mercoledì 24 marzo 2021

Giorgia Meloni: «Governo Draghi in continuità con Conte, non va. Rispetto Letta, persona di valore»

La leader di FdI: «Il governo è in continuità con Conte, così non va. La Lega? Non si sta allontanando: vediamoci e decidiamo in mezz’ora i nomi dei migliori sindaci»
È sempre più convinta della sua opposizione solitaria: «Mi scrivono in tanti che all’inizio avevano dubbi e adesso mi chiedono di andare avanti. Perché, al di là di qualche nome cambiato qua e là, questo governo è in perfetta continuità col precedente. E non poteva essere altrimenti, visto che la maggioranza che lo sostiene è in larga parte la stessa del Conte II». Ma Giorgia Meloni rifiuta l’etichetta di «signora no», di chi si oppone a tutto solo per principio: «A bocciare tante scelte di questo governo non sono io, ma gli italiani».

Glielo ha detto a Salvini, che sembra vivere male il suo atteggiamento duro?
«Intanto non è un atteggiamento duro. Quando sono stata d’accordo non ho avuto alcun problema a dirlo. Poi non faccio polemica coi miei alleati, con i quali sono sicura che dopo questa parentesi ci ritroveremo per governare assieme il Paese. Semmai mi dispiace sentire da altri toni polemici verso di noi. Abbiamo fatto scelte diverse, io rispetto le loro e mi aspetto lo stesso. So che la politica ha regole e vince chi ha più numeri, anche all’interno di una maggioranza, quindi non rimprovero loro nulla. Ma il ruolo dell’opposizione è anche dire quando le cose non vanno».

Per Salvini molto è stato ottenuto grazie alla Lega.
«Ma ben venga se si riesce a fare asse, loro con le difficoltà che sostenere un governo impone e noi dall’opposizione con la libertà di poter incalzare. Si figuri, abbiamo perfino ottenuto che qualche richiesta di FdI fosse accolta, come le vaccinazioni anche da parte dei farmacisti o la priorità per i disabili. Ma su altri temi non si sono fatti passi avanti».

Su quali?
«Il no allo spostamento dei 5 miliardi di fondi per l’inutile cashback, iniziativa propagandistica della sinistra, in favore delle imprese che hanno ricevuto ristori o sostegni, li chiamino come vogliono che le parole contano zero: era una richiesta di tutto il centrodestra. Invece restano i soldi per i navigator e c’è continuità assoluta con il governo Conte sulla gestione della pandemia: si è fatto il minimo, certo cambiando Arcuri e la composizione del Cts, ma in questo non sono stati inseriti rappresentanti del mondo produttivo, come noi chiedevamo, e si continua a procedere con zone rosse e chiusure immotivate di palestre e ristoranti e nessun aumento della capienza dei mezzi pubblici e non si lavora sulla vaccinazione a domicilio». Sia sincera, con la Lega vi state allontanando? Anche in Europa, Salvini pensa a un nuovo gruppo con ungheresi e polacchi.
«Non ci stiamo allontanando. Da inizio legislatura FI, FdI e Lega fanno parte di tre distinte famiglie europee, Ppe, Conservatori e Id».

Ma vorrebbe che Salvini aderisse ai Conservatori?
«Da presidente dei Conservatori sarei ovviamente contenta di far crescere la famiglia e portare altri sulle nostre posizioni, ma è il partito che decide sulla base di eventuali richieste che ancora non sono arrivate. Non mi sembra un tema caldissimo».

Sulle Amministrative non avete fatto un passo avanti.
«Lo dico in continuazione: vediamoci e decidiamo in mezz’ora. È meglio che portare avanti un dibattito estenuante sui giornali».

Pone veti alla candidatura di Bertolaso a Roma?
«Io voglio vincere. Nessun veto a nessuno, bisogna vederci e trovare la soluzione migliore. In ogni caso nessuno ha ancora ufficializzato le proprie scelte».

Intanto è battaglia sulle commissioni: chiedete il Copasir ma la Lega non ci sta.
«Non lo pretendiamo perché siamo avidi di poltrone: se avessi voluto fare la “guerra” avrei chiesto di ridiscutere molte altre commissioni, che sono guidate anche da esponenti del centrodestra. Ma qui è una questione di democrazia e legge: il Copasir è il comitato che controlla l’operato del governo sui servizi segreti, può mai essere che il controllore sia esponente della maggioranza del governo che deve controllare? E i singoli partiti c’entrano poco, trovo invece grave che nelle istituzioni tutti tacciano: i presidenti delle Camere, ma perfino il capo dello Stato, che è il garante delle regole».

I rapporti paiono però idilliaci con gli avversari: Enrico Letta è stato felice di ricevere la sua telefonata.
«Evitiamo forzature. I miei rapporti saranno sempre più idilliaci con gli alleati che con gli avversari. Detto questo, io sono segretario di un partito e ho sempre dimostrato di avere rispetto per i miei avversari. Proprio perché politicamente non faccio sconti, sul piano personale cerco di avere rapporti franchi e leali. A maggior ragione se il mio avversario è valido. Ho chiamato Letta per fargli un in bocca al lupo, è una persona con cui c’è rispetto reciproco, credo ci si possa confrontare civilmente sui grandi temi che riguardano tutti. Ma non nascondo che considero Letta un garante dell’attuale establishment europeo. E questo sarà tra noi terreno di scontro, credo infatti che Draghi debba alzare la voce con l’Europa sulla gestione dei vaccini. Così come credo che Letta sia un elemento di continuità con il suo partito: rilanciare ius soli e voto ai sedicenni dimostra quanta lontananza ci sia dai problemi veri delle persone. Un segretario di rottura avrebbe detto “ora pensiamo agli italiani”. Non l’ha fatto». Fonte

3 commenti:

Maria Guarini ha detto...

Domani sarà il 27 di marzo del 2021: cioè, salvo errore, il giorno pomposamente annunziato dal governo qualche tempo addietro come data ufficiale delle tanto attese riaperture delle palestre, dei teatri e dei cinema. Ovviamente, non aprirà proprio nulla di tutto ciò. Si tratta, con tutta evidenza, dell'ennesimo episodio della ormai collaudatissima saga dell'asino e della carota: saga che potrebbe suscitare anche una qualche ilarità, Se non fosse che siamo noi i suoi sventurati protagonisti. Né i teatri, né i cinema, né i ristoranti, né le palestre, né molte altre attività ancora riapriranno per ora: tutto è rinviato, ancora una volta, a più avanti, con l'ennesima prestazione della già citata dialettica dell'asino e della carota. In compenso, però, stanno per riaprire in tutta Italia le scuole: riapriranno secondo la già citata e discussa formula ricattatoria del tampone obbligatorio, a quanto pare, all'inizio di ogni settimana per studenti e docenti: anche in questo caso, niente di nuovo, se si considera che gli amministratori dell'ordine terapeutico si stanno rivelando dei professionisti del ricatto come metodo di governo. Non vi impongono il vaccino, ma vi tolgono diritti se non vi vaccinate; riaprono le scuole, ma se e solo se accettate che i vostri figli vengano sottoposti ogni settimana alla pratica squisitamente biopolitica dei tamponi. Per inciso, una domanda mi pare davvero doverosa: le scuole riapriranno, a quanto pare; ma che cosa è stato fatto in concreto, di grazia, per metterle in sicurezza? Si sono potenziati i mezzi di trasporto pubblico, come era d'uopo fare? Si sono spesi danari a beneficio della sanità pubblica, o i pretoriani dell'ordine liberista preferiranno seguitare nella via dei lockdown assassini? Quel che più desta stupore, davvero, è che da ormai un anno di distanza dall'inizio di questa che ormai a tutti gli effetti è una nuova normalità gestita ad arte dal potere a beneficio del potere stesso, molti, se non i più, ancora non capiscano; e stoltamente ritengano che tutto ciò che sta accadendo sia puramente legato a una questione medico-scientifica e a una epidemia, senza alcuna connessione con ragioni profondamente politiche, sociali ed economiche. Che la questione medico-scientifica e l'emergenza epidemiologica esistano, solo stolti gruppi pittoreschi quanto settari lo negano: purtroppo in tantissimi, invece, negano che l'emergenza sanitaria ed epidemiologica abbia una portata politica, sociale ed economica. Come non mi stanco di ripetere ormai da un anno, l'emergenza epidemiologica, che realmente esiste, è stata da subito utilizzata ad arte dal blocco oligarchico neoliberale per istituire una specifica razionalità politica in grado di garantire una "rivoluzione passiva", per dirla con Gramsci, cioè una rivoluzione dei gruppi dominanti a beneficio esclusivo degli stessi gruppi dominanti. Quando riusciremo a liberarci dal lockdown cognitivo permanente? Quando riusciremo a capire che la giusta lotta contro l'epidemia non può in alcun caso essere usata, come già da un anno capita, come base per ridurre le libertà e diritti e per implementare l'ordine a beneficio dei gruppi dominanti?
Diego Fusaro

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:
Abolizione zona gialla, inequivocabile il messaggio del Governo:
Cari ristoratori, cari baristi e cari gestori di locali, anche se gli indici di contagio scendono abbiamo comunque deciso che non potrete lavorare almeno fino al 30 Aprile. Voi, insieme alle palestre e ai teatri, siete stati individuati ormai come capri espiatori della nostra endemica incapacità.
Abbiamo bisogno di colpevoli per giustificare questo stato che sta distruggendo l'intera Nazione, e siccome recentemente è uscito uno studio che scagiona le scuole, abbiamo puntato ancora di più il dito contro le vostre categorie.
Però potrete continuare a lavorare con il servizio di asporto, utilizzando rigorosamente le app come Just Eat e Deliveroo, che oltre a prendersi un pezzo del vostro fatturato incentivano pure i consumatori a utilizzare la moneta elettronica, su cui pagate alle nostre amiche banche le intoccabili commissioni.
Siete il perfetto capro espiatorio per la società che abbiamo in mente, che è il trionfo del capitalismo deviato: il dominio assoluto delle entità e delle sovrastrutture finanziarie sull'economia reale.
È assolutamente inutile che facciate notare le assurdità che partoriamo, è inutile che rileviate le palesi ingiustizie e i macroscopici profili di incostituzionalità delle norme: ormai abbiamo confuso le menti di tantissimi italiani, spaventandoli e disorientandoli con informazioni sommarie e contraddittorie.
Per cui, cari piccoli e ingenui imprenditori che pensavate di continuare a fare impresa in modo libero e indipendente senza pagare dazio alla finanza che controlla la stampa, la sanità, la politica, la moneta, le banche e ogni altra infrastruttura, mettetevi l'anima in pace.
E non dimenticate: andrà sempre tutto bene. Per noi.

Anonimo ha detto...

La leccatina a Letta se la poteva risparmiare...