mercoledì 24 novembre 2021

L'Italia rappresenta l'epicentro di un gorgo di follia autoritaria autodistruttiva al di là di ogni logica scientifica ed umanità

L'idea che i contagi del Covid oggi aumentino in Europa per "colpa" di chi non si è vaccinato è talmente idiota che per smentirla basta un bambino di terza elementare. Se i vaccini esistenti non impediscono i contagi, se nei paesi con più alta percentuale di vaccinati i contagi crescono come in quelli dalla percentuale più bassa, se il continente più vaccinato del mondo è ora di nuovo il più colpito dal virus, è ovvio che quest'ultimo lo si possa prendere da chiunque: anzi, se come in Italia più di tre cittadini su quattro sono inoculati, ci saranno tre possibilità su quattro di prenderlo da un inoculato - ammesso pure che sia un male prenderlo per i tantissimi che non sono assolutamente a rischio, la maggioranza, e non serva invece all'immunizzazione naturale delle società che ha sempre funzionato. Ed è altrettanto ovvio che escludere, segregare, isolare i non vaccinati con il lasciapassare dell'apartheid o con lockdown mirati non solo non serve assolutamente a nulla, ma al contrario aumenta le opportunità di contagio negli ambienti in cui i vaccinati si ritrovano credendo di essere a prova di virus. 

Il testacoda del politically correct

Dobbiamo essere contenti che la Repubblica, una delle principali ditte che sfornano da noi il politicamente corretto, abbia ingaggiato una crociata contro il politicamente corretto, fino a pubblicare il bel Manifesto del libero pensiero di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi, diventato nel frattempo editorialista del medesimo quotidiano? Tutto sommato direi di sì, è un passo avanti. Potrete definirlo una furbata del giornale, una di quelle che fanno gli italiani che sanno essere conformisti pure nella trasgressione, e vogliono essere col Potere ma con la nomea di spiriti liberi. Potrete obbiettare che è solo un contentino di facciata, senza un minimo di autocritica, perché poi il giornale resta sempre quello, spaccia in dosi massicce lo stesso codice PC, ha una lista nera di temi e autori scorretti che reputa morti o mai nati, seppure viventi; e poi usa Ricolfi come bicarbonato. Qualcuno ricorderà che nel frattempo l’unica voce un po’ dissonante, quella di Federico Rampini, è stata costretta a migrare peraltro in un altro padiglione della Stampa Conforme, il Corriere della sera, che ha però ingaggiato un’altra madonna pellegrina del Politically Correct uscito da Repubblica, Roberto Saviano. O potrete attribuire il timido segnale a un effetto di ritorno del direttore Maurizio Molinari, che di sinistra non è o perlomeno non era.

martedì 23 novembre 2021

Lockdown dei non vaccinati? Ecco perché sarebbe un accanimento senza logica sanitaria

Siamo in piena dittatura sanitaria e il centrodestra, con l'esempio dei governatori allineati e dell'opposizione morbida se non inesistente, dovrà ringraziare loro e la propria miope inconsistenza sui valori se i cittadini diserteranno le urne.
Summa iniuria per Fedriga, che parla soltanto dei contagi causati dai cortei no green pass a Trieste e nel FVG, ma nemmeno un accenno alla circolazione dei lavoratori transfrontalieri dalla Slovenia, alla manifestazione della Barcolana, a quella di Aquileia e tanto meno alle manifestazioni di Gorizia e di Nova Gorica queste ultime due presente Mattarella dove c'erano persone accalcate con e senza mascherine. Ma non c'è logica, solamente arbitrio...

Lockdown dei non vaccinati? Ecco perché sarebbe un accanimento senza logica sanitaria

Non vaccinati ancora capro espiatorio degli errori del governo: ritardo di quasi 2 mesi con le terze dosi, oltre 6 milioni di vaccinati potenzialmente scoperti…

“Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati”, hanno precisato nella serata di ieri fonti qualificate di governo. Ma vale la pena comunque esaminare il forte e folle appello congiunto partito ieri da molti governatori di Regione, per lo più di centrodestra, per risparmiare i vaccinati dall’eventuale ritorno delle restrizioni, ancora previste dal sistema a zone colorate, gialle, arancioni e rosse:

“Chiederemo al Governo, come Regioni, che le misure restrittive legate alle fasce di colore non valgano per le persone che hanno fatto il vaccino”.

giovedì 18 novembre 2021

Una pressione fatta di vessazioni mediatiche

Sempre più messaggi di questo genere: "sono d'accordo con voi ma sto crollando psicologicamente".
Duole leggere continuamente queste frasi ma prendiamo atto che è quello che sta avvenendo in molte persone, contrarie alla narrazione dominante ma che non riescono più a reggere la pressione attorno a loro. Una pressione fatta di vessazioni mediatiche, di litigi in famiglia, di isolamento sociale, di minacce. Non è da tutti reggere situazioni del genere.
Attenzione, non stiamo parlando della scelta personale di inocularsi o meno, bensì di opporsi alla deriva dei lasciapassare e di tutto l'impianto emergenziale. In tanti stanno cedendo, vogliono essere lasciati in pace, non vogliono più sapere nulla, abbandonano la lotta per sfinimento.
Questa è la realtà dei fatti. I media però ci raccontano che abbiamo una maggioranza di cittadini entusiasta e responsabile. Nulla di più falso, trattasi di una larga maggioranza fragile e ricattata che non è riuscita a tenere una linea cedendo al pressing che hanno creato. I problemi "psicologici" sono in netto aumento in ogni fascia d'età. Da quasi due anni si parla solo di malattia, morte e contagi. Ovvero l'esatto contrario di quel che bisognerebbe fare per rimanere in salute.
È fondamentale la connessione corpo/mente/pensiero positivo nello sviluppo delle malattie, ma evidentemente chi bombarda in senso opposto non ne è consapevole. O forse sì? (Weltanschauung Italia)

sabato 6 novembre 2021

Liberi, non liberti: perché la libertà non può essere una concessione ad orologeria

E se la crisi odierna della libertà fosse riconducibile, in un certo qual modo, a questioni di natura etimologica? Spieghiamoci meglio, evitando strettoie logiche a vicolo cieco. L’etimologia, com’è ben noto, è disciplina linguistica che si occupa della storia delle parole, indagandone l’origine e le radici, di senso e di significato. Tenta, inoltre, di seguirne lo sviluppo e l’evoluzione nel corso dei secoli. Si tratta, pertanto, di un ramo del sapere profondamente storico. La lingua è arena di confronto tra vocaboli ed espressioni, in perenne competizione tra loro.

La parola “libertà” deriva dal latino libertas e dalla parola ancora più antica liber, cioè “uomo legalmente libero”, in evidente contrapposizione al termine servus, cioè schiavo. Nell’antichità si nasceva liberi o schiavi, ma gli eventi dell’esistenza potevano cambiare tale condizione. La guerra e i debiti potevano privarti della libertà, mentre la generosità di un padrone, invece, poteva spalancarti le porte verso una progressiva, ma pur sempre limitata, emancipazione personale.

Quando il virus si chiamava spread

Dieci anni fa, di questi tempi, l’Italia contrasse un virus letale e una tremenda pandemia che portò alla morte il governo in carica eletto liberamente e democraticamente dal popolo sovrano. Era un virus sconosciuto e velocissimo nella sua propagazione, mai sentito prima d’allora e mai più sentito dopo di allora, che stava portando il Paese in un baratro da cui non si sarebbe più ripreso, fuori dall’Europa o sotto i suoi stivali. Quel virus si chiamava spread, precursore del covid, e ogni giorno ci spiegavano che era il differenziale di rendimento dei Btp, i Buoni del tesoro, con i bund tedeschi.

Lo spread misurava la febbre debitoria del nostro paese e urgeva di terapia d’urto, ma di quelle drastiche e tempestive. Non c’era bisogno di costringere la popolazione agli arresti domiciliari e poi al vaccino e al green pass, come è stato col covid: quel virus si poteva debellare stroncando il suo veicolo, ossia il governo in carica. Come il pesce puzza dalla testa, così lo spread puzzava dal capo del governo.

martedì 2 novembre 2021

La caricatura macabra della morte - M. Veneziani

Fa un po’ impressione che la prima festività della globalizzazione sia una caricatura macabra e pacchiana dei morti e dei fantasmi. Per difenderla, qualcuno dice che Halloween è un modo per esorcizzare la morte; ma non si esorcizza la morte coglionandola in uno spettacolo puerile di travestimento. Sembra che l’unico modo di vivere pubblicamente la morte sia il ridicolo, il grottesco, il carnevale in versione vampiresca. Curiosa schizofrenia: dopo due anni in preda alla paura collettiva della morte, per covid, ora, anziché affrontare la morte, elaborare il lutto, anche con l’ironia, torniamo alla banalizzazione horror del cadavere, alla fiction su strada degli spettri. Non siamo capaci di affrontare il pensiero della morte se non scappando impauriti o giocando come bambini. Ma la morte non è uno “scherzetto”.