domenica 9 agosto 2020

Sapelli: l’intervento Usa sul governo italiano ora è inevitabile

Si accende lo scontro tra Stati Uniti e Cina, che riguarderà anche il Mediterraneo. Anche l’Italia e il suo Governo ne saranno coinvolti
Gli Usa hanno reso manifesto, alla fine di luglio di questo anno, una trasformazione del loro orientamento geopolitico che più chiara non poteva essere. A tutti è evidente il significato delle esercitazioni navali che si sono contemporaneamente svolte nell’Oceano Indiano, in cooperazione con la Marina indiana, e nello stesso tempo nel Pacifico in stretta cooperazione con la Marina giapponese. Esse sono dirette contro la Cina.
Inizia un nuovo corso della politica estera mondiale che vede gli Usa porre le basi, nello stesso tempo, sia dell’abbandono dell’unilateralismo rovinoso su cui David Calleo ha scritto anzitempo pagine antiveggenti, sia nel contempo di una nuova Guerra fredda. Essa, mentre ha la Cina come bersaglio, non potrà non portare a un inarrestabile rafforzamento dell’avvicinamento degli Usa con la Russia di Putin. L’Indo-Pacific Command, con sede nelle Hawaii, tiene sotto controllo il 52% delle acque del pianeta e più di ogni altro esempio rende manifesto il potere talassocratico (marittimo) degli Usa. Contemporaneamente, più a est, nel Mare delle Filippine, la Marina americana si è impegnata, come dicevo, in una manovra che ha visto unite la Royal Australian Navy e la Forza navale d’autodifesa giapponese. Tutto si è svolto su quel varco orientale del quadrante del Mar Cinese Meridionale che il Pentagono e ora – a quanto pare – anche il Dipartimento di Stato hanno individuato come antemurale di contenimento di Pechino. L’accordo bipartisan Usa è sancito, nonostante il durissimo confronto elettorale.

Gli Usa dimostrano ancora una volta la loro centralità mondiale insuperabile. La debolezza delle potenze che fondano il loro dominio sul mare, come bene spiega la storia a partire dalle guerre del Peloponneso sino a quelle napoleoniche e alla Seconda guerra mondiale e come ricordava Alfred Thayer Mahan, ancora insuperato teorico della lotta di potenza marittima, è tuttavia fondata sulla necessità di difendere territori eterogenei e lontani fra loro. La talassocrazia è una forma di esercizio del potere, quindi, estremamente costosa e per comprenderlo basta pensare quanto una flotta bene armata nel crescente confronto tecnologico mondiale enormi investimenti richieda, non solo in materiali, ma altresì in addestramento di truppe specializzate quanto mai.

Lo spostamento di risorse dalle truppe di terra a quelle di mare e di cielo (con le conseguenze nella distribuzione del potere militar–industrial–burocratico che ne derivano) dovrà essere, se si accetta definitivamente il confronto con la Cina, enorme. Come il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha recentemente affermato e come dimostrano gli incidenti diplomatici che si sono susseguiti negli Usa nei confronti della rete spionistica delle diplomazie parallele cinesi, la via scelta da Washington è ormai tracciata e le conseguenze in ogni campo della vita associata saranno enormi.

Anche Xi Jinping dovette affrontare il problema del controllo delle forze armate, diminuendo di molto il potere dell’esercito di terra – principe della guerra quando il nemico era l’Urss e poi la Russia – per spostare il peso delle armi e quindi del complesso militar-industriale centralizzato del Pcc sulla marina e sull’aviazione, che sono gli strumenti per eccellenza della potenza marittima. In fondo gli Usa affrontano questo problema con la Nato: alla caduta dell’Urss non ha fatto seguito la possibilità di diminuire il prezzo da pagare alla difesa terrestre per spostare, invece, tutto l’asse delle risorse verso le armi del mare e del cielo a cui appartiene il futuro della minaccia della guerra e quindi della pace mondiale.

l’Europa, come dimostrano i recenti avvenimenti, sta affogando nelle sabbie mobili della potenza di terra. Solo l’atlantica Francia e la mediterranea Italia, con gli Stati del Sud, Spagna e Portogallo compresi, potrebbero affrontare le nuove battaglie che attendono gli Stati europei nel Mediterraneo quando le spinte neo-ottomane e neo-faraoniche della Turchia e dell’Egitto minacceranno il potere degli Stati europei in Libia, a Cipro, persino nella stessa Israele, stretta tra un Libano in decadenza e una Siria fragilissima e con pericolose tendenze allo smembramento in tutto il Grande Medio Oriente.

l’Italia ritorna, con la Francia, ad avere un ruolo fondamentale – lo voglia, lo capisca o no –, mentre la potenza solo terrestre tedesca non può assolutamente riuscire a rappresentare e a unificare i suoi destini economici con tutta l’Europa. Senza esercito, il peso geopolitico tedesco può rafforzarsi solo nel vuoto della potenza militare e quindi solo alleandosi sempre con i nemici degli Usa, così com’è stato sempre nella storia tedesca sin dalla Prussia, che trova le sue alleanze contro l’Impero Austroungarico e con il Regno Unito contro la Francia. Alla storia non si sfugge.

La Cina è ora questa potenza “di risulta”, che serve alla Germania per assumere quel ruolo geopolitico che senza esercito non può assumere, se non combattendo contro quelle medie o grandi potenze che dovrebbero essere, invece, i suoi alleati. Ora e sempre si ripete la stessa vicenda. La Cina è molto più debole di quanto non appaia. Ma, come dimostra la storia degli ultimi trent’anni dell’Europa, ossia dopo la caduta dell’Urss e la riunificazione tedesca che nessuna di quelle storiche potenze desiderava, l’alleanza tra tutti gli Stati europei e gli Usa è essenziale per l’ordine mondiale. Una potenza senza esercito come la Germania può perdere la testa e far più danni di quanto non si pensi, proprio perché è una potenza disarmata ma potente economicamente.

Il vuoto che essa provoca nel sistema delle alleanze talassocratiche deve essere colmato da potenze vassalle della potenza marittima imperiale. Per questo il Governo italiano diventa strategico nella nuova bilancia del potere mondiale, quale che sia il suo Governo. Anzi, più è tecnicamente sprovveduto, meglio è. La potenza della Cina va contenuta, infatti, anche nel Mediterraneo, che è di già l’Africa e il Grande Medio Oriente, e non solo negli Oceani. E questo è il vero pericolo che corre il Governo italico formato dalle compagnie di ventura pluriaffiliate internazionalmente alle potenze che si contendono ciò che si può conquistare nel sistema di potenza internazionale mentre la nuova Guerra fredda si delinea.

Ma il perno delle potenze talassocratiche è sempre stata la necessità disporre di alleati fedeli con cui affrontare i costi e le sfide strategiche del dominio del mondo attraverso i mari e i cieli. Dell’Italia va rimessa in ordine la casa. Non si tratta del debito, ma delle alleanze nel sistema di potenza mondiale. Il ministro Guerini ha lanciato chiari messaggi in questo senso con le sue visite negli Usa. Ricordiamoci della storia politica italiana recente. Anche le guerre balcaniche costituirono un imprevisto e, per i più, un imprevedibile punto di svolta. Si dovette agire e il dominio dei cieli e dei mari fu di nuovo essenziale. - Fonte

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Monti, schiaffo da radical chic: "I social? Non contano nulla..."
https://m.ilgiornale.it/news/politica/oms-mario-monti-snobba-critiche-i-social-non-contano-nulla-1883359.html

Anonimo ha detto...

...Uno studio della Fondazione Gimbe ha calcolato in 37 miliardi di euro i tagli effettuati dal governo Monti in poi, mica noccioline.

Oms, Monti replica alle critiche: "Certi social italiani non contano nulla"

Questi, in estrema sintesi, sono i numeri impietosi del suo operato. Come avrebbe dovuto reagire, dunque, l'opinione pubblica italiana alla notizia della sua nomina a capo della Commissione per la Salute e lo Sviluppo sostenibile dell'Oms che si pone l'obiettivo di "ripensare le priorità relative alle politiche da attuare alla luce della pandemia" causata dal nuovo coronavirus? Poco importa, perché per l'ex premier l'opinione degli italiani sui social conta meno di zero. Lo snobismo tipico dei tecnocrati e di certa élite lo si può riscontrare nell'intervista che Mario Monti ha rilasciato al quotidiano La Repubblica: "Questo compito - inatteso, non remunerato, difficile ma credo importante - mi è stato affidato dall'Oms-Regione europea, che rappresenta 53 Stati: non solo quelli della Ue ma tanti altri, dalla Russia alla Turchia a Israele. Questo ci dà l'idea di quanto contano certi social italiani, temuti o cavalcati dai nostri politici: zero". Piuttosto, sottolinea Monti, "sono grato al ministro Speranza che nel rallegrarsi per questo incarico mi ha assicurato l'appoggio suo e del suo team, di cui avrò certo bisogno. Una parte degli italiani, agitata da quei social, mi vede come fautore dell'austerità per partito preso, sempre e comunque. Negli altri Paesi, ricordano semmai il mio governo come quello che ha evitato agli italiani di finire come i greci".

Anonimo ha detto...

Mario Monti, la strana nomina dell’Oms
( di Max Del Papa, 13 agosto 2020 )
"Questa è la storia di uno di loto, anche lui nato per caso al Bilderberg. Uno di loro, uno della razza padrona, padrona perfino degli stessi padroni: sono i burattinai, i teorici, quelli che apparecchiano i sistemi paese per farli fallire come spiega da par suo Deirdre McCloskey, economista vera, liberal-liberista vera. Questa è la storia di Mario Monti, il Bocconiano che fece un sol boccone dell’Italia, un wurstel di carne di cavallo macinata per le fauci voraci della Merkel, la Leggiadra. La sua cura da cavallo, ricordate, stroncò il cavallo e lui, missione compiuta, fu spedito, da senatore a vita, la sua, a puntellare i governi che lo avevano per così dire espresso, gli euroservili di sinistra, da quell’altro bel tipo di Napolitano presidente.
Questa è la storia di uno di loro ma pure di tutti noi che da quella disgrazia in loden non ci siamo più riavuti; e, giustamente, il sughero gelido, il rieccolo a sangue ghiaccio torna a galla: gli hanno dato una Commissione, istituita dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, detta “per la salute e lo sviluppo sostenibile”. Di chi? Di loro, della razza più padrona dei padroni, questo è chiaro. Roba in apparenza moralistica, dirigistica, “questa pandemia ha aggravato le disuguaglianze impedendo il progresso verso lo sviluppo sostenibile” e non è Casarini a parlare ma Monti, e non parla di se stesso anche se potrebbe sembrare. Ma sotto il velo delle porche buone intenzioni c’è la solita missione: distruggere. “Debito e disavanzo non sono certo virtù”.
Corsi e ricorsi tragici, sic transit ingloria Monti: la sottoposta Fornero, quella che mentre spolpava gli italiani piangeva (di gioia, ma han fatto finta di non capire), è finita a un reality, cioè al suo posto naturale: il Bocconiano, più giornalista che economista (i suoi interventi sul Corriere avevano l’effetto della siglia di “Orizzonti della Scienza e della Tecnica” su Fantozzi e cioè una martellata in nuca; nessuno è mai arrivato a finirne uno, neppure farcito di cocaina), va ad amministrare la Sanità europea: si vede che, dopo aver maciullato quella italiana per 8 miliardi di tagli, ancora non bastava; gli effetti si sono visti in tutto il loro fulgore proprio nell’emergenza Covid. Così gli hanno ridato mandato per finire il lavoro. Non solo non pagano mai, ma sgranano le stock option: posti, prebende e megapensioni. Il non medico, editorialista narcolettico, economista disastroso, Bocconiano griffato Bilderberg, che potrà fare se non nuove sciagure? Non per niente l’ha escogitato quel burattino cinese di Ghebreyesus, che col nome che porta pare un bestemmione, la cui vergognosa presidenza dell’invereconda Oms meriterebbe una Norimberga, qui, adesso, subito.

Anonimo ha detto...

... segue
Ma il deep state in realtà sta in alto, troppo in alto e questi non pagano mai. Questi incassano e basta, tesaurizzano il dolore procurato, la povertà inflitta, i fallimenti spalmati, le teorie sballate, i programmi deliranti, i progetti ballerini, gli effetti deleteri, le bugie a grandine, a grappolo. Eccolo qui l’arzillo Bocconiano che puntella il Pd-ItaliaViva da cui è puntellato: non per niente a cantar l’osanna c’è quel ministro emaciato di Speranza, l’uomo giusto alla Salute. Quello che, fosse per lui, rimetterebbe subito a tutti la maschera di ferro. Al lavoro, dunque, che c’è ancora un po’ di carogna da spolpare. Parlano di equità, ma sotto il Bocconiano le disuguaglianze si solo dilatate con la leva di una tassazione idiota e spaventosa, i suicidi sono tracimati e Vittorio Feltri poneva un interrogativo beffardo: “Ma come mai lo stato pretende di risolvere il problema dell’evasione fiscale facendo pagare sempre più tasse a chi non evade, e deve turare le falle di chi continua ad evadere?”. Monti non rispondeva, lui è di quelli convinti che la gente goda a pagare le tasse, come ebbe a dire un altro sconsiderato gerontocrate, Tommaso Padoa Schioppa.
Monti ghinava, mandava la Finanza a multare per i fanalini rotti, puntava ad aumentare l’Iva al 23% e aumentava le accise sulla benzina. Che tecnico! Che stratega! Mandato a certificare il fallimento della politica per conto delle élite tecnocratiche che l’avevano provocata. Un distacco totale dal paese vero, un cinismo spietato ma ancora si vanta di averlo salvato, il paese. Davvero? Ci eravamo a malapena rialzati dalla cura Monti, assai peggio della Ludovico, quando il Covid ci ha rimesso schiena a terra: e hanno richiamato lo stesso, tu chiamale se vuoi coincidenze esoteriche. Uno così dovrebbe ricalibrare i sistemi sanitari europei? Su quali basi? Su quali presupposti? Monti è come il Mes, come il recovery fund, colossali fregature che però devi prenderti per dritto o per rovescio. Ha fallito in tutto ma non si può dire, la grancassa è già in moto, ai tempi Repubblica trovò modo di scrivere che “sotto Monti gli italiani sono più felici” e invece tutti sanno cosa aspettarsi e sanno che questo mediocre tecnocrate bancario, questo bidone aspiratutto rimetterà mano alle sue ricette paranoidi e sanguinarie.
È il grande inganno dei virtuisti d’oggi, i censori che vogliono imporre la loro unica ortodossia spacciandola per democrazia e si identificano in giudici, giornalisti, intellettuali, scrittori, burocrati e nelle compagnie di giro circensi organiche alle élite dominanti. La grande truffa autoritaria di tutte queste immacolate coscienze è la pretesa di edificare un’etica partendo dalle regole: dove semmai è il contrario, sono le le regole che debbono discendere da un’etica. In un paese dove, dopo che un vaso di fiori volante ha ucciso un tredicenne, spariscono dai davanzali di Roma tutte le fioriere, naturalmente fuorilegge, in attesa che le acque si calmino, Monti che farà? Tasserà i gerani, i balconi? I letti? I positivi al Covid? Se il sistema è disarmonico, è corrotto, le leggi ne usciranno distoniche e inique.
Lo stato è un sistema fallimentare, una religione delirante, un terrore evidentemente malavitoso, un tumore che alimenta se stesso succhiando nutrimento, in forma di libertà e dignità, ad una società terminale. È un corpo disonesto, incosciente, sbandato. Noi non sappiamo pensare oltre che in termini di stato, di dialettica hegeliana ma se c’è una cosa buona, solo una che questo sant’Uffizio, questa Inquisizione europea e internazionale ha suscitato aggiornando il proprio apparato repressivo, è che ha fornito piena contezza della insofferenza di chi ha ancora testa e cuore per avvertirla. Insofferenza, a questo punto irreversibile, per qualsiasi sospetto di regola, di democrazia, di organizzazione sociale, di infingimento chiamato “stato”. In altre parole, col Monti 1 l’Italia era arrivata sull’orlo del baratro: col Monti 2, il Ritorno, l’Italia nella morsa europeista ha fatto un decisivo passo avanti".
Max Del Papa

Da Liberoquotidiano ha detto...

Il Mes è un aiuto concreto per uscire dalla crisi del coronavirus o è una trappola? Se ne discute a Stasera Italia su Rete 4, dove Stefano Bonaccini si schiera a favore del meccanismo europeo di stabilità, mentre Alberto Bagnai è ovviamente contrario. Ed è proprio il leghista in sessanta secondi di intervento magistrale a chiarire una volta per tutte perché non è consigliabile ricorrere al Mes, nonostante il Pd sia così insistente su questo punto.

“Diciamo che non è una cosa che ha molto senso dal punto di vista finanziario e ha dei margini di rischio sotto il profilo strettamente legale. Ci viene raccontato che l’Europa è cambiata - sottolinea Bagnai - che è più buona e che l’austerità non c’è più. Però la cosa fondamentale che dimenticano è che l’Europa non sono quattro amici al bar, ma è un insieme di trattati che stanno al di sopra della nostra Costituzione. Trattati che non sono stati minimamente modificati e in cui è saldamente iscritto il principio che qualsiasi forma di assistenza, come sarebbe il Mes, deve essere rogata sotto forma di condizionalità molto rigide. Poi qui inizia un dibattito tra chi dice che le condizionalità non ci sono più e chi sostiene che ci sono ancora, ma la realtà - conclude Bagnai - è che i trattati sono sempre gli stessi e ogni misura assistenziale ha rigide condizionalità”.

Anonimo ha detto...

Visto che Obama e consorte in questi giorni sono parecchio ciarlieri, ricordiamo da chi si fecero finanziare la loro campagna elettorale: da Ed Buck e Terry Bean, attivisti e fondatori di associazioni LGBT statunitensi promotori del matrimonio gay, poi arrestati per abusi sessuali su minori e omicidio di ragazzi escort di colore.

Una notizia che, inutile dirlo, non ebbe grande diffusione sui giornali mainstream.
https://bit.ly/3aCNwZf

Anonimo ha detto...

Guardare il tg dimostra inequivocabilmente che o siamo già dentro Idiocracy (cioè la società parodistica immaginata nell’omonimo film, in cui solo gli stupidi si sono riprodotti, arrivando a un mondo popolato solo da imbecilli), oppure che chi ci crede ha già subito un totale lavaggio del cervello, tanto da non aver più alcuna capacità di rilevare la differenza tra il mondo vero e il mondo favolistico delle narrazioni televisive.
Sì, perché se accendi la televisione ti dicono che in tutti i paesi del mondo che non hanno segregato i propri cittadini, le persone muoiono come mosche. Ti dicono che i contagi si impennano continuamente, che ci sono “nuovi focolai” ovunque, che il ministro di nonsisacosa dice che il crollo del PIL del 12,5% è “inferiore alle aspettative, e ora si riparte”.
Poi c’è il mondo vero. Quello in cui l’influenza agevola ogni anno la dipartita di un certo numero di persone malate o debilitate o semplicemente a fine vita. Quello in cui la Svezia, che non ha segregato il proprio popolo, non solo ha contato meno “vittime” dell’Italia (pure in proporzione, non solo in assoluto ovviamente), ma non ha distrutto la propria economia né la vita dei propri cittadini. Un mondo in cui ogni anno solo in Italia 90.000 persone muoiono per l’aria inquinata ma nessun politico si è mai sognato di imporre le mascherine o vietare a chi inquina di farlo. Anzi, il politico che oggi si dice preoccupato della salute del “suo” popolo si è sperticato per ottenere che una delle fabbriche più inquinanti d’Italia continuasse a funzionare. Nel mondo vero i “contagiati” e i “focolai” sono persone che, “tamponate” a forza e morbosamente, risultano positive a un test largamente inaffidabile. Persone che non hanno e non trasmettono alcuna malattia (nemmeno l’influenza, appunto), e che però vengono messe in quarantena, e con loro tutti i parenti, amici e colleghi. E quelli che si rifiutano vengono sottoposti a TSO o denunciati per chissàcosa.
Nel mondo vero sono più i morti di suicidio per gli abusi governativi e per la perdita del sostentamento, di quelli morti “di” quel morbo che vien da rimettere solo a nominare. Nel mondo vero le catene di ristorazione ordinano ai propri dipendenti di passare tutto il giorno i tiggì sui propri schermi. (..)
Nel mondo vero la giustizia (in Italia) è ferma, e si prevedono “scudi” penali e civili per proteggere le case farmaceutiche contro i danni da vaccino e i politici e i vari “supercommissari” da rivendicazioni e responsabilità. Nel mondo vero i tribunali non funzionano e si prevede di trasformare PER SEMPRE i processi in forma telematica. Le scuole obbligheranno i bambini a respirare i propri batteri e anidride carbonica espulsi dai polmoni con schifosi bavagli inutili e dannosi, e i genitori gioiranno, mentre uno stuolo di insegnanti tremebondi e deliranti, coi propri sindacati alienati dalla realtà, implorano misure di tutela più coercitive. Le strade, intanto, si riempiono di monopattini elettrici, che, sostituendosi ai piedi e alle biciclette, rendono più distanti, alienati e pigri gli idioti idolatri della televisione, che si sentono pure ecologici usando un pezzo di plastica con batterie inquinanti e vita di brevissima durata, invece delle proprie gambe o della bicicletta. I cinema non riaprono, la distribuzione e la produzione sono in sofferenza, e intanto i magnati di Netflix, Facebook, Amazon e Microsoft, aumentano il loro controllo sul mondo, e così la censura, selezionando cosa le persone vedranno, leggeranno e penseranno. Un unico social, un’unica televisione, un unico editore, un unico “cinema”: tutti i veicoli di cultura e informazione accentrati e controllati.
Ecco, il “mondo vero” è un mondo in cui l’individuo lobotomizzato medio, leggendo tutto ciò, dice “negazionista” e poi rimette la testa sotto la sabbia del suo comodo tiggì, tra una serie Netflix e l’altra e in attesa di affollare la strada con il suo mononeuronepattino.

Carlo Prisco