giovedì 24 marzo 2022

I Dem, il partito-regime - Marcello Veneziani

Qual è il Partito italiano più allineato all’America dem di Biden e alla sua ritrovata missione armata di gendarme del mondo? Il Partito Democratico. Qual è il partito più intruppato a fianco della linea interventista della Nato? I Dem. Qual è il partito portavoce, emissario e ripetitore della governance eurocratica, tra commissione, corte, euro-parlamento? I Dem. Qual è il partito che ha assunto il ruolo di guardia giurata del capitalismo globale e dei poteri economici transnazionali? I Dem. Qual è il partito più vicino alla linea Draghi in politica estera, con l’allineamento totale tra i falchi filoatlantici? I Dem. Qual è stato il Partito più schierato a sostegno della linea sanitaria con relativa emergenza, green pass, restrizioni e regime di sorveglianza? I Dem. Qual è il Partito delle porte aperte ai migranti? I Dem. Qual è il Partito che ormai ininterrottamente da anni esprime il Presidente della Repubblica, gli ultimi due perfino col bis? I Dem. Qual è il Partito di riferimento della Rai – salvo isole obbligate in virtù dalla vecchia, a questo punto benemerita, lottizzazione- e il Partito prediletto della Grande Stampa, il referente politico dei cosìddetti giornaloni? Ancora i dem. E qual è il Partito dell’egemonia culturale imperante, estesa al cinema, alla fiction e alle arti, quello che oggi chiamiamo il politically correct con la sua filiera di leggi e proposte in tema di storia, diritti civili, opzioni e linguaggi? Sempre i Dem. Pur nella modestia dei suoi leader, i Dem sono oggi la traduzione de la Cappa in chiave di potere politico.

Senza accorgercene, per gradi e mediante l’emergenza, è stato abolito in Italia e non solo, il bipolarismo e ogni traccia di pluralismo in politica e nella cultura, nei mass media e nei ruoli di comando, nelle scelte interne e nelle scelte internazionali. Per la prima volta nella storia della democrazia, c’è un Partito-Regime che pur raccogliendo la quinta parte del consenso dei votanti (non dei cittadini, ma solo dei votanti, che sono sempre di meno) è il riferimento unico del potere ad ogni livello. E’ il Partito dell’Establishment, del Mainstream, che stabilisce il Canone, in un momento in cui non c’è più dialettica politica, differenza di posizioni, ma c’è solo una grande Cappa al centro, salvo spiragli di dissenso in periferia o in territori non visibili. Come in Europa governa ormai un serpentone unico, che convoglia moderati, ex-democristiani, popolari, socialisti, progressisti e liberali, così in Italia – anzi qui ancora peggio – il serpentone ha le fattezze dei Dem.

Va notato che l’area avversa ai Dem è almeno il doppio dal punto di vista elettorale, senza considerare il popolo di astenuti che disprezza il potere dem ma non ha fiducia nei partiti che vi si oppongono. È doveroso infatti aggiungere che di questa situazione la responsabilità non è solo del Partito-Regime e dei suoi complici, protettori e protetti, ma anche della resa, l’inadeguatezza, l’incapacità delle forze politiche e civili che avrebbero dovuto opporsi al potere Dem. Irrilevante pure il ruolo dei grillini che nelle ultime elezioni erano il partito più votato, ma oggi sono solo un vagone di seconda classe in coda dietro la locomotiva Dem.

Perfino ai tempi della Dc, che pure contava su un consenso stabile, largamente superiore ai Dem, per giunta in un’epoca di grande partecipazione al voto, c’era un bipolarismo, seppure imperfetto, col Pci, c’era un’opposizione di destra e c’era una costellazione di alleati del pentapartito non sempre allineati, dai socialisti ai repubblicani, ai liberali. Anche nel panorama dell’informazione, pur essendo da tempo consolidato un largo e intollerante conformismo di sinistra, c’erano pur sempre fino a pochi anni fa sfumature e opzioni diverse tra i grandi giornali, fermo restando il comune orizzonte di sfondo; si poteva ancora distinguere tra un giornale di centro-sinistra moderato e uno di sinistra (per es. Corriere della sera e la Repubblica, oltre la Stampa, il Sole 24 ore, il Messaggero, ecc.). Oggi tutte le strade portano ai Dem, senza possibilità di equivoco o esitazione. Le nozze tra sinistra e potere, tra sinistra e capitale, che annunciammo tanti anni fa, oggi hanno cementato un assetto di potere inamovibile e opprimente, come una Cupola; e insieme hanno acuito l’intolleranza nei confronti dei non allineati, a ogni livello. Non si può sgarrare.

Chiunque abbia letto in modo diverso la politica sanitaria degli ultimi due anni, la politica economica, i temi “etici”, la politica estera e ora la mobilitazione para-bellica antirussa, è stato attaccato, deriso, bullizzato, denigrato dalla Macchina Infernale che macina l’Opinione di Stato, la Gazzetta Ufficiale del Potere. Se poi a questo aggiungiamo il clima generale, l’atmosfera di conformismo coatto, la propaganda di regime e perfino la comunicazione pubblicitaria, allora ci rendiamo conto in che razza di regime ci troviamo. Non c’è più critica o dialettica ma direttamente rimozione, cancellazione, demolizione. Bannati.

I Dem sono oggi il Partito-Regime e la Cupola politica del Potere. Altro che paese libero, sovrano e democratico.
Marcello Veneziani, La Verità (23 marzo 2022) 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fanno schifo e poi criticano il regime di Putin loro sono uguali. Secondo me orsini è forse l’unico che sa quello che dice ha una cultura di fondo che avvalora quello che dice con pacatezza e proprietà di linguaggio. E per questo da molto fastidio al politicamente corretto