"Il Paese può vincere" le sfide che lo attendono "se governo e Parlamento sapranno fare la loro parte. E' però necessario che ciò avvenga nel rispetto delle reciproche prerogative e dei ruoli che la Costituzione affida a ciascuno. E la Costituzione dice che le Camere sono il centro dell’azione legislativa e il Parlamento l’interlocutore primo e insostituibile del governo. Una questione di metodo democratico su cui pesa, certamente, l’avere gestito tutte le fasi dell’emergenza con un ricorso esagerato a Dpcm, emanati senza preventiva e dovuta consultazione con un voto del Parlamento. Ma su cui grava, soprattutto, avere sostanzialmente privato una delle due Camere della possibilità di incidere realmente sui principali decreti-legge, anche di natura economica, e su cui grava il ricorso troppo frequente al voto di fiducia come strumento ordinario per la loro approvazione".
Lo ha denunciato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, durante la cerimonia del Ventaglio.
"Così - ha aggiunto - viene meno la democrazia parlamentare, e cioè l’equilibrio tra il principio della sovranità popolare, di cui sono garanti entrambe le Camere, e la responsabilità dell'azione di governo. Non è immaginabile che su un provvedimento di circa 300 articoli come il 'decreto-rilancio', che è sostanzialmente una manovra di bilancio, il Senato non abbia toccato palla".
ancora: "Il Senato, al pari della Camera, non può essere un convitato di pietra nella elaborazione delle principali strategie per rilanciare il Paese. Soprattutto adesso che, per accedere al 'Piano per la ripresa' approvato nei giorni scorsi a Bruxelles, l’Italia è chiamata a predisporre ed attuare un progetto di riforme importanti e strutturali. Un programma concreto che porti sviluppo, occupazione e crescita del Pil. Spetta solo al Parlamento offrire al governo linee di indirizzo vincolanti per ricostruire il Paese. Su questo non si può transigere".
"E il fattore tempo, in particolare, è una variabile decisiva, perché la crisi dell’Italia e delle altre economie nazionali colpite dal Covid - ha ricordato la seconda carica dello Stato - è già diventata la crisi di tutta l'eurozona. E' adesso -non fra sei mesi o un anno- che abbiamo bisogno di quelle risorse per tradurle in atti concreti; in progetti di crescita e di sviluppo".
"Lasciamo perdere le distinzioni che hanno animato il dibattito europeo tra Paesi frugali e non, tra Paesi sovranisti ed europeisti. Quello che conta è che oggi abbiamo finalmente visto un’Europa più coesa e solidale, grazie soprattutto a una maggiore apertura al dialogo della Germania. Ma credo che l’Europa debba approfittare di questa occasione storica anche per avviare una profonda riflessione interna su quel voto all’unanimità del Consiglio europeo che costituisce un vulnus alla democrazia e alle sue regole di funzionamento", ha aggiunto Casellati, continuando: "A Bruxelles abbiamo visto la posizione di una minoranza prevalere sulla linea condivisa dalla maggioranza. Questo è un paradosso e non è sui paradossi che si può costruire il futuro dell’Europa".
"Consentitemi di ringraziare tutto il personale del Senato, a partire dal segretario generale Elisabetta Serafin e dai vicesegretari Federico Toniato e Alfonso Sandomenico, fino al più giovane degli assistenti parlamentari. Un ringraziamento che desidero estendere anche ai senatori questori, al dottor Federico Marini e allo staff di medici e infermieri del Senato. Senza il loro supporto, senza l’impegno di tutti, non sarebbe stato possibile garantire il pieno funzionamento del Senato, anche nelle fasi più drammatiche dell’emergenza e consentire a tutti i senatori di partecipare ai lavori dell’Aula e delle commissioni, in sicurezza e senza ricorrere al voto a distanza, che mi trova fortemente contraria", ha concluso la presidente del Senato
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