio una transizione di fase.

La notizia, ed è una vera e propria notizia, è che Italia e Francia starebbero per firmare un trattato bilaterale, sul tipo di quello a suo tempo firmato da De Gaulle ed Adenauer agli albori della Comunità europea (1963), poi rilanciato nel famoso trattato di Aquisgrana (2019) tra Francia e Germania. Di questo hanno discusso nel recente incontro di Marsiglia Macron e Draghi, per cui pare che ora la bozza approvata a Parigi sia in ultimo esame a Roma per poi arrivare alla firma. I temi dell’accordo sono vari ma alcuni sono più rilevanti di altri. 

Partito Conformista Italiano

Icastica rappresentazione dell’odierna condizione italica dalla penna di Marcello Veneziani. 
Cito un efficace commento [qui]: "Purtroppo, finché quel partito era il Comunista, lo si poteva apertamente affrontare, combattere, come usa dire con erronei termini calcistici. Era ed è stato facile farlo, ma questo partito “Conformista”, mellifluo e sfuggente qual è, ha plasmato i cittadini, anche quelli di nuova generazione, … a propria immagine e somiglianza. E ciò non può che essere una ben motivata preoccupazione per chi ancora crede e confida in una presa di coscienza di tutti, in taluni un pentimento e un conseguente ravvedimento. Di certo costituisce un avvilimento per chi soprattutto non ha più tanto tempo per vedere finalmente, là in fondo, tunnel dopo tunnel, la sempre promessa luce, … il bel Sol del presente e non del sempre mitizzato e mai realizzato Avvenire."

Partito Conformista Italiano 

Quale partito guida l’Italia? Il Partito Conformista Italiano, in sigla PCI. È il partito che realmente determina l’agenda del Paese, il dibattito quotidiano, le priorità da affrontare; e che orienta chiunque abbia ruoli di potere, gestione e influenza nel nostro Paese. Il Partito Conformista Italiano esprime il Presidente della Repubblica che rappresenta il Pensiero Conforme a cui attenersi. Non esprime direttamente il Presidente del Consiglio, che al momento è un tecnico, ma anch’egli si conforma coi suoi ministri agli indirizzi del Partito Conformista. Il PCI esercita il suo ruolo di guida soprattutto sul piano dell’informazione, della formazione e dell’istruzione degli italiani, con una spiccata propensione pedagogica e una tendenza ad ammaestrare i cittadini o a punirli e deplorarli se non si allineano. Trova terreno fertile in un Paese che da sempre va in soccorso del vincitore, si conforma, colpisce in branco chi esce dal coro. 

La Corte polacca mette i paletti alla Ue, come i tedeschi

Riprendo dal sito del Centro studi Livatino, l’articolo di Francesco Mario Agnoli, già presidente di sezione alla Corte di appello di Bologna e componente del Consiglio superiore della Magistratura (1986-1990), che conferma la fondatezza delle ragioni alla base della decisione della Corte polacca, anche alla stregua di quanto stabilito da altre Corti costituzionali, da quella tedesca a quella italiana.
La Corte polacca mette i paletti alla Ue, come i tedeschi

Anche in Italia le reazioni alla sentenza della Corte Costituzionale polacca dell’appena trascorso 8 ottobre si sono concentrate, più che sul versante propriamente giuridico-costituzionale, su quello politico, giungendo a prospettare come tutt’altro che remota la possibilità di una “pol-exit”. Come noto, tutto prende origine dal contrasto fra la Repubblica Polacca e l’Unione Europea, che ritiene non conforme ai principi del diritto comunitario le modifiche apportate da quel Paese al proprio sistema giudiziario. La questione ha avuto un primo tempo davanti alla Corte di Giustizia dell’UE, che ha ordinato la sospensione della riforma: decisioni contestate per sospetta “incompetenza” dal governo polacco, che si è rivolto alla propria Corte costituzionale. I giudici di Varsavia, dopo avere argomentato in via generale sui rapporti fra il diritto interno dei singoli Stati membri e il diritto comunitario, pur riconoscendo la prevalenza di quest’ultimo in altri campi, l’hanno esclusa in punto a organizzazione del sistema giudiziario.

giovedì 21 ottobre 2021

No ad un super-Stato Ue che nessuno ha scelto e non è nei Trattati: il discorso thatcheriano del premier polacco

Come si sta in Europa a schiena dritta.
No ad un super-Stato Ue che nessuno ha scelto e non è nei Trattati: il discorso thatcheriano del premier polacco

Mateusz Morawiecki, premier polacco, ha tenuto un discorso al Parlamento europeo, in cui ha ricordato il vero ruolo dell’Unione europea. Quello che l’Ue dovrebbe essere, stando ai suoi stessi Trattati e quel che, invece, non dovrebbe mai diventare. Puntualmente è stato trattato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, come un rappresentante di uno Stato canaglia, passibile di sanzioni internazionali. Il che ci dà una misura di come l’attuale Ue si sia allontanata dal suo progetto originario.

Innanzitutto il premier conservatore di Varsavia, ha ricordato agli europei perché il nostro è un continente speciale, diverso da tutti gli altri:
Dobbiamo rispondere alla domanda su dove l’Europa abbia acquisito il suo vantaggio nel corso dei secoli. Su cosa abbia reso così forte la civiltà europea.

Trieste, Tiananmen o cammino di gloria? - Gianfranco Amato

Qui indice articoli sulla dittatura sanitaria.
Trieste 18 ottobre 2021: il giorno della vergogna

Il 18 ottobre 2021 resterà una data storica per Trieste. Sarà la ricorrenza di un particolare giorno di ordinaria follia. Solo che ad agire da folle non è stato uno squilibrato alla William “Bill” Foster, personaggio del noto film di Joel Schumacher, ma le istituzioni repubblicane italiane sedicenti democratiche.
Non avrei mai pensato in vita mia di essere costretto a fare il reporter giornalistico di scene surreali, di cui sono stato testimone oculare.
Attorno alle 10.00 di mattina sono giunto all’ormai famoso molo settimo del varco 4 del Porto di Trieste, che dal 15 ottobre è presidiato dai portuali aderenti allo sciopero contro il green pass. Costoro hanno deciso di esercitare il proprio diritto costituzionale, senza impedire l’accesso ai colleghi che non condividevano le ragioni dello sciopero, e soprattutto senza impedire il transito dei mezzi di trasporto. Si tratta di un punto importante perché tutti i comuni cittadini, giunti da ogni parte d’Italia, che hanno deciso di solidarizzare con i portuali non hanno assolutamente impedito nessuna delle predette attività. Questa è una circostanza che peserà molto sulla coscienza di chi ha dato l’ordine di intervenire contro costoro con una brutalità il cui precedente è difficilmente riscontrabile neppure nelle più efferate dittature.

mercoledì 20 ottobre 2021

“Deriva antiscientifica che mira a bloccare il futuro e riportare tutto al passato”?!?

Assolutamente irricevibili le parole del presidente Mattarella. Perché? Ce lo spiega bene questo editoriale del prof. Alberto Contri. Qui l'Indice degli articoli su Covid, vaccini e dittatura sanitaria

Non c’è nulla di peggio, per un cittadino dotato di conoscenze e competenze, educato a rispettare le istituzioni, che sentirsi umiliato da chi le rappresenta, soprattutto se si tratta della più alta carica dello Stato.
In un recente prolusione in una università, il Presidente Mattarella si è detto preoccupato per i rigurgiti di violenza: immaginiamo lo abbia fatto, e con ragione, riferendosi all’inqualificabile irruzione di elementi estremisti nella sede della CGIL. Irruzione che, a detta quasi univoca degli organi di stampa di ogni orientamento, non solo non è stata osteggiata ma in buona sostanza addirittura facilitata.
Quello che più turba e dispiace è che il monito sia stato fatto nello stesso giorno in cui la polizia interveniva con inusitata violenza nel porto di Trieste con idranti e cariche su manifestanti assai pacifici, che oltretutto non risulta avessero mai impedito l’accesso ai portuali che non volevano scioperare.

martedì 12 ottobre 2021

Colombo, gli indios e gli idiots - Marcello Veneziani

Ero ieri a Genova e ho visto rientrare mestamente, dopo alcuni secoli, Cristoforo Colombo con le sue malconce caravelle, le sue tre sorelle molto navigate. È stato espulso dagli Stati Uniti perché considerato ormai persona non gradita, senza permesso di soggiorno, aggressivo, imperialista e colonialista.

Dopo un secolo e mezzo di celebrazioni del Columbus day, c’è qualcosa di nuovo nell’aria. C’erano già state brutte avvisaglie contro di lui negli ultimi anni: contestazioni, cancellazioni, statue di Colombo abbattute e imbrattante; alla furia anticolombiana si era accodato perfino il sindaco di New York, il pessimo Bill De Blasio, pur essendo figlio di emigrati italiani. Ora pure il rintronato Joe Biden, per assecondare i radical, i progressisti e le popolazioni di colore, ha avuto una pensata di quelle memorabili: ha furbescamente anticipato il Colombous day al giorno prima, l’11 ottobre, magari come preludio alla sua soppressione; e ha deciso di sovrapporre a quella ricorrenza la celebrazione dell’ “Indigenous People’s Day”, giorno in cui celebrare i popoli indigeni.

martedì 5 ottobre 2021

Se la sinistra sta vincendo la guerra culturale è perché ha vinto nel gioco della semantica

È di venerdì scorso, primo di ottobre, la notizia diffusa dalla Associated Press che un giudice federale americano, rifiutando la raccomandazione dei pubblici ministeri, ha condannato un rivoltoso del 6 gennaio alla libertà vigilata e ha suggerito che il Dipartimento di Giustizia è troppo duro con coloro che hanno fatto irruzione in Campidoglio rispetto alle persone arrestate durante le proteste antirazziste seguite all’omicidio di George Floyd. Il giudice della corte distrettuale degli Stati Uniti Trevor McFaddensi si è chiesto, in particolare, perché i pubblici ministeri federali non abbiano intentato più cause contro gli accusati nelle proteste estive del 2020, anche alla luce delle statistiche sui casi di sommossa nella capitale che non sono stati perseguiti.

giovedì 30 settembre 2021

Ripartire con coraggio e fede. Mons Giampaolo Crepaldi

Ricevo e volentieri pubblico il testo dell’intervento che l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste e Presidente onorario dell'Osservatorio Van Thuân, ha tenuto a Bologna il 18 settembre scorso in occasione dell’OP Meeting dei Padri Domenicani. Il succo del suo discorso, centrato sulla formazione delle coscienze, sull'uso della ragione e sul recupero della fede è che : “La Chiesa non aiuterà la comunità a vincere la sfida sulla ‘salute’ diventando una agenzia ‘sanitaria’ ma proponendo la ‘salvezza’, che dall’alto della vita di grazia scende anche in basso a fecondare la vita sociale.”

Ripartire con coraggio e fede.
OP Meeting – Bologna. Mons Giampaolo Crepaldi

Vorrei iniziare questo mio breve intervento prendendo spunto dalle parole del titolo che ci è stato indicato: “Ripartire con coraggio e fede”. Nella situazione che tutti abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, la parola “ripartire” è stata utilizzata da molte parti e in vari sensi. Spesso è diventata una parola magica e abusata nello stesso tempo, con la quale nascondere almeno una parte di realtà, in modo che la “ripartenza” avvenga in un senso utile a chi la proclama. Di appelli alla ripartenza ne abbiamo sentiti molti e non sempre in essi ci siamo riconosciuti perché strumentali. In questa mia conversazione non intendo il termine “ripartire” nei significati che oggi vanno per la maggiore e che sono – come torno a dire – tendenziosi e interessati. Come dobbiamo intendere, allora, questo termine?

Mi aiutano le altre due parole del titolo: coraggio e fede. Il coraggio à una virtù. Platone, nella Repubblica, lo definisce così: “Coraggioso credo noi chiamiamo ciascun individuo quando l’animo suo riesce a salvaguardare, nel dolore e nel piacere, i precetti che la ragione gli dà su quello che è o non è temibile” [Resp., IV, 442 b-c]. Qui Platone ci dice che il coraggio, come ogni virtù, è collegato con la ragione, più precisamente con la ragione pratica, la quale è però una “estensione” della ragione teoretica. San Tommaso afferma che “la virtù è quella disposizione che rende buono l’uomo che la possiede e l’atto che egli compie” [S. Th., II-II, q. 123, a 1; cfr. S. Th., II-II, q. 47, a 4] per precisare poi che “buono e cattivo si dice in ordine alla ragione” [S. Th., I-II, q. 18, a. 5, resp.]. Allora, la prima leva da cui ripartire è l’uso della ragione, alla quale rimanda la virtù del coraggio. È il titolo di questa conversazione a indicarcelo e io sono pienamente d’accordo con questo suggerimento.

mercoledì 29 settembre 2021

Lo studio dello Spallanzani che fa a pezzi il Green pass. Autogol di Speranza

A questo punto, Speranza e il governo dovrebbero prendere atto di questi studi, incentrando l'azione di governo sui trasporti pubblici, la scuola e le terapie domiciliari.

La prova provata che il green pass è inutile arriva da uno studio sul campo dell’Istituto Spallanzani. Il paradosso è che la ricerca è stata finanziata dal ministero della Salute. Clamoroso autogol sulle “magnifiche sorti e progressive” della carta verde. 
È la Verità oggi in edicola a infirmarci del contenuto dello stidio pubblicato pochi giorni fa dal titolo: Caratterizzazione virologica e sierologica delle infezioni da Sars-Cov-2 diagnosticate dopo la vaccinazione con mRna Bnt162b2, ovvero Comirnaty di Pfizer-Biontech. 
Lo hanno realizzato gli studiosi Francesca Colavita, Silvia Meschi, Cesare Ernesto Maria Gruber e altri 19 tra biologi e virologi dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Ne è coautore Giuseppe Ippolito, già direttore scientifico dello Spallanzani. Ma che dal primo settembre è il nuovo direttore generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del ministero della Salute. 

La sinistra permissiva e intollerante

Ci voleva la copertina dell’Economist sul pericolo della “sinistra illiberale” per svegliare la sinistra italiana dal suo sonno dogmatico e presuntuoso. Per anni abbiamo sottolineato la svolta liberal della sinistra venuta dal comunismo e dal socialismo, che coincideva con la deriva neoborghese e neocapitalistica. Ma da qualche tempo qualcosa sta avvenendo ai confini di questa sinistra liberal: per dirla nello stesso linguaggio anglo-americano, si sta accentuando l’aspetto radical e stanno riprendendo corpo obblighi e divieti, censure e rimozioni, gravi restrizioni degli spazi di libertà. La sinistra appare sempre più una casa d’intolleranza, tra totem e tabù, interdetti e intoccabili.

Da un verso la sinistra marcia al fianco della società neoborghese e neocapitalistica, elogia la globalizzazione, si colloca nella Ztl e nell’establishment, è guardia rossa del potere economico, burocratico, giudiziario, mediatico e intellettuale. E ingaggia in questo ambito le campagne per una società permissiva, sempre più individualista e globale. Ma dall’altra parte risale l’anima radical e alle battaglie di liberismo e liberazione si affiancano battaglie correttive e punitive per far rientrare la società nei canoni rigidi del politically correct, della cancel culture, del pensiero uniforme. Lo spettacolo di questa schizofrenia e di questa conversione a U della sinistra, liberal nella sfera privata e radical nella sfera pubblica, permissiva e intollerante, è sotto gli occhi di tutti e non riguarda solo la sinistra italiana e la leadership di Letta.

martedì 28 settembre 2021

La “guerra ai non vaccinati” farà vincere (forse) la battaglia dell’oggi, ma lascerà ferite che pagheremo care

Sul tema dell’”obbligo vaccinale de facto” il governo sta procedendo ormai come un rullo compressore, con un crescendo di provvedimenti restrittivi sempre più vessatori nei confronti di chi non aderisce alla campagna.

Quel Green Pass che inizialmente era stato concepito essenzialmente come uno strumento di semplificazione – ad esempio finalizzato a consentire di accelerare il ritorno alla normalità dei viaggi internazionali eliminando la necessità dei tamponi – si è trasformato, nelle mani dell’attuale esecutivo, nello strumento per implementare politiche “regressive” nei confronti dei non vaccinati che assomigliano sempre di più ad una condizione di “morte civile”.

lunedì 6 settembre 2021

Covid, la vaccinazione non è un dovere ma un diritto: basta col clima da caccia alle streghe

Covid, la vaccinazione non è un dovere ma un diritto: basta col clima da caccia alle streghe
di Luciano Sesta*

Pur essendo fortemente raccomandata da governi e autorità sanitarie, la vaccinazione anti-Covid rimane in quasi tutti gli Stati del mondo giuridicamente facoltativa, e non può dunque essere considerata né necessariamente immorale (come pensano i no vax), né moralmente necessaria (come pensano i pro-vax).

Ora, in un contesto in cui esiste, formalmente, il diritto giuridico di non vaccinarsi, non si può essere considerati né giuridicamente né moralmente responsabili delle conseguenze che derivano dall’averlo esercitato. Se avvalersi di un diritto comportasse, ipso facto, conseguenze penali o immorali, un simile diritto non esisterebbe nemmeno. Diverso è naturalmente il caso del dovere, giuridico o morale, che io posso avere o non avere al di là del mio diritto di non vaccinarmi. Si tratta del dovere di agire con responsabilità, morale e giuridica, nei confronti degli altri. Questo dovere, sia morale sia giuridico, oggi è previsto e non è quello di vaccinarsi, che è appunto un diritto e non un dovere, ma quello di osservare le norme di prevenzione – mascherina e distanziamento – richieste a tutti, vaccinati e non.

"Tanto più una società si allontana dalla verità, tanto più odierà quelli che la dicono".

"Tanto più una società si allontana dalla verità, tanto più odierà quelli che la dicono".
Quando criticammo l'uso delle mascherine e le aggressioni verbali contro chi si interrogava sull'efficacia e la funzione del dispositivo sanitario in questione, la nostra preoccupazione non era che qualcuno andasse in giro con un pezza lurida in volto. Il nostro intento non era deridere chi, con 40 gradi all'ombra, si ostinasse a non respirare per proteggersi da un misterioso patogeno orientale. Ognuno, ci mancherebbe, è libero di conciarsi come vuole e di girare con uno scafandro in testa, se lo vuole. Non è questo il punto. Il vulnus era, ed è, l'adesione. L'appartenenza. Il segno, il simbolo del nuovo credo. Quando facemmo notare che le bizzarre norme comportamentali imposte al popolo non avessero nulla a che fare con la salute pubblica, ma fossero finalizzate in realtà ad una rieducazione dell'individuo, non lo facemmo per mero esercizio di critica. Per essere ribelli a tutti i costi. Eravamo già consci, purtroppo, della deriva che di lì a breve avrebbero preso gli eventi. Dell'abisso, profondo, in cui stavamo, nostro malgrado, precipitando. Ed ora che il dissenso è psichiatrizzato, che lo stato di diritto volge al definitivo tramonto, che un trattamento sanitario sperimentale è reso de facto obbligatorio pena l'esclusione dalla vita lavorativa e sociale, che un lasciapassare che attesti che un uomo sano è sano è imprescindibile per portare il pane a casa, il cerchio si è pericolosamente chiuso.
Tutto era propedeutico per giungere a questo momento. Dai quindici giorni di Conte alla terza dose il passo è stato breve.

domenica 5 settembre 2021

Dalle più alte sfere continua la criminalizzazione del dissenso.

Dalle più alte sfere continua la criminalizzazione del dissenso.
Ciò che colpisce, stavolta, è che essa provenga con tanta violenza dalla figura che dovrebbe salvaguardare la Costituzione, il recepimento dei suoi principi e la loro corretta applicazione.
Colpisce che un messaggio di condanna così deciso avvenga in concomitanza ad un ostinato silenzio sulla costante messa in discussione (per non dire usurpazione) dello spirito costituzionale, ad opera di un governo che evidentemente ritiene quest'ultimo un ingombro da aggirare in vista del proprio fine.
Colpisce come sia evidente che il concetto di libertà oggi sia subordinato all'adesione alle politiche dell'esecutivo, definendo così cittadini diversamente liberi, che sono accusati di limitare con le proprie sacrosante scelte la libertà del prossimo, quando allo stato attuale sono gli unici a subire limitazioni sempre più stringenti alla propria.
Colpisce che si accusi un intero movimento di pensiero di singoli episodi di violenza di cui sono responsabili solo gli individui che li hanno commessi, e si taccia di un clima di apartheid e caccia alle streghe che invece è stato progettato, costruito e coltivato dai settori maggioritari dell'informazione, della comunicazione e della politica. Colpisce che si ribadisca come certezza palese ed evidente l'argomento ormai confutato da più autorevoli voci, comprese molte del mainstream scientifico, riguardo all'essere il non vaccinato un maggior pericolo per il prossimo rispetto all' "immunizzato" (che non è chiaro tra l'altro cosa rischi, se le parole hanno ancora un significato, in quanto "immune").
Noi continueremo ad invocare la libertà oggi più forte di ieri, con più convinzione, con più consapevolezza. Perché è proprio quando non se ne comprende più il significato che è più importante farlo. Perché è quando chi deve custodirla la abbandona ai lupi che è ora di farsi pastori. (Da Weltanschauung Italia)

giovedì 2 settembre 2021

Partita la macchina del fango contro i non-vaccinati. In TV c'è chi invoca un generale come Bava Beccaris

Sulle reti televisive e su tutti gli organi di stampa ormai è una vera e propria guerra psicologica. Si delinea la deleteria distinzione noi-voi che porta a fazioni contrapposte con accuse da "untori" nei confronti di chi pone solo dubbi e domande lecite. Il problema è la tensione sociale: questa è la vera preoccupazione.  Ossessivamente non si parla che di Covid e vaccini. Ora il focus è sui cosiddetti no-vax in termini criminalizzanti e in un crescendo di aggressività senza alcun dibattito suscettibile di ascoltarne le ragioni. Un lettore scrive: "È guerra a chi si fa domande. Non agli stupratori, ai trafficanti di droga, agli importatori di prostitute e terroristi, agli organizzatori di rave abusivi, ai mafiosi. No! È guerra a chi si fa domande. È bastata un po' di "ammuina" per farli diventare terroristi agli occhi dell'intera Nazione. Alla faccia della democrazia, della tutela delle minoranze, del confronto. La guerra tra poveri è servita". Interessante l'editoriale di Miriam Gualandi pubblicato su Byoblu ripreso di seguito.

Partita la macchina del fango contro i non-vaccinati. 
In TV c'è chi invoca un generale come Bava Beccaris

Fratelli contro fratelli, figli contro genitori, amici o partner che improvvisamente puntano il dito uno contro l’altro. Nelle piazze e nelle case italiane in queste ore si consuma una guerra fratricida, dove a fare il valore di una persona è l’essersi vaccinato o meno. E chi è che soffia su questo fuoco? La classe politica e il giornalismo, entrambi rabbiosi e violenti verso quella fascia di popolazione che viene definita senza possibilità di appello “no vax”. Ma andiamo con ordine.

lunedì 30 agosto 2021

Il Paese delle contraddizioni

Questo è il paese dove l'annuale incontro di Atreju (FdI) non si tiene da due anni causa covid....

È il paese dove l'annuale raduno di Pontida (Lega) non si tiene da due anni causa covid...

Questo è il paese dove le sempre meno affollate feste dell'unità, in spregio ad ogni regola, continuano a tenersi e per di più senza green pass. 

Pazzesco

giovedì 19 agosto 2021

Vuoi governare? Alza la zampa a comando

È rimasta davvero memorabile la prova di legittimazione democratica che il Corriere della sera, tramite il suo storico editorialista, Ernesto Galli della Loggia, ha chiesto a Giorgia Meloni: fate come il Pci di una volta, attrezzate un bel servizio d’ordine e picchiate quelli di Casa Pound che vogliono avvicinarsi ai vostri comizi. È richiesto un atto violento e intollerante per dimostrare la propria patente democratica, liberale ed europea… La questione della destra ritenuta indegna di andare al governo, si può risolvere dando mazzate a uno sparuto gruppetto di militanti dell’estrema destra… È un ritorno in chiave euro-liberal-democratica al dio Moloch, quando gli si offrivano le vite di giovinetti in sacrificio.

Ma veramente si pensa che il pericolo internazionale di una destra al governo sia la presenza nelle sue manifestazioni di qualcuno che magari fa il saluto romano o ha un giudizio non conforme sul fascismo? Davvero si pensa che il problema centrale delle democrazie europee, il pericolo principe, sia oggi un simbolo, un canto, un cimelio del passato regime fascista, ostentato da qualche isolato militante in una manifestazione di piazza?

martedì 10 agosto 2021

Libertà eutanasica sì, libertà di cura no

Oggi sul "Corriere" Giusi Fasano proclama il "diritto" dei malati gravi ed invalidi di scegliere la "dolce morte" eutanasica. Ovviamente facendo leva sul sentimentalismo e il pietismo, modello Marco Cappato, la Fasano dichiara la sovrana libertà del singolo di togliersi la vita, anzi farsela togliere dallo  Stato, dal servizio sanitario nazionale.  Libertà eutanasica sì, libertà di cura, no, perché la Fasano da buona soldatina del politicamente corretto, è ultravaccinista. 
C'è un'apparente contraddizione tra questa esaltazione della libertà individualistica di scegliere liberalmente la morte, e l'obbligo vaccinista che il "Corriere" e la Fasano ritengono inderogabile. Libertà di ammazzarsi sì, libertà di rifiutare il vaccino, no.
Questa grossa contraddizione tra la rivendicata  libertà di farsi eliminare dal dottor morte e la negata libertà di scegliere di rifiutare il vaccino, sfuma se comprendiamo che chi la propone vuole la libertà assoluta di fare (o farsi) del  male, ma non quella di fare (o farsi) del bene. Bisogna essere liberi di divorziare, abortire,  cambiare sesso, divenire fluidi e  perversi, amoreggiare senza legami con tutto ciò che respira, consumare droga, entrare illegittimamente in un altro Paese,  e persino uccidersi quando proviamo dolore.  Non possiamo invece essere  liberi di scegliere cosa farci o non farci inoculare nell'organismo.
Servi dei poteri finanziari, questi pennivendoli si atteggiano  a paladini della libertà, ma sono soltanto figli delle tenebre. Per loro non solo posso, ma devo violare la legge di Dio e la legge eterna, ma non ho il diritto di violare la legge di Bill Gates e di Big Pharma. (Martino Mora)

Sinae proxima finis

Mentre l‘Europa s’ accanisce contro le cattolicità ungherese e polacca, bela soltanto – assieme agli Stati Uniti di Joe Biden e al corteggio dei grandi trust dell’informazione globale; questo tra i primi – all’indirizzo della Cina. A cui va benissimo un fumoso dibattito sulle origini del Covid; a cui va benissimo la proclamata impossibilità di accedere alla verità sulla faccenda. Giacché - dolose o colpose che siano le sue responsabilità – quel paese le ha per sempre insabbiate con la complicità dell’OMS e nel silenzio della comunità internazionale, appena infranto – qui e là – da tronfi proclami a uso propagandistico.

Niente: non ci sarà mai alcuna indagine seria sulla vicenda di Wuhan. Non c’è la volontà politica di procedere e, comunque, sarebbe troppo tardi. La scena del crimine eventuale è stata ben ripulita. Quindi dunque nessuno pagherà dinanzi, anche dinanzi a responsabilità accertate al di là di ogni dubbio.

venerdì 6 agosto 2021

Il potere nello stato di eccezione pandemico

Chi detiene il potere, il vero potere, diceva il grande giurista Carl Schmitt, è colui che governa nello stato d'eccezione. La pandemia è uno  stato d'eccezione.
Chi governa in Cina la pandemia ? L'onnipotente partito-Stato. 
Chi governa la pandemia nell'Occidente americanizzato?  Il grande capitale. 
Ovvero il potere economico, la finanza e le multinazionali, la plutocrazia,  Mammona, il denaro, il profitto o come volete chiamarlo. Nello stato d'eccezione pandemico, il vero potere in Cina è partito-Stato, da noi è la gabbia d'acciaio del profitto -come la chiamava il grande sociologo Max Weber - attraverso i suoi intermediari:   la comunità (pseudo)scientifica dei virologi e i servi della politica e dell'informazione terroristica (i più importanti). 

mercoledì 4 agosto 2021

Così il green pass viola le regole europee

Il Consiglio d’Europa (CdE) non è una istituzione dell’Unione europea, ma una organizzazione internazionale che promuove la democrazia, i diritti umani, il primato del diritto e l’identità culturale europea. Istituito nel 1949, ha sede a Strasburgo ed è composto da 47 Stati, tra cui tutti i 27 Paesi della Ue, più altri Stati come ad esempio il Regno Unito, la Svizzera, l’Albania e la Russia.

Il Consiglio, e più precisamente la sua Assemblea, adotta risoluzioni parlamentari che ogni Stato membro è poi libero di recepire attraverso gli strumenti previsti dagli ordinamenti costituzionali di ciascuno. Da ultimo, e più precisamente il 26 febbraio 2021, l’Assemblea parlamentare del Consiglio ha adottato la Risoluzione n. 2361 in tema di vaccini anti-Covid19.

I punti salienti della Risoluzione che qui ci interessano sono sostanzialmente due: gli articoli 7.3.1 e 7.3.2. Il primo statuisce che gli Stati devono “assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano farlo da soli”, mentre il secondo raccomanda ai Paesi membri di “garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato”. Si tratta di due temi fondamentali su cui tuttavia è caduto nel dibattito pubblico il silenzio tombale:
1. il divieto dell’obbligo vaccinale e delle pressioni per spingere i cittadini a vaccinarsi;
2. il divieto di discriminazioni nei confronti di chi non intende sottoporsi a vaccinazione.
(Paolo Becchi e Giuseppe Palma - Fonte)

Massimo Cacciari: «Lo Stato d’Emergenza è un insulto alla Costituzione»

Massimo Cacciari ieri sulla "Stampa" ha lanciato un nuovo atto d'accusa implacabile e rigorosamente documentato contro l'emergenzialismo a tempo indeterminato in cui l'Italia è stata infilata dalla classe politica e dai vertici istituzionali, e contro la liceità stessa dello stato di emergenza nel nostro ordinamento costituzionale. 

Aspetto ancora un tentativo serio, altrettanto documentato e argomentato, di confutare nei contenuti le sue argomentazioni. Finora contro lui e Agamben ho visto solo ridicole demolizioni/demonizzazioni (questi filosofi che parlano di cose di cui non sono competenti, lascino parlare gli specialisti ... ) o colpevoli e imbarazzati silenzi. 

La direttiva del Consiglio europeo inascoltata. "L'Italia accantoni soldi per i risarcimenti"

La risoluzione 2361 di gennaio: "Garantire ristori per i danni del vaccino"
L'odio sociale che si sta scatenando tra chi si è vaccinato e chi non ha intenzione di farlo si acuisce ogni giorno di più. Tra questi ultimi serpeggiano molti dubbi. Uno dei più difficili da vincere è sugli eventuali effetti collaterali: il vaccino non è obbligatorio e per farlo bisogna firmare un consenso informato, che suona un po' come una liberatoria dalle responsabilità dello Stato e delle case farmaceutiche. E ora il green pass suona loro come un ricatto. Ossia: se non ti vaccini ti rendiamo la vita impossibile. Ma se ti vaccini e riporti dei danni sono fatti tuoi.

C'è tuttavia un documento di cui non si è mai sentito parlare e che potrebbe cambiare radicalmente le cose, sanando ogni ferita: è la risoluzione 2361 dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, inerente proprio i vaccini. È il 27 gennaio di quest'anno e a Strasburgo il tema vaccinazione Covid non può che impattare sui diritti umani. L'Assemblea esorta così i 47 Stati membri (27 dei quali dell'Unione Europea) su alcuni punti ben precisi: devono garantire che «la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera». Deve altresì garantire che «nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare». Ma soprattutto, al punto 7.1.5, l'Assemblea esorta i governi a «mettere in atto programmi indipendenti di compensazione vaccinale per garantire il risarcimento per danni indebiti e danni derivanti dalla vaccinazione». All'epoca era in carica ancora Giuseppe Conte ma il ministro della Salute è sempre lo stesso, Roberto Speranza. Solo che di risarcimenti non si sa nulla. Sapere che lo Stato risponda in caso di danni anche per una vaccinazione non obbligatoria (per la quale invece esiste già la legge 210/92) spingerebbe certamente più persone ad accettare l'iniezione perché si sentirebbero meno soli di fronte a una scelta resa oltremodo difficile dal siparietto di scienziati in tv divisi su tutto e dalla girandola sui consensi informati. - Fonte

lunedì 26 luglio 2021

La bugia per prorogare lo stato d’emergenza

Non bastava l’odioso green pass, nello stesso decreto abbiamo la proroga della proroga della proroga dello stato di emergenza (art. 1 del decreto-legge del 23 luglio 2021, n. 105). Giusto protestare per il lasciapassare sanitario, come sta avvenendo in diverse città d’Italia, però sta passando in sordina la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021.

Ma di quale emergenza stiamo parlando? Il 31 gennaio 2020 lo stato di emergenza fu dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri sulla base dello spauracchio delle notizie che provenivano dalla Cina, ma il governo, all’epoca giallo-rosso, garantiva serenità: “abbraccia un cinese!”. Poi il virus è arrivato e tutto il Paese è stato segregato in lockdown per circa due mesi, causa le insufficienti terapie intensive a disposizione. A luglio Conte e Speranza si dichiararono vincitori e commisero l’errore di realizzare appena 1.200 terapie in più rispetto alle 5.400 iniziali. Il virus sembrava scomparso ma il governo prorogò ugualmente lo stato di emergenza fino al 15 ottobre.

giovedì 15 luglio 2021

Perché NO alla discriminazione di chi non è vaccinato

Ormai è il quesito del giorno, perché non vietare la vita sociale ai non vaccinati? Innanzitutto perché è un atto discriminatorio che viola i diritti dell'uomo e cancella lo stato di diritto trasformandolo definitivamente in autoritario! Ma poi anche perché ci sono domande che ancora i così detti "scienziati" non vogliono rispondere o fanno orecchie da mercante.
  1. Il vaccino, da quello che sappiamo, non blocca il contagio e la diffusione del virus. In UK, ad esempio, dove la vaccinazione è diffusa, i contagi sono oltre 35 mila al giorno. Allora, perché continuano a dire che vaccinandoci proteggiamo gli altri? Se io sono vaccinato e ho sintomi lievi, se passo il virus ad un non vaccinato, si potrebbe ammalare gravemente? Che senso ha quindi accusare chi non vuole vaccinarsi di egoismo, o discriminarlo con una norma?

Per Cuba non si inginocchia nessuno?

Ma perché tanti incarcerati, tanti desaparecidos, tante vittime sanguinanti delle repressioni nel residuo regime comunista di Cuba non destano alcuna apprensione, alcuna mobilitazione e alcun inginocchiatoio globale, come già è accaduto ad Hong Kong e in mille altri luoghi del mondo dove agiscono dittature comuniste o regimi radical-progressisti? Perché non esistono casi Zaki da quelle parti, non si vedono facce, non ci sono storie di repressione da raccontare, perché non si raccontano violenze patite su cui indignarsi e far indignare a comando interi branchi di foche ammaestrate? Perché quelle dittature sono accettate col silenzio compiaciuto dei media global e nostrani, mentre il Male per loro sarebbero le polizie occidentali o i governi come quello di Polonia e di Ungheria, votati dai cittadini in libere elezioni per realizzare quei programmi a tutela della famiglia, della scuola e dei minori, che vengono da noi esecrati? Perché la difesa della civiltà, col consenso del popolo, deve passare per barbarie, e la barbarie delle repressioni antipopolari deve passare inosservata? (Marcello Veneziani)

sabato 10 luglio 2021

Carramba che sinistra da gay pride

Raffaella Carrà bandiera dei gay, della liberazione sessuale, del femminismo e perfino dell’antifascismo; anzi patrona della Spagna antifranchista e gaudente, che si libera danzando dell’arcigno potere del Generalissimo e della sua Cattolicissima nazione. A sentire i media, Raffaella è stata soprattutto questo, tutto il suo ruolo nella ricreazione popolare aveva un filo sotterraneo “progressivo” se non “progressista”. Da coscia d’oro a coscienza dell’emancipazione tramite spettacolo...
Eppure la sua “figliastra” Barbara Boncompagni racconta che la Carrà si sorprendeva del fatto che il fronte gay e trans l’avesse eletta a sua madonna e reginetta. In effetti, lei era semmai il simbolo della seduzione femminile, della femminilità scosciata e intraprendente, che giocava con i maschi e si lasciava corteggiare, ammiccava e bamboleggiava. In Tv rappresentava la tv del disimpegno e delle pailettes, la pura evasione, il ballo sfrenato, la canzoncina allegra e fatua che ti entra nella testa, la risata fragorosa, insomma il circo dello spettacolo che non vuole pensieri; al più l’irruzione degli affetti privati nei programmi fatti di abbracci, sorprese e ritorni a casa. Tutto meno che un messaggio politico, ideologico, di appartenenza, divisione e impegno di lotta. E poi tanta vitalità e simpatia, gusto della vita e piacere di corpi, balli e lasagne.

martedì 6 luglio 2021

Il “manifesto sovranista” solleva due questioni reali dell’Ue: costituzionale e culturale

Avevo appena licenziato per Atlantico un articolo, che me lo sono ritrovato nel c.d. manifesto dei sovranisti, sì da sentirmi anch’io investito dallo scandalo sollevato da tutte le forze progressiste, con, ad orchestrare le rabbie dei mass media progressisti, un Letta che, perso ormai ogni referente non solo tattico ma anche e soprattutto strategico, cerca di salvarsi con radicalismo protestatario spinto all’insegna dello slogan “morire abbracciati alla bandiera del progetto di legge Zan”. No, non vorrei che credeste che, in uno sfogo megalomane, io pensi sul serio di aver dato un qualche contributo al manifesto; ma vorrei far capire ai miei due o tre lettori, che ora mi sento anch’io imbragato come “sovranista”, senza sapere bene quale sia il senso vero di questo termine usato dalla nostra intellighenzia (non necessita aggiungere di sinistra, perché, cosa stranota, non ce n’è una di destra), dopo che quello di populista è stato accantonato, per rispetto all’alleato del cuore, i 5 Stelle, nel loro faticoso e incerto passaggio da movimento a partito.

Il Grillo e la cicala - Marcello Veneziani

L’unica cosa che finora siamo riusciti a dire nella contesa tra EgoConte ed EgoGrillo è che hanno pienamente ragione tutti e due nel giudizio (pessimo) che uno ha dell’altro. Ma prima che il Grillo canti, ovvero prima che avvenga la conta dei parricidi o degli infanticidi, o la sospensione del conflitto, è possibile rintracciare una linea politica che distingua le due posizioni? Il lato prevalente, schiacciante di questa contesa, si sa, è la volontà di dominio di ambedue, la lotta tra un Megalomane e un Mitomane, due narcisisti patologici. Solo che uno lo fa di mestiere, facendo l’Istrione e il Buffone; l’altro invece di mestiere farebbe il Professore, l’Avvocato. E poi, uno quel movimento l’ha davvero fondato, l’altro ci è arrivato a cose fatte, già da presidente del consiglio, quando quel movimento era già il primo nel paese e andava al governo.

lunedì 5 luglio 2021

Pace Salvini-Meloni sull'Europa. Carta dei valori firmata anche da Lega e FdI

Matteo Salvini e Giorgia Meloni si ritrovano uniti in Europa, insieme a Viktor Orban e altre formazioni politiche della destra continentale. Un documento comune è stato firmato anche dalla Lega e da Fratelli d'Italia sul futuro dell'Unione euroea.
"L'Ue sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa per arrivare alla costruzione di un'Europa senza nazioni". Questa una delle accuse lanciata all'Unione nella 'Carta dei valori europei' firmata a Bruxelles da 16 partiti della destra europea, tra cui la Lega, Fratelli d'Italia, il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, l'austriaco Fpoe e l'ungherese Fidesz di Viktor Orban.

Dal testo della Carta «L’Unione europea sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni». Questa è una delle accuse lanciata all’Ue nella Carta dei valori europei firmata a Bruxelles da 16 partiti di destra europea tra cui Lega e Fratelli d’Italia, il francese Rassemblement National di Marine Le Pen, lo spagnolo VOX e gli immancabili PiS polacco e il Fidesz ungherese di Viktor Orbán. La lista dei firmatari include partiti dei gruppi del Parlamento europeo di Identità e Democrazia (ID) di cui fa parte la Lega, e dei Conservatori e dei Riformisti (ECR) presieduto da Giorgia Meloni... Leggendo la lista dei firmatari, si notano anche alcune assenze illustri, su tutte il tedesco AfD e gli olandesi PVV e FvD. - Fonte

venerdì 2 luglio 2021

Giorgia Meloni risponde a Galli della Logga - Corriere della Sera: “La Lezione che offre la Francia”

Fratelli d’Italia non ha bisogno di esami del sangue, è il movimento dei patrioti italiani.
"Gentile direttore,
i suoi editorialisti di punta invitano a riflettere sulla «lezione» che offrono le ultime elezioni regionali francesi. Cogliamo volentieri l’invito. Il dato clamoroso è che il partito del presidente della Repubblica in carica, En Marche! di Emmanuel Macron — il fenomeno mediatico da anni acriticamente osannato dal circuito politico e mediatico di casa nostra— è sprofondato al 7% a livello nazionale. Ovviamente attestandosi su zero vittorie nei territori, a meno di un anno dalle elezioni presidenziali.

Ecco, credo che qualunque analisi politica sulla Francia dovrebbe partire da qui e dall’affermazione delle destre francesi. La destra gollista — trainata dai Repubblicani e da candidati indipendenti — si è attestata al 38% mentre quella del Rassemblement national di Marine Le Pen ha ottenuto oltre il 20%. La Francia è una Nazione che oggi per quasi il 60% vota per forze patriottiche, conservatrici e sovraniste. Segno di un disagio per lo strapotere tedesco in ambito Ue e nei confronti di una deriva globalista senza regole? Ci sarebbe piaciuto leggere qualche analisi a riguardo. Invece ci siamo ritrovati l’ennesimo articolo che ci parla di fascismo, questa volta a firma di Ernesto Galli della Loggia. La tesi sarebbe che la destra gollista e la destra lepenista non si alleano tra loro perché Marine Le Pen non avrebbe preso sufficientemente le distanze dalla collaborazionista Repubblica di Vichy del maresciallo Pétain e che analogo isolamento politico rischia Fratelli d’Italia perché non avrebbe chiarito a sufficienza i suoi rapporti col regime fascista.

venerdì 25 giugno 2021

Immigrazione. L'UE abbandona l'Italia e Draghi non reagisce

Incomprensibile la soddisfazione del presidente del Consiglio Draghi per le conclusioni del Consiglio europeo sull'immigrazione. Al rinnovo dell'accordo con la Turchia di Erdogan e allo stanziamento di altri tre miliardi di euro da versare ad Ankara corrisponde, infatti, il nulla totale sul fronte del Mediterraneo centrale. Poche e generiche righe sulla Libia, nessun impegno concreto per bloccare le partenze, zero azioni risolutive per arginare il flusso incontrollato di immigrati. Risultato: l'Europa abbandona l'Italia al suo destino. Un clamoroso fallimento del nostro Governo che non può essere nascosto sotto il tappeto. Blocco navale, hotspot in Nord Africa per valutare chi ha diritto all'asilo ed equa distribuzione nei 27 Paesi Ue, rimpatrio dei clandestini: questa è l'unica strada che l'Esecutivo deve percorrere se vuole affrontare davvero l'emergenza immigrazione. Tutto il resto è propaganda. (Giorgia Meloni)