venerdì 31 luglio 2020

Mattarella e le “fake news” secondo il 'pensiero unico'

Vorrei chiedere ragione a Mattarella della sua dichiarazione favorevole al contenimento delle  “fake news” (anche il Capo dello Stato, ormai, non parla più l’italiano...) attraverso una commissione parlamentare d’inchiesta d’ispirazione inquisitoria, mentre insiste a tacere sullo scandalo dei magistrati politicizzati (caso Palamara) e sulla autoritaria decisione di tenere secretati i verbali della Commissione tecnico-scientifica. 
Come è possibile chiedere trasparenza e legalità se poi il garante supremo dei valori costituzionali, mostra di non vedere, non sentire e non pretendere verità? 
Noi vogliamo il presidente non solo sopra le parti, ma dentro le cose che affliggono l’Italia.  E non sono certo le “fake news” ma la spudoratezza di chi giudica e non è giudicato, e l’inconsapevolezza e l’irresponsabilità di chi governa nell’arbitrio.
Il presidente della Repubblica deve reprimere i fatti dolosi, non le notizie. (Vittorio Sgarbi)

giovedì 30 luglio 2020

Nuovo altolà della Casellati al governo: basta con la decretazione d’urgenza e i voti di fiducia

Adnkronos Pubblicato il: 29/07/2020 12:46
"Il Paese può vincere" le sfide che lo attendono "se governo e Parlamento sapranno fare la loro parte. E' però necessario che ciò avvenga nel rispetto delle reciproche prerogative e dei ruoli che la Costituzione affida a ciascuno. ​E la Costituzione dice che le Camere sono il centro dell’azione legislativa e il Parlamento l’interlocutore primo e insostituibile del governo.​​ Una questione di metodo democratico su cui pesa, certamente, l’avere gestito tutte le fasi dell’emergenza con un ricorso esagerato a Dpcm, emanati senza preventiva e dovuta consultazione con un voto del Parlamento. Ma su cui grava, soprattutto, avere sostanzialmente privato una delle due Camere della possibilità di incidere realmente sui principali decreti-legge, anche di natura economica, e su cui grava il ricorso troppo frequente al voto di fiducia come strumento ordinario per la loro approvazione". 

lunedì 27 luglio 2020

Arrivano i soldi ma lo Stato non c’è

Tutta la commedia intorno ai soldi europei, tutta la pantomima dei premier e degli eurocrati, tutte le promesse di rilancio ruotano intorno a un asse che non c’è: lo Stato. Dov’è lo Stato che dovrebbe pompare sangue al paese, ai paesi, ai popoli, all’economia stremata dopo la pandemia? Dov’è lo Stato-Cuore che dovrebbe rimettere in moto la società, dare ossigeno ai settori boccheggianti, colpiti dall’emergenza, incentivare l’iniziativa e la ripresa, aiutare i bisognosi e coloro che possono poi far fruttare gli aiuti, renderli produttivi? Lo avete visto voi, in questi anni, in questi mesi, lo identificate in qualcosa, in qualcuno, in un ceto? Non dico statisti, ma almeno apparati, procedure funzionanti, sistema consolidato.
Manca lo Stato con la sua gerarchia e la sua solida intelaiatura e vengono fuori le task force, ovvero le task-farse, fabbricate direttamente a Forcella. Solo fumo per poi gestire il potere indisturbati. Manca lo Stato e a occuparsi della redistribuzione sociale ed economica dovrebbe essere il ceto politico meno attrezzato e meno formato al senso dello Stato di sempre, quel circo equestre di grillini più fondi di magazzino della sinistra. Avete presente?

domenica 26 luglio 2020

È l'era della dittatura democratica. Ci siamo quasi

La dittatura non è mai un fatto riconducibile ad un solo uomo. Essa è il frutto, come sempre è accaduto nella storia, di due fattori alternativi tra loro, talvolta complementari: la reazione dal basso o quella dall'alto.
Nel primo caso viene sovvertito l'ordine costituito, nel secondo caso tale ordine viene blindato, anche attraverso il rispetto formale delle regole costituzionali. In fin dei conti anche Augusto mise fine alla Repubblica conservando le istituzioni repubblicane (in primis il Senato) e rispettando le regole formali. Ma di esempi storici ce ne sono a centinaia.
La pandemia ha creato le condizioni per una reazione dall'alto. Col popolo agli arresti domiciliari prima e in libertà vigilata adesso, opportunamente terrorizzato a dosi ben equilibrate a seconda del momento, l'establishment ha potuto avviare una fase - direi irreversibile - di blindatura dello stato emergenziale, che da provvisorio sta per diventare ordinario.

martedì 21 luglio 2020

Il Recovery Fund è un MES che ce l’ha fatta. Ecco come funziona

MES. È bastato cambiargli il nome per farlo accettare agli italiani. Quelli più avveduti obtorto collo a causa di un governo inetto se non venduto e dunque non senza preoccupazione per il futuro.

Il normale strumento di finanziamento di uno Stato è rappresentato dalla collocazione dei titoli del debito pubblico sul mercato primario (i titoli di stato battuti mensilmente dal Tesoro), con una Banca centrale a garanzia che funga da prestatrice illimitata di ultima istanza. Esattamente come avviene negli Stati Uniti d’America, in Giappone e in Gran Bretagna. A dire il vero, seppur limitato al mercato secondario (per i titoli già in circolazione, oggetto di trattative tra privati), è ciò che sta facendo anche la Banca centrale europea negli ultimi anni.
Quel debito rappresentato dai titoli di stato, con una banca centrale a garanzia, in sostanza non è debito. Semmai, nella peggiore delle ipotesi, lo Stato non restituisce mai il capitale, ma solo gli interessi. Se dopo dieci anni l’investitore rivuole il capitale, lo Stato rivende quel titolo ad un altro investitore, cosicché l’esborso in conto capitale è zero. Idem se l’investitore rinnova il titolo. In entrambi i casi lo Stato paga solo gli interessi.

lunedì 20 luglio 2020

Un mostro omotransgiuridico in Parlamento

Trovo surreale e anche offensivo, in un momento così grave per la vita degli italiani, che il Parlamento sia impegnato martedì a varare una legge per punire il reato di omotransfobia. Una parola che già nel suono è assurda, oltre che cacofonica.
Giro alla larga dagli scalmanati e dai fanatici e provo a ragionare su questa legge firmata da Alessandro Zan che sintetizza ben cinque proposte in merito, tra cui spiccano quelle di Ivan Scalfarotto e dell’ineffabile Laura Boldrini. La legge prevede “la punibilità per atti discriminatori sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”; punisce “l’odio omotransfobico”, inclusa la misoginia. E come ciliegina sulla torta istituisce un’ennesima giornata nazionale dedicata a gay, trans, lesbiche. Non riprenderò la posizione dei Vescovi italiani contro questa legge liberticida, non riporterò le opinioni contrarie dei sovranisti (Berlusconi anche in questo caso è un po’ qui un po’ là, in posizione trans) e non ripeterò la battaglia di Pro Vita e Famiglia e di quanti sono scesi in piazza l’altro giorno a Roma davanti al Parlamento in difesa della libertà e della famiglia. Questa norma si salda con le precedenti leggi Mancino, Fiano, Cirinnà & C. tra antirazzismo e antifascismo per rinchiudere la società in un perimetro di filo spinato. 

La piaga dell'invasione attraverso i 'porti aperti' e i confini colabrodo

Voi difensori dell'immigrazionismo ditelo chiaramente: a noi non  importa una cippa delle sorti dei nostri lavoratori e della integrità sociale della nostra nazione  (nonché della nostra identità, cultura e civiltà)

Continua a crescere il numero degli sbarchi e degli arrivi irregolari nel nostro territorio nazionale e le forze governative – e filo governative – semplicemente se ne sbattono, se non addirittura plaudono. Esprimendo così una totale e colpevole incomprensione per ciò che sta avvenendo. Avranno poi poco da gridare al razzismo queste sciagurate e irresponsabili parti quando la situazione si esprimerà non soltanto con mugugni; allora dovranno solo rispondere di alto tradimento verso le classi lavoratrici e popolari. Perché sono queste a subire più direttamente le conseguenze nefaste delle politiche immigrazioniste, anche se la faccenda riguarda l’intera nazione poiché l’immigrazionismo induce alla degradazione l’intero tessuto sociale.

lunedì 13 luglio 2020

Santa Sofia è il simbolo della fragilità del Cristianesimo e dell'aggressività islamista.

La decisione del Presidente turco Erdogan di riconvertire la Cattedrale di Santa Sofia a moschea è la parabola della fine del cristianesimo e della vittoria dell’islam. Erdogan è considerato un “musulmano moderato”, che sta reislamizzando la Turchia, promuovendo la riesumazione del Califfato ottomano, finanziando la proliferazione delle moschee e la diffusione dell’islam in Europa e nel mondo. Nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, dobbiamo avere l’onestà intellettuale e il coraggio umano di mettere fuori legge l’islam come religione dentro casa nostra. Anche gli italiani e gli europei che legittimamente la pensano diversamente da me, sappiano che siamo tutti sulla stessa barca: o ci liberiamo tutti dall’islam o saremo tutti sottomessi all’islam.
La decisione del Presidente turco Erdogan di riconvertire la Cattedrale di Santa Sofia a moschea è la parabola della fine del cristianesimo e della vittoria dell’islam nel nostro Mondo in preda alla decadenza della civiltà laica e liberale.
È successo in passato quando i musulmani hanno imposto con la violenza il loro potere sulle popolazioni cristiane nel Mediterraneo.
Succede ora sia nei territori dove i musulmani sono diventati la maggioranza della popolazione sia in un’Europa scristianizzata dove gli stessi cristiani vendono le chiese ai musulmani per trasformarle in moschee.
Succederà sempre più in futuro ovunque nell’Occidente formalmente civilizzato ma sostanzialmente sottomesso, vittima del relativismo che ha legittimato l’islam a prescindere dalla sua incompatibilità con le leggi, le regole e i valori di uno Stato di diritto e democratico, precipitato nel baratro dell’odio di se stesso concependosi come l’incarnazione di tutti i mali del mondo, razzismo, schiavismo, colonialismo e totalitarismo, da espiare mettendosi in ginocchio e cancellando la propria Storia.

domenica 12 luglio 2020

L'occhio di Alice non vale quello di Daisy. Attenti a non tirare troppo la corda

Alice Tarquini è una bellissima ragazza romana di 32 anni, (per quanto col “difetto” di essere bianca e bionda) e, come confermato da varie fonti, ha appena perso l’occhio sinistro perché un immigrato irregolare indiano le ha tirato gratuitamente un sasso in faccia. L’assurda censura di giornali e tv su questo caso è l’ennesima tonnellata di dinamite accumulata sotto la diga della pazienza degli Italiani. Il rischio è, infatti, che a qualcuno torni in mente lo psicodramma mediatico per l’uovo lanciato sul viso della atleta di colore Daisy Osakue nel 2018. La vicenda suscitò un enorme sdegno per una presunta ondata xenofoba, salvo poi finire in un balbettìo imbarazzato, quando si scoprì che il pericoloso “neonazista lanciauova” era il figlio di un esponente del Pd.
Così, da una parte, abbiamo oggi una ragazza italiana, caucasica, col viso fracassato e accecata definitivamente da una pietra scagliatale da un clandestino di colore, non nuovo a gravissimi episodi criminosi. Dall’altra, un’italiana di seconda generazione, nera, colpita da un uovo lanciato “per goliardia” da un incensurato figlio di papà italiano. Per fortuna, oggi, la bella Daisy non mostra alcun segno permanente di quella disavventura. Non così sarà per Alice.

Sulla vulgata del Leopardi libertino e senza Dio

Tentiamo di rendere giustizia di quella opinione, di conio liberale, divenuta poi giudizio storico e letterario indiscutibile, sul presunto ateismo di Giacomo Leopardi. A fugare ogni dubbio qui dovrebbe bastare una lettura non distratta de “L’Infinito”; nondimeno di seguito riportiamo un estratto di “Cento problemi di fede”, di Pier Carlo Landucci, donde si evince una vera e propria attività di occultamento ai posteri della fede inquieta del Poeta, condotta post-mortem dal di lui coinquilino Antonio Ranieri, al fine di renderne la figura gradita - ma distorcendone con evidenza la sostanza - a quei circoli, liberali e massonici, impegnati nella indefessa fabbricazione di miti, o, per così dire, di santi laici (celebre il caso di Giordano Bruno) di cui vi era una strenua necessità legittimante per conferire credito all’Italia in fieri e forgiare gl’Italiani. Le medesime forze che ieri agivano per demolire il trono e l’altare, mentre oggi lottano per erigere il “totalitarismo della dissoluzione”, secondo la pregnante definizione di Del Noce, cioè un universalismo desacralizzato e fortemente ideologico, un vero e proprio Cattolicesimo rovesciato, che assuma gli spazi di ogni residuo particolarismo identitario.
“Il pessimismo [di G. Leopardi], leva fondamentale della sua crisi, era più capace d’indurre a disperazione che a mancanza di fede vera e propria, era più capace di coprire la fede che di spegnerla.(…)

sabato 11 luglio 2020

Stato di emergenza fino al 31/12? Il tentativo del tiranno di tirare a campare fino al semestre bianco

Conte ci aveva provato a maggio col Decreto Rilancio, ma Mattarella aveva sventato il colpo di mano. L’ex avvocato del popolo ci riprova adesso. Stiamo parlando del prolungamento dello “stato di emergenza” dichiarato il 31 gennaio dal Consiglio dei Ministri, che il premier vorrebbe prorogare sino al 31 dicembre, ovviamente su consiglio del Comitato tecnico-scientifico. Quello stesso Comitato che a fine aprile aveva detto che a giugno avremmo avuto centocinquantamila persone ricoverate in terapia intensiva. La realtà è che ad oggi abbiamo in tutta Italia 74 persone ricoverate in terapia intensiva e in parecchie regioni non vi sono nemmeno più contagiati. Inoltre, sono più che raddoppiati i posti letto in terapia intensiva e sono state scoperte terapie – si pensi alla cura del plasma – capaci di evitare in futuro le morti che vi sono state tra marzo e aprile. Anche l’eventuale presenza di focolai in autunno potrebbe essere gestita con mezzi ordinari e non più eccezionali. Insomma, non ci sono ragioni oggettive, documentabili, per dichiarare la prosecuzione dello stato di emergenza. La “seconda ondata” è al momento una invenzione politica pura e semplice.

venerdì 10 luglio 2020

Obamagate, Trump colpisce duro su pedofilia e satanismo

Ieri in Italia sono scattate perquisizioni in tutto il territorio nazionale che hanno coinvolto 15 regioni, in ognuna delle quali sono state individuate alcune reti di pedofili impegnate a scambiarsi e a produrre materiale pedopornografico osceno e finanche sanguinario. Oltre 50 le perquisizioni e gli arresti per detenzione, diffusione e in alcuni casi addirittura produzione di materiale definito dai media ‘sadico’. Ma è appropriato parlare di certi fenomeni limitando il tutto alla sessualità e al sadismo, oppure i media italiani potrebbero voler attuare una scientifica disinformazione ossequiosa verso le ‘buone creanze’ radical chic, limitandosi nell’uso di un aggettivo non asettico politicamente?
Narrare certi fenomeni di malvagità assoluta chiaramente satanista, relegandole a delle semplici manifestazioni di sadismo, a me pare voler riconoscere un qualche riguardo verso le elite coinvolte, che infatti sono intrise di cascami ideologici esoterici, pregni di livore anticristiano che il mainstream cerca di sottacere.