Le radici della civiltà dell'Occidente Europeo sono greco-romane e cristiane. La rinnovata contrapposizione con il mondo islamico non può essere l’occasione di cercare un’unità nella pseudo-cultura modernista o nei diritti dell’uomo che si fa Dio; ma in ciò che ci è proprio e che ha fatto la nostra forza: nella fedeltà alla tradizione della Chiesa Romana, la nostra vera Tradizione, che ha origine da Dio e dal suo Cristo.
giovedì 15 febbraio 2007
Poettering richiama le "Radici"
“L’allargamento dell’Unione europea” fino a 27 Stati, “insieme alla riunificazione della Germania, rimangono per me il miracolo di questa generazione”. Hans-Gert Poettering, eletto a gennaio presidente del Parlamento, ha rivolto questa mattina all’emiciclo di Strasburgo il suo discorso programmatico: il politico tedesco resterà in carica fino alle prossime elezioni del giugno 2009. Nell’intervento Poettering ha inserito citazioni di Delors, Bartoszewski, Schuman, Kohl; ha fatto riferimento ai cinquant’anni di integrazione comunitaria, ha rilanciato la Costituzione quale “strumento per superare i deficit attuali dell’Unione”. Ha ribadito la centralità del Parlamento nell’architettura istituzionale Ue, preannunciando una riforma dell’organizzazione interna. Ma il presidente si è soffermato anche sulla “necessità di rispondere, insieme, alle sfide della globalizzazione”, di “riscoprire le radici dell’Europa e i suoi valori”, per poterli “testimoniare” e “condividere” con il resto del mondo. “Le nostre radici risiedono nella filosofia greca, nel diritto romano e nella tradizione giudaico-cristiana”, ha affermato; esse hanno modellato l’Europa di oggi, che “è un continente multiculturale e multireligioso”.
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