Le radici della civiltà dell'Occidente Europeo sono greco-romane e cristiane. La rinnovata contrapposizione con il mondo islamico non può essere l’occasione di cercare un’unità nella pseudo-cultura modernista o nei diritti dell’uomo che si fa Dio; ma in ciò che ci è proprio e che ha fatto la nostra forza: nella fedeltà alla tradizione della Chiesa Romana, la nostra vera Tradizione, che ha origine da Dio e dal suo Cristo.
sabato 22 settembre 2007
Identità europea e dialogo interculturale
“L’Europa rischia di sprofondare in un melting pot imperfetto o di frammentarsi ancor più sul piano culturale e di allontanare così le sue istituzioni dalla società. Si pone dunque il problema – come spesso nella sua storia - di definire una identità europea sul piano delle sue dimensioni culturali e religiose, delle sue istituzioni e delle sue frontiere geografiche e politiche”. Con questa premessa é iniziato oggi all’Abbazia di Neumünster in Lussemburgo il colloquio su “Identità europea e sfide del dialogo interculturale” per iniziativa dell’Istituto di cultura italiano e dell’Istituto Werner dello stesso Lussemburgo, dalla Fondazione Schuman e dall’Istituto internazionale Maritain. Alla base del colloquio, che proseguirà domani, é la convinzione che “l’Ue malgrado i suoi limiti esprime un modello pluralista nel cui cuore si trovano la persona umana e i suoi diritti. Malgrado le sue tensioni interne, l’Europa comunitaria é consapevole del patrimonio spirituale e morale che riunisce i suoi popoli e fonda il loro destino comune”. In effetti, ha affermato Jacques Santer, presidente della Fondazione Schuman e già presidente della Commissione europea, “l’Ue non é una federazione di Stati come sono gli Usa, e la sua originalità ha bisogno oggi di un pensiero che senza rinunciare alla memoria si ponga sui nuovi sentieri della storia”.
giovedì 20 settembre 2007
Collaborazione tra cattolici e ortodossi per un'Europa migliore
“In Europa ci troviamo oggi a confrontarci con una scristianizzazione” che riguarda “la consistenza della famiglia, l’identità della persona, il venir meno di una coscienza dei doveri sociali del cristiano”, e sono tante le “questioni che potremmo affrontare con gli ortodossi a livello europeo”: lo ha detto in un’intervista al SIR mons. Antonio Mennini, nunzio apostolico presso la Federazione russa. “Ora che l’Europa si è allargata e ha incluso nazioni a maggioranza ortodossa come Romania e Bulgaria – prosegue mons. Mennini -, ci sono valori etici fondamentali che nel profondo si rifanno al cristianesimo, che possono essere difesi, ma anche integrati e riesplorati insieme”. Per il nunzio le “strade migliori” nel dialogo tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa sono “quelle dell’amore, della comprensione e della pazienza reciproca”, ma vi è anche un problema di “mancanza di mutua conoscenza”. Per questo, spiega, “il metropolita Kirill tempo fa ha proposto che “suore, sacerdoti, teologi cattolici scrivessero sulle riviste della Chiesa ortodossa” e “lo stesso avvenisse ad opera di ortodossi sulle riviste cattoliche”.
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