⁉️⁉️⁉️“Il green pass fa parte di quel modello politico che i politologi chiamano le libertà autorizzate.
L’autorizzazione in diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza diritti già esistenti. Delle cose che andavano da sé, come la libertà di uscire di casa, andare al ristorante o prendere un treno, questi diritti elementari, adesso hanno bisogno per essere esercitati di un’autorizzazione. E il green pass è questa autorizzazione. Anche qui si vede la cecità delle persone che pensano che il green pass garantisca la libertà.
La libertà autorizzata non è più una libertà, perché può essere in qualunque momento revocata o cambiata da chi ha dato l’autorizzazione.
Cosa evidente. Una volta che si entra in questo modello delle libertà autorizzate qualunque atto, qualunque libertà, ora, dovrà essere autorizzata. … e si può estendere all’infinito.
Un altro punto importante che cambia è la natura stessa del diritto. Per definizione il diritto deve essere certo. Non c’è legalità senza certezza del diritto, questo i giuristi l’hanno sempre saputo. Se, invece, come sta avvenendo, il governo interviene ogni 15 giorni, ogni mese sul problema, cambiando continuamente le regole, non c’è più alcuna legalità. Questo fenomeno non è più un fenomeno sotto la figura della legalità. Un diritto incerto non è diritto. E questo è un cambiamento enorme. La gente si sta abituando. Per poter vivere e rispettare la legge occorre che i cittadini sappiano qual è la legge e che questa legge abbia stabilità. Se la legge è instabile e cambia ogni 15 giorni è uno stato di illegalità normalizzata.
Questi due punti sono fondamentali. Sono cambiamenti nei concetti base: la libertà autorizzata non è più libertà, un diritto incerto non è più diritto. Eppure noi siamo entrati con questo colpo di stato in un modello che cambierà il nostro concetto di libertà e di diritto.
Occorre ricordare che questo modello di fare emergere una situazione illegale accanto a una legale, l’assenza di norme accanto alle norme, è quello attraverso cui gli studiosi definirono lo stato nazista: lo stato duale. Duale, perché da una parte sembra che lo stato sia ancora vigile, e dall’altro, accanto, dei nuovi poteri esterni al diritto sono in realtà quelli che decidono”. (Giorgio Agamben)