venerdì 23 aprile 2021

Giorgia e il Drago. Buon onomastico!

23 aprile San Giorgio. Dedico un pensiero a Giorgia Meloni, nel giorno del suo onomastico. 
La Leader indiscussa della destra italiana, Leader dei conservatori europei e Leader in continua ascesa. Colei che ha ricostruito la destra dal 2013 dopo la disfatta del PDL, colei che ha rimesso la destra al centro dello scenario politico nazionale ma anche internazionale. 
Ha lavorato e lavora con umiltà e costanza, a testa alta, da sempre seguendo i suoi Capi senza alzare la voce fino a quando ha capito che al "cuor non si comanda" e con Fratelli d’Italia ha cercato, e i voti le danno ragione, di ricostruire una destra vincente e ora vuole passare all’incasso, sia da Silvio che dal Capitano padano.
Coerente, non ha mai smesso di difendere posizioni difficili e argomentazioni molto forti ma lo ha fatto con grande veemenza, e con una semplicità nel linguaggio spesso disarmante, la cui trasparente chiarezza arriva al popolo, alla gente comune ma anche all'italiano medio e borghese. Anche perché dietro alla semplicità c'è concretezza, l'aggancio solido alla realtà, al vissuto e ai bisogni della gente, sia quelli disattesi che quelli desiderati per i quali è compito della politica trovare soluzioni efficaci. 
In TV buca lo schermo, difficilmente riescono a metterla in difficoltà, dimostrazione questa di grande competenza e padronanza di linguaggio e questi sono argomenti che contano e molto difettano nella politica di oggi. Comunque la si giudichi non si può certo negare che non sia un politico preparato e molto attenta alle dinamiche e agli scenari sia nazionali che internazionali. 
Il prossimo banco di prova, sicuramente il più importante per lei e la Destra in generale, sarà il Governo della Nazione, sempre che si possa tornare a votare.... Forza Giorgia!!!

Coprifuoco scelta tutta politica: prima Conte ora Draghi, una pericolosa torsione autoritaria

Accanimento dei comunisti al governo contro gli italiani. Se il coprifuoco dalle 22 è stato confermato è solo per un motivo: preservare gli equilibri politici della maggioranza. Libertà fondamentali continuano ad essere lese arbitrariamente, con la scusa del Covid, solo per non darla vinta alla Lega. Fonti del Cts: mai consultati, è sempre stata “scelta politica”
Non c’è più alcuna logica sanitaria ed epidemiologica, la lotta al Covid in Italia si sta trasformando in lotta alla libertà. L’ultimo decreto, chiamato “Riaperture”, varato ieri dal Consiglio dei ministri, con l’astensione della componente leghista, rende evidente che ormai anche questo governo, come e forse più del precedente, si sta avvitando in una spirale di misure – vecchie come il coprifuoco o nuove come il green pass – sempre più strampalate, senza alcun supporto scientifico, senza alcuna correlazione causa-effetto tra le situazioni o i comportamenti colpiti e il contenimento del contagio, né alcuna analisi costi-benefici e in molti casi nemmeno un senso logico. Ormai evidente che si tratta solo di politica – e di bassa politica.
Care ci costano la boccata d’ossigeno ai ristoratori, poter riaprire all’aperto in zona gialla, e le mini-riaperture dal 26 aprile, con mille assurde complicazioni, con limitazioni comunque maggiori rispetto allo stesso periodo del 2020, quando non c’erano i vaccini. Dunque, coprifuoco dalle 22 confermato e green pass, solo perché i comunisti al governo non potevano perdere la faccia e darla vinta alla Lega. “Non possiamo permetterci di dare l’idea che sia Salvini a dare le carte a 360°”, spiffera una voce 5 Stelle al sito Huffington Post.

giovedì 22 aprile 2021

Cancellare l’Antichità dalla nostra cultura significa rinnegare l’umanesimo

Pubblichiamo di seguito l’appello, pubblicato sul Figaro, di professori universitari francesi e italiani, ellenisti, latinisti, storici e filosofi. Tra questi, Chantal Delsol e Rémi Brague dell’Institut de France, Pierre Vermeren dell’Université Paris I-Panthéon-Sorbonne e Jean-Marie Salamito dell’Université de la Sorbonne).

Il mondo greco-latino, la sua eredità e il suo studio sono messi sotto accusa nei paesi occidentali. Per il nostro futuro, è cruciale difenderlo, scrive Le Figaro (21 marzo)
Cancellare l’Antichità dalla nostra cultura significa rinnegare l’umanesimo

Lo studio dell’Antichità è nocivo. È quanto affermano oggi alcuni professori di storia antica, di latino e di greco in varie università americane. Un movimento partito da Stanford sta mettendo in discussione l’esistenza di queste discipline (gli ‘studi classici’) nei campus universitari, sostenendo che imporrebbero nell’istruzione un “suprematismo bianco di ispirazione neocoloniale” (come ha scritto Raphaël Doan sul Figaro Vox lo scorso 11 marzo). 
A tutto ciò, in Francia, si è aggiunto un dibattito sull’abbandono da parte dei musei nazionali dei numeri romani in alcuni cartelli espositivi, perché il pubblico non saprebbe più leggerli. Invece di imparare i numeri romani, cancelliamoli! 
Gli autori greci e latini, schiavisti e ostili ai barbari, erano dunque razzisti, conservatori, guerrieri, imperialisti e misogini? Non è totalmente falso, ma sono lungi dall’essere gli unici nella storia, e ciò non giustifica assolutamente la loro cancellazione senza uno sforzo di contestualizzazione e di analisi delle loro posizioni nel quadro della epoca in cui vissero, e non nel nostro. In Omero, Achille è un sanguinario, ma il poeta gli mette in bocca una riflessione toccante sul senso della vita. Anche Ettore trucida allegramente i suoi nemici, ma sembra più umano perché è una vittima. Se l’imperatore Augusto è un autocrate, Cicerone è morto per avergli rimproverato, quando ancora si chiamava soltanto Ottavio, la sua complicità con Antonio. Sant’Agostino non ha messo sotto accusa la schiavitù, ma ha contribuito alla nostra concezione di umanesimo moderno, e lo ha fatto in un’epoca in cui la ricchissima cristiana Melania la giovane affrancava in massa i suoi schiavi.

mercoledì 21 aprile 2021

C'è da credere che o siete compromessi, o vi piace.

Ormai la verità – ossia che la narrazione ufficiale di tutta questa faccenda perlomeno fa acqua da tutte le parti – vi salta in bocca ad ogni passo. Perfino nei salotti televisivi ci scappa la crepa (“funzionicchia”), salta il tappo (vedi Vespa con Amici), si sbrega la breccia. Insomma non avete più scuse: o siete compromessi, o vi piace.
Chiunque capirebbe che un virus influenzale non lo fermi nastrando le altalene, imponendo il coprifuoco alle 22, chiudendo le scuole, gettando sul lastrico centinaia di migliaia di aziende, scippando via infanzia e giovinezza agli adulti di domani, camminando al parco con la faccia mascherata tipo l'uomo invisibile. Inutile anche solo parlarne, diamine! Chiunque, ripeto, capirebbe che un preparato farmacologico raffazzonato in fretta e furia, che causa trombosi a giovani sani insegnanti e medici e infermieri, che un giorno prima viene approvato, poi ritirato, poi di nuovo approvato, poi di nuovo ritirato, non è quella manna che ci farà “ripartire”; tanto più che – ormai lo dicono ovunque – non immunizza, non ti toglierà mascherine, distanziamento “sociale” (perché sociale e non fisico resta un mistero della risemantizzazione), non “proteggerà gli altri” bensì, volendo esser davvero molto boccaloni, ti farà soltanto prendere la “malattia in forma lieve”. 

Il diario di Leila, 18enne francese che voleva «tagliare la testa ai cristiani»

Quartiere popolare di Devèze a Béziers (Hérault, sud della Francia). È la notte del 4 aprile, l’orologio segna l’1.55, quando le forze dell’antiterrorismo e della Direction générale de la sécurité intérieure (Dgsi) sfondano la porta dell’appartamento della famiglia B. Le quattro donne presenti, una madre e le sue tre figlie, finiscono in manette mentre inizia la perquisizione. 
Pochi giorni prima la Dgsi aveva ricevuto una segnalazione dall’intelligence: una giovane francese convertita all’islam si appresta a compiere un attentato nel weekend di Pasqua, aggredendo i fedeli di una chiesa di Montpellier o Strasburgo con una sciabola. I servizi di sicurezza marocchini hanno individuato il suo account e pseudonimo Telegram, “Ab-2770” e l’indirizzo Ip da cui si connette postando video dei bambini soldato dell’Isis che giustiziano ostaggi: corrisponde a quello della signora B.

Coltelli, sure, la testa di Paty
Inizia come un film, la straordinaria inchiesta pubblicata da Le Parisien sull’arresto di Leila B., la diciottenne incriminata per associazione terroristica internazionale che prometteva di dare il proprio sangue per spargere quello cristiano. Una vendetta meditata e raccontata nel suo spaventoso diario di adolescente trovato la notte dell’irruzione, quando, spalancando la porta della stanza di Leila, gli agenti si sono trovati davanti a un santuario dell’orrore: al muro è appeso un poster delle Torri gemelle in fiamme, stampe del corpo mutilato di Samuel Paty, sul comodino un coltello da cucina da 30 centimetri.

martedì 20 aprile 2021

Il solito vizietto della sinistra: dove non arrivano i voti, arrivano i tribunali

Il leader della Lega Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio a Palermo per il caso della nave Open Arms. La vicenda risale all’estate del 2019, quando l’allora ministro dell’interno negò lo sbarco al porto di Lampedusa di 147 clandestini che si trovavano a bordo della nave dell’ong Open Arms. È ben documentato come la nave in questione abbia rifiutato la destinazione offerta dal governo spagnolo presieduto dal socialista Pedro Sanchez, il porto di Algeciras, e abbia deliberatamente scelto, come ben spiegato da alcune corrispondenze Malta-Open Arms, di bighellonare nel Mediterraneo con un unico obiettivo: giungere in Italia.
L’ex ministro dell’interno dovrà rispondere davanti ai giudici delle accuse di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio. Salvini si è detto tranquillo e pronto al processo, osservando però come questa vicenda giudiziaria dimostri che i tribunali vengono usati per fare politica e sia quindi molto pericolosa, perché crea un precedente. Le parole di Luca Palamara, il quale in una conversazione intercettata con un altro magistrato spiegava come Salvini dovesse essere comunque attaccato, sebbene avesse ragione, stanno trovando conferma.

sabato 17 aprile 2021

Tenete lontani gli uomini dalle donne

 Un punto di vista che ci aiuta a riflettere con amarezza sull'oggi e sulle insidie di un domani prossimo venturo.


L’ultima idiozia del politically correct e del Metoo viene anch’essa dagli States e si chiama catcalling. Riguarda le molestie di strada e in particolare i fischi rivolti alle ragazze che passano, magari mentre fanno jogging, come è stato il caso di Aurora Ramazzotti, la figlia di Eros. Un’usanza, questa, che credevo sepolta in un’era geologica precedente, che risaliva alla mia infanzia in un paese al sud. Farla ora diventare bullismo, elevarla a emergenza sociale, invocare i diritti e il rispetto della persona violata e addirittura attrezzare una macchina giuridica per colpire queste desuete inezie, è il delirio di correttezza del nostro tempo. Anche quest’infimo, volatile apprezzamento è stato usato per dar manforte alla legge Zan riproposta in Parlamento. Un’altra legge speciale per colpire l’omotransfobia, l’oltraggio alle donne e alle cosiddette categorie vulnerabili. Come molti altri passi che l’hanno preceduta, anche questa legge sovrappone un giudizio morale e una certificazione ideologica alla realtà e alla giustizia. Serve per sancire lo spartiacque tra i moderni e gli arretrati, i progrediti e i rozzi, i sensibili e gli orchi; e serve per confermare un’adesione, proseguire la pulizia etica ed esprimere un giudizio morale in forma di legge. A me sembra una nociva idiozia e vi spiego il perché.

sabato 10 aprile 2021

Copasir, Meloni scrive a Salvini: se vuoi la presidenza devi lasciare il governo

Copasir, si infiamma la discussione. E ciò dopo il ‘verdetto’ Casellati-Fico che rimanda la decisione sulla guida del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi a intese politiche, tra i partiti. “Per noi la convocazione del Copasir è contra legem”, ha detto Ignazio La Russa, riferendosi alla convocazione per oggi e abbandonando per protesta i lavori della Capigruppo del Senato, non risparmiando accuse di pilatismo ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e a discendere alle altre forze politiche. “Vedremo se andremo al Copasir -sottolinea- noi siamo contro la convocazione, potremo andare a San Macuto e dirlo, oppure no”.

Copasir, la lettera di Giorgia Meloni a Salvini
E Giorgia Meloni scrive a Matteo Salvini sulla vicenda

La lettera è stata pubblicata oggi sul Corriere della sera. FdI candida alla presidenza del Copasir Adolfo Urso mentre la Lega che ha attualmente la guida del Copasir con Raffaele Volpi, non intende fare passi indietro. ” Caro Matteo – scrive Meloni – da giorni i nostri avversari stanno cercando di far litigare Fratelli d’Italia e Lega. Ormai quasi quotidianamente leggiamo sulla stampa ricostruzioni e articoli che descrivono una presunta divisione tra i nostri partiti. L’oggetto del contendere ultimamente sarebbe la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”.

Giorgia Meloni su Leggo: «Boom di sbarchi sulle coste italiane e questo governo pensa allo Ius Soli»

Se i numeri raccontano più delle parole gli effetti delle scelte, i dati sugli sbarchi dell'ultimo anno e mezzo sono l'emblema del fallimento delle politiche italiane sull'immigrazione.

Negli ultimi due anni sono stati due i governi alla guida della nostra Nazione, uniti da comuni denominatori: i giallorossi di Pd e M5S che dettano la linea e il ministro Luciana Lamorgese al Viminale.

Quello che è accaduto nei primi tre mesi del 2021 è a dir poco disarmante. I numeri ufficiali pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno non lasciano spazio alle interpretazioni: da gennaio a marzo gli sbarchi sono stati 8465 e dunque tre volte tanti quelli dello stesso periodo del 2020. Nel pieno, ricordiamolo, di una pandemia globale che per mesi ha rinchiuso in casa gli italiani, ha messo in ginocchio la nostra economia e sta limitando fortemente le libertà individuali. Il dato è ancora più imbarazzante se confrontato con lo stesso periodo del 2019, quando il Pd non era al governo.

giovedì 8 aprile 2021

Conformismo e sorveglianza di massa nell’era della nuova “normalità” pandemica

Politici, calciatori, donne e uomini di spettacolo, comuni cittadini, in pochi sono riusciti a salvarsi dal servizio di sorveglianza pandemica e di delazione condominiale messo in piedi nell’ultimo anno: il deputato Marattin, i calciatori della Juventus, e tanti altri noti e meno noti si sono visti irrompere la polizia in casa, costretti così a interrompere un qualche banchetto casalingo, in divieto flagrante (e immagino anche fragrante visto l’assembramento prandiale a base di, si spera, buon cibo e vini) rispetto alla stordente sequela di divieti imposti da decreti-legge e più spesso Dpcm, e ad incassarsi poi il verbale di sanzione.
Un intricato groviglio di norme, lemmi e commi, divieti spesso patafisici, talmente surreali e dadaisti che il giornale triestino Il Piccolo ha pensato bene di ‘regalarli’ in allegato al quotidiano, con una pubblicità divenuta giustamente virale in Rete.
Ma più che della propria pantagruelica fame, i cittadini trasgressori della nuova normalità pandemica, intessuta di distanziamento sociale, mascherine, vita ritirata e casalinga e soprattutto solitaria, sono stati vittime privilegiate della degenerazione strutturale del concetto di cittadinanza attiva, con zelanti vicini di casa che si sono resi solerti informatori delle forze di polizia, poi prontamente accorse per sanzionare i commensali assembrati.

mercoledì 7 aprile 2021

La società aperta ha chiuso le porte

In genere sono in sintonia con Veneziani; tuttavia il discorso che segue mi appare realistico ma troppo rassegnato. Importante documentarsi anche in contesti che promuovono soluzioni concrete ed efficaci, tipo Iustitia in Veritate [qui].

“Non ne usciamo più” è il passaparola anzi il passapensiero che si legge sui volti delle persone, anche quando non lo dicono. La percezione che Pasqua sia un altro falso traguardo, che dopo saremo ancora alle prese con la pandemia e le conseguenti restrizioni, che sarà una storia ancora lunga e sofferta, non nasce solo da Tele-Angoscia, la televisione che vive ormai del terror panico e delle sue storie somministrate ogni giorno e sera durante i pasti; ma viene dalle dichiarazioni dei leader europei, come Angela Merkel e Emmanuel Macron, dalle minacce continue dei virologi e di quanti ci dicono che i vaccini non solo si completeranno solo dopo l’estate ma non saranno la panacea e non ci metteranno al riparo dai rischi e dalle restrizioni. Perché hanno scadenza limitata, andranno rifatti; perché non è detto che i vaccinati siano davvero al riparo dalle varianti venture; e quando saranno vaccinati tutti gli italiani ci saranno pur sempre i paesi vicini, i nuovi arrivi, i nuovi sbarchi.

domenica 4 aprile 2021

La colomba per Giorgia, il mattatoio per Matteo

Ma da dove nasce questa imprevista apertura di credito del Corriere della sera e del neosegretario del Pd, Enrico Letta, nei confronti di Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d’Italia? Proprio ora che la Meloni è all’opposizione, da sola, contro il governo Draghi e cresce nei consensi di giorno in giorno…

Sarò malpensante ma conoscendo la linea di entrambi, ritengo che non si tratti di un improvviso attacco di ammirazione o di rispetto democratico nei confronti della destra italiana e della sua leader. Ma credo che sia da inserirsi nella campagna tesa a dividere la Meloni da Salvini, incrinare la leadership di quest’ultimo e indebolire il centro-destra che i sondaggi, anche quelli più pagliacceschi, danno da tempo come vincente in caso di elezioni. È bastato vedere il seguito all’editoriale di Ernesto Galli della Loggia per rendersene conto: un costante tentativo di separare Meloni e Salvini e metterli l’uno contro l’altra, in Italia come in Europa, approfittando della divergenza sul governo Draghi.