domenica 21 luglio 2019

Chi c’è dietro al partito di Conte

L’avvocato degli italiani, Giuseppe Conte, non vuole andare a votare a settembre non solo perché brama di restare a Palazzo Chigi, ma soprattutto perché stanno preparando un partito tutto per lui. La ‘lista Conte’, un mix di mondo cattolico variopinto tra solidarietà, rigore e comprensione verso le nuove tendenze della società. A questo progetto lavorano frange vaticane che non si rassegnano a vedere emarginata la loro missione, organizzazioni cattoliche del volontariato, pezzi dell’intelligence e più di qualche grande manager pubblico. Il Premier per adesso si schernisce, finge di non sapere, anche perché aveva solennemente dichiarato che finito questo sogno sarebbe tornato dai suoi studenti e ai suoi arbitrati. Ora però si guarda bene dal ripeterlo, troppo proteso ad alimentare il fuoco tra Di Maio e Salvini, ha bisogno di tempo almeno fino alla primavera.

Ormai è tutto un via vai di sondaggi, commissionati sul suo appeal dal devoto Rocco Casalino, il “grande fratello” cresciuto tra la scuderia di Lele Mora e Telelombardia, l’unico che gli è rimasto fedele. Gradimento che i sondaggi dicono alto tra gli italiani ma in caduta libera dentro Movimento 5 stelle, per non parlare della Lega. Per Grillo, infatti, l’immagine troppo ‘leccata’ del Presidente ha fatto perdere al M5s la sua forza rivoluzionaria che ora spera di poter ritrovare con una coppia inedita di lotta e di governo, Roberto Fico, Presidente della Camera, e Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli. Casalino pensa invece a Conte leader, in ticket con la sua conterranea pugliese Barbara Lezzi, attuale ministro per il Sud, sua complice di mille battaglie politiche e non.  Al nord un referente potrebbe essere Sergio Battelli, deputato genovese alla seconda legislatura, animalista convinto, detto anche “Mago Forest” per la somiglianza con il noto personaggio televisivo. Chi sta lavorando per la lista Conte è una umanità variegata, passa dalle segrete stanze Vaticane e lambisce importanti studi legali. Come quello di Grande Stevens, la cui eredità è stata raccolta da Michele Briamonte, punto di riferimento in Vaticano dove ha già avuto qualche fastidio.

E poi il solito profumo di servizi di sicurezza e qualche bella dama romana, che in questi casi non manca mai. Oltretevere si muove con la consueta raffinatezza un estimatore di Conte, monsignor Claudio Maria Celli, stratega della comunicazione e diplomatico di lungo corso con alterne fortune tra Cina e Venezuela. Incontri riservati si svolgono in una palazzina di Propaganda Fide in via Carducci, benedetta anni fa dal compianto cardinale indiano Ivan Dias. Il delicato arcivescovo Celli è il collante con Villa Nazareth, dove risiede la Comunità Domenico Tardini, sacerdote romano, attento ai temi sociali, che la fondò per accogliere bambini poveri e orfani, ma poi diventata il fulcro dell’intellighenzia cattolica, con il suo punto di riferimento spirituale nel Cardinale Silvestrini e con la benevolenza del segretario di Stato Pietro Parolin. E proprio Conte è presente nel comitato scientifico, incoraggiato da Silvestrini, verso il quale ha una venerazione assoluta. A spingere per una lista cattolica con Conte lavora anche la Comunità di Sant’Egidio, in questi ultimi mesi molto occupata ad aiutare il governo sulla crisi libica per agevolare i corridoi umanitari, ricevendo il plauso di Palazzo Chigi. E sempre sulla Libia, ma con uno sguardo alle prospettive future del suo Capo, opera l’uomo catapultato dal Premier al DIS, il generale Gennaro Vecchione.

Ha un debole per la giusta sistemazione logistica dei vari edifici dei Servizi sparsi per Roma e per le belle donne, l’ultima delle quali una vecchia conoscenza dei salotti e della cronaca, Maria Stella Giorlandino, di Artemisia, protagonista tempo fa di una rocambolesca fuga che ha tenuto in apprensione la Roma bene. A Conte leader guardano infine con interessata attenzione per la loro riconferma due manager pubblici di grande spessore: i laici Claudio Descalzi di Eni e Alessandro Profumo di Leonardo, entrambi, per motivi diversi, in difficoltà. Dopo il flop di Mario Monti, che aveva allora anche l’appoggio  di Giorgio Napolitano, riusciranno tutti questi eroi a mettere su un Partito attorno a Conte? Serve tempo, organizzazione e fondi ma Casalino ne è certo. Sempre che non bisogna raccogliere pure le firme in giro per l’Italia per presentare la lista, oppure fare come in passato, quando è bastato creare un piccolo gruppo parlamentare. E non è certo un caso se Conte ai parlamentari che incontra domanda con il suo miglior sorriso “ma tu sei diventato contiano…?”. Salvini è avvisato.
Luigi Bisignani per Il Tempo, 21 luglio

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei capire quale piano stanno architettando i pentastellati e quel leccapiedi di CONTE per far fuori il capitano!!!

Anonimo ha detto...

A Roma, due nordafricani hanno ucciso a coltellate un carabiniere. I deputati del PD probabilmente non andranno nella casa della famiglia del carabiniere ucciso. La loro solidarietà va a chi lo attacca lo Stato, non a chi lo difende.
https://t.co/SmMQG5YOO3

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:
Un'importante legge sull'assegnazione delle case popolari parte dalla Regione Abruzzo, guidata da Fratelli d'Italia, e verrà portata da noi in tutta Italia.

❌Basta con le corsie privilegiate per gli stranieri.
❌Basta concedere alloggi a condannati, a chi occupa abusivamente e a chi non manda i figli a scuola.

Non si può vivere in una casa messa in piedi con i sacrifici degli italiani se non si crede prima di tutto nell’Italia.

Anonimo ha detto...

MERKEL 2.0

Nel cartone animato Disney "La Sirenetta" Ursula è il personaggio cattivo della fiaba, metà pesce e metà donna, capello bianco, sguardo sinistro e capace di incantesimi seduttori con cui manipola le persone.

Tolta la metà pesce del personaggio Walt Disney ci ha già presentato il nuovo presidente della Commissione Europea: Ursula Von der Leyen.

Il neo presidente (per intenderci: è colui che guida l' organo esecutivo europeo) non ha nulla da invidiare alla maga della Sirenetta tanto è stata abile a trasformare in oro una carriera fin qui politicamente deludente.

Moglie di un rinomato medico, e medico anch' essa dopo aver cambiato più volte indirizzo di studi, ha intrapreso la carriera politica solo nel 2001 , ritrovandosi come d' incanto sotto l' egida di Angela Merkel che la nomina nel 2005 Ministro della Famiglia dopo una serie di esperienze locali .

Gli ottimi rapporti con la sua benefattrice la portano a rivestire , nel 2013, il ruolo di Ministro della Difesa.
Meno idilliaci saranno i rapporti con la stampa e l' opinione pubblica tedesca per la decisione di incrementare le unità di militari dell' esercito (in un' intervista dichiarò di volervi arruolare anche i rifugiati) nonché la promozione della proposta del governo tedesco di esportare armi in Arabia e Turchia .

Di ben altra fama gode Ursula in Europa .

Propugnatrice accanita degli " Stati Uniti d' Europa", figlia dell' austerity, predica i porti aperti e promuove una visione del continente dove, parafraso le sue stesse parole, gli interessi dei singoli Stati vengano dopo quelli dell' Unione (vi rimando all' articolo sulle frontiere).Non sorprende, dunque, se la sua cinica risposta alla crisi greca, all' epoca, fosse proprio l' ipoteca delle riserve auree di Atene.

Una volta all' anno , tra un impegno istituzionale e l' altro, trova il tempo di sedere al tavolo del gruppo "Bilderberg" al quale, ricordiamo, partecipano in riunione segreta circa 130 tra le persone più potenti del mondo e che proprio per la sua segretezza quasi settista tale circolo insinua dubbi su da chi dipenda davvero l' ordine del giorno mondiale.

Viene difficile, dunque, pensare che la Von der Leyen voglia far torto ai suoi compagni di thè e cambiare l' indirizzo politico europeo.

Se uno volesse vederci del marcio penserebbe che la Presidente, politica inconcludente e debitrice a vita di miss Angela, rappresenti il profilo ideale ad essere manipolato dalla classe dirigente uscente...dato che " tutto deve cambiare perché nulla cambi" .

Ma lungi da noi questa capziosa insinuazione.

Una doccia fredda , dunque, per chi sperava in un' inversione di tendenza all' indomani delle europee che avevano visto il procedere repentino dei partiti popolari euro-scettici...ebbene per questi ci sarà ancora da aspettare.

A noi non resta che fare i migliori auguri a Ursula Von der Leyen con il sincero auspicio che non porti questa già precaria UE ... IN FONDO AL MAR.
MD

Anonimo ha detto...

TEORIA DELLA DIFFUSIONE DELL'ODIO: L'EFFETTO COBRA.

Esistono due modi per diffondere l'odio: uno diretto, l'altro indiretto. Seguitemi che è una cosa seria.

Il metodo diretto è il più semplice: prendo uno e vado raccontando in giro che è uno stronzo. La gente prende atto; c'è chi ci crede e chi fa spallucce. Ma attenzione: c'è anche chi è portato ad avere pure una certa simpatia per il calunniato. Prendete l'esempio Berlusconi. Per vent'anni ci hanno martellato su illeciti, mafia, evasione fiscale, è il risultato è che vinceva sempre. Con le vittime nasce sempre - SEMPRE - un sentimento di solidarietà. Se non altro, spesso ci accomuna le sventura. Non è molto efficiente, il metodo diretto, anzi: sconta tante problematiche. Non ultima: il rischio che l'oggetto della propaganda (il popolo) fraternizzi con il soggetto della propaganda (il calunniato). Nessuno sano di mente utilizza il metodo diretto.

Il metodo indiretto, invece, è tanto sofisticato quanto efficace. Vi spiego in cosa consiste. Voi siete in una classe. L'avete presente a scuola? Ecco, così. In questa classe ci sta Robertino. E' un bravo ragazzo, Robertino. Robertino tendenzialmente si fa i cazzi sua e studia giusto l'indispensabile per andare avanti. Ora ad un certo punto accade che le maestre - per chissà quale motivo - decidono di dedicare tutte le attenzioni a Robertino. Robertino fa un tema del cazzo e prende 9, perché Robertino è Robertino. Robertino disegna come un cane ma vince il premio artistico perché Robertino è Robertino. Robertino molla una scorreggia spaventosa ma nessuno può alzarsi e dire "Robertino fai schifo", perché Robertino è Robertino.

Il risultato è presto detto: senza che Robertino abbia fatto nulla di male, è diventato l'oggetto di un odio viscerale e irrazionale che non può essere eliminato nemmeno con sedute di terapia di gruppo. Robertino è spacciato. Peggio dei Cagot dei Pirenei, che la gente si era pure dimenticata perché li odiava. Robertì mi dispiace, stai sui coglioni a tutti. Ma io non ho fatto niente! E lo so mi dispiace ma vaffanculo. Povero Robertino.

Anonimo ha detto...

Allarghiamo l'ottica al sistema Italia.

Io vado in macchina con la revisione scaduta. Mi fermano. Mi fanno un culo così e ci sta perché ho violato una norma. Un rifugiato - che come Robertino si fa li cazzi sua - va in giro con la motoretta. Questa motoretta non c'ha manco i freni, pensa l'assicurazione. Fermano il rifuguato e lo lasciano andare perché non sanno nemmeno dove buttare il ciclomotore in caso di sequestro.

Io decido di aprire un bar. Adempio a diecimila obblighi. Arriva un'ispezione, trovano un filo scoperto. 100.000 euro di multa. Pago perché ho sbagliato. Ci sta.

Quattro soggetti occupano uno stabile. Non c'hanno l'acqua corrente però li dentro fanno ristorazione, bar e anche serate danzanti. Dispositivi di sicurezza: zero. SIAE: zero. Adempimenti sanitari: manco a parlarne. Decidono di chiudere questo posto. NO! Politici, intellettuali e società civile subito ad alzare le barricate e proteggere il "luogo di aggregazione sociale e culturale" e tu dici "scusa ma pure io ho rischiato di chiudere" e ti senti rispondere "eh, ma tu mica sei un centro sociale" e allora giustamente diventi fascista.

Casa popolare. Ti trovi in mezzo ad una strada hai bisogno di una casa popolare. Le case popolari sono state costruite utilizzando le tasse che hai pagato quando potevi e ora ti ritrovi sorpassato da uno che non ha mai pagato nulla. Tu chiedi il perché e ti rispondono "Eh no, dobbiamo essere buoni, prima viene chi scappa dalla guerra".

L'odio non l'ha propagato Salvini. L'odio l'ha seminato una banda di parassiti che, non avendo più una funzione sociale precisa, ha innalzato altari da difendere. Un po' come gli inquisitori che diffondevano il terrore delle streghe per giustifcare la loro presenza. Questi signori hanno veramente rotto i coglioni all'italiano medio (che potrà pure essere ignorante ma è colui il quale, pur sempre, mantiene gli ospedali aperti) e hanno creato ad arte l'odio nei confronti dell'immigrato. Enfatizzandone la difesa infatti hanno provocato la rabbia di chi si è sentito (a torto o a ragione non importa) lasciato indietro.
Questi signori sono quelli che la vulgata definisce "di sinistra".

Non c'è razzismo, non c'è odio. E' solo quello che economicamente si definisce EFFETTO COBRA.

Tempi.it ha detto...

Ogni giorno che Dio manda in terra, Salvini lancia l’amo nello stagno e, ogni giorno che Dio manda in terra, un allocco di sinistra abbocca. Si mostra bello rotondetto al Papeete di Milano Marittima, e tutti a parlare di lui. Che buzzurro, che zotico, un ministro in mutandoni. Così iniziano a circolare le foto di De Gasperi che, mezzo secolo fa, si trovava in spiaggia in giacca e cravatta. Solo che poi spuntano anche quelle del De Gasperi descamisados (anche gli statisti, il bagno, lo fanno nudi). Autogol.
Il Senato approva il Sicurezza bis, Salvini twitta felice e ringrazia la Madonna e quelli abboccano di nuovo. Indignazione, sfottò, pippe mentali da twittaroli incarogniti: ma chi ha vinto la battaglia politica, lui o i suoi sdegnati avversari? E chi vince, ogni giorno che Dio manda in terra, la battaglia mediatica? La risposta l’avete capita.

Salvini non è il nuovo Berlusconi, ma, per la sinistra, sì. E così gli riservano lo stesso trattamento, non accorgendosi di fare il suo gioco. Va avanti così da oltre un anno. Guardiamo i risultati: il Pd è fermo al palo, i grillini hanno dimezzato i consensi, lui li ha raddoppiati. La vera “bestia” (così è chiamato lo staff della comunicazione del leghista) Salvini non la paga. La propaganda gliela fa, gratis, la sinistra.

Anonimo ha detto...

E così fu che, Luigino di Maio, riuscì a "vincere" alla grande la gara del cerino, con la mossa della "coerenza "! Infatti, senza ombra di dubbio, è lui che è rimasto con il cerino in mano della crisi di governo, ed è a lui che bisogna dare il NOBEL per la "coerenza "! Ma facciamoci una domanda: la coerenza è sempre un valore? Hitler fu, senza alcun dubbio coerente fino all'ultimo, in tutte le sue convinzioni, così come, oggi, anno del Signore 2019,ci sono ancora quelli che si presentano alle elezioni con il simbolo "falce e martello " coerenti anche loro con il più grande orrore della Storia dell'uomo fin dall'antichità, il comunismo! Quindi la coerenza, in sé , non è un valore, bisogna vedere di volta in volta, bisogna capire se l'idea a cui si vuol restare fedeli è una idea positiva o negativa per l'interesse generale della Nazione, e non una ossessione estremistica di sacche di disadattati! Ma come si fa, se poi questa ossessione estremistica fa parte del DNA del tuo partito? Come si fa se un movimento persegue la "decrescita felice ", un pauperismo con annessa "felicità " del candidato povero?

Anonimo ha detto...

... segue

Qui mi fermo perché siamo entrati, alla grande, nel mondo alla rovescia dei comunisti, un mondo che non ha nulla in comune con quello dei normopensanti, essendo acclarato, fin dai tempi delle caverne, che l'uomo normale non è mai stato felice di essere povero e tormentato dal bisogno! Sembra, quindi, che questo governo, non ci sia più, ed i giornaloni già si lanciano nelle varie ipotesi, ivi compresa quella, a cui nessuno crede, del famoso e famigerato "governo tecnico "! Per carità, tutto è possibile, in teoria, ma la pratica è ben diversa! Il governo "tecnico " non è possibile per svariati motivi:
1) perché, in passato, una sua irrinunciabile catatteristica è sempre stata la compartecipazione di TUTTI I PARTITI! Infatti se così non è diventa altra cosa, un governo politico, con maggioranza ed opposizione, ed in questo caso, dato per scontato la non partecipazione di LEGA e FDI, sarebbe un governo politico dove governano tutti gli sconfitti, mentre sarebbero relegati alla opposizione tutti i vincenti che rappresentano la maggioranza degli italiani! Una porcata troppo grossa anche per la "morale" dei nostri politici!
2)Nessun partito accetterebbe mai una simile soluzione, perché partecipare ad un governo tecnico alla Monti, odiatissimo dagli italiani, equivale ad un suicidio politico, e solo un pazzo si imbarca in questa avventura lasciando alla opposizione un Salvini ed una Meloni che sparerebbero cannonate quotidiane sul governo, sarebbe il modo migliore per farli arrivare al 60% ad elezioni politiche che, comunque, dovranno essere fatte qualche mese più tardi! Un governo che dovrebbe anche fare la finanziaria, alla vecchia maniera, lacrime e sangue!
3) il PD non accetterà mai una simile soluzione, per i motivi già detti e soprattutto perché Zingaretti deve liberarsi degli attuali deputati tutti renziani, altrimenti non comanderà mai davvero il PD! Inoltre non rinuncerà a certificare qualche punto in più che gli danno i sondaggi, prendendosene il merito!
4) il 5stelle non farà mai una alleanza con il PD, per tutti i motivi già detti e soprattutto perché è un movimento che è nato in funzione anti PD, ed ha appena buttato alle ortiche un governo per coerenza, non può, il giorno dopo sposare la madre di tutte le incoerenze allineandosi con il nemico PD! Infine Mattarella, perché dovrebbe cercare di mettere su un simile pasticcio dove nessuno vuole entrare e dove farebbe un enorme favore a Salvini Meloni portandoli ad avere percentuali bulgare in elezioni politiche che comunque dovranno essere indette qualche mese più tardi? Inoltre una cosa del genere sarebbe una ottima motivazione per cambiare la modalità di elezione del presidente della Repubblica, trasformando l'italia in Repubblica presidenziale, cosa che, molto probabilmente, sarebbe diretta conseguenza di un pastrocchio simile! Ecco perché non è possibile immaginare di non andare a votare rapidamente! Può piacere o meno ma questo è! Ad maiora!
Domenico Napolitano

Maria Guarini ha detto...

https://scenarieconomici.it/il-dato-e-tratto/
Quindi pare che il governo Conte sia concluso. La storia giudicherà che tipo di esperienza sia stata questa che, comunque, in ogni modo, è stata una rottura con quanto visto prima in Italia, sia per le modalità di formazione sia per il peso invadente tenuto dal Quirinale fin dai suoi primi passi. Passiamo dimenticare la vicenda del MEF e del professor Savona, la cui nomina Mattarella minacciò di non controfirmare? Comunque pare che siamo giunti alla fine di questa avventura.

Maria Guarini ha detto...

Perchè Salvini ha dato questa accelerazione:

Strategicamente
- non può fare nulla con un governo in cui tre ministeri chiave, Esteri, Economia e Difesa sono in mano al Quirinale. Non si può fare una manovra espansiva con un ministro dell’Economia che non vede l’ora di aumentare l’IVA; non si può fare politica estera con un ministro che non ha ancora risposto alla richiesta USA di partecipare alla scorta nel Golfo; non si può fare Difesa con un ministro che ha ceduto i segreti militari alla Francia.
- ha ritenuto, a torto o a ragione, che la sua posizione sia di forza nel paese, dal punto di vista elettorale;
- ha anticipato qualsiasi mossa di avversari ed “Alleati”;
- comunque ha buttato la palla dall’altra parte;
- il fatto che comunque i vincoli posti da Conte e dal Quirinale all’operato del governo erano divenuti troppo stretti.

Ci saranno stati sicuramente , in una decisione del genere, dei fattori caratteriali:
- i continui fastidiosi piccoli attacchi di una stampa che non ha nulla da dire, come ad esempio le ultime polemiche sul figlio sulla moto d’acqua o del Papetee beach ed il desiderio di chiuderle con una notizia vera;
- il doversi confrontare ad ogni voto con l’ala da centro sociale dei Cinque Stelle, i vari Fico etc, incapaci di stare nel proprio ruolo;
- il trovarsi, ad ogni legge, le “Osservazioni” del Quirinale che sembrano suggerimenti per ricorsi alla corte costituzionale e che sono indicatori dell’incapacità di stare al proprio posto.

Salvini ha fatto bene o ha sbagliato? Questo lo sapremo piuttosto presto, sicuramente è una figura totalmente estranea al profilo politico italiano, perchè ha fatto una cosa incredibile, quasi inaudita : ha preso una decisione.

Anonimo ha detto...

Carissimi colleghe e colleghe, finalmente il ‘’Dado è Tratto’’, non se ne poteva più. Passerà qualche mese e andremo a rivotare, sperando che questa volta la legislatura duri i canonici 5 anni. La responsabilità è tutta dei Grillini, nonostante Conte abbia tentato di caricarla sulla Lega la goccia che ha causato il fattaccio è stata la votazione dei M5S contro la TAV e contro lo stesso Conte Presidente del Consiglio che giorni orsono aveva comunicato Urbi et Orbi che la ferrovia s’ha da fare. Ridicolo ma è andata proprio così, in aggiunta se a tutto ciò sommiamo: no alla ‘’Flat Tax’’, no alla separazione delle carriere dei Magistrati, no ai termovalorizzatori, no ad una difesa a maglie strette dei nostri confini, no allo sviluppo infrastrutturale, si alla fandonia del salario unico, si alla soppressione della prescrizione, si alla Van der Leyen come capo della Commissione Europea espressione dei social-comunisti appoggiati dal PPE, insomma gli ingredienti per la crisi ci sono tutti. Ma cerchiamo di guardare negli occhi di Di Maio e dei Grillini tutti, io vedo furbizia, mista ad una presunta superiorità morale sbandierata ai 4 venti con la quale si auto-considerano ‘’Giudice e Giudicante’’, mani curate, abbigliamento alla moda, nasino all’insù, esattamente il contrario del ‘’Truce Salvini’’ financo contestato perché mostra, la ‘’Panzetta’’ (in maniche di mutande) al mare e che ‘’Parla come Magna’’, diciamo a Roma per indicare una persona semplice ma espressiva dei propri pensieri che trasmette in maniera comprensibile anche per chi non è laureato. Dunque la stragrande maggioranza dei M5S dovranno cercarsi un lavoro se son capaci a fare qualcosa o in alternativa richiedere il Reddito di Cittadinanza, meno male che l’hanno fatto. E che dire, cari colleghi, dell’inutile Zingaretti e di tutta la banda ‘’Taffori’’ con le spillette rosse sulle giacche che dimostrano la pateticità di un qualcosa che non esiste più, scaduto come lo yogurt e di cui nessuno ne vuol più sentir parlare?? Tenta di ricreare uno spazio allargato a sinistra, non si sa di cosa, per contrastare l’ascesa della Lega e di FdI ormai oltre il 45/46 % e quindi autosufficienti per governare. Immaginate Renzi, Gentiloni, Fratoianni, Bonino, Lorenzin, Casini, etc, tutti insieme appassionatamente…..Dire che mi viene da ridere è niente…. come dicevo banda ‘’Taffori’’, dovete sapere amici miei, che i capo banda musicali dei nostri paesi quando vengono incaricati per allietare i cittadino per le feste patronali o altro vengono compensati in base al numero di orchestrali…. e siete sicuri che in mezzo a 40/50/60 suonatori tutti sono capaci di suonare o qualcuno fa finta di ‘’Sciosciare’’ in una tromba e viene fatturato dal maestro ?? Ed ecco a voi la banda ‘’Taffori’’.

Anonimo ha detto...

non c’è bisogno di uno scienziato della politica per dire che le condizioni, per Salvini, erano quelle ideali. Come un calcio di rigore all’ultimo minuto. Poi però – certo – bisogna metterla dentro.

Maria Guarini ha detto...

https://scenarieconomici.it/la-parola-diretta-di-salvini-video-se-tutto-fosse-molto-piu-semplice/

Maria Guarini ha detto...

.... Il verbo chiave è "parlamentarizzare" la situazione, ovvero giostrarsi tra regole e codicilli per dilatare i tempi della sfiducia e intanto esaminare ogni plausibile (ma pure implausibile, all' occorrenza) soluzione per arrangiare un' altra maggioranza. E male che vada, i leghisti sappiano che dietro l' angolo potrebbe arrivare un governo tecnico preelettorale, sia pure privo di maggioranza alla Camera e al Senato, per addomesticare gli scossoni e rassicurare l' Europa sulla legge di stabilità autunnale. Eccetera eccetera. Giusto.



Tutto vero e anche sufficiente a rendere Salvini sospettoso e inquieto, ma anche tutto volatile fintantoché il capo dello Stato non avrà battuto un colpo. E torniamo al punto. Mattarella è un abile politico al servizio della cosa pubblica, conosce il valore delle parole e bene ha fatto (quasi non c' è bisogno che glielo ricordiamo noi) a tacere fin qui, immerso com' era nelle pesanti e pensose zone d' ombre quirinalizie non rischiarate dalle roboanti e reciproche accuse degli ex alleati, dai piagnistei colpevolizzanti delle opposizioni sinistre, dai borborigmi solenni della grande stampa antigovernativa o dalle sguaiate interiezioni di quella clandestina. Adesso, tuttavia, dopo la presentazione di una mozione di sfiducia leghista contro l' avvocato di Palazzo Chigi, non c' è più ragione di restare muti.


Che cosa vuole, insomma, il presidente? Al netto degli arabeschi costituzionali, grosso modo le opzioni sono due: tessere e disfare l' inveterata tela politicista per rendere impossibile a Salvini misurarsi con il consenso degli elettori, oppure imboccare la via più snella e sensata di una consultazione lampo con scioglimento delle Camere e convocazione dei comizi. I poteri del Quirinale sono più estesi di quanto si pensi; e da Francesco Cossiga all' attuale inquilino del Colle, passando per l' interventismo sovietizzante di Giorgio Napolitano, abbiamo imparato che la Costituzione materiale vigente offre a Mattarella un raggio d' azione paragonabile a quello di una Repubblica semipresidenziale. I cittadini italiani hanno il diritto di conoscere come egli intenda esercitare tali facoltà.

https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13492123/sergio-mattarella-inquietante-silenzio-colle-crisi-governo-batta-un-colpo.html

Anonimo ha detto...

Sono molte le ragioni che hanno spinto Salvini a rompere con l'alleato di governo. Ma una su cui sembrano convenire quasi tutti è la sua riluttanza a incassare una sicura sconfitta in sede di legge di bilancio sulla cosiddetta "flat tax", per ovvi motivi non realizzabile in deficit - come dice di volerla fare Salvini - all'interno della cornice dei vincoli europei.

Questo ci dovrebbe indurre a una riflessione più ampia sul legame intrinseco che esiste tra l'instabilità politica (e il dramma economico-sociale) che registriamo ormai da diversi anni nel nostro paese e l'architettura di Maastricht, a causa dell'evidente impossibilità per qualunque governo si ritrovi alla guida del paese - vale per quello attuale, ma lo stesso dicasi dei precedenti governi PD - di mantenere il consenso sociale, data l'impossibilità di ricorrere a tutti i "normali" strumenti di politica economica - politica di bilancio, politica monetaria e politica del cambio -, a maggior ragione in un paese in profonda crisi economico-sociale come il nostro, che avrebbe un disperato bisogno di politiche espansive. Come scrive Fritz Scharpf, ex direttore del Max-Planck-Institut für Gesellschaftsforschung (MPIfG), nei paesi come l'Italia l'unione monetaria non ha comportato solo pesanti costi socioeconomici, ma ha anche avuto «l'effetto di distruggere la legittimità democratica dei governi». In questo senso, sarebbe a dir poco miope gioire - come stanno facendo alcuni - perché l'Europa ha messo un freno ai progetti salviniani di "flat tax", solo perché la proposta non piace; un governo che un domani volesse mettere in campo una politica economica realmente progressiva - basata, magari, su un massiccio piano di investimenti pubblici, sulla rinazionalizzazione dei settori strategici ecc. - si ritroverebbe, infatti, esattamente nella medesima posizione. Così come vi si ritroverebbe un eventuale governo a maggioranza Lega, che - a questo punto sembra chiaro - non sembra minimamente interessata a rompere veramente con il regime di Maastricht. In definitiva, il vero dramma dell'Italia è quello di essere una colonia la cui classe politica non ha il coraggio di ammettere che sia tale. La crisi organica dell'Italia non avrà soluzione finché non se ne affronterà la causa di fondo: la fondamentale incompatibilità tra democrazia e moneta unica.

Thomas Fazi

Maria Guarini ha detto...

http://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/08/11/news/giancarlo-giorgetti-non-rinnego-il-governo-ha-fatto-cose-ottime-sara-rottura-traumatica-1.37334865
....
«Quando si fa un Consiglio dei ministri che dura nove ore e non si riesce a trovare una quadra, in questo caso sulla riforma della giustizia, è chiaro che non si può più andare avanti. Com'è chiaro che se si passa il tempo a litigare e non si riescono più a fare le cose è meglio dare la parola agli elettori. Si tratta di semplice buonsenso».

Maria Guarini ha detto...

http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/keep-calm-siamo-solo-allinizio-renzi-fa-un-favore-a-se-stesso-e-a-macron-italia-al-centro-di-una-partita-geopolitica/

Anonimo ha detto...

https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-il-piano-europeo-per-bruciare-salvini-e-il-ritorno-alle-urne/1914654/

Maria Guarini ha detto...

Il Conte zio

Chi è Conte e come si comporterà ci chiedevamo quando fu insediato premier. Queste erano le considerazioni che facemmo, più di un anno fa. Abbiamo quattro ingredienti di partenza per costruire un suo ritratto: il curriculum falsato o gonfiato che sarà un vizio diffuso ma lo rende un po’ sbruffone e un po’ inaffidabile (miles gloriosus per i colti). Poi la sua temeraria adesione al fantagoverno grillino prima del voto, e la sua pronta accettazione di un incarico nonostante la sua Verginità Assoluta, anzi in virtù della sua verginità Assoluta. Quindi le sue prime dichiarazioni che denotano la sua pronta adesione all’ideologia nazionale, il Cerchiobottismo, in cui il Professore si è dimostrato un eurogrillino falce e mattarella, per compiacere tutti e procedere senza spigoli, rotolando come si addice ai cerchi. Infine il suo modo di presentarsi, la sua sincera emozione e il suo simpatico inciampare nelle parole, qualche traccia di dauno e un po’ meno di visiting professor nelle università più fantastiche del pianeta.

http://www.marcelloveneziani.com/articoli/il-conte-zio-2/