lunedì 28 settembre 2009

Il Papa nella Repubblica Ceca

Il breve e intenso viaggio del Papa nella Repubblica Ceca, a vent’anni dalla caduta del Muro e dei regimi comunisti, è stato anche un viaggio alla ricerca e per la costruzione dell’Europa. Un’Europa che non è espressione geografica o politica, ma una “casa”, una “patria spirituale”, in cui il cristianesimo ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale “per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo”. Queste sono le “radici cristiane”, di cui tanto si è parlato e su cui Benedetto XVI rilancia.
Il totalitarismo comunista ha lasciato macerie, con “la riduttiva ideologia del materialismo, la repressione della religione e l’oppressione dello spirito umano. Nel 1989, tuttavia, il mondo è stato testimone in maniera drammatica del rovesciamento di una ideologia totalitaria fallita e del trionfo dello spirito umano”, ha detto incontrando gli intellettuali.
Non mancano gli interrogativi sul futuro, per cui “passato il periodo di ingerenza derivante dal totalitarismo politico, di frequente oggi nel mondo l'esercizio della ragione e la ricerca accademica sono costretti – in maniera sottile e a volte nemmeno tanto sottile – a piegarsi alle pressioni di gruppi di interesse ideologici e al richiamo di obiettivi utilitaristici a breve termine o solo pragmatici”. Per questa via però “le nostre società non diventeranno più ragionevoli o tolleranti o duttili, ma saranno piuttosto più fragili e meno inclusive, e dovranno faticare sempre di più per riconoscere quello che è vero, nobile e buono”. Si apre uno spazio di confronto, di competizione: “In questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale”.
Ne conseguono, per la Chiesa e i cattolici, tre compiti: il dialogo intellettuale, “il grande dialogo intellettuale, etico ed umano”, l’impegno educativo, la carità. Benedetto XVI suggerisce così di approfondire il dialogo, partendo da una constatazione radicale, la separazione artificiale del Vangelo dalla vita intellettuale e pubblica e, nello stesso tempo, la domanda sulla natura della libertà conquistata. “Di qui – osserva il Papa parlando ai rappresentanti delle altre confessioni e facendo eco all’enciclica Spe salvi – dovrebbe scaturire una reciproca «autocritica dell’età moderna» e «autocritica del cristianesimo moderno», particolarmente riguardo alla “speranza che essi possono offrire all’umanità”. In effetti, “sia la fede che la speranza, nell'epoca moderna, hanno subito come uno «spostamento», perché sono state relegate sul piano privato e ultraterreno, mentre nella vita concreta e pubblica si è affermata la fiducia nel progresso scientifico ed economico”. Ritorna il tema chiave del pontificato, allargare gli orizzonti, per un autentico sviluppo di civiltà.

(Fonte SIR)

sabato 26 settembre 2009

UNIVERSITÀ IN EUROPA: Convegno CCEE, “Niente può sostituirsi all'incontro con Cristo”

“Nessun progetto pastorale e nessun itinerario formativo potrà mai sostituirsi alla libera responsabilità dell’incontro personale con Gesù Cristo nella Parola e nei sacramenti. Piuttosto, ogni progetto pastorale, come ogni itinerario formativo, dovrà preparare e favorire efficacemente questo incontro di grazia”. Lo ha detto don Enrico dal Covolo, della Pontificia Università Salesiana, intervenendo oggi al convegno dei delegati nazionali di pastorale universitaria, promosso dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), a Porto (Portogallo), da oggi fino al 27 settembre, sul tema: “La figura del laico nella pastorale universitaria”. Interrogandosi sul futuro della presenza della Chiesa in università, sula scorta delle implicazioni pastorali del discorso che il Papa ha rivolto al recente incontro europeo degli studenti universitari (Roma, 9-12 luglio 2009), il relatore ha affermato che “si tratta ora di tradurre le linee del progetto pastorale per una pastorale universitaria in Europa, elaborate e discusse ormai da tempo, nel concreto delle situazioni locali, sempre di più in itinerari specifici e mirati, che – nel concreto delle situazioni locali, spesso irripetibili, almeno per alcuni aspetti – siano effettivamente in grado di formare gli universitari cattolici dell’Europa come ‘nuovi discepoli di Emmaus’”.

venerdì 4 settembre 2009

Cultura: Mostra Cartografica a Loreto sulle origini cristiane dell'Europa

Verrà inaugurata a Loreto domenica 6 settembre la mostra cartografica “Viaggio nell’antica cartografia d’Europa: dalle origini cristiane all’Unione Europea”. La mostra – promossa dalla Delegazione Pontificia e dal Centro Studi Lauretani e ospitata nella Sala degli Svizzeri del Museo Antico Tesoro - presenta un’interessante collezione di antiche carte geografiche d’Europa, dal XVI alla fine del XVIII secolo che segnarono la cristianizzazione dell’Europa. Alla inaugurazione saranno presenti Carlo Casini, parlamentare europeo e presidente del “Movimento per la Vita” e mons. Giovanni Tonucci, Delegato Pontificio di Loreto che ha detto: “Loreto è il cuore mariano dell’Europa e con questa mostra si vuole sottolineare la vocazione spirituale e cristiana del vecchio continente, che le sfide del mondo di oggi, proiettato verso un futuro sempre più impegnativo ed esigente, invitano ad una rinnovata coerenza di fede e di cultura”. Fr. Stefano Vita, direttore del Centro Studi Lauretani, ha precisato che “la mostra è stata voluta per sensibilizzare e informare in particolare le nuove generazioni sulle origini dell'Europa”. Altra iniziativa che spinge Loreto oltre i confini dell’Italia, è il “IV Festival organistico Lauretano” che dal 26 settembre l 13 dicembre, farà tappa a Madrid, Cracovia, Lugano, Parigi.


[Fonte SIR 3 settembre 2009]