venerdì 4 dicembre 2015

‘Nozze’ gay: trappola Ue sventata da Polonia e Ungheria

Se non ci fossero state Polonia e Ungheria, la frittata sarebbe fatta ed ancora una volta l’Ue avrebbe tradito le radici ed i Valori, su cui per millenni il Continente è stato costruito. Come riferito dal quotidiano spagnolo Abc, grazie al loro intervento, invece, è stato bloccato il 3 dicembre l’accordo all’esame del consiglio dei ministri dell’Interno europei, accordo che avrebbe permesso di riconoscere i diritti patrimoniali di tutte le unioni registrate, comprese quindi le cosiddette "nozze" gay e le coppie di fatto, affidando al giudice la decisione ultima, caso per caso, anche di fronte a divorzi tra partner di diverse nazionalità. Ovviamente, col vincolo di riconoscere poi in qualunque Stato europeo, le sentenze emesse.
Chi ha proposto tutto questo, sapeva bene come ciò sforasse rispetto alle competenze dell’Unione, ma ha sperato di farla franca, contando sulla compiacente complicità di tutti e rassicurando i dubbiosi, suggerendone, a parole, un’applicazione «ampia e volontaria». E invece no: c’è chi nel tranello non è cascato, ha alzato la mano ed ha eccepito come tale provvedimento violi il principio fondamentale di sussidiarietà, interferisca con le identità nazionali e calpesti il diritto di famiglia dei singoli Stati membri, andando contro le loro «tradizioni ed i loro valori» in materia. È stato facile, per Polonia ed Ungheria, smontare il giocattolo, ma tanto di cappello per avere avuto il coraggio di farlo in aula.

Soli Deo placere cupiens. Sulla questione delle radici cristiane dell’Europa

Ci sia consentito dirlo con franchezza: il dibattito politico e teorico intorno alla questione delle radici cristiane dell’Europa ci convince poco.

Occorre anzitutto non confondere alcuni piani, tra loro essenzialmente distinti ma ugualmente appartenenti alla modernità politica, con la vera dimensione ontologica del problema.

In primo luogo, le difficoltà intorno alle quali arranca il progetto istituzionale dell’Europa unita sono essenzialmente difficoltà di costituzione di un soggetto politico, che nella modernità non può che essere formale ed astratto. Il difetto di un demos europeo non costituisce per sé un problema, dacché si danno ormai unità politiche ed istituzionali anche in assenza di un corrispondente, ed invero un po’ romantica, idea di unità politico-nazionale. In fondo l’intero costrutto della sovranità moderna non è altro che una neutralizzazione formale di ogni complessità sociale ed etico-spirituale.;

venerdì 17 aprile 2015

Maria Guarini di 'Chiesa e post-Concilio' interverrà al 25 aprile radiospadista

Un atto di forza, di serietà e di coraggio.

Non lasciandosi intimidire dalle polemiche, Maria Guarini – storica animatrice del sito Chiesa e post-Concilio – interverrà alla “Giornata della cultura radiospadista” del prossimo 25 aprile, introducendo Danilo Quinto. Quindi non solo l’evento è pienamente confermato ma si arricchisce di una nuova figura di rilievo nazionale.

Maria Guarini è autrice de “LA QUESTIONE LITURGICA – Il Rito Romano usus Antiquior e il Novus Ordo Missae a 50 anni dal Concilio Vaticano II“, con presentazione di Mons. Brunero Gherardini.

[Fonte: Radio Spada]
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Il Libro: «Il Rito Romano usus antiquior e il Novus Ordo Missae a 50 anni dal Concilio Vaticano II», Solfanelli, Chieti 2015, pag.136 11 €
Lo scenario della Chiesa di oggi, riformata secondo le applicazioni del Concilio Vaticano II, presenta un mosaico di “criticità” che non sfuggono ai fedeli ed agli studiosi più coinvolti. Esse non hanno risparmiato — anzi vi trovano il loro focus — la Liturgia, culmine e fonte della vita di fede nella sua espressione sacramentale (SC, 10), funzione primaria della Chiesa: santificante oltre che docente e guida per i fedeli. In vista dell’annuncio e della testimonianza di Cristo al mondo.
Nel presente saggio viene analizzato sul piano filosofico e teologico lo status quaestionis, in ambito liturgico, della crisi che viene da lontano ma caratterizza l’ultimo cinquantennio. Vengono quindi sviluppati in termini essenziali alcuni dei punti rilevanti di un dibattito ancora aperto, da diffondere ed allargare, al fine di alimentare una “pastorale” secondo la Tradizione che è vita e giovinezza della Chiesa.
 
L'autore: Maria Guarini, laureata in teologia ed esperta in Comunicazione e nuove tecnologie, ha diretto per anni la Biblioteca e le Relazioni al Pubblico del Ministero delle Comunicazioni. Continua a svolgere un’attività di Operatore dell’Informazione a livello internazionale.
È da tempo impegnata a testimoniare la presenza della Chiesa sulla Rete Internet, nuova frontiera di libertà e crogiolo per la formazione di correnti di pensiero svincolate dalle culture dominanti e tendenti al vero, in quanto radicate nella Tradizione perenne, ritrovando e rivendicando il primato della verità sull’azione, della conoscenza sulla prassi ateoretica.
I suoi interventi si sono tradotti in articoli, saggi, convegni e nei libri: La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II (DEUI, Rieti 2012) [vedi] e Agorà Telematica (Edizioni Vivere in, Roma 2001) [qui oppure Ibs Libri ].

sabato 11 aprile 2015

EUROPA. EUTANASIA DELLA CHRISTIANITAS

25 aprile 2015, Reggio Emilia:
una giornata di conferenze non conformi,
targata RADIO SPADA.
 
 

domenica 1 febbraio 2015

Gänswein: Europa silenziosa davanti agli attacchi ai cristiani

Il Prefetto della Casa Pontificia, Monsignor Georg Gänswein ha denunziato questa domenica a Einsiedeln (Svizzera) la mancanza di risposta da parte dei governi agli attacchi che si registrano in tutto il continente contro i cristiani, atti che si moltiplicano da Nord a Sud in tutta l’Europa.
In una conferenza organizzata dalla "Aiuto alla Chiesa che Soffre" svizzera (Kirch im Not) nel convento di Einsiedeln , Monsignor Gänswein ha ricordato gli atti di vandalismo contro le chiese e i simboli cristiani a Roma, in Germania, in Austria, e Ungheria o le discriminazioni nei posti di lavoro in Inghilterra e Norvegia. Secondo il rapporto 2012 dell’Osservatorio contro l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (OCIDE), citato dal Prefetto, si sono registrati "soltanto in Svezia 285 delitti contro la religione, 250 contro i cristiani".