Oggi (ieri 11 maggio) secondo sabato di protesta delle “Mascherine tricolori”. Questa forma di protesta, non etichettata da nessuna sigla ma sicuramente di area sovranista, sta dilagando in tutte le provincie d’Italia, in modo pacifico ma determinato. Non sono bastati i pressanti inviti delle autorità di Pubblica Sicurezza e i tentativi di intimidire i promotori, per frenare la voglia di tornare in piazza a sfidare il lockdown per chiedere con forza misure concrete a sostegno di lavoratori e famiglie.
A Roma (in più piazze), a Reggio Calabria,a Bari, a Rieti, a Padova, a L’Aquila, a Torino, a Napoli, a Milano e in altre città (in tutto circa 70 piazze) migliaia di persone si sono inquadrati a distanza anti-contagio, con mascherine tricolori sul volto, mentre un portavoce a turno leggeva con il megafono un volantino in cui sono condensate le motivazioni della protesta contro le restrizioni e la totale assenza di misure economiche da parte di questo governo che “evidentemente vuole milioni di disoccupati, di imprenditori falliti e di famiglie alla fame”.
“La situazione è drammatica – si legge nel comunicato ufficiale – e non intendiamo rimanere in silenzio a vedere fallire le nostre attività o vedere sfrattate le nostre famiglie. Siamo lavoratori, imprenditori, madri, padri, partite IVA, disoccupati: tutte persone che stanno ancora aspettando le misure di aiuto promesse da più di due mesi dal Governo Conte. Dove sono i soldi a fondo perduto per le imprese? Dov’è lo stop alle tasse? Perché ancora non arriva la cassa integrazione in deroga? Questo governo ha una strategia per impedire la rovina dell’Italia?”.
“Non abbiamo paura delle multe, stare in piazza è un diritto: non saranno abusi e divieti a fermare le nostre rivendicazioni. Il nostro obiettivo – conclude il comunicato – è uno: combattere per difendere il futuro dell’Italia e delle nostre famiglie. Le mascherine che portiamo non sono un bavaglio ma un atto di accusa contro chi ha deciso colpevolmente di far fallire un’intera Nazione”.
L’obiettivo è chiaramente Roma, lo si legge nella pagina su Facebook delle “Mascherine tricolori”. L’idea di una grande manifestazione davanti al Parlamento per dare forza di popolo ad una protesta che anche i partiti di opposizione sovranista fanno fatica a rappresentare. È un atto di responsabilità per evitare che il Governo Conte continui a sopravvivere a se stesso, senza dare risposte al un popolo che rischia di morire di fame, ma imponendo il silenzio e l’obbedienza con l’alibi dell’emergenza sanitaria. - Fonte
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