giovedì 21 aprile 2022

Si sta mettendo in moto la catena delle conseguenze sprigionate dalla guerra in Ucraina

Potrebbe piovere…

Si sta mettendo in moto la catena delle conseguenze sprigionate dalla guerra in Ucraina, a vari livelli, in vario modo. Sappiamo qualcosa dei russi e degli ucraini, degli americani e degli europei, dei cinesi e degli indiani, ma cosa fanno gli “arabi”? 

Gli arabi son circa un sesto/quinto dell’islam mentre i più pensano che i due insiemi siano del tutto sovrapposti. In più, magari qualcuno poco incline allo studio del mondo, pensa che gli “arabi” siano un unico sistema omogeneo. Niente di meno vero. Come saprete ci sono sciti e sunniti, ma invero nel mondo propriamente arabo, gli sciti sono pochi (Yemen del nord, Bahrein a livello popolare e non di governo). Ci sono arabi mediorientali ed arabi nordafricani, di almeno quattro scuole giuridiche che diversamente interpretano le disposizioni coraniche della sharia. Alcuni sono repubbliche altre monarchie. Le repubbliche hanno in genere una forte componente militare poiché, ai tempi delle colonie europee, far carriera nella struttura militare era l’unica possibilità di emancipazione sociale. Le monarchie sono problematiche, in teoria, poiché il Corano prevede unicamente un unico popolo di Dio nel format popolo-Dio. 

Le monarchie, quindi, sono un doppio problema. Il primo è che il Corano, col concetto di umma, non prevede partizioni stato-nazionali che è un concetto europeo sovraimposto al mondo arabo quando questo era colonizzato da francesi ed inglesi, soprattutto. Il secondo è che il monarca si pone non al livello del popolo e quindi rompe il format. Tuttavia, nel tempo, alcuni hanno pensato che le monarchie marocchina e soprattutto giordana, fossero legittime in quanto derivate (quanto poi derivate è un altro problema) dal lignaggio Banu Hashim della tribù meccana di cui era originario Maometto, i Quraysh. Né il Corano, né Maometto hanno mai avanzato il concetto di discendenza legittima, anche perché altrimenti avrebbero ragione gli sciti vs i sunniti. Quando gli europei tagliarono il continuum arabo in stati, alcuni tagli erano diciamo abbastanza storici come l’Egitto o la Siria, altri del tutto improbabili con la Libia o l’Iraq o la penisola arabica. Gli arabi hanno buoni indici di riproduzione, quindi sono per lo più nella fascia anagrafica giovane.

Nella seconda metà del Novecento, dall’Egitto soprattutto ed in buona parte anche in Pakistan che però non è mondo arabo, si venne a formare un complesso ideologico a fini esplicitamente politici. Tale ideologia, essendo dentro il mondo islamico, non poteva far a meno di ricondursi ad una della quattro scuole giuridiche storiche. Scelse la scuola minoritaria, quella hanbalita. Mentre le altre tre, le cui differenze interne per altro non sono molto vistose, si dividono più o meno a pari più di tre terzi del totale, la scuola hanbalita pesa molto poco ed è un fenomeno prettamente saudita dove prende la declinazione wahhabita (per quanto molti hanbaliti non riconoscono i wahhabiti come associati di diritto). È una storia molto complessa e molto poco chiara per poterla esporre qui in breve. 

Segnaliamo solo che questo complesso ideologico politico detto “salafita” è l’ambito da cui sono nati, pur con diversa ispirazione e strategia, i Fratelli Musulmani, al Qaida e l’Isis. Il fine politico di queste organizzazioni è prendere il potere nazionale in vari contesti, contro le élite laiche militari o contro le monarchie usurpatrici. Ma poiché le élite di questi vari contesti sono in genere in relazioni di interesse con le potenze occidentali, tra cui quelle europee, il loro nemico è sì locale ma per derivata poi anche esterno, cioè “noi” in senso più ampio. Naturalmente perché siamo cristiani e materialisti, ma più prosaicamente perché proteggiamo le élite contro le quali essi si battono. Questo mondo salafita, oltre a non esser affatto compatto ed univoco, “pesa” davvero poco all’interno delle società arabe o meglio, pesa poco in sé per sé, ma poiché spesso è l’unica alternativa radicale allo stato di cose, gode di simpatie maggiori dei suoi effettivi appartenenti. Venne a lungo "coltivato" apposta per tagliare le gambe alle correnti socialiste e raccogliere così in forma coranica la vocazione all'emancipazione. 

Qui in Occidente, tutta questa storia non è nota ed è molto confusa. A partire dalla domanda più semplice ovvero come fanno ad esistere organizzazioni come al Qaida e soprattutto l’Isis? In particolare, l’Isis perché mentre al Qaida è una organizzazione vaga ed informale, sebbene ben finanziata, l’Isis ha mostrato capacità operative che presuppongono livelli di organizzazione, anche logistiche, molto sofisticate. Qui la faccenda si fa molto arzigogolata ma non è tema del post. 

Tema del post voleva essere solo segnalare il farsi vivo del portavoce dell’Isis che ha chiamato alla ripresa della guerra santa contro gli europei, visto che “i crociati si combattono tra loro”. Una nuova stagione di attentati, “in modo da causare dolore e terrorizzare”.
https://www.repubblica.it/esteri/2022/04/18/news/isis_appello_sfruttate_guerra_ucraina_per_attacchi_europa-345932189/

È chiaro che la rottura delle simmetrie su cui si è fondato il dopoguerra ovvero gli ultimi sette decenni, offre grandi opportunità a chi vuole cambiare lo stato delle cose. Ed è chiaro che gli europei segnano un pericoloso tracollo delle loro intenzioni geopolitiche visto che si stanno dimostrando niente più che furieri della forza militare i cui generali e decisori ultimi sono americani. 

Grande è il disordine sotto il cielo. Gli spagnoli si sono schierati col Marocco a quindi sono diventati nemici degli algerini. Gli algerini sono diventati sempre più alleati di Mosca per quanto corteggiati dagli italiani in cerca di fornitori alternativi. La Tunisia è già in subbuglio e la prossima crisi alimentare sappiamo già come andrà a finire. Sulla Libia penso ci sia poco da sottolineare in chiave caotica. L’Egitto, quanto a crisi alimentare, cadrà in un vero e proprio buco nero a partire da settembre e nessuno sa come farvi fronte. Dei siriani saprete e così degli iracheni dove la vicinanza iranica complica le cose. Forse saprete che la televisione saudita ha mandato in onda una presa in giro molto audace contro la senilità di Biden e saprete del divorzio pronunciato tra il complesso petro-arabo e gli Stati Uniti. I petro-arabi sono inorriditi dalla disinvolta svolta diplomatica di Washington in cerca di energia per gli europei che li sta portando a sdoganare addirittura l'Iran. Poi c’è il quasi colpo di stato in Pakistan che non è arabo ma che è molto influente per via indiretta su certe dinamiche soprattutto militari. La Francia è in vistosa ritirata dall’Africa, la Russia e la Cina (ma anche l’India e le monarchie del Golfo) si stanno allargando. Quindi tutto si muove e dove c’è movimento, per progetti radicali c’è speranza. 

Quindi tranquilli, la situazione è schifosa ma potrebbe anche andar peggio. (Pierluigi Fagan)

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