giovedì 14 settembre 2006

Da Ratisbona

Nella Lectio Magistralis tenuta il 12 settembre preso l'Università di Ratisbona, Benedetto XVI ha ricordato le origini dell’Europa: l’incontro tra Cristianesimo e pensiero greco, arricchito dal patrimonio di Roma. “Lo scambio tra fede biblica e pensiero greco – ha precisato – è un dato di importanza decisiva non solo dal punto di vista della storia delle religioni, ma anche da quello della storia universale. Considerato questo incontro – ha aggiunto Papa Ratzinger –, non è sorprendente che il cristianesimo, nonostante la sua origine e qualche suo sviluppo importante nell’Oriente, abbia infine trovato la sua impronta storicamente decisiva in Europa”.
Il cristianesimo nascente ha felicemente incontrato la visione della legge naturale nel mondo greco-romano, parallela a quella già esistente nel mondo ebraico, coniugando il Logos con la Rivelazione e la Venuta del Signore Gesù.
Negarlo è assurdo: più che antireligioso, è antistorico. I primi cristiani, a partire da Giustino martire, nel II secolo, sostenevano proprio questo: noi seguiamo la retta ragione, la razionalità della fede perché esiste una ragione capace di non ridurre tutto l'uomo alla scienza e alla tecnica e ad aprirgli orizzonti di 'vera' libertà.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

A Ratisbona, il papa ha offerto come terreno di dialogo tra cristiani e musulmani l'”agire secondo ragione”. Ma il mondo islamico l'ha aggredito stravolgendo il suo pensiero: con ciò confermando che il rifiuto della ragione reca con sé intolleranza e violenza.

Anonimo ha detto...

rimango attonita e atterrita nel vedere come il dramma di questi giorni stia passando sotto silenzio.
Provo una profonda inquietudine e una strana sensazione di vulnerabilità nel constatare come il mondo laico, in particolare politico, rimanga immobile e silenzioso di fronte ad una minaccia che evidentemente non ha più nulla di religioso.
Quello che viene minato oggi è il diritto ad esprimersi: ci viene tolta la libertà di parlare liberamente, citare fonti, attingere alla nostra stessa storia.
Chi cerca di portare dialogo viene accusato di seminare discordia e si esige che abbassi la testa, che ritratti, che chieda scusa per aver detto apertamente quello che tutti pensano: non si può uccidere in nome di Dio.
Si profila un attacco alla cultura, una nuova persecuzione delle idee, una strumentalizzazione politica del credo religioso. E questa volta è mortale, distruttiva, terrificante.
E in tutto questo, dove sono i grandi capi di stato? Dove sono i governi “simpatizzanti”? Dove sono coloro che dovrebbero difendere le idee e garantire la libertà di espressione?
E i politici, le cui bocche sono sempre piene di parole inutili e vuote, come mai non hanno niente da dire? Non fanno neppure lo sforzo di fingere una mediazione.
Si comportano tutti come se non si trattasse di un attacco alla libertà.
Forse è proprio vero che non abbiamo più ideali. Non abbiamo neppure il coraggio di difendere la nostra terra, la nostra civiltà, la nostra stessa libertà… e chi prova a farlo per noi davanti al mondo, viene lasciato solo, come Cristo al Getsèmani.

Anonimo ha detto...

In occasione delle polemiche seguite alle parole del papa,si registra una curiosa alleanza tra rabbini israeliani e imam islamici!
Pare che il rabbino capo dei sefarditi israeliani Shlomo Amar si sia messo in contatto con Qaradawi per condannare le parole del papa e mettere in risalto la natura pacifica dell’Islam e il suo grande contributo allo sviluppo del pensiero umano nei secoli scorsi! Sta a vedere che ora il papa involontariamente risolve la questione palestinese!
A chi interessa leggere il tutto (in inglese): http://www.haaretz.com/hasen/spages/763593.html

Anonimo ha detto...

Ho letto la parte dell'Angelus che nessun giornalista (almeno così mi pare) ha notato. Tutti hanno notato le "scuse" all'Islam, a me invece sembra che il Papa abbia semplicemente espresso "rammarico per le reazioni suscitate da un breve passo del mio discorso". Benedetto XVI non arretra di un millimetro teologico e lo fa con la forza della mitezza dei Santi e dei Coraggiosi. Noi Cristiani amiamo e riconosciamo in Gesù il Figlio di Dio, martire dell'iniquità, che si immola per la Salvezza di tutti.

Piuttosto noto il silenzio assordante dei politici, dell'Europa, mentre sui media c'è la gara alla ricerca del sensazionale a tutto scapito della verità...

Anonimo ha detto...

Aveva ragione Oriana Fallaci, ormai siamo in Eurabia. La voce dell'Europa o è anticlericale, o è islamica o è - e lo ritengo suicida - filo-islamica.

Con questo non intendo dire che dobbiamo essere 'contro', assolutamente no; ma dobbiamo prendere atto della realtà ed ESIGERE 'reciprocità', che non sanno neanche cosa sia, altrimenti soccomberemo!