domenica 24 novembre 2019

Puntualizzazioni circa recenti riflessioni sul Comunismo di Luca Ricolfi

"Il vecchio PCI era per ordine e sicurezza oltre che per la tutela del proprio popolo". 
Ma era vero? NO.
Così si è espresso il giornalista Ricolfi su Il Messaggero di Roma in un articolo, che peraltro mostra onestà intellettuale, dal titolo: Il PD oltre le sardine/ Non si cerca l’anima lontano dal popolo [qui]. Si tratta però di un'immagine edulcorata. Non era così. Il PCI è diventato partito d'ordine (pubblico) solo quando gli è apparsa sulla sua sinistra l'idra del terrorismo. 
Nel 1977 Lama, segretario della CGIL, dopo un comizio all'Università di Roma, Sapienza, fu aggredito dai picchiatori della sinistra extraparlamentare e salvato a stento dal linciaggio dalla guardia del corpo di operai (dei sindacati) che si era portato appresso. 
Per decenni, il PCI ha svolto opera ora aperta ora subdola di dissoluzione dello Stato, dell'esercito, della società, della morale cosiddetta borghese (contro la famiglia), della religione. L'ha svolta in ambito politico, economico, culturale. Si è mosso in Italia come se fosse un esercito di occupazione, agli ordini della Patria di tutti i lavoratori, la grande Unione Sovietica, che lo finanziava abbondantemente sottobanco, si è alla fine scoperto. 
Del popolo italiano al PCI non è mai importato un fico secco, il popolo, nella migliore tradizione rivoluzionaria, è solo "materiale da costruzione" per l'utopia rivoluzionaria, la società senza classi che il partito comunista credeva di avere il compito storico di realizzare. 
Crollato il comunismo, l'ex PCI, formazione Postcomunista, ha continuato la sua opera di dissoluzione. Caduta la bardatura marxista, sconfitta dalla prassi con l'implosione dell'URSS, è rimasto il nocciolo di origine materialista, libertina, illuminista, ateo e scientista. 
Al cosmopolitismo di taglio marxista, quello dell'Internazionale dei Lavoratori, funzionale alla politica estera dell'URSS, si è per naturale contrappasso sostituito un cosmopolitismo (sempre antitialiano) che ha adottato la visuale nel democraticismo mondialista imperante con la globalizzazione della finanza e la trasformazione dell'ONU in un'agenzia politica che organizza l'invasione dei paesi ricchi o presunti tali da parti di quelli cosiddetti poveri e soprattutto musulmani.

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