mercoledì 4 agosto 2021

La direttiva del Consiglio europeo inascoltata. "L'Italia accantoni soldi per i risarcimenti"

La risoluzione 2361 di gennaio: "Garantire ristori per i danni del vaccino"
L'odio sociale che si sta scatenando tra chi si è vaccinato e chi non ha intenzione di farlo si acuisce ogni giorno di più. Tra questi ultimi serpeggiano molti dubbi. Uno dei più difficili da vincere è sugli eventuali effetti collaterali: il vaccino non è obbligatorio e per farlo bisogna firmare un consenso informato, che suona un po' come una liberatoria dalle responsabilità dello Stato e delle case farmaceutiche. E ora il green pass suona loro come un ricatto. Ossia: se non ti vaccini ti rendiamo la vita impossibile. Ma se ti vaccini e riporti dei danni sono fatti tuoi.

C'è tuttavia un documento di cui non si è mai sentito parlare e che potrebbe cambiare radicalmente le cose, sanando ogni ferita: è la risoluzione 2361 dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, inerente proprio i vaccini. È il 27 gennaio di quest'anno e a Strasburgo il tema vaccinazione Covid non può che impattare sui diritti umani. L'Assemblea esorta così i 47 Stati membri (27 dei quali dell'Unione Europea) su alcuni punti ben precisi: devono garantire che «la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera». Deve altresì garantire che «nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare». Ma soprattutto, al punto 7.1.5, l'Assemblea esorta i governi a «mettere in atto programmi indipendenti di compensazione vaccinale per garantire il risarcimento per danni indebiti e danni derivanti dalla vaccinazione». All'epoca era in carica ancora Giuseppe Conte ma il ministro della Salute è sempre lo stesso, Roberto Speranza. Solo che di risarcimenti non si sa nulla. Sapere che lo Stato risponda in caso di danni anche per una vaccinazione non obbligatoria (per la quale invece esiste già la legge 210/92) spingerebbe certamente più persone ad accettare l'iniezione perché si sentirebbero meno soli di fronte a una scelta resa oltremodo difficile dal siparietto di scienziati in tv divisi su tutto e dalla girandola sui consensi informati. - Fonte

Nessun commento: